Vendita Immobili INPS INPDAP Enti Previdenziali e Assitenziali: Piano di dismissione del Patrimonio Immobiliare

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

vendita immobili pubbliciIl piano di dismissione del patrimonio pubblico con la vendita degli immobili pubblici dell’INPS o enti previdenziali o assistenziali INAIL, contenuto nella legge di stabilità 2012 2014 e nella lettera di intenti inviata da Berlusconi alla BCE, è in arrivo al Senato e bussa alle porte per l’ennesima volta, spinto dalla crisi di liquidità e dei mercati finanziari che viaggiano a ribassi di due cifre su molte società dei principali listini europei.

Già nel 2001 Tremonti ci aveva provato con il fenomento delle cartolarizzazioni e che ruotavano attorno alle principali banche Italiane ma che hanno portato frutti ridotti rispetto alle aspettattive.

Solitamente viene offerto di prenderli al 30% o 45 % sul prezzo di mercato con obbligo di tenerli per non meno di 10 anni, ma si parla anche di aggiramento dell’obbligo del disposto normativo attraverso la corresponsione di una buona uscita anticipata al titolar del diritto di opzione all’acquisto. Spesso l’agevolazione è vincolata alla autodichiarazione sulla presenza di alcuni requisiti come per esempio la destinazione ad abitazione principale l’impossibilità di rivendere prima di 10 anni o 15 anni.

Inutile dire che nell’INPS, isituto previdenziale con oltre 90 mila unità immobiliari, case, immobili di pregio ve ne sono parecchi ma in questo caso non riesco a capire perchè le agevolazioni non sono previste e quidni quel 30, 45% di sconto rispetto ad un valore normale ossia di mercato reale non venga concesso.

Immobili di pregio
Per  l’acquisto degli immobili cosiddetti di pregio non sono previsti gli sconti di cui parlavamo prima. Su alcuni non ci si riesce a spiegare come appena prima di essere venduti

Ciò che disturba seriamente è lo spreco che ruota attorno alla svendita di immobili e mi riferisco all’episodio degli immobili del quartiere Sallustiano di Roma e altre unità immobliari che sono state al centro di una inchiesta da parte della trasmissione report andato in onda su rai tre nella prima domenica di Novembre.

Disturba perchè al danno erariale che potrebbe essere procurato allo Stato da comportamenti criminali per decine di milioni di euro è ingente nonostanete i patteggiamenti che vi sono stati. Rendetevi conto danno erariale di decine di milioni e pena per l’imputato scontata a 30 mila euro. Ad oggi risultano venduti solo il 6% o 7% degli immobili di questi Enti a quanto riferito dalla Trasmissione

Immobili Inpdap
L’inpdap questa estate ha bandito le prime aste immobiliari che risultano tuttavia spesso deserte perchè non ci sno reali interessi da parte di acquirenti,  forse non tanto per la scarsità di liquidità che si registra in questo momento quanto per le procedure di aggiudicazione che mettono a disposizione dalla pubblicazione dell’avviso all’asta solo 30 giorni rendendo di fatto molto difficile intercettare l’asta se non per chi quell’asta la bandisce o per persone a loro vicino. Non si potrebbero prevedere degli strumenti che vanno al di là della pubblicità notizia, pubblicarlo on line, o permettere tempo di adesione più lunghi?

Tremonti nel seminario sulla dismissione del patrimonio pubblico al seminario di un mese fa di sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato ne usciva un quadro disarmante dove la redditività prospettica era tutt’altro che soddisfacente e la soluzione immediata proposta quale potrebbe essere? Vendere e piano di cessioni pr fare cassa che come possiamo ben immaginare in un contesto del genere espone a profili di vendita sotto costo.

Purtroppo non posso che essere in totale disaccordo con la vendita degli immobili dello Stato a beneficio dei ricchi acquirenti che possono permettere di farlo o di quei pochi che riescono ad aggiudicarsi singole unità immobiliari perchè in un modo o nel’altro ne vengono a conoscenza.

Come detto nella ricetta per uscire dalla crisi ci vorrebbe un piano di razionalizzazione e di incentivazione alle imprese soprattutto giovanili e allora quegli immobili potrebbero essere convertiti temporanemante in uffici, studi, fabbriche da dare alle iniziative imprenditoriali meritevoli così come proposto nell’articolo dedicato alla ricetta per uscire dalla crisi.

4 Commenti

  1. “visto i contributi che si pagano” cosa intende? Versate più dei dipendenti privati o dei lavoratori autonomi? MI risulterebbe il contrario forse…Diritto ad una casa?!?….la vedo molto lunga la strada se continua a ragionare in questi termini….Forse meglio fare riferimento a contributi per le famiglie monogenitoriali o mononucleo che stentano ad arrivare a fine mese…ma per questo ci sono delle misure già in essere

  2. Solo in Italia non ci sono delle case accessibili anche a chi non ha un grosso patrimonio. Era buona la cosa di consentire a chi dipendeva dalla Stato (specie se trovatosi in situazioni particolari come il divorzio) di avere, visto i contributi che si pagano, il diritto a una casa. Invece qui continuano a distruggere il territorio per fare della case residenziali che ormai pure nell’estrema periferia sono inaccessibili.

  3. Proprio ieri vedevo servizio delle IENE in cui il proprietario non riusciva a rimpossessassi dell’immobile di proprietà dato in locazione e su cui l’inquilino da anni non versava canoni. Il povero conduttore, ormai in fin di vita chiedeva ulteriori proroghe per non liberare lo stabile nonostante sentenze di sfratto e devo dire che il sevizio premeva sul senso di umanità che dovremmo avere. Dall’altra parte il diritto del proprietario ad avere la casa è legittimo, tutelabile, ma non tutelato a sufficienza e nel passato dallo Stato.
    La riflessione che ho fatto a fine servizio è che tutto noi quel senso di umanità lo abbiamo ed è forte, ne sono certo ma lo Stato, almeno in situazioni come queste, con la sua inefficienza porta le persone allo sfinimento a tal punto da privarsi di quel senso di umanità che tutti dovremmo avere. IN questa occasione lo Stato avrebbe dovuto tutelare il proprietario anni or sono e trovare una sistemazione all’anziano indigente. In questo modo non si sarebbe arrivati a questa situazione.

  4. l’assurdo è subire metodi mafiosi per rendere inabitabile l immobile per anni pagato ed in condizioni da essere più che risarciti, occupato da non avente diritto con tanti sfitti reali appunto con tal prassi perdendo altri tipi di investimenti all epoca più convenienti verso immobili privati ed in migliori condizioni. risarcimento e restituzione fino all ultimo centesimo che solo in questo paese ogni cosa è uno sfascio ed abuso con suprusi, chi si trova bene con una vita semplice, onesta e lineare veramente deve scappare. una fogna in tutti i sensi. poi, in che zone…cosa si riqualifica se non viene preso in considerazione il cervello di bacati. trattasi di case, quindi persone e cosa ha realmente sortito e chi se ne avvantaggia non è complicato desumerlo. il disgraziato se paga una volta ci fanno l’abitudine, questo si scopre proprio vero

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