Tassazione ETF: come funziona il regime fiscale delle minusvalenze e delle plusvalenze

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Vediamo qual’è il regime fiscale degli ETF sia in termini di plusvalenze e quindi di prospettive di guadagno sia in termini di minusvalenza o realizzi di perdite. Il reigm e fiscale infatti è stato modificato dal 9 aprile 2014.

Lo Stato Italiano ha infatti recepito la direttiva europea 2011/61/UE AIFM (Alternative Investment Fund Managers) con il D.lgs n. 44 del 2014.

In base alla modifica introdotta si viene a definire come componente di reddito di capitale come qualsiasi guadagno derivante dall’ETF. Dall’ETF infatti si possono generare sia dividendi e quindi cedole sia plusvalenze o capital gain date dalla differenza tra prezzo di acquisto e vendita a valore di mercato meno il delta NAV.

La prima componente, quella dei redditi prima era tassata come reddito di capitale (aliquota fissa) mentre la seconda veniva tassata come reddito diverso (e quindi per scaglioni di reddito IRPEF).

Aliquota Tassazione ETF

Il Decreto Legge n. 66 del 2014 ha modificato la percentuale di tassazione incrementandola al 26%. L’aumento della percentuale di tassazione degli ETF in realtà fa parta della riorganizzazione della tassazione delle rendite finanziarie con entrata in vigore dai realizzi di investimenti successivi al 1° luglio 2014. La precedente aliquota era del 20% e valeva tanto per gli interessi e altri proventi finanziari che erano trattati come sia con riferimento ai redditi di capitale quanto alle plusvalenze trattate come diversi plusvalenze).

Dal 9 aprile 2014 invece tutti i proventi (cedole, dividendi e plusvalenze) sono considerati redditi di capitale. Da segnalare invece che le perdite, anche se contro intuitivamente sono considerate come reddito diverso e quindi lo vanno ad abbattere.

Tuttavia sappiamo che gli ETF sono prodotti che replicano indici e possono avere diversa composizione al loro interno per cui possono avere anche prodotti con diversa tassazione. (bond, obbligazioni titoli governativi, etc).

Basti pensare alla modifica anche delel altre tipologie di titoli come per esempio i tili di Stato che hanno una aliquota ridotta al 12,50%.

Laddove vi sia una componente obbligazionaria, la tassazione verrà ponderata rispetto alla percentuale dei Titoli di Stato componenti l’ETF. Per cui se abbiamo un ETF con 50% titoli di Stato e 50% azioni o componente obbligazionaria, parte sarà tassata al 12,50% e parte al 26%

Calcolo plusvalenza tassabile

Non esistono percentuali di risultati non tassati per cui il calcolo della plusvalenza sarà piuttosto semplici.

Ai fini del calcolo della plusvalenza il prezzo di acquisto deve essere inteso come prezzo medio ponderato di mercato ossia se ho avuto tre acquisti in tre giorni o periodi diffeenti avrò

Prezzo medio ponderato = (Prezzo 1 per quantità 1)+ (Prezzo 2 per quantità 2) + (Prezzo 3 per quantità 3) / (Quantità 1 + quantità 2 + quantità 3)

Questa metodologia di calcolo si applica nel caso in cui avete un portafoglio che si sta incrementando (o anche diminuendo nel tempo).

Importante: I dividendi, pur costituendo reddito non possono essere portati in compensazione con le eventuali minusvalenze. In pratica funzionano come i fondi comuni di investimento.

Tabella Tassazione ETF armonizzati

Tipo di regimeRegime amministratoRegime dichiarativoRegime gestito
Redditi da capitale (compresi dividendi)Ritenuta fiscale a titolo d’imposta del 12,5% da parte dell’intermediario. Nessuna indicazione in dichiarazione dei redditi.  Ritenuta del 12,5% da parte dell’intermediario. Nessuna indicazione in dichiarazione dei redditi.Concorrono a formare il risultato finale di periodo e sono soggetti ad imposta sostitutiva del 12,5%.
Redditi diversiRitenuta fiscale a titolo d’imposta del 12,5% da parte dell’intermediario. Nessuna indicazione in dichiarazione dei redditi  Sono da indicare in dichiarazione dei redditi da parte dell’investitore e sono soggetti ad aliquota marginale Irpef.Concorrono a formare il risultato finale di periodo e sono soggetti ad imposta sostitutiva del 12,5%.

