Differenza tra Libro inventari e Registro beni ammortizzabili: compilazione scadenza

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

imagesVediamo in sintesi quali sono le differenza tra Registro dei beni ammortizzabili e Libro inventari e vediamo di capire quando sarà possibile almeno esimerci dalla compilazione del primo al fine di ridurre gli adempimenti fiscali che devo dire ci tartassano l’esistenza oltrechè rappresentare un costo aziendale non scordiamocelo, variabile di cui il fisco non sembra tenerne conto.

Piccola parentesi polemica

Visto che ci sto apro la parentesi: ma si rendono conto che il fatto di trasformarci in un popolo di amministrativi compilatori di moduli e dichiarazioni costa non solo in termini di mancato sviluppo delle professionialità ma anche di costo aziendale da parte dei soci che devono spendere risorse economiche per pagare dipendenti che invece di andare a piazzare i prodotti in tutto il mondo o dedicarsi allinnovazione e allo sviluppo compilano adempimenti fiscali tutto l’anno? Chiudo parentesi che è meglio

Sintesi del libro inventari

Premesso che potete trovare l’articolo di approfondimento dedicato proprio al libro inventari in estrema sintesi possiamo dire che questo deve contenere tutte le attività e passività patrimoniali ma è necessario verificare il grado di granularità richiesto dalla normativa oltrechè la riclassificazione secondo categorie omogenee impresa e l’inserimento del valore.

Per comodità potete esplodere il bilancio civilistico che redigete in IV direttiva CEE e concentrarvi su alcune voci che dovrete esplodere secondo un grado di granularità elevato. Per i crediti ed i debiti arriverete ad indicare la singola anagrafice del cliente o del fornitore.

Potete comunque trovare il relativo articolo di approfondimento qui sotto:

Guida alla redazione del libro inventari dove troverete dei chiarimenti, scadenze e modalità di redazione e compilazione oltrechè eventuali modalità di tenuta.

Cosa deve riportare il libro inventari

L’articolo 2217 c.c. disciplina i libri e registri obbligatori e limitatamente al libro inventari di obbliga alla redazione all’inizio dell’esercizio dell’impresa e la cui stampa andrà effettuata poi entro tre mesi dalla data di presentazione della dichiarazione successiva all’anno a cui si riferiscono. Per fare un esempio il libro inventari relativo al 2014 andrà redatto e stampato entro il 31 dicembre 2015 e così via per ogni anno.

Il registro dei beni ammortizzabili

L’articolo 16 del DPR 600/1973 prescrive la tenuta di un apposito registro, il registro dei beni ammortizzabili, al fine di annotare, entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi, le deduzioni delle quote d’ammortamento.

Vediamo cosa recita: “Registro dei beni ammortizzabili – Le società, gli enti e gli imprenditori commerciali, di cui al primo Comma dell’art. 13, devono compilare il registro dei beni ammortizzabili entro il termine stabilito per la presentazione della dichiarazione che sarebbe il 30 settembre di ciascun anno. Nel registro devono essere indicati, per ciascun immobile e per ciascuno dei beni iscritti in pubblici registri, l’anno di acquisizione, il costo originario, le rivalutazioni, le svalutazioni, il fondo di ammortamento nella misura raggiunta al termine del periodo d’imposta precedente, il coefficiente di ammortamento effettivamente praticato nel periodo d’imposta, la quota annuale di ammortamento e le eliminazioni dal processo produttivo.  Per i beni diversi da quelli indicati nel comma precedente le indicazioni ivi richieste possono essere effettuate con riferimento a categorie di beni omogenee per anno di acquisizione e coefficiente di ammortamento. ((Per i beni di cui all’articolo 102-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22  dicembre 1986, n. 917, le indicazioni ivi richieste possono essere effettuate con riferimento a categorie di beni omogenee per anno di acquisizione e vita utile)). Per i beni gratuitamente devolvibili deve essere distintamente indicata la quota annua che affluisce al fondo di ammortamento finanziario.
Se le quote annuali di ammortamento sono inferiori alla meta’ di quelle risultanti dall’applicazione dei coefficienti stabiliti ai sensi del secondo comma dell’art. 68 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 597, il minor ammontare deve essere distintamente indicato nel registro dei beni ammortizzabili.

I costi di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione di cui all’ultimo comma del detto art. 68, che non siano immediatamente deducibili, non si sommano al valore dei beni cui si riferiscono ma sono iscritti in voci separate del registro dei beni ammortizzabili a seconda dell’anno di formazione.  In relazione ai diversi tipi di bene, l’articolo 16 dispone che il registro deve contenere le seguenti informazioni:

Informazioni da indicare per gli immobili

Se siete proprietari di immobili dovrete indicare per ciascun immobile o anche ritengo unità locale o bene mobile registrato:

  • l’anno di acquisizione
  • il costo originario
  • le rivalutazioni
  • le svalutazioni
  • il fondo di ammortamento di inizio anno
  • aliquota di ammortamento
  • quota annuale di ammortamento(anche accelerato/anticipato)
  • dimissioni
  • acquisizioni

Per i beni gratuitamente devolvibili deve essere anche indicata la quota annua che affluisce al fondo di ammortamento finanziario.

Alcuni ho visto che cercano di gestire i due libri e registri in un unico registro che contempli tutte le informazioni richieste e lo capisco in quanto così abbatterete tempi e quindi costi della compilazione anche perchè come avrete avuto modo di vedere le differenze tra i due adempimenti sono minime.

Beni di valore inferiore ai 516 euro

Vi ricordo inoltre che per i beni di valore unitario e sottolineo unitario è possibile dedurre il costo nell’esercizio di competenza tuttavia sarà obbligatoria l’indicazione nel registro dei beni ammortizzabili.

Quali sono gli altri libri e registri obbligatori

Troverete poi un articolo di approfondimento dedicato alla tenuta dei libri e registri contabili obbligatori dove anche qui trovare dei chiarimenti, e risposte alle vostre domande.

Guida alla redazione del libro inventari

Conservazione sostitutiva dei documenti informatici

Vi ricordo poi che avrete la possibilità di conservare elettronicamente e firmare digitalmente i documenti informatici aziendali in modo da ridurre ulteriormente i tempi di compilazione e anche i costi per l’archiviazione e dello spazio fisico che sempre uno scherzo ma non è così quando si tratta di aziende già di medie dimensioni.

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