Iniziare la propria attività: i passi da seguire per la libera professione e Lavoro Autonomo

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

partita ivaLe domande che ci si pone quando si intende intraprendere una nuova attività libero professionale definita anche di lavoro autonomo o professionale (se siete iscritti ad albi professionalei) sono tante e non si hanno le idee chiare sulla compliance relativa alla fase di start up, sugli adempimenti da porre in essere per l’apertura della partita Iva, sul regime fiscale da applicare, se iscriversi all’INPS, all’Enasarco, a qualche ordine professionale come si fanno a pagare le imposte o irpef, Iva, Iva, le tasse, ma soprattutto quali sono le imposte a cui siamo sono soggetti i liberi professionisti. Per questo ho deciso di creare una piccola guida fiscale per il lavoratore autonomo per capire cosa fare quando si inizia l’attività da libero professionista? Quali sono i passi da compiere per diventare soggetti attivi, cioè fornitori di beni e servizi alla collettività, per cui dovrete emettere fattura?

Da fare subito

La prima cosa da fare dopo aver aperto della partita Iva per la quale si pongono una prima serie di interrogativi:

  • scelta del codice attività (codice ATECO ISTAT) scelta che non è di poco conto se si pensa al fatto che da questo discende non solo l’applicazione dei singoli studi di settore o parametri con cui dovrete confrontare i vostri ricavi a fine anno e la vostra composizione dei costi ma anche il vostro regime contributivo INPS che, in base al codice ateco, potrebbe rientrare nella gestione INPS dei redditi di impresa e non in quella dei lavoratori autonomi. Per questo vi consiglio sempre un passaggio preliminare all’INPS per informarvi anche sulla percentuale di contribuzione prevista ai fini previdenziali che spesso ho visto che dimenticate nelle vostre valutazione e, considerando che vale, per comodità facciamo il 25% annuo, non è da sottovalutare assolutamente.
  • scelta del regime fiscale da applicare in quanto lo dovrete indicare nel modello di apertura della partita Iva AA/7 o AA/9 disponibile sul sito dell’agenzia delle entrate o anche nella pagina moduli e modelli del presente blog.

Dal punto di vista fiscale, il primo atto formale per chi intraprende un’attività economica, sia di tipo autonomo che imprenditoriale, è quello di segnalarlo all’Agenzia delle Entrate mediante la presentazione di apposita Dichiarazione di inizio attività entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. Questo primo step porta all’attribuzione del numero di partita Iva. L’altra azione essenziale è la scelta del regime contabile che potra essere quello agevolato delle nuove iniziative imprenditoriali, il regime dei contribuenti minimi o quello ordinario (articolo sulla scelta e la convenienza tra regime fiscale delle nuove iniziative imprenditoriali e regime dei minimi).

Come si fa ad aprire la partita Iva

Richiedere la partita Iva è abbastanza semplice e non ha alcun costo, i modelli che si utilizzano sono di due tipi, secondo la vostra veste giuridica come richiedente, per le persone fisiche (imprenditori o professionisti) mod. AA9/7, per i soggetti diversi dalle persone fisiche (società, enti, associazioni) mod. AA7/7 (che trovate sul sito dell’agenzia delle entrate o nella nostra pagina moduli e modelli. Se volete potrete anche cimentarvi da soli, non è difficile e provare a farlo da soli con il software di compilazione gratuito per l’apertura della partita Iva.

Modello Apertura partita IVA AA9
Istruzioni apertura partita IVA AA9

Modello AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche
Istruzioni AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche

Istruzioni AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche
ANR3_istruzioni

Quindi entro 30 giorni dall’inizio dell’attività il professionista deve presentare la dichiarazione alla sede dell’Agenzia delle Entrate della provincia della propria residenza, o alla sede dell’Agenzia di riferimento rispetto a dove si trova la sede legale, nel caso di un ente, associazione o di una società. Come abbiamo detto, in base alla consegna del modulo viene assegnato il numero di partita iva. Nello stesso contesto viene attribuito in modo automatico il conto fiscale che verrà utilizzato per i versamenti  delle imposte. L’attività del professionista si intenderà avviata dal momento in cui sarà effettuata la prima operazione sul conto, attiva o passiva che sia, finalizzata comunque all’esercizio dell’attività lavorativa.

