Calcolo giacenza media conto Modello ISEE 2023 dall’estratto conto bancario

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Aggiornato il 28 Aprile 2023

denunciare evasione fiscale

Vediamo come si effettua in pratica il calcolo della giacenza media ai fini del modello ISEE sia mini sia integrale parendo dal conto corrente inviatovi dalla banca per evitare di fare il calcolo a mano per ogni giorno e cercando di fornivi qualche strumento più chiaro di quello che sto trovo on line.

Il calcolo della giacenza media dei saldi di conto corrente valida ai fini della compilazione della dichiarazione sostitutiva unica per l’indice ISEE si effettua prendendo tutti gli estratti conto cartacei o anche estraendo in .xls quelli che trovate sull’home banking detenuti al 31 dicembre dell’anno precedente a quello della compilazione.
Per fare un esempio per il calcolo della giacenza media 2021 dovrete prendere la consistenza e la movimentazione dei vostri conti avvenuti dal primo gennaio al 31 dicembre 2020.

Per giacenza media annua si intende l’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo ragguagliato ad un anno. Il calcolo della giacenza media annua, ovvero dell’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo, ragguagliato ad un anno, si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto è rimasto aperto. In questo contesto con giacenze giornaliere si intendono indicare i saldi giornalieri per valuta.

La giacenza media è l’importo  medio delle somme a credito sul vostro conto durante l’anno (e ragguagliato successivamente  all’effettivo periodo di apertura del conto se inferiore all’anno solare), che si ottiene dividendo la somma delle giacenze media giornaliera o sale o delle giacenze giornaliere per 365 indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito è rimasto aperto.

Quali conti correnti considerare nel calcolo della Giacenza Media ai fini ISEE

Dovrete considerare i seguenti rapporti di natura finanziaria distinguendoli con il loro specifico codice all’interno del MODULO FC.1 – QUADRO FC2 “PATRIMONIO MOBILIARE”

  • codice 01 – conti correnti detenuti presso banche, poste o altri istituti di credito bancari o finanziari italiani esteri in valuta o aventi corso legale, detenuti anche all’estero compresi quelli vincolati, carte di credito, carte prepagate, postpay e simili
  • codice 03 – depositi di risparmio conti correnti libretti al portatore e altre forme simi a queste aventi natura di deposito
  • codice 09 conti correnti verso terzi

Se non ho nessun conto corrente

Premesso che la cosa potrebbe essere molto sospetta ed esporvi ad un accertamento qualora abbiate costi e spese non coerenti con alcuna movimentazione bancaria sappiate comunque che la prima sezione del quadro deve essere compilata mentre la seconda nel costo casa no. Ma anche qui sono abituato a sentirmi dire di tutto tipo di Isee con 1.500 euro l’anno (molto probabilmente falsi o sbagliati nella compilazione). A proposito vi indico cosa fare nel caso di modello ISEE sbagliato in quanto non vorrei che inconsapevolmente vi esponiate a sanzioni amministrative per esservi impossessati di agevolazioni che in realtà non vi spettavano.

Comunque la prima sezione del quadro FC 1 deve essere compilata obbligatoriamente mentre la seconda sezione FC 2, non va compilata se non si è posseduto alcun rapporto finanziario ma va barrata la relativa casella, per dichiarare appunto che non si è avuto un conto corrente bancario o postale a proprio nome, buoni postali ecc.

Quali conti correnti indicare

Nel seguito l’elenco dei principali rapporti da indicare nel calcolo della giacenza media ma dal momento che sono abituato ormai a leggere sempre cose nuove nei vostri commenti fatevi sotto con le domande e cercheremo di trovare insieme una risposta. Non ve ne uscite con i bitcoin da indicare nel modello ISEE perché non vi rispondo. No non li dovete indicare al momento.