Tassazione ETF non armonizzati

Tipo di regimeRegime amministratoRegime dichiarativoRegime gestito
Redditi da capitale (compresi dividendi)Ritenuta a titolo d’acconto del 12,5% da parte dell’intermediario. Sono da indicare in dichiarazione dei redditi e soggetti ad aliquota marginale Irpef.Ritenuta a titolo di acconto del 12,5% da parte dell’intermediario. Sono da indicare in dichiarazione dei redditi e soggetti ad aliquota marginale Irpef.Non concorrono a formare il risultato di fine periodo e sono soggetti ad una ritenuta a titolo di acconto del 12,5%
Redditi diversiRitenuta a titolo d’imposta del 12,5% da parte dell’intermediario. Nessuna indicazione in dichiarazione dei redditi.Non sono soggetti a nessuna ritenuta a titolo di acconto. Sono da indicare in dichiarazione dei redditi e soggetti ad aliquota marginale Irpef.Partecipano alla formazione del risultato di fine periodo e sono soggetti ad imposta sostitutiva pari al 12,5%.

Tassazione ETF non armonizzati

La tassazione degli ETF non armonizzati segue la tassazione ordinaria per scaglioni IRPEF che come sapete partono dal 23% fino ad arrivare al 43% a seconda del livello di reddito raggiunto.

Scaglioni di reddito IrpefImposta da pagare Irpef Limite Minimo  Limite Massimo  Aliquota Irpef (%) 
fino a euro 15.000,0023% sull’intero importo            –     15.00023%
oltre euro 15.000,00 e fino a euro 28.000,003.450,00 + 27% parte eccedente 15.000,00     15.000     28.00027%
oltre euro 28.000,00 e fino a euro 55.000,006.960,00 + 38% parte eccedente 28.000,00     28.000     55.00038%
oltre euro 55.000,00 e fino a euro 75.000,0017.220,00 + 41% parte eccedente 55.000,00     55.000     75.00041%
oltre a euro 75.000,0025.420,00 + 43% parte eccedente 75.000,00     75.000 43%

Esempio tassazione ETF

Laddove un ETF abbia il suo interno 60% titoli di Stato e 40% corporate le eventuali plusvalenze ovvero i redditi calcolati saranno tassati al 12,5% sul 60% mentre la restante parte al 26% .

dell’acquisto e prezzo di rivendita. Ci potranno essere poi ETF che staccano dividendi nel corso dell’anno o altri ETF che incorporeranno in sè non solo una plusvalenza da prezzo ma anche una da cambio in quanto espresso in una valuta diversa dall’euro. T

Facciamo poi un’ulteriore distinzione tra ETF armonizzati e ETF non armonizzati in quanto potranno generare sia redditi di capitale sia redditi diversi.

Potremmo avere quindi ETF di diritto estero armonizzati e di diritto estero non armonizzati. Quelli no armonizzati sono quotati in mercati fuori dalla Comunità Europea

La tassazione potrà avvenire secondo il:

1) regime amministrato;
2) regime dichiarativo;
3) regime del risparmio gestito.

Vi anticipo che sicuramente applicherete il regime amministrato per cui sull’eventuale plusvalenza vi sarà applicata una tassazione del 26% o del 12,5% a seconda della tipologia di prodotto come visto sopra nelle tabelle. “Alla fonte” significa che ve l tratterrà direttamente la banca o l’istituto di credito sotto forma di ritenuta. “A titolo di imposta” significa che la tassazione su quel provento (reddito) si esaurisce con quel prelievo. Sullo stesso non saranno dovute più imposte. Ma questa non deve trarvi in inganno in quanto la redditività del prodotto non la fa la tassazione agevolata ma la performance al netto dei costi di gestione.

Nella vostra dichiarazione dei redditi in questo caso non dovrete indicare alcunchè.

Il regime fiscale sopra descritto vale sia per gli ETF armonizzati sia non armonizzati

Consulta a guida gratuita scaricabile sugli ETF per capire cosa sono, come funzionano e quali vantaggi e svantaggi hanno rispetto agli altri prodotti finanziari.

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