Agevolazioni Prima Casa 2023: IVA, IRPEF, imposta di registro

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Aggiornato il 26 Marzo 2024

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Cosa sono le agevolazioni fiscali prima casa?

Le agevolazioni fiscali per la prima casa sono una serie di benefici finalizzati a favorire l’acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale. Nello specifico quando si acquista casa è possibile usufruire di una riduzione dell’imposta di registro o dell’Iva dovuta sull’acquisto della prima abitazione sul territorio nazionale, qualora l’acquirente decida di spostarvi la residenza. Nella guida cercheremo di far chiarezza sui requisiti richiesti, le cause di perdita dell’agevolazione, il credito per il riacquisto della prima casa e molto altro ancora.

Quali sono le agevolazioni prima casa?

I soggetti che intendono acquistare la prima casa, nel rispetto di determinate condizioni che andremo a vedere, hanno la possibilità di godere di particolari benefici in termini fiscali, ovvero:

  • riduzione dell’imposta di registro e dell’IVA, a seconda che l’acquisto avvenga da privato o impresa
  • esenzione imposte di bollo, tributi speciali catastali, tasse ipotecarie su tutti gli atti assoggettati all’imposta di registro e su quelli necessari per gli adempimenti presso registri immobiliari e catasto
  • detrazione IRPEF degli interessi passivi dei mutui ipotecari nella misura del 19% con un limite di 4.000 euro di spesa
  • esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale per le vendite immobiliare non soggette a IVA (valido per gli acquirenti under 36)
  • esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale; riconoscimento di un credito d’imposta pari all’IVA pagata; esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo per le vendite immobiliare soggette a IVA (valido per gli acquirenti under 36)

SOMMARIO

Quando si applicano le agevolazioni prima casa?

L’ottenimento di tali agevolazioni non è vincolato al fatto che l’immobile acquistato diventi abitazione principale dell’acquirente: l’immobile può essere acquistato con le agevolazioni “prima casa” anche nel caso di un’abitazione affittata, come stabilito dall’ordinanza n. 19989/2018 della Corte di Cassazione.

Per quello che concerne l’ambito oggettivo di applicazione ossia sulla tipologia di immobili per i quali è possibile richiedere le agevolazioni l’immobile acquistato deve avere la destinazione abitativa e non deve essere una casa di lusso

Le agevolazioni prima casa si applicano per immobili che rientrano nelle seguenti categorie catastali:

  • A/2 (abitazioni di tipo civile)
  • A/3 (abitazioni di tipo economico)
  • A/4 (abitazioni di tipo popolare)
  • A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare)
  • A/6 (abitazioni di tipo rurale)
  • A/7 (abitazioni in villini)
  • A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi)

L’agevolazione prima casa spetta o interamente o per quota anche nel caso di possesso di altra abitazione precedentemente non acquistata con i benefici prima casa situata in qualsiasi punto del territorio italiano indipendentemente dallo stesso comune o meno. In questo caso infatti è importante l’aspetto della novità nella fruizione del beneficio fiscale ed indipendentemente dallo status dei coniugi. Se infatti entrambi sono in comunione o in separazione e non hanno fruito mai del beneficio fiscale prima casa lo possono utilizzare anche successivamente. Se uno dei due invece ne ha fruito solo l’altro coniuge lo potrà utilizzare e limitatamente alla sua quota di pertinenza.

Dal punto di vista soggettivo l’agevolazione spetta anche al minore non emancipato o da altri incapaci, quali interdetti e inabilitati, purché si rispettino anche le altre condizioni previste dalla norma, prime tra tutte, le dichiarazioni da rendere nell’atto

Quando non si applicano le agevolazioni prima casa?

Come accennato in precedenza le abitazioni di lusso sono escluse dalle agevolazioni prima casa. Per abitazioni di lusso si intendono gli immobili ad uso abitativo appartenenti ad una delle seguenti categorie catastali:

  1. A/1 abitazioni di tipo signorile
  2. A/8 ville
  3. A/9 castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici

L’agevolazione è limitata a una sola abitazione sita nel comune in cui si trova l’immobile da acquistare o dove il contribuente ha o intende trasferire la residenza entro i successivi 18 mesi: va da sé che non si può acquistare in un altro comune e richiedere una nuova agevolazione prima casa, in quanto non si potrebbe soddisfare il requisito dell’abitazione principale. Questo vale per qualsiasi diritto reale come anche la nuda proprietà (ma non sempre), l’usufrutto, uso, abitazione di altro immobile sito nel territorio nazionale, anche se posseduti non esclusivamente ma in comunione legale con il coniuge. Vero è che si può scegliere su quale immobile fruire dell’agevolazione a seconda di dove si abbia la residenza o almeno in linea teorica potrebbe valere.