A partire dalle istruzioni al modello unico (a titolo di esempio prendo quelle di Unico 2019) intanto i bitcoin e le criptovalute dovranno essere soggette, sotto certe condizioni all’indicazione del quadro RW per cui vale quanto trovate già scritto nei commenti nel seguito. Sarei quindi per inserirli a dimostrazione di una maggiore capacità reddituale rispetto a chi non ne ha.

  • Conto corrente bancario
  • Conti correnti postali
  • Libretti di deposito bancari e postali
  • Libretti al portatore
  • conti correnti di deposito amministrati, vincolati e non
  • Titoli di Stato
  • BOT
  • CCT
  • CTZ
  • BTP
  • certificazioni azionari, azioni, partecipazioni quote di società di capitali, certificati obbligazionari, quote di fondi italiani esteri lussemburghesi e da qualsiasi parti li detenete sia in mercati quotati che non
  • quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (O.I.C.R.) italiani o esteri
  • Partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati, non regolamentati o di società non azionarie
  • polizza assicurative sulla vita, caso morte, capitalizzazione tranne i contratti di assicurazione sulla vita misti che alla data del 31 dicembre risultano non riscattabili dall’assicurato.

Dei titoli o dei fondi andrà indicato il valore nominale o di mercato al 31 dicembre dell’anno precedente a quello della compilazione che nel caso di ISEE 2017 coincide con il saldo al 31 dicembre 2016.

Di questi rapporti andrà indicato il saldo contabile attivo al lordo degli interessi, al 31 dicembre 2016 per l’ISEE 2017.

Per ottenere la giacenza media, è sufficiente prendere tutti gli estratti conto bancari o postali ricevuti nel corso dell’anno, per cui se si ricevono estratti conto trimestrali, si avranno 4 estratti conto per ciascun anno. Per ciascun estratto conto, rilevare i numeri creditori totali dopodiché sommarli e dividerli per 365, in questo modo si ottiene l’importo della giacenza media.

Nel caso in cui, il conto corrente fosse cointestato, la quota di saldo e giacenza media è pari al 50% se sono due i titolari del conto, se sono 3 la quota da indicare è pari al 33,3%, e così via.

Esempio calcolo giacenza media modello ISEE

Vi faccio un esempio del calcolo della giacenza media per farvi capire come funziona ed in calce all’articolo troverete anche un foglio di calcolo da utilizzare per il calcolo così vi potrete aiutare se smanettateci un po con Excel.
In teoria si dovrebbe procedere nel modo seguente in ordine:

  1. prendere il valore di tutte le giacenze media presenti nell’estratto conto
  2. sommarle
  3. la somma ottenuta dividerla per 365 (366 se anno bisestile)

Qualora la giacenza sia rimasta costante per esempio per 20 giorni potrete semplicemente moltiplicare la giacenza per 20 ossia il numero in cui è rimasto costante.
La stessa operazione andrà effettuata per ogni conto corrente che avete e che dovrete indicare nel modello ISEE indicando anche il codice fiscale dell’operatore finanziario. Successivamente nel modello dovrete compilare anche un’altra tabella inserendo la data di inizio e di fine del rapporto del conto corrente qualora abbiate rescisso il rapporto in corso d’anno.

Esempio: calcolo della giacenza media

È necessario:
▪ Calcolare le giacenze giornaliere per ogni giorno dell’anno
▪ Moltiplicare le singole giacenze giornaliere per i giorni in cui sono rimaste costanti
▪ Sommare gli importi ottenuti
▪ Dividere il risultato per 365 giorni
Numericamente il calcolo risulta essere:
▪ 100 giorni X una giacenza giornaliera di 1000 euro = 100.000
▪ 15 giorni X una giacenza giornaliera di 700 euro = 10.500
▪ 250 giorni X una giacenza giornaliera di 2000 euro = 500.000
▪ Sommatoria di 100.000 + 10.500 + 500.000 = 610.500
▪ Divisione di 610.500 / 365 = 1673 euro giacenza media

Indicare, successivamente, l’identificativo del rapporto, il codice fiscale dell’operatore finanziario, il valore del saldo contabile attivo al lordo degli interessi al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della DSU, nonché il valore della giacenza media annua riferita al medesimo anno. Nel caso di rapporti cointestati indicare la quota di saldo e giacenza media secondo il numero dei cointestatari (ad esempio per due cointestatari indicare la quota del 50%, tre cointestatari quota del 33,3%, e così via).

