Guida apertura Società Srl Registro Imprese camera di commercio 2022 2023: costi e tempi

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Aggiornato il 24 Agosto 2023

Vediamo quali sono i passi da seguire per l’apertura di una società, ditta o impresa,,  indipendentemente dalla forma societaria prescelta attraverso una guida pratica che vi indicherà tempi e costi dell’iniziativa fornendovi qualche utile consiglio e chiarimenti per non commettere errori (e rispondere ad eventuali domande).
Alla luce delle ultime modifiche normative e degli incentivi fiscali offerti da legislatore non è più una questione di scelta dell’assetto organizzativo ma diviene determinante analizzare anche altri aspetti.

L’apertura della società presuppone conoscenze basilari di diritto societario e diritto tributario nonchè la conoscenza dell’eventuale normativa specifica di settore prevista nel caso di specifici settori, primo tra tutti quello avente ad oggetto la somministrazione di alimenti o bevande. La conoscenza di questi elementi di base è indispensabile per poter definire la più idonea forma societaria in base alla tipologia di attività, alle esigenze dell’imprenditore/lavoratore autonomo e le sue prospettive di crescita. E’ indispensabile altresì per non commettere errori che potrebbero esporvi a sanzioni anche salate e compromettere o ritardare l’avvio dell’attività con ripercussione diretta sulle tempistiche di ritorno dell’investimento.

Naturalmente in questa sede tralascio la predisposizione di un business plan robusto che evidenzi compiutamente la redditività dell’investimento. Mi è capitato di vedere piani di finanziamento che non avevano la quantificazione delle tasse al loro interno il che mi fa capire che non si ha molata contezza di quanto v ritroverete a dare allo Stato a titolo di imposte e come fare a rientrare in possesso dei guadagni mediante per esempio la distribuzione dividendi.

Vi sono tipologie di attività che per loro natura non possono essere costituite in forma di ditta individuale o SRL come potrebbe essere il caso di una banca o di una compagnia di assicurazione. Questo per espressa previsione normativa di settore. Altre tipologie di attività che non sono classificate necessariamente come reddito di impresa e non potrebbero essere svolte come lavoratore autonomo (e no ve ne sarebbe nemmeno la convenienza fiscale a farlo).