Diamo uno sguardo a com’è fatto il modello per la dichiarazione di inizio attività

I principali dati da indicare sul modello di inizio attività da presentare all’Agenzia delle Entrate sono:  i dati di inizio attività, che hanno grande importanza, dato che solo per gli acquisti effettuati dopo tale data è ammessa la detrazione dell’iva; il volume d’affari presunto, per cui se viene indicato un importo superiore a € 309.874,14 non è ammessa l’opzione per la liquidazione trimestrale che spiegheremo tra qualche riga; il codice di attività, che va indicato seguendo l’apposita tabelle ministeriale e il domicilio fiscale,che coincide con la residenza anagrafica, salvo diversa comunicazione. Inoltre si dovrà indicare: la sede, cioè l’ubicazione dello studio; le scritture contabili, che vanno indicate barrando la casella corrispondente al luogo in cui vengono conservate le scritture, cioè la sede dell’ente o società, o il domicilio fiscale, cioè l’abitazione del professionista. In alternativa possono essere anche tenute presso terzi, ad esempio il commercialista, in questo caso però è necessario indicarne i dati.

L’Iva può essere versata mensilmente o trimestralmente, purché non si sia superato il volume d’affari di € 309.874,14. In questo caso il versamento sarà sempre mensile. Tuttavia nel corso del 2012 i limiti sono cambiati pertanto sempre meglio controllare con l’articolo di approfondimento dedicato alla liquidazione iva mensile o trimestrale.

Scelta del Codice Attività

Nel modello per l’attribuzione della partita Iva non potremmo fare a meno di identificare il codice attività ATECO che contraddistingue la nostra specifica attività. Nel seguito l’articolo dedicato alla scelta del codice, momento da non sottovalutare come capirete dall’articolo.

http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/codici-ateco-cosa-sono-quali-scelta/38573/

Quanto costa aprire la partita Iva

Nel frattempo vi ricordo che potete leggere anche gli articoli dedicato a scoprire quanto costa aprire e gestire la partita IVA oltrechè gli articolo correlati che trovate nel testo evidenziati con i colori.

Quali tasse e imposte devo pagare

Vi scrivo che nella vostra attività dovrete pagare le seguenti imposte e tasse e documentazione:

  • Irpef, ossia imposta sul reddito delle persone fisiche
  • Iva
  • Irap (se siete soggetti)
  • Addizionali regionali o comunali
  • INPS
  • Tenere la contabilità (Libri e registri richiesti in base alla vostra specifica attività e dimensione e regime fiscale prescelto)
  • Presentare i dichiarativi fiscali (modello Unico, IVA e Irap)

La tenuta della contabilità: Ordinaria o Semplificata

L’opzione per la contabilità ordinaria deve essere anche questa comunicata, in caso si voglia appunto optare per la contabilità ordinaria, anziché quella semplificata, ai fini delle imposte dirette.
Nel modulo vanno inseriti anche dei dati aggiuntivi che diventano necessari per l’attribuzione della partita IVA. Questo per permettere dei riscontri automatizzati e per l’individuazione di elementi di rischio o di eventuali accessi nel luogo di esercizio delle attività. I dati aggiuntivi sono il numero di telefono, di fax, l’indirizzo e-mail e il sito web, gli estremi catastali degli immobili destinati all’esercizio dell’attività, gli estremi della registrazione del contratto in caso di locazione o comodato, l’ammontare annuo degli acquisti e delle cessioni che si prevede di effettuare con operatori UE, i codici fiscali dei soci e relative quote di partecipazione nel caso di società di persone o di Srl con un numero di soci inferiore a 10. Per approfondimenti sul tema potete leggere l’articolo dedicato alla contabilità semplificata.

Riepilogo degli adempimenti per l’inizio dell’attività lavorativa nel caso di un libero professionista individuale o di una società, ente o associazione:
Sia nel caso di un professionista individuale, che nel caso di una società, ente o associazione, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività bisogna provvedere alla dichiarazione di inizio attività Iva (con rilascio, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di numero di partita Iva e attribuzione del Conto Fiscale). Riassumiamo qui di seguito che:
Contestualmente alla dichiarazione di inizio attività, è opportuno che il professionista predisponga i registri contabili in base al regime contabile prescelto: contabilità ordinaria o semplificata. In caso di costituzione di una società, di un ente o di uno studio associato, è necessario registrare l’atto costitutivo e lo statuto entro 20 giorni dalla stipula presso l’Ufficio Registro.

