Acquisto prima casa e lavoro in altro comune senza cambio residenza (RISPOSTA)

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Aggiornato il 24 Agosto 2023

Pubblichiamo una domanda sulle agevolazioni fiscali prima casa in caso di acquisto di una seconda casa in un comune diverso e la possibilità di sfruttare i benefici fiscali connessi alla minore imposta di registro a patto che si rispettino i requisiti previsti dal legislatore fiscale.
La domanda di Stefano“Buongiorno, avrei bisogno un aiuto. Io e mia moglie abbiamo acquistato a mio nome un piccolo monolocale tramite un’asta giudiziaria in Sardegna, io risiedo, lavoro e vivo a Milano in affitto, non abbiamo altre proprietà, ora dovrei pagare le tasse come seconda casa a meno che non dichiaro che entro 18 mesi sposto la residenza in Sardegna pagando quindi “giustamente” la tassa come prima casa, vorrei sapere cosa comporta fare la residenza là, es. perdi il medico di base di Milano? Posso continuare a vivere e lavorare a Milano?
Nel caso non riuscissi per qualsiasi problema a trasferire la residenza a quali sanzioni vado incontro? Dovrei pagare la differenza? una mora? o di più?
Si può avere residenza in Sardegna e domicilio a Milano mantenendo tutte le cose come sono? Dopo quanto tempo posso ritrasferire la residenza a Milano? Sulla tempistica ho letto pareri discordanti,c’è un’articolo che mi può chiarire definitivamente il dubbio? Grazie infinite

Saluti.”

Come vedete le domande contenute sono molte tuttavia ci vengono in soccorso i precedenti articoli che trovate inseriti nel sito in materia di acquisto di prima e seconda casa.

Il primo articolo da leggere per avere una sintesi ed un vademecum pratico per capire quali sono i requisiti richiesti dal legislatore, le fattispecie agevolabili, le caratteristiche dell’immobile sono contenuti nella guida fiscale prima casa dove trovate anche il caso di agevolazioni nel comune dove lavorate.

Le dichiarazioni da rendere nell’atto sono le seguenti e non vanno prese alla leggera in quanto potrebbero esporvi a sanzioni piuttosto elevate. Basti pensare al differenziale che separa l’aliquota agevolata del 2% da quella ordinaria del 9% per comprendere quanto si rischia di dover riversare all’erario nel caso in cui queste siano mendaci.

La parte acquirente dichiara nell’atto:

  1. di essere residente nel Comune ove è ubicato l’immobile in contratto: questa condizione vale anche nel caso in cui non si abbai la residenza ma la si intenda trasferire (e poi si deve fare) entro 18 mesi. Il beneficio vale anche nel caso la casa è ubicata nel comune dove l’acquirente svolge la propria attività oppure nel comune dove ha sede o esercita l’attività di impresa o di lavoro autonomo o anche di lavoro dipendente o il soggetto da cui dipende fiscalmente l’acquirente, quando l’acquirente stesso si è trasferito all’estero per ragioni di lavoro ovvero, ovunque in Italia se l’acquirente, cittadino italiano emigrato all’estero
  2. di non essere titolare esclusiva o in comunione con il coniuge, dei diritti di piena proprietà, di usufrutto, uso o abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è ubicato l’immobile oggetto di questo atto; considerati a tal proposito le novità introdotte dal primo gennaio 2016 sopra sintetizzate.
  3. di non essere titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale dei beni su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà di altra casa di abitazione acquistata da essa parte acquirente o dal coniuge con le agevolazioni di cui all’art. 3, comma 131 della legge 28 dicembre 1995 n. 549, ovvero con le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa” di cui alle norme indicate alla lettera c) della nota II bis) della tariffa, parte prima, allegata al T.U. concernente l’imposta di registro (D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131) nel testo modificato dal comma 131 del’art. 3 della già citata legge 28 dicembre 1995 n. 549;
  4. di essere edotta delle conseguenze fiscali derivanti dall’eventuale trasferimento a titolo oneroso o gratuito del bene acquistato prima che siano trascorsi cinque anni da oggi

Cause decadenza agevolazioni prima casa

Successivamente abbiamo scritto anche degli articoli di approfondimento riguardanti le cause di decadenza dei benefici prima casa, tra cui segnaliamo le dichiarazioni mendaci rese nell’atto in merito alle intenzioni di destinare la casa a propria abitazione principale. E’ consentito infatti sfruttare le agevolazioni prima casa anche nel caso in cui per motivi di lavoro sia stata spostata la sede, senza fare i furbi naturalmente in quanto, l’onere della prova ricadrebbe sul contribuente furetto che dichiara che per motivi di lavoro ha dovuto spostare la residenza in una città mentre invece ha la casa a Porto Cervo.