Per giacenza media annua si intende l’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo ragguagliato ad un anno. Il calcolo della giacenza media annua, ovvero dell’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo, ragguagliato ad un anno, si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto è rimasto aperto. In questo contesto con giacenze giornaliere si intendono indicare i saldi giornalieri per valuta. 

Esempio: calcolo della giacenza media. È necessario: Calcolare le giacenze giornaliere per ogni giorno dell’anno Moltiplicare le singole giacenze giornaliere per i giorni in cui sono rimaste costanti ▪ Sommare gli importi ottenuti Dividere il risultato per 365gg Numericamente il calcolo risulta essere: 100gg X una giacenza giornaliera di 1000 euro = 100.000 15gg X una giacenza giornaliera di 700 euro = 10.500 250gg X una giacenza giornaliera di 2000 euro = 500.000 Sommatoria di 100.000 + 10.500 + 500.000 = 610.500 Divisione di 610.500 / 365 = 1673 euro giacenza media

Nota bene: nel calcolo della giacenza media annua è utile far riferimento agli estratti conto. Nell’estratto conto sono infatti riportati, ai fini del calcolo degli interessi, i cosiddetti “numeri creditori” (il prospetto che li riporta può

 assumere diverse denominazioni, le più comuni essendo “Riassunto scalare”, “Calcolo delle competenze”, “Calcolo degli interessi”, “Scalare per valuta”). Per ottenere la giacenza media basta sommare i “numeri creditori totali” riportati negli estratti conto in maniera da coprire tutto l’anno (ad esempio, se si ricevono estratti conto trimestrali, il primo estratto riporta i numeri creditori totali dal 1° gennaio al 31 marzo, il secondo dal 1° aprile al 30 giugno e così via; vanno pertanto sommati i numeri creditori totali indicati nei quattro estratti conto) e poi dividere per 365.

Nelle ultime due colonne della tabella indicare la data di inizio e la data di fine del rapporto solo se il rapporto è stato rispettivamente aperto o cessato in corso d’anno.

Nell’ultimo rigo della tabella, se è stato posseduto più di un rapporto, indicare la somma dei saldi e delle giacenze medie nello spazio indicato rispettivamente come totale (A) e totale (B).

Se la differenza (A-B) è positiva, l’ISEE è calcolato sul saldo; se è negativa l’ISEE è calcolato sulla giacenza media. Se la giacenza media è superiore al saldo e però sono stati fatti nel secondo anno precedente acquisti netti di beni immobiliari (ad es. acquisto di una casa) o di altre componenti il patrimonio mobiliare (ad es. acquisto di titoli di stato) o trasferimenti ad altri componenti il nucleo familiare indicato nella prima sezione del Quadro A (ad es. bonifici da conto corrente del padre a quello del figlio) per un ammontare superiore o uguale in valore assoluto alla differenza (B-A), allora l’ISEE è calcolato sul saldo. In tal caso occorre barrare la relativa casella ed indicare rispettivamente l’incremento del patrimonio immobiliare (C) e/o l’incremento del patrimonio mobiliare (D) verificatisi nel secondo anno precedente.

Nota bene: il totale di tali valori incrementali del patrimonio (C+D) deve essere maggiore o uguale in valore assoluto della differenza tra giacenza media e saldo precedentemente indicata (B-A) perché l’ISEE sia calcolato

sul saldo anche quando inferiore alla giacenza media.