Le agevolazioni prima casa non spettano nel caso in cui si è titolari, assieme al coniuge in regime di comunione dei beni, di un diritto reale di godimento in precedenza acquistato senza agevolazione prima casa con il coniuge di un’altra unità locale abitabile, situata nello stesso comune del fabbricato per cui si vorrebbe richiedere l’agevolazione, mentre potrebbe spettare qualora l’unità locale sia situata in comune diverso all’interno del territorio italiano.

Il caso di coniugi sposati in regime di separazione di beni deve essere equiparato al caso di un soggetto che possiede delle quote di un’unità locale.

La dichiarazione da rendere nell’atto notarile nel rispetto dei requisiti

La dichiarazione più comune che si ritrova nell’atto di compravendita immobiliare in genere è questa: le parti, dopo aver dichiarato che l’immobile in oggetto costituisce casa di abitazione non di lusso (secondo i criteri di cui al D.M. 2 agosto 1969 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27 agosto 1969), chiedono che al presente atto vengano applicate le agevolazioni fiscali vigenti per l’acquisto della prima casa.

A tal fine la parte acquirente dichiara nell’atto

  1. di essere residente nel Comune ove è ubicato l’immobile in contratto: questa condizione vale anche nel caso in cui non si abbia la residenza ma la si intenda trasferire (e poi si deve fare) entro 18 mesi. Il beneficio vale anche nel caso la casa è ubicata nel comune dove l’acquirente svolge la propria attività oppure nel comune dove ha sede o esercita l’attività di impresa o di lavoro autonomo o anche di lavoro dipendente o il soggetto da cui dipende fiscalmente l’acquirente, quando l’acquirente stesso si è trasferito all’estero per ragioni di lavoro ovvero, ovunque in Italia se l’acquirente, cittadino italiano emigrato all’estero
  2. di non essere titolare esclusiva o in comunione con il coniuge, dei diritti di piena proprietà, di usufrutto, uso o abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è ubicato l’immobile oggetto di questo atto; considerati a tal proposito le novità introdotte dal primo gennaio 2016 sopra sintetizzate.
  3. di non essere titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale dei beni su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà di altra casa di abitazione acquistata da essa parte acquirente o dal coniuge con le agevolazioni di cui all’art. 3, comma 131 della legge 28 dicembre 1995 n. 549, ovvero con le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa” di cui alle norme indicate alla lettera c) della nota II bis) della tariffa, parte prima, allegata al T.U. concernente l’imposta di registro (D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131) nel testo modificato dal comma 131 dell’art. 3 della già citata legge 28 dicembre 1995 n. 549;
  4. di essere edotta delle conseguenze fiscali derivanti dall’eventuale trasferimento a titolo oneroso o gratuito del bene acquistato prima che siano trascorsi cinque anni da oggi.

Tali dichiarazioni possono essere rese anche nel contratto preliminare di vendita per fruire dell’agevolazione relativamente agli acconti versati ma comunque in sede di rogito dovranno nuovamente renderle dinnanzi al notaio. Nella prassi naturalmente il Notaio ha già pronto e pre condiviso l’atto con le parti interessate e si limiterà a leggerlo.

Prima casa e Nuda Proprietà

Nel caso di nuda proprietà non si avranno preclusioni alla fruizione del beneficio prima casa a meno che la stessa nuda proprietà non sia stata acquistata con i benefici fiscali prima casa. La nuda proprietà su una casa nello stesso comune in cui si trova l’immobile che si intende acquisire non preclude l’accesso ai benefici fiscali in quanto il fabbisogno abitativo non potrebbe essere soddisfatto dal potenziale acquirente anche se sarà necessario verificare che l’acquisto della nuda proprietà sia avvenuto fruendo dei benefici prima casa; ipotesi questa in cui invece sarebbe precluso l’accesso sul nuovo fabbricato. Diverso invece il caso in cui dopo la nuda proprietà con la prima casa si proceda all’acquisto dell’usufrutto su altro immobile in cui potrebbe richiedersi nuovamente il beneficio, anche se casi come questo vanno sempre approfonditi alla presenza del Notaio con l’ausilio della visura storica catastale dell’immobile e la ricostruzione degli atti di vendita e di acquisto.