A differenza di quanto avveniva negli anni ’80 oggi dove sembrava naturale dichiarare di avere due abitazioni principali è molto più semplice per il fisco controllare se state facendo i furbi dichiarando che avete il domicilio fiscale al mare mentre la vostra residenza è in città. Tuttavia per coloro che sono in buona fede ed hanno dovuto cambiare la residenza per motivi di lavoro non si vedranno togliere i benefici ma dovranno essere rispettati anche gli altri requisiti per cui non varrà acquistare altre unità locali con i benefici prima casa su tutto il territorio nazionale.

Novità 2020: Sospensione termini decadenza agevolazioni prima casa

Il Governo Conte ha previsto nel decreto cura Italia 2020 l’interruzione dei termini per il soddisfacimento dei requisiti per le agevolazioni prima casa con la conseguenza che le dichiarazione rese nell’atto possono essere soddisfatte considerando nel computo una sospensione che va dal 23 febbraio al 31 dicembre 2020.

Questo vale sia in sede di prima acquisizione sia nella fase di vendita e riacquisto entro un anno. I requisiti temporali ricordiamo che sono legati al termini di 18 mesi per il cambio della residenza ovvero di un anno per il riacquisto dopo la vendita della prima casa e contestuale trasferimento della residenza nella nuova. Nel computo quindi non si dovranno considerare nel computo 312 giorni di sospensione.

Prima casa tra coniugi

Sicuramente quando Stefano chiede di spostare la residenza in un comune dove poi non risiederà effettivamente posso rispondere, anche se lo potrà leggere negli articoli, che il presupposto su cui si fonda l’agevolazione è quello di agevolare l’acquisto di una casa dove si intende poi spostare la residenza intesa come abitazione principale, ossia quella dove effettivamente si dimora abitualmente, tanto che l’agenzia delle entrate potrà disconoscere l’agevolazione dimostrando proprio che l’abitazione è usata (molto probabilmente) come semplice casa di villeggiatura, pertanto sconsiglio questo genere di approccio che presta il fianco alle sanzioni da parte dell’agenzia in quanto in violazione del disposto normativo e dei requisiti richiesti.

Inoltre vi segnaliamo l’articolo che approfondisce i casi di benefici fiscali prima casa tra coniugi sposati e separati.

Guida alle agevolazioni prima casa

Per quantificare le sanzioni connesse alla violazione può fare riferimento all’articolo riguardante la guida fiscale prima casa, in cui è scritto che la sanzioni sarà calcolata applicando il 30% al differenziale tra imposta di registro versata e quella ordinaria, più interessi calcolati al tasso di interesse legale.

Ricordo che i due requisiti impongono di non bisogna essere titolari di altri diritti di uso, usufrutto, abitazione, proprietà  su altri immobili siti nello stesso comune nè a titolo esclusivo nè in comunione  con il coniuge (comunione sia ordinaria che legale) e non essere titolari di altri diritti di uso usufrutto abitazione, nuda proprietà, o proprietà nè a titolo esclusivo, nè pro quota, nè in comunione legale su altre abitazioni che sono state acquistate con i benefici prima casa nel territorio nazionale, oltre che l’immobile oggetto di acquisto deve essere non di lusso ai sensi del Decreto Ministeriale del 2 agosto 1969.  Se rispetta questo e non incorre nelle cause di decadenza potrà fruire delle agevolazioni.

Acquisto successivo all’estero

Se vi trovate nel caso in cui avete venduto la casa acquistata con le agevolazioni fiscali e vi state accingendo a comprarne un’altra all’estero dovreste anche verificare come fare a rispettare i requisiti per non perdere i benefici prima casa. Per farlo potete leggere l’articolo gratuito di approfondimento dedicato alla vendita casa in Italia per acquisto all’estero.

33 Commenti

  1. salve avrei bisogno di un chiarimento, ho acquistato la prima casa nel comune di residenza, attualmente abito in una casa di proprietà dei miei genitori, sono costretto come dice il mio commercialista a spostare la residenza dalla casa attuale dove abito a quella acquistata entro 12 mesi. in attesa di risposta le porgo cordiali saluti

  2. Può lavorare in altro comune senza perdere i benefici sulla prima casa ma non può acquistare la seconda con le agevolazioni.

