Aggiornato il 28 Aprile 2023
Nel precedente articolo dedicato alle novità introdotte dalla revisione congiunturale degli studi di settore 2010 dettate dal recpimento della riduzione dei ricavi a causa della crisiCon il D.lgs 185 del 2008 è stata introdotta una misura volta alla revisione congiunturale speciale degli studi di settore, al fine di adeguare gli studi al nuovo scenario micro e macrosomico e riflettere anche l’andamento della crisi economica a livello di singolo settore merceologico e produttivo, che anche se a livello generale ha colpito in diverso modo e con diversa intensità i vari settori e alle varie aree territoriali.
In poche parole: modifica dei famosi cluster di settore.
Il fine è quello di mitigare gli effetti della crisi economica e quindi di rivedere al ribasso le prospettive di redditività.
I soggetti coinvolti nella revisione congiunturale degli studi di settore
La revisione ha avuto l’aiuto delle banche dati di settore e delle informazioni della Banca d’Italia, dell’ISTAT, degli Istituti di Studi e Analisi Economiche del Ministero dello Sviluppo Economico e altri.
Inoltre sono stati attivate procedure di confronti e dialogo con le associazioni e le organizzazioni di categoria sempre al fine di ottenere maggiori informazioni.
Sulla base delle analisi svolte in relazione alle diverse fonti informative e tenuto conto delle valutazioni degli Osservatori regionali, sono state apportate opportune modifiche all’analisi di normalità economica e sono stati introdotti specifici correttivi, da applicare ai risultati derivanti dall’applicazione degli studi di settore, che prendono in considerazione le contrazioni più significative dei margini e delle redditività che si sono potute registrate nel corso del 2009 con ripercussioni anche sul grado di utilizzo degli impianti e dei macchinari che può essere diminuito ma anche il ritardi nel sistema dei pagamento che si sono avuti a causa della carenza di liquidità.
I correttivi esplicheranno la loro azione anche sugli indicatori ed analisi della normalità economica, nonché sugli indicatori di congruità e coerenza dei ricavi e dei compensi.
Nuovi quadri da compilare
Sarà necessario compilare il nuovo quadro X (non il quadro RX degli studi di settore).
Novità per gli agenti, mediatori e periti assicurativi, promotori e agenti finanziari e mediatori creditizi in quanto soggetti particolarmente incisi dalla crisi economica che ha investito i mercati finanziari. A tal fine è stato introdotto un indicatore denominato Dimensione del portafoglio prodotti.
Novità anche per le farmacie che pur se non si può dire che abbiano risentito degli effetti della crisi economica direttamente, hanno registrato un calco delle vendite e dei ricavi dovuto alla liberalizzazione del prezzo di vendita di medicinali SOP e dell’automedicazione/OTC.
Novità anche per Studi di geologia, gli Studi notarili, gli Studi di ingegneria e delle prestazioni di servizi fornite dai revisori contabili, periti, consulenti ed altri soggetti, Periti industriali, prestazioni di Servizi di ingegneria integrati, prestazioni di consulenza agraria fornita da agrotecnici e periti agrari, consulenza agraria fornita da agronomi, attività tecniche svolte da geometri, prestazioni svolte dagli studi legali e da dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro e anche le prestazioni di servizi degli Studi di architettura i cui ricavi e gli indicatori di normalità economica sono stati aggiornati alla luce delle minori consulenze e pertanto dei minori onorari che sono potuti registrare con una minore percezione dei compensi fatturati, oltre a quelli incassati.
Lo stesso discorso anche per il settore della locazione alberghiera degli Alberghi e degli affittacamere riferito agli altri costi per servizi che sostiene e spese per manutenzione riparazione, ammodernamento e trasformazione relative agli immobili.
La crisi economica si riflette anche sull’indotto e quindi se si è registrata una contrazione nella domanda di beni e merci, ne ha risentito anche il settore del trasporto delle merci oltre che nel ritardi dei pagamenti.
Settore tessile
Nonostante gli incentivi introdotti con il decreto incentivi 2010 il settore tessile ha subito una profonda contrazione che ha indotto il fisco a modificare e a correggere anche gli indicatori di normalità economica, di alcuni settori legati all’industria tessile come la fabbricazione di articoli di calzetteria a maglia, la confezione ed accessori per abbigliamento, la fabbricazione di calzature, il finissaggio dei tessili, la lavorazione della lan, la fabbricazione prodotti in ceramica e terracotta, la fabbricazione e confezionamento di occhiali comuni e da vista, il settore orafo, il commercio al dettaglio di abbigliamento e calzature.