I dati contabili (saldo finale e giacenza media) vanno espressi in Euro anche per i rapporti finanziari in valuta in base al tasso di cambio a fine anno, o – per i rapporti chiusi nell’anno – alla data di chiusura del rapporto.

Per identificativo del rapporto si intende per i conti correnti e assimilati preferibilmente il codice IBAN ovvero, se non disponibile, il numero rapporto (ad esempio il numero del libretto, ecc.). 

Nel caso di operatori finanziari esteri non dotati di codice fiscale, ma di altro codice identificativo, deve essere inserito il carattere E come primo carattere del campo operatore finanziario, seguito da un massimo di 15 caratteri alfanumerici (in caso di indisponibilità del codice identificativo, per operatori ad esempio extra Unione Europea, può essere inserito il valore END, dove ND sta per non disponibile).

Sezione 2 del quadro FC della DSU

la sezione 2 è dedicato a chi ha chiuso conti correnti durante l’anno per cui dovrete indicare i seguenti dati:

  • codice rapporto finanziario;
  • codice fiscale della banca o posta;
  • importo saldo contabile;
  • giacenza media calcolata;
  • data inizio e fine rapporto e se il conto è cointestato (vedi dopo come incide la cointestazione nel calcolo della giacenza media)
    Nella colonna conto corrente intestato, vanno quindi indicate le somme dei saldi e delle giacenze, nel caso in cui, il contribuente alla data del 31 dicembre 2016 risulti intestatario di più conti correnti aperti a suo nome, cointestati o per conto terzi.

Conti correnti cointestati: cosa fare in caso di più titolari

Nel caso di conti correnti o altri rapporti cointestati con persone al di fuori del nucleo familiare dovrete considerare solo il 50% del valore della giacenza media o del saldo di fine anno, se in 3 intestatari il 33,33% e se in 4 solo il 25% e così via.

Modalità di calcolo Veloce e Pratica della giacenza media per il modello ISEE

Prendete gli estratti conto che vi rilascia la banca e la troverete scritta: ne ho preso a caso uno ed ho trovato nell’EC trimestrale il suo valore in un attimo con la definizione che riportava “La Giacenza media trimestrale qui esposta è calcolata sulla base dei saldi per valuta (derivanti dalla registrazione delle operazioni in base alla data valuta) ed è funzionale alla determinazione  dell’ammontare del Canone dovuto.
Se gli estratti conto sono trimestrali non farete altro che prendere i 4 trimestri, sommarli e dividerli per 4 ed avrete in pochi minuti il tanto desiderato risultato che molti articoli ci spingono a calcolare a mano, una follia.

A seconda degli estratti conto il nome della giacenza media potrebbe cambiare anche se ormai l’hanno capito che devono chiamarla così altrimenti i clienti li chiamano per chiederlo per cui potreste trovarla chiamata anche come riassunto scalare o nel prospetto del calcolo delle competenze o ancora numeri creditori. Le modalità di calcolo non cambiano.

Se siete soci di società dovrete indicare il valore pro quota del patrimonio netto dell’impresa al 31 dicembre 2016 se lo avete in possesso o quello ufficiale più prossimo alla data del 31 dicembre 2016.

Per le società di persone invece il valore del patrimonio e il valore delle rimanenze finali e del costo dei beni ammortizzabili qualora l’impresa sia in contabilità semplificata.

Se ho più conti correnti

Nel caso di più di un conto corrente l’operazione andrà effettuata per ciascun rapporto con banche o istituti di credito o poste identificando una riga per ciascun conto e ripetendo l’operazione e le informazioni sopra citate.