I passi da seguire per aprire un’impresa

Per aprire una società dovrete seguire i seguenti passi

  1. Identificare l’oggetto sociale da inserire nel futuro statuto che non è altro che la riproposizione della vostra idea di business o imprenditoriale che vi accingete a realizzare. Questo servirà ad identificare il codice ATECO ISTAT. Se avete deciso si affidarvi ad un dottore commercialista (scelta che vi consiglio di adottare vivamente fin dall’inizio). Piccolo consiglio non fate il giro delle sette chiese per cercare il commercialista che vi fa risparmiare 100 o 500 euro l’anno perchè sono quasi certo che quello che costerà di meno non saprà garantirvi la prestazione che vi occorre. Non sto dicendo di puntare a quello più costoso ma trovate uno che sia affine al vostro modo di ragionare e di concepire il lavoro. Del resto sarà un vostro collaboratore e potrebbe aiutarvi molto non solo nella fase di start up ma anche nella fase della crescita razionale dell’impresa  (Cosa che ci auguriamo tutti)
  2. Scelta tipologia societaria: la principale distinzione consiste nel regime di responsabilità limitata e illimitata che contraddistinguono rispettivamente le società di capitali (SRç o SPA o SAPA) dalle società di persone (SnC, SAS, ditte individuali, lavoro autonomo con partita Iva). A tal proposito ho scritto un interessante articolo dedicato alla scelta della tipologia della società con un esempio pratico che possa essere di ausilio per uttuti coloro che non colgono le reali differente ed i risvolti pratici dell’una o dell’altra.
    >>> Quale tipo di società aprire
  3. Definizione della compagine sociale: siete più soci, tutti con uguali diritti, ci sono soci che finanziano solamente o che prestano solo la loro opera senza apportare alcun capitale? Sono solo alcune domande che dovrete porvi fin da subito perchè hanno diretto riflesso sulla costituzione della società e definizione del corretto assetto organizzativo interno. Considerate che una buona parte delle iniziative imprenditoriali nel giro di un paio di anni naufraga perchè i soci litigano per cui è importante tutelarsi da questo cercando di non mettersi in condizioni in cui un socio può può ricattare gli altri. A tal proposito ho scritto un apposito articolo dedicati ai patti parasociali se volete approfondire diverse modalità di definizione dell’assetto organizzativo interno.
  4. L’individuazione del Codice ATECO che consiste nella richiesta del di attribuzione del Codice fiscale o Partita IVA all’agenzia delle entrate mediante il modello AA7 – per soggetti diversi dalle persone fisiche o AA9 – per imprese individuali. A tal proposito trovate la spiegazione di come compilare il modello nell’articolo dedicato all’apertura della partita Iva. L’apertura della partita Iva andrà effettuata entro 30 giorni dalla data di inizio e dell’attività. Nel modello di apertura della società dovrete anche definire eventuali regimi fiscali adottati: nel caso della società dovrete fare riferimento se la vostra società è in contabilità ordinaria o semplificata (probabilmente quest’ultima se iniziate da zero). A tal proposito potete leggere l’articolo dedicato alla scelta tra contabilità ordinaria e semplificata
  5. Stipula atto costitutivo dal notaio rogante previsto per qualsiasi società di diritto (e non di fatto). A tal proposito ho scritto un articolo di approfondimento dedicato ai costi e alle tariffe medie per l’apertura di una società da parte di un notaio che possono variare molto soprattutto se si opta per l’apertura di una SRLs – una società a responsabilità limitata semplificata.
  6. Iscrizione impresa nel registro delle imprese e nel REA repertorio economico amministrativo che dovrà avvenire entro 30 giorni dalla costituzione.
  7. Denuncia inizio attività al comune per le attività che riguardano la somministrazione di alimenti o bevande o la vendita di prodotti al pubblico mediante raccomandata con avviso di ritorno.
  8. Iscrizione dell’impresa all’INPS qualora abbia lavoratori o collaboratori a cui verste contributi previdenziali (amministratori per esempio);
  9. Iscrizione dell’impresa all’INAIL qualora abbia lavoratori o collaboratori a cui verste contributi assistenziali o altri adempimenti di natura assistenziale (amministratori per esempio);
  10. Apertura indirizzo email PEC della società intestata alla società
  11. Acquisto e apertura firma digitale per il legale rappresentante o i soci (consigliato): vi troverete sicuramente a dover firmare digitalmente dei documenti per cui almeno il legale rappresentante della società è meglio si munisca fin da subito di una smart card o una digital key per l’apposizione di eventuali firme digitali o marche temporali. per ottenere la firma digitale è necessario recarsi alla propria camera di commercio (o altro ente accreditato presso l’agenzia per l’italia digitale). Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.digitpa.gov.it. Potete fare riferimento anche alla nuova SPID (identità digitale).
  12. Iscrizione della società all’INPS per la gestione del pagamento di eventuali contributi ai lavoratori dipendenti assunti.
  13. Iscrizione della società all’INAIL per la gestione del pagamento di eventuali contributi ai lavoratori dipendenti assunti da effettuarsi entro 5 giorni dall’inizio della’attività.

Infine ma non per questo meno importante ricordo che ciascuna tipologia di società potrebbero esserci delle norme specifiche del settore a cui attenersi in termini di autorizzazioni iniziali e per l’apertura e la prosecuzione dell’attività in essere. Nel caso di ristoranti per esempio ci siamo occupati della domanda alla ASL di competenza nonché i requisiti che deve possedere il personale che presta il servizio al proprio interno.

Le autorizzazioni igienico sanitarie sono previste per l’apertura dell’attività che hanno ad oggetto la somministrazione di alimenti o bevande oppure la produzione, preparazione, confezionamento e il trasporto di alimenti.

La richiesta andrà presentata al comune di competenza per cui non può prescindere dallo studio e analisi della normativa prevista per quel singolo comune. Comuni ad altra densità abitativa come per esempio roma , firenze, bologna milano hanno norme specifiche anche per il centro storico che sono più stringenti rispetto a quelle previste per le zone più periferiche.

Eventuali iscrizioni ad albi di appartenenza come potrebbero essere dottori commercialisti, avvocati, architetti, ingegneri o psicologi/psichiatri tanto per fare degli esempi per i lavoratori autonomi. Ma anche per esempio ditte che  si iscrivono all’albo degli artigiani o dei commercianti.

Richiesta certificati anti inquinamento come previsto per quelle attività che presuppongono l’emissione di fumi rilasciata sempre dalla ASL di competenza.

A questo si associa il certificato anti incendio che dovrà essere rilasciato dal Comando dei Vigili del Fuoco.

Come molti di voi sanno potete chiedere informazioni scrivendo all’indirizzo di posta del sito (info@tasse-fisco.com) se volete costituire una società e non avete idea di come misurarvi sul mercato, quali sono le barriere all’entrata o anche in uscita, per cui possiamo darvi importanti chiarimenti o informazioni attraverso analisi di mercato specifiche per la vostra attività che vanno da una valutazione di fattibilità dell’iniziativa o agli adempimenti specifici per l’idea progettuale.