Iscrizione alla gestione separata INPS

Dovrete anche iscrivervi alla gestione separata INPS per il versamento dei contributi previdenziali o alla vostra cassa di appartenenza se siete iscritti ad un albo professionale (non è obbligatoria l’iscrizione alla cassa previdenziale per cui potete scegliere quale delle due). Se state pensando per esempio che già versate dei contributi ricordate di leggere l’articolo dedicato proprio al versamento alla gestione separata INPS in cui potrete constatare che esistono dei massimali al di sotto dei quali ahimè il contributo resta dovuto.

Leggi l’articolo gratuito dedicato Guida gestione separata INPS.

Iscrizione all’INAIL

Aggiungiamo che non è necessario che il professionista sia iscritto all’ INAIL, e che non è necessario fare una dichiarazione di inizio attività presso la Camera di Commercio. Riguardo l’apertura della posizione previdenziale, il professionista è obbligato ad iscriversi alla Cassa di Previdenza, se questa esiste e se il professionista non è esonerato in base alle norme vigenti, o alla gestione separata INPS o se previsto un ordine di appartenenza al proprio ordine (Ordine dei dottori commercialisti, ordine degli avvocati, dei geometri, ecc)

Apertura Casella PEC

Non vi dimenticate nemmeno di dotarvi fin da subito di una PEC che vi sarà richiesta al momento di costituzione della società o di iscrizione presso il registro delle imprese. Se siete dei lavoratori autonomi iscritti all’Albo probabilmente l’avete già in quanto richiesta dal vostro Albo di appartenenza. In entrambi i casi vi segnalo questa guida gratuita con costi e tempi dell’apertura nonché alcuni importati chiarimenti sulle modalità di utilizzo.

http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/pec-come-richiedere-indirizzo-posta-certificata/36703/

Dove svolgere la propria attività: Se avete uno studio proprio andrà comunicato

Per le denunce ai fini delle imposte comunali, l’inizio dell’attività lavorativa va comunicato presso l’ufficio tributi del comune ove ha sede la società, l’ente o lo studio professionale. Questo perché sarà necessario versare tributi come la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e l’imposta pubblicità, per eventuali insegne con determinate caratteristiche. Sarà poi obbligatorio svolgere tutti gli adempimenti  in caso di presenza di personale dipendente, e svolgere gli adempimenti relativi alla privacy, e quelli relativi alle norme sull’antiriciclaggio come ad esempio predisporre l’Archivio unico.

Scelta del regime fiscale a cui aderire

Valutate inoltre la possibilità di aderire al nuovo regime dei minimi (ultima versione) che prevede una tassazione ridotta al 15% sempre nel rispetto dei requisiti che trovate nell’articolo di approfondimento per potervi accedere. La scelta sarà anche condizione del rispetto dei requisiti. Uno in particolare rappresenta forse la principale causa di esclusione di accesso: la mera prosecuzione di attività già svolta sotto diverse veste giuridica. Tuttavia non sempre la presenza di un rapporto lavoro subordinato impedisce di accedere ai regimi forfettari agevolati. Nell’articolo seguenti si affronta il tema della compatibilità tra lavoro dipendente e regime forfettario

http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/regime-forfettario-minimi-lavoro-dipendente-contratto-compatibilita-uscita-esclusione/39190/

Apertura attività con il regime forfettario dei minimi

Vi segnalo anche quello intitolato: Aprire la partita Iva con il regime fiscale agevolato dei Minimi

Potete consultare gli articoli di approfondimento dedicati a:

Sintesi detrazioni per libero professionisti con partita Iva

[tabs slidertype=”top tabs”][tabcontainer] [tabtext]Cos’e’ l’IVA[/tabtext] [/tabcontainer] [tabcontent] [tab]Ma cosa è l’Iva: l’IVA è un’imposta che si applica ai consumi, nell’esercizio di imprese e professioni. Nel momento in cui decidete di aprire la partita Iva dovrete considerare una serie di fattori oggettivi, tra cui il vostro reddito lordo annuo, la presenza o meno di altri redditi, il numero di committenti che pensate di avere ed i costi di gestione dell’attività, come l’affitto di un ufficio, computer, telefono, cancelleria. Ma dovrete considerare anche una serie di fattori soggettivi, come la vostra capacità di autogestirvi dal punto di vista lavorativo ed amministrativo, la vostra capacità di autopromozione e il fatto che avrete maggiori responsabilità ed adempimenti, ad esempio dovrete avere un commercialista per la contabilità e dovrete emettere delle fatture. [/tab] [/tabcontent] [/tabs]

http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/richiesta-partita-iva-in-italia-stranieri-non-residenti-fiscalmente/38548/

https://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/gestione-separata-inps-chi-deve-iscrizione-obbligo/50733/

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