Foglio di calcolo Modello ISEE download

Calcolo Giacenza Media modello ISEE 2017 XLS

Direttamente dalle istruzioni l’esempio di calcolo

Esempio: calcolo della giacenza media. È necessario:

  • Calcolare le giacenze giornaliere per ogni giorno dell’anno
  • Moltiplicare le singole giacenze giornaliere per i giorni in cui sono rimaste costanti
  • Sommare gli importi ottenuti
  • Dividere il risultato per 365 giorni

Numericamente il calcolo risulta essere:

  • 100 gg X una giacenza giornaliera di 1000 euro = 100.000
  • 15 gg X una giacenza giornaliera di 700 euro = 10.500
  • 250 gg X una giacenza giornaliera di 2000 euro = 500.000
  • Sommatoria di 100.000 + 10.500 + 500.000 = 610.500
  • Divisione di 610.500 / 365 = 1673 euro giacenza media

Nota bene: nel calcolo della giacenza media annua è utile far riferimento agli estratti conto. Nell’estratto conto sono infatti riportati, ai fini del calcolo degli interessi, i cosiddetti “numeri creditori” (il prospetto che li riporta può assumere diverse denominazioni, le più comuni essendo “Riassunto scalare”, “Calcolo delle competenze”, “Calcolo degli interessi”, “Scalare per valuta”). Per ottenere la giacenza media basta sommare i “numeri creditori totali” riportati negli estratti conto in maniera da coprire tutto l’anno (ad esempio, se si ricevono estratti conto trimestrali, il primo estratto riporta i numeri creditori totali dal 1° gennaio al 31 marzo, il secondo dal 1° aprile al 30 giugno e così via; vanno pertanto sommati i numeri creditori totali indicati nei quattro estratti conto) e poi dividere per 365.

Nelle ultime due colonne della tabella indicare la data di inizio e la data di fine del rapporto solo se il rapporto è stato rispettivamente aperto o cessato in corso d’anno.
Nell’ultimo rigo della tabella, se è stato posseduto più di un rapporto, indicare la somma dei saldi e delle giacenze medie nello spazio indicato rispettivamente come totale (A) e totale (B).

Se la differenza (A-B) è positiva, l’ISEE è calcolato sul saldo; se è negativa l’ISEE è calcolato sulla giacenza media. Se la giacenza media è superiore al saldo e però sono stati fatti nell’anno precedente acquisti netti di beni immobiliari (ad es. acquisto di una casa) o di altre componenti il patrimonio mobiliare (ad es. acquisto di titoli di stato) o trasferimenti ad altri componenti il nucleo familiare indicato nella prima sezione del Quadro A (ad es. bonifici da conto corrente del padre a quello del figlio) per un ammontare superiore o uguale in valore assoluto alla differenza (B-A), allora l’ISEE è calcolato sul saldo.
In tal caso occorre barrare la relativa casella ed indicare rispettivamente l’incremento del patrimonio immobiliare (C) e/o l’incremento del patrimonio mobiliare (D) verificatisi nell’anno precedente.

Nota bene: il totale di tali valori incrementali del patrimonio (C+D) deve essere maggiore o uguale in valore assoluto della differenza tra giacenza media e saldo precedentemente indicata (B-A) perché l’ISEE sia calcolato sul saldo anche quando inferiore alla giacenza media. I dati contabili (saldo finale e giacenza media) vanno espressi in Euro anche per i rapporti finanziari in valuta in base al tasso di cambio a fine anno, o – per i rapporti chiusi nell’anno – alla data di chiusura del rapporto.

Per identificativo del rapporto si intende per i conti correnti e assimilati preferibilmente il codice IBAN ovvero, se non disponibile, il numero rapporto (ad esempio il numero del libretto, ecc).

Nel caso di operatori finanziari esteri non dotati di codice fiscale, ma di altro codice identificativo, deve essere inserito il carattere E come primo carattere del campo operatore finanziario, seguito da un massimo di 15 caratteri alfanumerici (in caso di indisponibilità del codice identificativo, per operatori ad esempio extra Unione Europea, può essere inserito il valore END, dove ND sta per non disponibile).