  3. Ho bisogno urgente di un vostro parere.
    Mia figlia è stata trasferita da Segrate a reggio emilia per lavoro
    A Segrate 3 anni fa ha acquistato una casa con le agevolazioni previste.
    Ora vorrebbe acquistare una nuova casa a Reggio Emilia dove lavora.
    Può avere ancora le agevolazioni per la prima casa e a quali condizioni?
    GRAZIE

  4. Salve, ho un dubbio in merito alla possibilità di ottenere i benefici prima casa nel comune dove è sita la sede di lavoro. Tuttavia nel caso che mi riguarda, l’immobile è situato nel comune di una città metropolitana, mentre la sede di lavoro è proprio al confine con tale comune, ma insiste su quello limitrofo (che comunque fa parte dell’area metropolitana). In questi casi potrebbe valere lo stesso il criterio della sede di lavoro per ottenere il beneficio? Grazie

  5. mio marito appartenente alle forze dell’ordine, lavora ed ha la residenza a milano da 30 anni, sposato con me, con la separazione dei beni, io ho intestato la casa di milano e mio marito ha da poco acquistato un bilocale a napoli, zona popolare, come punto di appoggio, per le poche volte si va per salutare la famiglia, chiedo: mio marito deve fare la residenza a napoli pur lavorando e avendo residenza a milano? la ringrazio e resto in attesa.

  6. Ho residenza a Taranto. Contratto lavorativo con sede a Roma ma lavoro a Milano in trasferta dal 2001.
    Vorrei comprare casa a Milano usufruendo delle agevolazioni per la prima casa poiché lavoro qui.
    Come dimostro che lavoro a Milano se il mio contratto ha sede a Roma? Basta una autodichiarazione?
    Grazie

  7. Buongiorno, io e mia moglie, regolarmente sposati in regime di separazione dei beni stiamo acquistando una casa in un comune diverso da dove ora abitiamo. La nostra attuale casa, dove abbiamo entrambe la residenza, è intestata solo a me in quanto derivante da donazione fatta antecedentemente al matrimonio. Quindi mia moglie non ha nulla di intestato a lei. Per questo vorremmo che questa nuova casa venisse intestata interamente a lei. In questo caso, se non volessimo fare il cambio di residenza sarebbe possibile intestarla come seconda casa sebbene non abbia la prima?
    Spero di esser stato sufficientemente chiaro.
    Grazie per la risposta.
    Lorenzo

  8. buongiorno,vivo e lavoro a Milano dove ho anche la residenza.Abbiamo fatto il compromesso per l’acquisto di un immobile come 1 casa a Piacenza.So che devo spostare la residenza entro 1anno,ma la mia domanda è:ma intestando la casa solo a mia moglie posso far fare soltanto a mia moglie la residenza,e io tenere la residenza a Mlano dove lavoro?.
    abbiamo la separazione dei beni.Tra 2 mesi abbiamo il rogito senza mutuo e non so bene come fare dal notaio,potete darmi qualche consiglio?.
    grazie

  9. buongiorno, sono residente a Milano ma lavoro da 2 anni a Roma, sto acquistando un bilcale usufruendo del beneficio prima casa, ma la normativa non è chiara:
    – mentre dice che come presupposto per accedere al beneficio occorre avere o la residenza nel comune o richiederla entro 18 mesi, oppure in alternativa non avere la residenza ma lavorare in maniera stabile presso un’ azienda con sede nel comunque di acquisto (caso mio), poi dice che entro 18 mesi devo comunque trasferire la residenza a Roma in questa caso. Mi fate chiarezza grazie

  10. No perche’ per utilizzare l’aliquota ridotta deve rispettare sia il requisito della residenza sia quello della dimora. Per cui le posso dire di presentare istanza di rettifica all’agenzia delle entrate e di riversare la differenza.

  11. vorrei se possibile una chiarificazione. Ho acquistato come prima casa il 10/04/2012 un piccolo appartamento ma ancora non ho fatto il cambio di residenza. ho pagato l’IMU come prma casa ma adesso mi è sorto un dubbio, ho fatto bene? Non avendo la residenza che farò entro giugno 2013 poichè sto aspettando la separazione da mio marito. grazie atenndo fiduciosa

  12. L’agevolazione e’ per le prime case non per quelle destinate alle vacanze altrimenti molto probabilmente si vedra’ notificare un avviso di accertamento con il disconoscimentk delle agevolazioni, l’applicazione dell’imposta ordinaria e l’applicazione delle sanzionn nella misura del 30% sul differenziale tra imposta dovuta e quella versata in sede di rogito a meno che lei non faccia esplicita rinuncia e verso subito quella ordianria senza applicazione delle sanzioni.