Requisiti acquirente prima casa

Per poter usufruire delle agevolazioni “prima casa“, l’acquirente dell’immobile deve essere in possesso di determinati requisiti e caratteristiche che devono essere attestate con apposita dichiarazione da inserire nel rogito di compravendita. In particolare, l’acquirente attestare la presenza delle seguenti condizioni:

  • …l’immobile sia ubicato nel territorio del comune in cui l’acquirente ha o stabilisca entro diciotto mesi dall’acquisto la propria residenza o, se diverso, in quello in cui l’acquirente svolge la propria attività ovvero, se trasferito all’estero per ragioni di lavoro, in quello in cui ha sede o esercita l’attività il soggetto da cui dipende ovvero nel caso in cui l’acquirente sia cittadino italiano emigrato all’estero, che l’immobile sia acquisito come prima casa sul territorio nazionale. La dichiarazione di voler stabilire la residenza nel comune ove è ubicato l’immobile acquistato deve essere resa, a pena di decadenza, dall’acquirente nell’atto di acquisto”.
  • non essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune dove è situato l’immobile da acquistare
  • non essere titolare (in regime di comunione legale o anche in quote) su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con le stesse agevolazioni.

Persone delle forze armate, polizia

Il requisito della dichiarazione della residenza nello stesso comune non si applica nel caso del personale delle forze armate e di polizia di ordinamento civile e militare così come previsto dal comma 1 dell’articolo 66 della Legge numero 342 del 2000.

Importante: l’imposta di registro non potrà comunque essere inferiore a 1.000 euro

Cause perdita agevolazioni

È possibile perdere le agevolazioni sulla prima casa? Sì, l’acquirente potrebbe perdere le agevolazioni al verificarsi di una delle ipotesi qui esposte:

  • dichiarazioni da inserire nell’atto di acquisto false
  • mancato trasferimento entro 18 mesi della residenza nel Comune in cui è situato l’immobile oggetto dell’acquisto;
  • Vendita o donazione dell’abitazione prima del termine di 5 anni dalla data di acquisto (a meno che entro un anno non proceda al riacquisto di un altro immobile da adibire a propria abitazione principale).

Riepilogo e tabella imposte e tasse sulla prima casa

Tassazione Acquisto di casa post modifiche 2014
Tipologia immobile/acquirente Imposte Fino al 31.12.2013 Dall’1.1.2014

Abitazione

Prima casa

Soggetto privato

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

3%

Euro 168,00

Euro 168,00

2%

Euro 50,00

Euro 50,00

Abitazione

Prima casa

Soggetto Iva

Iva

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

4%

Euro 168,00

Euro 168,00

Euro 168,00

4%

Euro 200,00

Euro 200,00

Euro 200,00

Abitazione no benefici prima casa

Soggetto privato

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

7%

2%

1%

9%

Euro 50,00

Euro 50,00

Abitazione no prima casa Soggetto Iva

Iva

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

10%

Euro 168,00

Euro 168,00

Euro 168,00

10%

Euro 200,00

Euro 200,00

Euro 200,00

Abitazione no prima casa 

Soggetto Iva

Iva

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

esente

7%

2%

1%

esente

9%

Euro 50,00

Euro 50,00

Ufficio/Negozio Soggetto privato

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

7%

2%

1%

9%

Euro 50,00

Euro 50,00

Ufficio /Negozio Soggetto Iva

Iva

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

10% – 21%

Euro 168,00

3%

1%

10%-22%

Euro 200,00

3%

1%

Ufficio /Negozio

Soggetto Iva

Iva

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

esente

Euro 168,00

3%

1%

esente

Euro 200,00

3%

1%

Terreno edificabile

Soggetto privato

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

8%

2%

1%

9%

Euro 50,00

Euro 50,00

Terreno edificabile

Soggetto Iva

Iva

Ipoteca registro

Ipotecaria

Catastale

22%

Euro 168,00

Euro 168,00

Euro 168,00

22%

Euro 200,00

Euro 200,00

Euro 200,00

La base imponibile per l’imposta di registro

La base imponibile su cui calcolare l’imposta di registro è pari alla rendita catastale moltiplicata per 115.5 che rappresenta un moltiplicatore definito dal legislatore. Per applicare questa base imponibile ridotta dovrà farsi esplicita richiesta al Notaio al momento del rogito notarile. È una forma che consente non solo di ridurre il carico fiscale ma anche quello di evitare eventuali accertamenti fiscali sul prezzo di vendita da parte del fisco (non sulla presenza o rispondendo dei requisiti richiesti)

Se acquistate da un costruttore invece potrete rifarvi alla tabella sopra riportata e al posto dell’imposta di registro  pagherete un’Iva del 4%.