Basti pensare all’apertura di un ristorante e alle autorizzazioni da richiedere alla ASL di competenza o alle autorizzazioni preventive per esempio nel caso di attività alberghiere, B&B, oppure al rispetto di vincoli imposti dal piano urbanistico e/0 da Leggi regionali.

Se avete dei dubbi o volete degli spunti scriveteci: ricordo che possiamo darvi informazioni e analisi per ciascun settore o attività commerciale, tanto di beni quanto di prestazione di servizi.

Esistono poi dei casi in cui alcuni si trovano ad avere già avviato l’impresa ma non si sono ancora iscritti o non hanno ancora costituito una società: parliamo delle società di fatto e che neanche si sono prodigati per l’apertura della partita Iva. Purtroppo capita spesso per ignoranza in una materia che facile non lo è per cui sbrigatevi ad aprire al partita Iva almeno il che si effettua o organizzando direttamente l’apertura della società con il Notaio che penserà a tutto fornendogli delega in tal senso e pagando anche l’onorario oppure andando autonomamente presso uno sportello dell’agenzia delle entrate , compilando i moduli che trovate nel seguito e non pagando nulla se non una mezza giornata di tempo presso gli sportelli. Parliamo di dichiarazione di inizio attività.

Per fare questo potete leggere la guida pratica all’apertura della partita Iva che vi guiderà nella compilazione del modello e nella documentazione da portare con sé in agenzia delle entrate.

Il notaio si occuperà, almeno questo avviene in tutti i casi che mi sono capitati all’apertura della società presso la camera di commercio con la Comunicazione Unica detta anche ComUnica  che si sostanzia nella comunicazione unica diretta al:

  • Registro delle Imprese
  • Agenzia delle Entrate (specificategli perchè molti non so perchè non lo fanno e ve ne accorgete sempre troppo tardi)
  • INPS
  • INAIL

La Comunicazione Unica per la nascita dell’impresa è regolata dall’articolo 9 del d.L. 7/2007 con- vertito con la legge 40 del 2007.

L’apertura con la procedura ComUnica potrà essere fatta telematicamente  con il software Fedra in dotazione sicuramente al notaio ma anche ai dottori commercialisti attraverso il quale potrete Compilare la richiesta di attribuzione della partita IVA, Compilare la pratica per il registro delle imprese, Completare la pratica di Comunicazione Unica (inserendo eventualmente i moduli INPS ed INAIL), Preparare la pratica ComUnica per l’invio; 5 – inviare la pratica;
Il notaio invierà la pratica di apertura ed il registro delle imprese e riceverà al suo indirizzo PEC  la ricevuta di protocollo e la ricevuta della Comunicazione Unica, valida per l’avvio dell’impresa ed entro 5 giorni la Camera di Commercio di competenza comunica l’iscrizione all’indirizzo PEC d’impresa (e al mittente della pratica come consueto) ed entro 7 giorni i singoli enti comunicano gli esiti di competenza sia all’impresa che al registro delle imprese.
Se procederete autonomamente (scelta che non consiglio) vi servirà oltre alla firma digitale anche le credenziali per l’utilizzo del software Telemaco per la trasmissione della pratica (anche di altre pratiche) al registro delle imprese.
Per avere le credenziali del software telemaco sarà necessario utilizzare Dottori commercialisti o associazioni di categoria come CAF.

Costi dell’apertura della società

Nel seguito una analisi dei costi iniziali o fissi per l’apertura che si sostanziano nella redazione dell’atto costitutivo e dello Statuto sociale. Alcuni notai li ricomprendono nell’onorario previsto per la gestione dell’intera pratica. Inoltre varieranno in relazione alla tipologia della società. Un discorso andrà fatto per l’apertura di una piccola impresa sotto forma di ditta individuale altri costi ci saranno per l’apertura di una Srls, Srl, Sapa, Spa se dobbiamo ragionare in ordine crescente.
Diciamo che per l’apertura di una partita Iva il notaio potrà chiedervi 100 euro, mentre per l’apertura della società sui 2/3 mila euro. Se parliamo della Srls invece qualcosa di meno e comprensivi di tasse e bolli.

Per l’apertura della partita Iva non sono richiesti tasse o bolli per cui se volete risparmiare qualcosa potreste anche recarvi da soli ma consiglierei più di definire un onorario unico all inclusive con il notaio in modo da dover sentire un solo interlocutore e basta.
Altri si affidano direttamente ad un dottore commercialista fin dall’inizio che cura anche per loro l’apertura della società e questa secondo me è la soluzione a zero stress anche se potrebbe costarvi qualche centinaio di euro in più.