  13. Buonasera,
    sto acquistando una casa in Toscana, ho il domicilio a Roma dove lavoro e vivo nella casa intestata ai miei genitori, la residenza è in un comune in provincia di Latina per motivi economici, posso mantenere la mia residenza o la devo spostare nel comune in cui ho acquistato la casa che sarà riservata alle vacanze? Cosa comporta questa situazione ai fini fiscali?Grazie.
    Manuela

  14. Ciao Umberto, si avevo risposto a questa domanda poco tempo fa, non ricordo se ad un commento in questo articolo o in quello principale dedicato alla guida agevolazioni fiscali prima casa. Prova ad utilizzare il motore di ricerca interno e fai prima.Non esistono proroghe ma delle condizioni esimenti sull’argomento.

  15. Ho venduto prima dei 5 anni la casa acquistata con i benefici prima casa, Ne ho acquistata un’altra dopo 2 anni e mezzo. Essendo un militare di carriera non ho potuto rispettare il termine dei 12 mesi per mantenere il beneficio, in quanto trasferito in sede molto lontana dalla prima. Chiedo se nel mio caso esiste quache proroga.Saluti umberto.

  16. a proposito di acquisto nel comune in cui si lavora e in cui non s’intende trasferire la residenza esiste ad esempio la sentenza 3500, sezione Tributaria, del 11-02-2011 – D.p.r. 131/1986 : Il contribuente può usufruire delle agevolazioni prima casa anche se non ha trasferito la residenza nell’immobile acquistato ma semplicemente perché lavora nel comune nel quale questo è ubicato. E questo per un contribuente che già possiede una casa nel comune di residenza. Dunque chi non possiede una casa, ma intende acquistarne una nel comune in cui lavora senza trasferirvi la residenza, dovrebbe avere diritto alle agevolazioni (anche se sono in via di estinzione). Oppure no?

  17. La legge è poco chiara anche per chi compra prima casa nel comune dove lavora, diverso da quello di residenza, e ha bisogno di una dimora da lunedì a venerdì, infatti non è chiaro se deve trasferire la rsidenza nel comune dove lavora per avere diritto alle agevolazioni

  18. ciao vivo e lavoro a saronno (Va) ho un contratto di affitto regolare e vorrei acquistare un piccolo locale di recente costruzione (2007) di 45 metri Quadri.
    Ho un fratello piu grande di cui e inabile per insufficienza mentale di cui sono tutore.
    La mia domanda è: c’e un modo di acquistare casa di cui ne ho parlato in precedenza senza spostare la residenza? la casa e sita al comune pertinente e in stessa provincia e piccola x starci in due ma almeno cominciare ad avere qualcosa per poi tra 4/5 anni acquistare piu grande. averne beneficio anche per il mutuo sugli interezzi passivi? altrimenti allo stato attuale non potrei mai comprare casa adeguata in grandezza con il limite di mutuo per il reddito di lavoro e sarei sempre in affitto. grazie attendo risposta tempestiva perche in corso di trattativa per la casa

  19. Ho acquistato la prima casa a maggio 2010, ho 18 mesi di tempo per trasferire la residenza nel comune ove ricade l’immobile, per avere diritto alle agevolazioni, La domanda è : dopo quanto tempo posso rispostare la residenza senza compromettere le agevolazioni avute ?
    P.S. non posseggo altri immobili su tutto il territorio nazionale.

    Grazie anticipate

  20. Buongiorno. Vorrei un parere,
    Mia figlia ha acquistato la sua prima casa 15 mesi fa usufruendo delle agevolazioni previste e ci abita da allora pagando un mutuo 25nnale.
    Ora ha ricevuto una proposta di lavoro in Svizzera per accettare la quale deve trasferire la residenza a Zurigo.
    Perde le agevolazioni per la casa per quanto riguarda tassazione, mutuo, detrazioni IRPEF,ICI? Che tipo di comunicazione deve dare circa il suo trasferimento per lavoro e a chi?
    Grazie
    GIOVANNA

  21. Ciao Stefano hai perfettamente ragione, ma purtroppo ti dico la difficoltà di comprensione è insita in tante altre leggi tributarie ed è per questo cerchiamo di darci una mano.
    Laddove il legislatore fiscale non sia stato chiaro, anche perchè non può scrivere leggi come se fossero delle guide pratiche, dobbiamo intervenire noi, esperti ed addetti ai lavori, con l’interpretazione, seguendo cosa hanno già detto in giurisprudenza per casi analoghi, analizzare gli indirri dell’agenzia delel entrate (che ricordo non hanno valenza di legge) e cosa dicono parerei dottrinari autorevoli e non.

    Dopo questo lavoro prendiamo le nostre decisioni.