Decadenza delle agevolazioni prima casa: esempi pratici

Uno dei requisiti di cui ci si scorda spesso è il trasferimento della residenza nel comune dove è ubicato l’immobile da adibire a prima casa entro il termine di scadenza di 18 mesi ai quali questa volta un contribuente ha tentato di addurre come motivazione della ritardata comunicazione il fatto che non era stato possibile per un impedimento oggettivo e non prevedibile, consistente in un’infiltrazione di acque reflue proveniente dall’appartamento sovrastante.
Questa volta la cassazione non ha dato ragione al contribuente in quanto l’impedimento non era oggettivo ma soggettivo e dava la facoltà al contribuente di rimuovere l’impedimento. Ma questo è solo uno dei casi in quanto in fondo troverete anche i riferimenti all’articolo di approfondimento sulle cause di decadenza dei benefici prima casa.
Leggete comunque anche l’articolo di approfondimento dedicato proprio alla decadenza benefici prima casa.

Decadenza benefici Fiscali Prima casa: 

In estrema sintesi, se temete di rientrarvi nel seguito trovate alcuni chiarimenti dati in risposta alle vostre domande sulla decadenza. Le domande e i casi sono diversi e spesso necessitano ciascuno di una risposta specifica.

Le cause di forza maggiore per le agevolazioni sulla prima casa: la fine della ristrutturazione

Più spesso di quello che possa sembrare chi acquista un’abitazione supera la scadenza dei 18 mesi entro cui è necessario variare la residenza nel comune dove si è acquistata. Sicuramente l’evento causa di forza maggiore deve essere imprevedibile ossia non conosciuto al momento della stipula dell’atto (altrimenti non verrebbe preso in considerazione perchè non di forza maggiore).

I lavori di ristrutturazione che impediscono di soggiornare nella nuova casa di per se non costituiscono una causa di forza maggiore. Il protrarsi dei lavori di manutenzione, anche se causato da terzi fanno perdere i vantaggi fiscali (cfr Cassazione con ordinanza n. 13800 del 9 giugno 2010) e generano sanzioni nella misura del 30% rispetto alla minore imposta versata rispetto a quella dovuta nei modo ordinari (il delta è uguale al 7% e stiamo parlando di cifre rilevanti) ed interessi calcolati al saggio di interesse legale.

Il mancato cambiamento della residenza nello stesso comune ove è sito l’immobile oggetto di agevolazione prima casa entro il termine di 18 mesi dall’acquisto non può essere imputata alla mancata esecuzione dei lavori di ristrutturazione come causa di forza maggiore che rendono inagibile l’appartamento in quanto il legislatore dà la facoltà di spostare la residenza non solo nella nuova casa ma è sufficiente che sia lo stesso comune di residenza o dell’attività lavorativa svolta dall’acquirente, come se avesse previsto la fattispecie del ritardo nella consegna dell’abitazione.

Vi consiglio quindi, anche se sono rare le fattispecie di questo tipo, di andare in affitto per qualche mese o da amici nello stesso comune, ma comunque di soddisfare il requisito del cambio della residenza entro 18 mesi pena la decadenza dell’agevolazione e l’applicazione della maggiore imposta ordinaria del 7% più l’applicazione delle sanzioni del 30% e degli interessi legali che maturano giornalmente sulla minore imposta versata.

Rinuncia ai benefici prima casa se volete evitare le sanzioni del 30%

Vi anticipo che potete (se siete rapidi e riuscite ad anticipare che non ce la farete) rinunciare ai benefici prima casa per non essere sanzionati.

Curioso è anche il caso di due sentenze che potrebbero sembrare simili ma che in realtà svelano la diversa impostazione e la ratio della norma. Ad un contribuente è stato negato il beneficio perchè aveva delle infiltrazioni di acquee reflue dall’appartamento del piano di sopra perché non considerato una causa di forza maggiore o un elemento valido ad impedire il trasferimento della residenza entro i 18 mesi (cfr sentenza n.1392 del 2010), mentre è stato concesso ad un contribuente la sospensione del provvedimento di decadenza delle agevolazioni perché aveva delle infiltrazioni abbondanti da tetto che impedivano realmente di abitarvi (cfr sentenza 140 del 2008). Da questo potremmo estrapolare una grande massima: il tetto vi potrebbe salvare mentre le acque reflue no.:-)

Questo a supporto della tesi che gli elementi devono rendere oggettivamente inabitabile l’abitazione perchè l’agevolazione è finalizzata ad agevolare il diritto all’abitazione.

