Dichiarare nel 730 immobile assegnato dopo la separazione o il divorzio

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divorzio separazione fra moglie marito

divorzio separazione fra moglie maritoChi deve dichiarare nel 730 la casa o abitazione assegnata dopo la separazione (o il divorzio) e chi pagherà l’irpef sul reddito (da questa prodotto per il solo fatto di essere titolari del diritto reale di godimento sull’immobile)? E’ una domanda che necessita di alcuni chiarimenti che qui troverete come al solito descritti in modo semplice e sintetico.

La tassazione della rendita catastale generata dalla abitazione concessa al coniuge a seguito di separazione o in caso di divorzio ossia il classico purtroppo caso di immobile di proprietà del marito che è assegnato alla moglie per viverci con i figli, pone il problema di come trattarlo fiscalmente in quanto la domanda è se debba generare un reddito tassabile irpef in capo al marito che ne è proprietario o in capo alla moglie che effettivamente lo utilizza. Di sicuro le mogli staranno pensando che i mariti devono pagare perché hanno un immobile che si rivaluta nel tempo ed i mariti staranno pensando che, visto che non lo usano, perché mai dovrebbero pagarci anche le tasse sopra.

Cosa dice il testo unico delle imposte sui redditi

L’articolo 26 del Tuir ci dice che la tassazione del reddito derivante dai fabbricati si applica ai soggetti che ne hanno non solo il diritto di proprietà ma anche a coloro che ne hanno solo il possesso. Intendiamoci… lo stesso immobile non genera due tassazioni però a seconda del contratto che c’è sotto si individua il soggetto che dovrà pagare ai fini IRPEF per avere o essere titolare di quel diritto reale di godimento che può essere l’usufrutto l’uso o il diritto di superficie sull’abitazione.

L’articolo recita: “I redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili a titolo di proprieta’, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale, salvo quanto stabilito dall’articolo 30, per il periodo di imposta in cui si e’ verificato il possesso. I redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, se non percepiti, non concorrono a formare il reddito dal momento della conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosita’ del conduttore. Per le imposte versate sui canoni venuti a scadenza e non percepiti come da accertamento avvenuto nell’ambito del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosita’ e’ riconosciuto un credito di imposta di pari ammontare.

Questione complicata tra moglie e marito

La questione sembrerebbe semplice da risolversi ma purtroppo il testo unico delle imposte sui redditi parla di diritti reali di godimento oltrechè di proprietà e il diritto che ha il coniuge non è propriamente tale o almeno sono anni che dottrina e giurisprudenza disquisiscono sul sesso degli angeli non addivenendo ad una chiara soluzione se non fino a qualche anno fa in cui la casa assegnata o data alla coniuge.

Purtroppo quindi dopo essersi fatto levare casa e figli ecco che si fa anche dare sulla schiena il carico fiscale derivante da un immobile che di fatto non può utilizzare per cui, come anche chiarito nella circolare 17 del 2006, dovrà anche dichiararne la rendita nel suo modello 730.

Case di cui sono titolari entrambi i coniugi

In caso di abitazione assegnata al coniuge separato o divorziato (anche dopo iter di divorzio breve) pertanto il proprietario continuerà ad indicare nel suo modello 730 l’immobile senza neanche indicare una causa limitativa che ne abbatta il reddito prodotto.

Aggiungo però che la coniuge non deve essere proprietaria pro quota di questo appartamento o casa in quanto il discorso altrimenti verrebbe a cadere e la moglie dovrebbe pagare la sua quota parte.

Tassazione dei canoni di locazione

Nel caso in cui abbiate degli immobili che vi son stati assegnati in caso di locazione o per altro motivo e da cui percepite dei proventi derivanti dall’incasso (e non) dei canoni mensili potete leggere l’articolo dedicato alla tassazione dei canoni di affitto sugli immobili.

Vi ricordo inoltre un altro articolo interessante scritto rispetto all’indicazione dei canoni di locazione nel 730.

Benefici prima casa

Agevolazione prima casa nel caso di separazione o divorzio tra coniugi

Riferimenti normativi: li trovate nell’articolo 26 del TUIR o testo unico delle imposte sui redditi

Nuovo articolo dedicato ai casi di esclusione Box e cantine dall’assegno di mantenimento all’ex coniuge

 

4 COMMENTS

  1. Casa di proprietà al 50%, separato, ci vive la ex moglie (proprietaria del restante 50%). Nel 730 che clausola va inserita?
    Percentuale possesso: 50%,
    Utilizzo10 – abitazione data in uso gratuito a familiare

    Corretto?

  2. Casa di mia proprietà assegnata alla mia ex moglie…tra un mese contraggo matrimonio cn una donna che ha una casa di proprietà…opteremo divisione dei beni…vorrei sapere se la mia prima casa dopo il matrimonio x me diventa seconda casa…grazie

  3. Casa di proprietà del mio ex coniuge,donatagli dai suoi genitori,oggi residenza mia e dei miei figli perché separata.Senza esserne a conoscenza da 10 anni pago l’Irpef al 50 x 100 con 730.Lecito o rimovibile?

  4. Ma allora io , già separata devo dichiarare o no la casa acquistata in comunione dei beni ? Il giudice me l’ha assegnata e ci vivo con i miei due figli .

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