    Nel suo caso la situazione forse ancora non mi è chiara, sicuramente hanno raggione quando le dicono che la legge parla di vendita prima dei 5 anni e non di acquisto, ma è anche vero che stabilisce le condizioni per poter fruire e che si sotanzino nelle due dichiarazioni che deve rendere nell’atto e che si sotanziano in queste poche righe: “l’immobile sia ubicato nel territorio del comune in cui l’acquirente ha o stabilisca entro diciotto mesi dall’acquisto la propria residenza o, se diverso, in quello in cui l’acquirente svolge la propria attività ovvero, se trasferito all’estero per ragioni di lavoro, in quello in cui ha sede o esercita l’attività il soggetto da cui dipende ovvero nel caso in cui l’acquirente sia cittadino italiano emigrato all’estero, che l’immobile sia acquisito come prima casa sul territorio nazionale. La dichiarazione di voler stabilire la residenza nel comune ove è ubicato l’immobile acquistato deve essere resa, a pena di decadenza, dall’acquirente nell’atto di acquisto” e ancora che “Non bisogna essere titolari di altri diritti di uso, usufrutto, abitazione, prorpietà su altri immobili siti nello stesso comune nè a titolo esclusivo nè in comunione con il coniuge (comunione sia ordinaria che legale); Non bisogna essere titolari di altri diritti di uso usufrutto abitazione, nuda proprietà, o proprietà ne è a titolo esclusivo, nè pro quota, nè in comunione legale su altre abitazioni che sono state acquistate con i benefici prima casanel terreno nazionale”;

    Se lei rispetta queste condizioni soggettive (oltre a quelle oggettive sulle carattetrisitiche dell’immobile), potrà fruire della agevolazione fiscale e non sarà esposto ad azeione di accertamento.

  22. Grazie per la risposta celere, oggi pagherò il 10% per stare più tranquillo ma è assurdo che non ci sia una legge trasparente, dalla tua risposta mi sembra che la sanzionabilità è a discrezione delle istituzioni. I 5 anni che tu dici
    per l’agenzia delle entrate sembra riguardino solo la vendita dell’immobile, io l’ho acquistata per andarci a vivere appena potrò.
    Su 20 pareri che ho chiesto alle varie agenzie delle entrate di Milano, Sassari,uffici anagrafe,forum è emerso che più delle metà mi dicono che posso farlo e che posso ritrasferire la residenza subito altri no ma tutti sempre con riserve.
    Resta il fatto che ho comprato un monolocale di 30 mt non ho altro e non potrò mai usufruire di un’agevolazione prima casa mentre l’italia va allo sfascio per gli evasori.
    Grazie ancora per la disponibilità
    Stefano

  23. Ciao l’agevolazione prima casa si basa sul oncetto di abitazione principale ossia dove dimori abitualmente e deve essere nel comune dove è situata la casa oggetto di agevolazione per un periodo non inferiore ai 5 anni. Quindi è vero che puoi avere la residnza da una parte ed il domicilio fiscale in altra abitazione e altro comune ma occhio a fare questo alla luce delle agevolazioni.

  24. URGENTE
    Buongiorno, continuo ad essere perplesso dalla differenza di risposte per
    quanto riguarda il tempo di mantenimento della residenza per usuifruire dell’agevolazione prima casa e domani pevo pagare le tasse.
    Questa era la mia domanda alla quale avete già risposto:

    La domanda di stefano: Buongiorno, avrei bisogno un aiuto. Io e mia moglie abbiamo acquistato a mio nome un piccolo monolocale tramite un’asta giudiziaria in Sardegna, io risiedo, lavoro e vivo a Milano in affitto, non abbiamo altre proprietà, ora dovrei pagare le tasse come seconda casa a meno che non dichiaro che entro 18 mesi sposto la residenza in Sardegna pagando quindi “giustamente” la tassa come prima casa, vorrei sapere cosa comporta fare la residenza là, es. perdi il medico di base di Milano? Posso continuare a vivere e lavorare a Milano?
    Nel caso non riuscissi per qualsiasi problema a trasferire la residenza a quali sanzioni vado incontro? Dovrei pagare la differenza? una mora? o di più?

    Si può avere residenza in Sardegna e domicilio a Milano mantenendo tutte le cose come sono? Dopo quanto tempo posso ritrasferire la residenza a Milano? Sulla tempistica ho letto pareri discordanti,c’è un’articolo che mi può chiarire definitivamente il dubbio? Grazie infinite
    Saluti.

    domani dovrò andare a pagare le tasse non so ancora se fare l’impegno o no…
    spero in una risposta in giornata,aggiungo che anche all’agenzia delle entrate di milano a voce mi hanno detto che posso ritrasferirla
    il giorno dopo.

    Grazie infinte,
    Stefano

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