Vendita e acquisto casa in costruzione

Se leggete la norma noterete che potrete vendere il bene e riacquistarne uno nuovo sempre con le medesime caratteristiche senza perdere i benefici prima casa (ma non vale se acquistate prima quello nuovo e poi vendete quello su cui avete beneficiato delle agevolazioni) a patto che l’acquisto avvenga entro un anno dalla cessione dell’abitazione su cui avete goduto dei benefici precedentemente. L’Agenzia delle entrate in una risoluzione concernente sempre la fruizione dei benefici prima casa precisa che entro un anno dalla vendita non è sufficiente iniziare i lavori di costruzione, ma occorre quantomeno realizzare il rustico (muri portanti più copertura, risoluzione 16 marzo 2004, n. 44/E), altrimenti si decade dai benefici della prima casa è bisogna procedere al riversamento dell’agevolazione fiscale consistente nella minore imposta di registro. In caso di mancata realizzazione del rustico entro un anno, si decade anche dalle agevolazioni sul primo acquisto.

Vendita prima dei 5 anni nei casi di separazione o divorzio

Come vedete nell’articolo di approfondimento non si verifica recupero a tassazione dell’imposta di registro non versata nei casi di separazione o divorzio tra coniugi qualora questa sia conseguenza del riassetto patrimoniale tra i coniugi.

Vendita prima casa in caso di Divorzio o separazione

Cause di forza maggiore al mancato trasferimento della residenza entro 18 mesi

Potete leggere l’articolo sulle cause di forza maggiore che vi hanno impedito di trasferire la residenza in quanto possono esistere diverse motivazioni che hanno impedito il trasferimento e che devono essere provate. Nel caso di trasferimento dell’attività lavorativa nel comune dove è situato l’immobile oggetto di agevolazione che avviene dopo l’acquisto della casa viene meno il presupposto per il godimento dell’agevolazione. Ciò in quanto si tratta di norma di stretta interpretazione (cfr. Cass. sentenza n. 6905 del 2011 e Cass. sentenza n. 5570 del 2011). Sentenza n. 17597 del 12 ottobre 2012 (udienza 12 luglio 2012).

Vendita di casa prima dei cinque anni: cosa fare per evitare le sanzioni

Leggete l’articolo di approfondimento dedicato alle agevolazioni prima casa nel caso di Acquisto e vendita prima dei cinque anni dal precedente non più sanzionata  in quanto dall’entrata in vigore della legge di stabilità 2016 non sarà più sanzionato a patto che ricompriate una casa entro un anno dal rogito notarile della vendita su cui avevate beneficiato delle agevolazioni. Questo è veramente una sintesi della novità per cui se vi trovate nel caso andate a leggere l’articolo di approfondimento dove troverete le ulteriori caratteristiche. Tuttavia con una recente circolare del 2016 l’agenzia delle entrate ha chiarito che l’agevolazione vale anche nel caso in cui l’acquirente al momento dell’acquista sia proprietario di un’altra abitazione acquistata con le stesse agevolazioni a condizione che sia venduta entro un anno dalla data del successivo acquisto. Nel 2017 per cui occhio a non sbagliarvi.

Vendita e riacquisto prima casa

Tassazione Plusvalenza derivante dalla vendita di casa

Trasferimento all’estero o Italiani residenti all’estero

Qualora abbiate un immobile prima casa sul territorio nazionale e vi trasferite all’estero sarà necessario dimostrare, nel senso di avere le evidenze documentali atte a farlo (come bollette luce, gas, telefono che ne dimostrino gli effettivi consumi), che la casa all’estero è utilizzata come dimora abituale (cfr Risoluzione ministeriale n.31 del  2010). Questa viene indicata come condizione per non decadere dall’agevolazione prima casa sulla casa in Italia. La diretta conseguenza di questo e se non ricordo male anche di una risoluzione del 2011 è che anche chi non risiede in Italia perché lavora all’estero potrà godere dei benefici prima casa per abitazioni acquistate sul territorio italiano. Resta il dubbio se il periodo quinquennale di tutela fiscale operi anche in questo caso ossia. Se ho una casa acquistata oltre cinque anni fa e mi trasferisco al sesto anno, sarà necessario verificare questo per trasferirsi all’estero? Dalla ratio normativa sembrerebbe di no in quanto l’intento è quello di tassare acquisti speculativi che vengono forfettariamente individuati in quelli che si situano nel quinquennio dall’acquisto.

Per quello che concerne gli italiani residenti all’estero  ed i benefici prima casa vi segnalo la circolare dell’agenzia delle entrate numero 19 del 2001 in cui si chiarisce che anche coloro che sono residenti all’estero per motivi di lavoro, possono acquistare casa in Italia fruendo delle agevolazioni fiscali prima casa, anche se non iscritti all’Aire.
Vi ricordo che se vendete l’abitazione prima dei cinque anni dall’acquisto decadrete dai benefici oltreché essere tassati sulla plusvalenza, ma per questi approfondimenti oltreché  la lettura delle norme e delle sentenze vi sono anche gli articoli di approfondimento qui sotto.