Dati precompilati del modello ISEE

Per la precompilazione della DSU vengono utilizzate le informazioni disponibili negli archivi dell’INPS, nell’Anagrafe tributaria, nel Catasto, nonché le informazioni sui saldi e le giacenze medie dei rapporti finanziari dei componenti il nucleo familiare comunicate dagli intermediari finanziari. Lo scambio dei dati può avvenire mediante servizi anche di cooperazione applicativa.

La precompilazione riguarda essenzialmente componenti reddituali e patrimoniali quali:

  • i redditi ed alcune tipologie di spese ordinariamente dichiarati all’Agenzia delle entrate (inseriti nella sez. II e III del Quadro FC8);
  • i trattamenti erogati dall’INPS (inseriti nella sez. III del Quadro FC8);
  • il patrimonio mobiliare detenuto in Italia (inserito nel Quadro FC2) con esclusione delle lettere e), g) e h) dell’articolo 5 del DPCM n. 159 del 2013 (ad es. partecipazioni in società per azioni non quotate e in società non azionarie, altri strumenti e rapporti finanziari, valore del patrimonio per le imprese individuali);
  • il patrimonio immobiliare detenuto in Italia limitatamente ai fabbricati (inseriti nel Quadro FC3);  ▪   il canone di locazione della casa di abitazione (inserito nella seconda sezione del Quadro B).

In generale, le informazioni precompilate nella DSU possono essere accettate o modificate, ad eccezione, in quanto non modificabili dall’utente, delle seguenti voci (inserite nelle sezioni II e III del Quadro FC8):

  • i trattamenti erogati dall’INPS;
  • le componenti reddituali già dichiarate ai fini fiscali (Modello 730, Modello Redditi), per le quali viene assunto il valore a tal fine dichiarato.

Pertanto, nell’ipotesi in cui i dati precompilati risultino non corretti o incompleti, il dichiarante è tenuto a modificarli o a integrarli (ad esempio per aggiungere un rapporto finanziario ovvero un fabbricato non presente). Nel caso in cui, invece, il dichiarante rilevi delle inesattezze sui dati precompilati non modificabili (trattamenti erogati dall’INPS, redditi derivanti dal modello 730 ovvero dal modello Redditi) può compilare il Modulo integrativo (Modulo FC.3) per chiederne la rettifica, autodichiarando le componenti per cui ha rilevato tali inesattezze (rinvio istruzioni, parte 4, par. 1

Elenco delle agevolazioni che potete richiedere con il modello ISEE e la DSU

Una volta che avete effettuato il calcolo della giacenza media e avrete finito la compilazione della DSU non vi resta che scoprire quante sono le agevolazioni che potrete richiedere dagli assegni, ai contributi sociali, alle esenzioni dal ticket sanitario, all’assegno di natalità, maternità, baby sitter e tanti altri che potrete scoprire leggendo l’articolo contenete l’elenco delle agevolazioni con il modello Isee.

http://www.tasse-fisco.com/societa/domanda-accertamento-redditi-redditometro-indagini-bancarie-estratti-conto/9284/

http://www.tasse-fisco.com/finanziaria-manovra-dl/controllo-fiscale-conti-correnti/9777/

Documentazione da scaricare

Documentazione 2021

DSU Integrale anno 2020

Attestazione_ISEE

Istruzioni alla compilazione anno 2020

DSU ISEE Corrente anno 2020

DSU Mini anno 2020

17 Commenti

  1. salve io utilizzo molto la mia carta di debito, quindi ho svariate entrate e uscite tali da far cambiare il saldo giorno dopo giorno, come faccio a calcolare il tutto??

  2. Salve, potrei chiedere che cosa cambia per ISSE avendo sul conto corrente bancario 10.000€ o pure 20.000€ o pure 30.000€ Che cosa cambi alla fine ?
    Grazie per la risposta

  3. Buongiorno, ho un libretto postale cointestato con mia madre pensionata di cui non ricordavo assolutamente l’esistenza.
    2 anni fa ho aperto un libretto postale SMART e quest’anno richiedendo la documentazione isee2022 online dal sito delle poste è venuta fuori anche la giacenza media di quel libretto.
    I soldi nel libretto sono dei miei genitori io non ho mai ne depositato ne prelevato un soldo, non sono i miei!
    Abbiamo fatto l’errore di cointestare il libretto anzichè farmi la delega, è possibile fare una dichiarazione congiunta per escludere quei soldi dalla dichiarazione ISEE?