In conclusione mediamente per l’apertura della società considerate 2/3 mila euro.
Diverso invece il costo se volete aprire una SRL semplificata,
nuova tipologia di società che in estrema sintesi, consente la riduzione delle spese iniziali di costituzione (in linguaggio tecnico spese di impianto ed ampliamento) ma a fronte della quale potreste avere una certa rigidità nella disciplina dei rapporti tra i soci in quanto è previsto uno statuto standard.

Nel seguito trovate l’articolo di approfondimento dedicato ai costi di apertura e gestione della partita Iva. Sarà una voce infatti dalla quale non potrete prescindere se aprite una società. Non pensate di gestire la contabilità e la fiscalità da soli

Tempi dell’apertura della società

Per quello che concerne la tempistica una volta che avete definito adeguatamente il perimetro di operatività della vostra società, il capitale sciale che volete investire, l’assetto organizzativo e avete sotto mano una bozza di statuto ed il codice ATECO basterà contattare il Notaio e prendere appuntamento per la stipula dell’atto.

Considerate poi che l’apertura della partita Iva è contestuale alla presentazione di uno dei due moduli sopra riportati, per cui per quella fase dovete impiegare solo un giorno.
Per la fase relativa alla procedura ComUnica invece il Notaio. nel giro di una settimana/10 giorni vi farà avere la ricevuta con l’apertura della società.
Gli  applicativi per compilare ed inviare una pratica di ComUnica li trovate sul sito del registro delle imprese nella sezione strumenti

Cosa fare dopo: i passi successivi 

I passi successivi e gli argomenti che non potete non conoscere sono senza dubbio legati a come entrare nel possesso effettivo dei vostri guadagni in quanto il fatto che siano nella società non significa che li potete spendere liberamente ma devono prima essere corrisposti mediante la distribuzione di un dividendo annuo.

  • Tassazione dei dividendi azionari: importante perchè vi farà capire come , quanto e quando sarete tassati e quale sarà l’effettivo introiti che porterete nelle vostre finanze personali e che dipenderà in primis dalla tipologia di partecipazione (qualificata o meno) e da altre caratteristiche. Nell’articolo vi spiegherò anche cosa vi converrà fare in quanto il legislatore ha introdotto una serie di agevolazioni fiscali volte a mantenere gli utili prodotti in azienda al fine di patrimonializzare (ossia di irrobustire il patrimonio degli utili invece che distribuirli ai soci) che potrebbe farvi risparmiare molto sulle imposte da versare a fine anno.
  • Rivalutazione del valore delle partecipazione: meccanismo che prevede l’anticipazione di una imposta da versare per ridurre di molto il carico impositivo che avreste un domani a vendere le partecipazioni o l’intera società a terzi. Del resto va sempre più di moda creare aziende lanciarle e venderle a fondi di investimento o imprenditori che si sentono minacciati e che fanno spesso grazia sul mercato.

Per approfondire anche questi aspetti potete sfruttare il motore di ricerca interna al sito e potete anche scrivere all’indirizzo del sito.

SRL Semplificata: come costituire la società 

Codici ATECO Attività: scelta e come individuarli

Discorso diverso invece per la tassazione dei dividendi percepiti dalla persone fisica per cui vi rimando, qualora foste interessati al relativo articolo di approfondimento:

Tassazione Dividendi percepiti da persone fisiche

Nel seguito alcuni articoli correlati che possono aiutarvi ad approfondire gli argomenti correlati a questo:

Atto costitutivo Srl Semplificata

SRL a capitale ridotto: come funzionano

Liberi professionisti: quali costi per l’apertura e la gestione della partita IVA

Regime forfettario dei contribuenti minimi: quali requisiti per accedere al regime agevolato

2 Commenti

  1. Vorrei fare una precisazione nell’iter proposto:
    solo per le società, sia di persone che di capitali, dopo aver deciso l’oggetto sociale, la tipologia di società e tutto ciò che è richiesto nell’Atto Costitutivo o nello Statuto, l’iter è il seguente:
    a. costitutizione della società presso un Notaio;
    b. apertura di partita IVA persso Agenzia delle entrate;
    c. una volta che ho la partita IVA, richiedo la PEC, senza la quale non è possibile fare il passaggio successivo:
    d. il Notaio iscrive la società al REgistro Imprese (di solito fa SOLO questa iscrizione e la società risulta quindi iscritta, ma inattiva);
    e. coordinando il lavoro del commercialista con quello del Consulente del Lavoro, si procede all’apertura dell’attività, tramite procedura ComUnica, al Registro Imprese, INAIL e INPS.

    E’ opportuno richiedere la partita DOPO aver costitutito la società ed è necessario avere la PEC prima dell’iscrizione nel Registro Imprese.

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