Affitto abitazione con agevolazioni prima casa

Nel seguito potete trovare la soluzione al caso particolare di alcuni contribuenti che hanno affittato la propria casa o appartamento sui quali avevano chiesto il beneficio prima casa ai fini dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale.

Agevolazioni prima casa in affitto: come funzionano

Prescrizione Accertamento o cartelle di pagamento sulle agevolazioni prime case

Vi segnalo l’articolo dedicato alla Prescrizione Accertamento dell’Agenzia Entrate sui benefici prima casa riguardante i termini entro cui l’agenzia delle entrate deve procedere all’accertamento riguardante la presenza o il mancato rispetto dei requisiti per la fruizione del beneficio fiscale sulla prima casa.

Quando conviene acquistare da privato o da impresa di costruzioni

Potete leggere l’articolo dedicato alla valutazione sulla convenienza tra acquisto di casa da privato o dall’impresa di costruzioni in quanto il legislatore, in questi anni, al fine di incentivare la ripresa del settore edilizio (come saprete, ha avuto un netto crollo dopo la crisi del 2008), ora sta piano-piano staccando la spina delle agevolazioni che prevedevano la possibilità di detrarre costi dall’acquisto della casa dall’impresa di costruzione. Per cui è necessario, qualora abbiate intenzione di acquistare da una ditta, farvi un calcolo di convenienza.

Nuovo leasing immobiliare

Vi consiglio di leggere anche l’articolo dedicato alla nuova agevolazione fiscale prevista per chi acquista casa con il leasing immobiliare valevole solo dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2020 che di fatto raddoppia, al verificarsi di alcune condizioni il beneficio fiscale. Leggi l’articolo dedicato al nuovo leasing immobiliare dal 2016.

Direttamente collegato al tema in questione vi segnalo anche l’articolo di approfondimento gratuito (ancora per poco) dedicato al trasferimento delle detrazioni fiscali relative alla ristrutturazione, risparmio energetico, sicurezza o eliminazione di barriere architettoniche. In questo sono descritte le opzioni che potete scegliere e cosa prevede la norma a proposito. Sono tanti i contribuente che si trovano infatti a dover scegliere cosa fare con le quote delle detrazioni fiscali IRPEF residue. 

Acquisto successivo all’estero

Se vi trovate nel caso in cui avete venduto la casa acquistata con le agevolazioni fiscali e vi state accingendo a comprarne un’altra all’estero dovreste anche verificare come fare a rispettare i requisiti per non perdere i benefici prima casa. Per farlo potete leggere l’articolo gratuito di approfondimento dedicato alla vendita casa in Italia per acquisto all’estero.

Articoli di approfondimento gratuito:

Categorie Catastali Immobili: cosa sono, a che servono, quali vantaggi fiscali offrono

Agevolazione Prima casa affittata a terzi: come funziona

Registrazione Preliminare vendita casa: come funziona la tassazione e quando conviene

Vi consiglio anche di scorrere anche gli articoli seguenti in quanto possono esservi alcuni correlati a questo. A titolo d’esempio troverete:

Fonte Normativa Agevolazioni prima casa

Testo Unico Imposta Registro (scarica gratuitamente)

625 Commenti

  1. ho acquistato un lotto dove sto costruendo un immobile a scopo speculativo.Solo ora mi sono accorto che la destinazione d’uso dell’immobile è: RESIDENZA TURISTICA.
    Ciò mi può comportare problemi per un eventuale vendita?nel senso che un potenziale acquirente potrà avere problemi per l’erogazione del mutuo o per le agevolazioni prima casa?
    Eventualmente che costi potrebbe avere un cambio di destinazione d’uso?
    Grazie

  2. Bisognerebbe prima cambiare la categoria catastale e destinazione d’uso immagino. Provi a contattare la banca erogante il mutuo.

  3. buongiorno,
    ho ereditato anni fa un ufficio A10 che ora mi accingo a vendere, con scarsi risultati. Chi lo acquista non puo’ usufruire delle agevolazioni prima casa, come da circolare 19 del marzo 2001 dell’agenzia delle entrate, sempre che dimostri l’effettiva destinazione? potrà farci un mutuo ipotecario e pagare solo il 3% invece del 10% dell’imposta di registro o devo rassegnarmi e fare la pratica per il cambio d’uso?
    grazie