  4. Un soggetto che ha zero euro sul conto corrente , e dieci milioni di euro in metalli preziosi né opere d’arte, avrà l’ISEE bassissimo. E’ spiacevolissimo, ma questa è la Legge.

    E’ quindi così come metalli preziosi e opere d’arte non fanno cumulo ISEE, a maggior ragione i bitcoin e le criptovalute, non possono trovare spazio nell’ISEE, in quanto non risultino avere una somiglianza con qualsivoglia elemento da indicare del testo di Legge, restando quindi estranee all’ISEE.

    L’opzione migliore è attenersi alle Leggi e a quanto previsto dal Legislatore, il quale è evidente sulla base della norma, dei modelli e delle istruzioni, come abbia conferito solo ad alcuni beni la qualifica di patrimonio mobiliare, escludendone altri.

  5. Dalle istruzioni al modello redditi del 2019 fanno la comparsa anche le criptovalute e bitcoin per cui opterei per l’inclusione nel modello ISEE al pari di un conto corrente estero. Sottostando agli obblighi di monitoraggio del quadro RW della dichiarazione dei redditi possiamo considerare queste come disponibilità del contribuente dichiarante. Sicuramente nell’incertezza le considererei. Dobbiamo ragionare e vedere l’isee come un documento in rado di rappresentare la mia capacitò reddituale effettiva in grado di definire una classificazione o il diritto all’accesso di prestazioni statali. Se ragioniamo insieme tra un soggetto che ha zero sul conto corrente ed un milione di euro in bit coin e uno che non na invece bitcoin chi avrebbe piu diritto ad avere una prestazione statale. Si richiederebbe al contrario di privilegiare questo strumento per eludere controlli o accedere a prestazioni non spettanti il che mi sembrerebbe spiacevole.
    Prendo spunto per risponderle indicandole anche la Risposta all’ interpello n. 788 del 24.11.2021 che aiuta a comprendere ambito soggettivo e oggettivo della tassazione sulle critpovalute anche in termini di indicazione. Quest’ultima molto interessante ai fini della tassazione delle eventuali plusvalenze.

  6. “Non ve ne uscite con i bitcoin da indicare nel modello ISEE perché non vi rispondo. No non li dovete indicare al momento.”

    ” le criptovalute vanno inserite al pari di un altro valore mobiliare o di una giacenza”

    Si può sapere a che titolo? Vale la prima affermazione fatta o la seconda?

    Non sono fondi, sono un mezzo di scambio. Un bene giuridico ai sensi dell’art. 810 c.c., in quanto oggetto di diritti, come riconosciuto oramai dallo stesso legislatore nazionale, che le considera SOLO come mezzo di scambio, come da ultima definizione recepita ed in vigore dal 14 dicembre 2021.

  7. trova anche la modulistica 2019, 20 e 21 dove le criptovalute vanno inserite al pari di un altro valore mobiliare o di una giacenza

  8. vedo che il documento e riferito ad una Isee presentatabile nel 2017, siamo sicuri che i depositi Btc (bitocoin) con o altre crytpo non vadano indicate nel modulo Isee 2021 ?

