Credito Fiscale sugli Affitti: Quanto vale, Come funziona, Requisiti e a chi si applica

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Aggiornato il 28 Aprile 2023

Del Decreto Rilancio 2020 (D.L. n. 34/2020) del Governo Conte è stato introdotto un credito di imposta sugli immobili ad uso strumentale e quindi non abitativo o anche nel caso di affitto di azienda o di ramo d’azienda. Vediamo come funziona il credito fiscale che alcuni chiamano sconto sulle locazioni, a chi si applica e come si usa e soprattutto quanto vale.  Il credito nasce dall’esigenza di attenuare gli effetti derivanti dalla riduzione dei canoni di affitto dovuti alla crisi economica derivante dal Covid.

Alcuni importanti chiarimenti e risposte alle domande da parte delle associazioni di categoria sono contenute nella circolare dell’agenzia delle entrate n. 14/E del 6 giugno 2020.

Sono interessati dal Decreto Ristori di ottobre 2020 anche i canoni di ottobre novembre e dicembre ma solo per i titolari di partita Iva che operano nei settori indicati nella tabella che trovate in calce a questo articolo.

Requisiti per beneficiare del credito di imposta sui canoni

Sarà necessario prima di tutto dimostrare di aver pagato (criterio di cassa) il canone di affitto. Il Bonus affitti matura solo nell’ipotesi in cui riuscite a comprovare una riduzione del fatturato, ricavi o corrispettivi nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 di almeno il 50% rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. In pratica quindi dovrete riprendere le fatture emesse, i corrispettivi riscossi per ciascun mese e confrontarli con quelli di questi mesi. con buona probabilità dovreste riuscire a beneficiarne in quanto il mondo sembra essersi fermato in quei mesi. Un consiglio, anche riportato nella circolare è quello di prendere le liquidazioni periodiche Iva e confrontarle.

Non è prevista invece nessuna condizione sul volume dei ricavi per i soggetti che operano nei settori economici interessati dalla misura.

Andando in ordine quindi prima si verifica il calo del fatturato e una volta soddisfatto il requisito si calcola il 60% del canone di affitto versato per quel mese. Se non avete pagato il canone e non avete avuto problemi il credito di imposta non si applica. Tuttavia il credito maturerà non appena lo pagherete e non sarà quindi cancellato il beneficio ma solo prorogato alla data di effettivo pagamento.

 

Cessione sconto fiscale sui canoni i locazione

Interessante la possibilità di cedere direttamente il credito di imposta al proprietario di casa o al locatore. In tal modo l’inquilino si troverà a pagare solo il restante 40% (o 20% se trattasi di immobili ad uso promiscuo).

La ratio del provvedimento

Si tratta di attenuare gli effetti derivanti dalla crisi economica che vede le categorie che hanno dovuto sostenere dei costi fissi come i canoni di locazione indipendentemente dalla chiusura dei locali o meno. Da qui anche il tema della richiesta di riduzione del canone o di risoluzione dei contratti per giusta causa di cui abbiamo già avuto modo di parlare in questo articolo che trovate nel seguito.

Come funziona il credito di imposta sui canoni di affitto pagati

In pratica coloro che hanno pagato dei canoni durante il periodo di lookdown potranno beneficiare di un credito fiscale pari 60% al canone di affitto o di leasing sugli immobili destinati alla propria attività industriale, professionale o agricola e più in generale economica compresi anche quelli che operano in regimi che prevedono l’applicazione di regimi speciali o sostitutivi delle imposte (esempio regime forfettario dei minimi).

Il credito di imposta si applica sia ai canone di locazione, sia a quelli di leasing o di concessione di immobili delle piccole attività.

Ulteriore requisito dimensionale riguarda il fatto che il credito viene concesso solo alle società, ditte, professionisti o qualunque titolare di partita iva con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente al 2020.

Il limite dei 5 mln di cui sopra non si applica al settore alberghiero e agli agriturismi, enti
non commerciali, del terzo settore, religiosi purchè siano stati riconosciuti civilisticamente.

Esclusioni

Sono esclusi anche coloro che conducono l’immobile o il fabbricato con contratti di leasing finanziario in quanto assimilati alla compravendita.

Casi particolari: casa studio a uso promiscuo

Nel caso di lavoratori autonomi che sostengono dei canoni di affitto periodici e che quindi hanno adibito la casa promiscuamente anche all’esercizio di arti e professioni in genere il credito di imposta maturerà limitatamente al 50% del canone pagato. Al pari quindi di quanto avviene per la deduzione del costo anche il credito di imposta varrà la metà.

Come utilizzare il credito di imposta o bonus affitti

Il credito d’imposta potrà essere utilizzato in compensazione (scelta consigliata) nella prima dichiarazione/liquidazione utile relativamente al periodo d’imposta in cui è stato pagato il canone.

Attenzione: Questo BONUS non è cumulabile con il credito d’imposta per negozi, botteghe ed esercizi commerciali contenuto nel Decreto Cura Italia 2020

https://www.tasse-fisco.com/incentivi/bonus-affitto-roma-2020-come-funziona-quanto-chi-domanda-compilazione-modulo/49955/

https://www.tasse-fisco.com/case/tasse-affitto-irpef-canoni-locazione/14119/

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