  4. Salve,
    ho ricevuto in donazione da mio padre (in data 27 febbraio 2012) una vecchia casa rurale (risalente per la parte originale alla metà del 1800).
    In data 21 febbraio il mio comune di residenza mi ha dato la licenza di inizio lavori (permesso di costrire del 21/09/2011, successiva variante D.I.A del 30/12/11 e voltura del 24/02/12). Il permesso di costruire cita: “ristrutturazione mediante demolizione e ricostruzione di un fabbricato esistente con ampliamento in sovraelevazione ai sensi della L.R. 14/2009”.
    Preciso che la vecchia casa è stata completamente demolita (ed il materiale portato in parte in discarica), che è stato eseguito uno scavo per aggiungere il piano interrato (garage), che le dimensioni della fututa casa saranno diverse dalla vecchia(nuova costruzione circa 2 metri più corta e un metro più stretta)e che l’ampliamento è stato voluto dal comune per poter rispettare i 2,7 metri di altezza delle stanze (vecchia casa 2,20 metri). Ora devo iniziare a fatturate i lavori in esecuzione ma sono stato in difficoltà su come muovermi. E’ palese che il caso non rientra nel regime fiscale di una ristrutturazione perchè non è stata fedele alla realtà. Ho provato ad informarmi ricevendo risposte unanime sul fatto che ho il diritto dell’iva al 4% perchè prima casa. Mercoledì scorso sono andato da un commercialista per avere la sicurezza ma mi ha risposto che non ci sono i requisiti per la prima casa perchè risulta essere una ristrutturazione. Praticamente, secondo lui, non ho nessuna agevolazione(IVA 10% e no agevolazioni ristrutturazione). Ieri sono andato presso l’egenzia delle entrate di zona e ho espresso il mio caso a chi di competenza. Dopo 30 minuti di ricerche su internet, archivi e vecchie sentenze mi hanno ufficializzato verbalmente che posso applicare l’IVA al 4% perchè non rientrando in una ristrutturazione lo stabile risulta essere una nuova costruzione a tutti gli effetti anche perchè è completamente diverso dal precedente. Io mi fido dell’agenzia ma onestamente ho anche un pò paura che un domani il fisco venga a ritrattare il tutto. Sapete darmi una risposta sicura?

  5. Prova a consultare l’articolo dedicato alla descrizione degli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria e ristrutturazione edilizia.

  6. Ha provato a leggere anche l’articolo dedicato alla cause di decadenza dai benefici prima casa? Si serca del motore di ricerca interno.

  7. I soggetti se partecipano all’acquisto concorreranno individualmente all’agevolazione. Se siete due e solo uno di questi rispetta i requisiti l’agevolazione spetta solo per il 50% al soggetto che possiede i requisiti.

  8. Salve. Vorrei sottoporre il seguente quesito.
    Sto per acquistare, da una impresa costruttrice, una casa (categoria catastale A/2 classe 3) insieme alla mia compagna che, nello stesso Comune, è titolare in comproprietà con I FIGLI di un’altra abitazione che ha ereditato dal marito (defunto). Entrambi trasferiremo nella nuova abitazione la nostra residenza. Mentre per me (che non ho altre case di proprietà nel Comune di residenza) sussistono i requisiti per usufruire delle agevolazioni “prima casa” (in particolare l’IVA agevolata al 4%), vorrei sapere se la stessa agevolazione sussiste per la mia compagna, oppure per la sua quota parte di abitazione si dovrà applicare l’aliquota IVA al 10%. Grazie.

  9. Salve,
    ho comprato casa l’anno scorso e nel termine dei 18 mesi ho trasferito la mia residenza.
    Adesso lavoro in un altra regione, nella quale possiedo un appartamento e vorrei spostare la residenza, questo comporterebbe la decadenza delle condizioni di agevolazione per la prima casa?

  10. La vendita ed il riacquisto purtroppo non permettono al fruizione del beneficio fiscale prima casa perchè non potrebbe rendere le dichiarazioni nell’atto notarile di acquisto. Ha provato anche a leggere l’articolo dedicato a donazione e benefici prima casa?

  11. salve,mi servirebbe un chiarimento per questapo operazione:
    circa 10 anni fa ho ricevuto in donazione dai miei genitori una casa composta da due appartamenti,in uno vivo io nell’altro i miei genitori come usofruttuari,ora vorrei acquistare un altra abitazione (stesso comune)per trasferirmici,posso usufruire delle agevolazioni per la prima casa?
    per maggior chiarezza prima acquisterei la nuova casa e solo in seguito venderei l’attuale
    se gentilmente qualcuno potrebbe chiarirmi il dubbio
    saluti

  12. E nella sua situazione riuscirebbe a soddisfare i requisiti richiesti in merito alle dichiarazioni da rendere nell’atto circa la titolarità di altri diritti….che trova nell’articolo?