  9. Ho richiesto l’ISEE – università presso un CAF, ma nel compilare il campo relativo al patrimonio mobiliare, il CAF non ha inserito i bonifici effettuati nel 2018 ai figli facenti parte dello stesso nucleo familiare, il cui importo supera la differenza tra saldo al 31/12/18 e giacenza media (B-A). Nel mio caso, la giacenza media supera il saldo 31/12. Provando a fare l’ISEE precompilato, invece, ho visto che posso inserire questo dato. Il risultato per me cambia di molto: infatti, inserendo i bonifici ai figli, nel calcolo viene considerato il saldo 31/12 e non la giacenza media. Come devo comportarmi? E’corretto inserire questi bonifici del 2018 ai figli? Posso fare l’ISEE precompilato o devo anche farmi annullare quello del CAF? Grazie

  10. Ho fatto la sua con tutti i documenti e ho chiesto il ecc è l anno accettato ma ho notato dopo che la banca non ha riportato i fondi comuni per 20.000 euro o poco più come rimedio aol errore mio e della banca

  11. salve le spiego la mia situazione nel 2018 avevo un conto bancario di 6.800€ che pero ho chiuso a agosto e quindi ho preso i soldi e ho fatto un buono fruttifero di 5000€ e un libretto di risparmio di 1800€,€ora a gennaio ho fatto isee e quindi il caf mi chiede la giacenza media del conto chiuso e la giacenza media della posta ora mi ritrovo con un isee con reddito mobiliare di 10.250,00 soldi che io giustamente non ho dato che ho fatto il trasferimento di 6.800 e in piu non rientro nei privilegi per la rei in sostanza hanno sommato sempre lo stesso valore x 2 volte cosa posso fare?mi sembra una presa in giro

  12. Salve, ho fatto nel mese di dicembre un trasferimento di conto; ho aperto un conto xxx e stesso gli operatori di xxx si sono occupati di far chiudere il conto xy e contemporaneamente hanno chiesto il trasferimento di denaro dal conto xy a questo nuovo conto. Il conto xy è stato chiuso e sono stati accreditati tutti i soldi che vi erano sul nuovo conto. Fin qui tutto bene.

    In questi giorni mi sto attivando per fare la dichiarazione patrimoniale e la commercialista mi ha chiesto di portare il documento con saldo finale e giacenza media di entrambi i conti.
    Mentre il conto XY ha una certa giacenza media e un saldo finale pari ovviamente a 0 (a causa del passaggio di conto avvenuto proprio il 31/12), il conto nuovo ha al contrario una giacenza media pari a 0 e un certo saldo finale (pari ai soldi che mi sono stati accreditati il 31/12)
    Dunque, poichè la legge considera il massimo valore tra la giacenza media e il saldo di ogni conto, mi verranno sommati nel patrimonio mobiliare sia la giacenza media del conto vecchio che il saldo finale del conto nuovo.

    Se invece non avessi aperto il conto nuovo mi sarebbe stato considerato solo il saldo finale ( in quanto superiore alla giacenza media) e avrei avuto nel patrimonio mobiliare un valore minore rispetto a quello che verrà adesso conteggiato.

    Mi chiedevo se il mio ragionamento fosse giusto e, nel caso affermativo, se ci fosse un modo per dimostrare che c’è stato un passaggio di denaro da un conto all’altro e quindi farmi considerare solo il saldo finale del conto nuovo e non anche la giacenza media del conto vecchio.

    La ringrazio.

  13. SUL MIO ESTRATTO CONTO AL 31/12/17 IN FONDO
    è RIPORTATA LA GIACENZA MEDIA ANNUA CREDO CHE VADA BENE QUELLA X FARE L’ ISEE giusto?

  14. Sono semplicemente errori della banca. E’ sicuro che per caso non sono transitate sul suo conto quelle somme, per esempio per acuito e rivendita di abitazione o transazioni similari? IN caso contrario chieda alla banca la nuova emissione dell’estratto conto.

  15. nel 2016 ho avuto una giacenza media di 260 euro . quest’anno 2018 per l’anno 2017 mi danno una giacenza media di 788 euro perche riferibili a num creditori ho pari a 274000 euro e spiccioli che nn ho mai posseduto ! percepisco pensione minima e nn ho altro . nn capisco da dove saltano fuori queste cifre !

    n.b. nn ho sito web.

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