  13. Mi scusi ma mila è lei che applica l’Iva ma il suo fornitore. Lei al più può richiedere la detrazione del 55% sugli infissi se rispetta alcune caratteritstiche e del 36% per i lavori di ristrtutturazione. Sfruttando il motore di ricerca interno può cercare gli articoli dedicati a questo argomento.

  14. Buongiorno vorrei sottoporre questo quesito, mio figlio risulta nudo proprietario su due appartamenti in comuni diversi, non usufruisce del bene, ora vorrebbe acquistare una casa in altro comune dove andrebbe ad abitare con la famiglia, avendo già usufruito del 4% per la sua quota, può acquistare la sua abitazione principale con l’agevolazione al 4? il costruttore gli avrebbe risposto di si in quanto fuori dal comune dove è nudo proprietrio. Grazie

  15. Buonasera,
    ho acquistato un appartamento da un privato, ho trasferito la residenza entro i 18 Mesi come indicato durante il rogito, ora devo sostituire le porte interne per la ristrutturazione, posso applicare l’iva del 4%? Se si devo presentare qualche certificato?
    Anche per il rifacimento del pavimento posso applicare l’iva al 4%?

    Grazie mille per la risposta

  16. Salve, non sono ancora riuscito a capire se nel caso di costruzione o ristrutturazione della prima casa che rispetta le caratteristiche della legge Tupini mi spetta l’iva agevolata per l’acquisto dei materiali presso un rivenditore di materiali edili. Potreste aiutarmi? Grazie.

    Damiano

  17. buongiorno, ho acquistato la mia prima casa richiedendo la residenza ma mi è stata negata per mancanza di dimora abituale. non possiedo altre case e per motivi di lavoro viaggio spesso tuttavia rientro a casa 2/3 giorni a settimana ma per i vigili non è sufficiente. ho fatto ricorso al prefetto sperando nella buona sorte! se non dovesse andare a buon fine, il ritardo da parte del comune nel concedermi la residenza può essere causa forza maggiore? esiste una normativa che mi permetta di tutelarmi nei confronti del comune?
    grazie

  18. Sempre riferito all’acquisto di casa entro l’anno in caso di vendita della prima casa prima dei 5 anni:se compro un immobile ad un prezzo inferiore (diciamo al valore catastale) pago qualcosa sulla differenza di prezzo? supponiamo che le agevolazioni sulla prima sono sul prezzo di 310 mila e l’altra la acquisto a 150mila.cosa andrei a pagare?

  19. No, decade dalle agevolazioni sulla prima casa acquistata per violazione del termine quinuennale per la rivendita del bene agevolato.

  20. Salve, sono proprietario di 2 immobili, uno rogitato come “prima” casa ed uno come seconda casa.
    Nel caso venda la prima casa prima dei 5 anni, posso spostare la mia prima casa sulla seconda (divenuta in quel momento unica proprietà) oppure questo comporta il pagamento della differenza tra le agevolazioni, maggiorato del 30%?

  21. C’e’ scritto sia nell’ articolo dedicato alla guida alle agevolazioni prima casa sia in quello dedicato proprio all’iva al 4%. Se non lo trovi aiutati con il motore di ricerca interno al sito che trovi in alti a destra.

  22. salve…
    non trovo l’articolo o un riferimento normativo.
    ma mi potete confermare che l’acqustio di prima casa da un soggetto privato comporta il non pagamento dell’iva nemmeno al 4%?

  23. Si sono previste agevolazioni sotto forma di detrazione sugli interessi passivi per la costruzione dell’abitazione principale, oltre ad eventuali interventi per risparmio energetico che prevedono detrazioni sul costo di acquisto del 55%, oltre ad aliquote iva agevolate a seconda della tipologia di lavori svolti. Tutto sempre nel rispetto di alcuni requisiti. prova ad utilizzare il motore di ricerca interno per cercare il singolo articolo dedicato all’argomento che ti interessa.

  24. IN RELAZIONE AI BENEFICI PRIMA CASA GRADIREI CONOSCERE SE IL REQUISITO DELLA RESIDENZA NEL COMUNE DEVE PERSISTERE NEL TEMPO. FACCIO UN ESEMPIO: SE DOPO UN ANNO, PER MOTIVI DI LAVORO, DEVO TRASFERIRE LA MIA RESIDENZA IN ALTRO COMUNE DECADO DAI BENEFICI? O IL TERMINE DI TRE ANNI PER L’ACCERTAMENTO DA PARTE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE E’ DA CONSIDERARSI COME TERMINE OLTRE IL QUALE E’ POSSIBILE CAMBIARE RESIDENZA?
    RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE E PORGO CORDIALI SALUTI.

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