Scelta tipo forma societaria (tipi di società) e apertura partita Iva: convenienza, vantaggi e svantaggi

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scegliere apertura società partita iva tasse costi dittaVediamo di definire gli strumenti per valutare la convenienza a gestire la propria attività come lavoratore autonomo con partita Iva, artigiano, professionista oppure aprire una società ed individuarne differenze, agevolazioni, vantaggi e svantaggi gestionali e fiscali. Sarà necessario infatti comprendere come gestire la scelta tra l’apertura della partita Iva o l’apertura della società in quanto possono esserci dei vantaggi economici per entrambi e possono anche esserci dei profili di responsabilità attenuati per cui cerchiamo di vedere insieme quali sono i parametri attorno a cui definire una soluzione vantaggiosa in base alla tipologia di attività che volete aprire, come intendete amministrarla e condurla, l’esistenza di regimi agevolati fiscali, l’esistenza di contributi a fondo perduto etc, la pianificazione economica di breve e medio periodo.

Scelta della forma societaria: alcuni esempi

In base alla tipologia di attività sarà possibile già escludere una serie di attività che non possono proprio essere svolte individualmente aprendo una partita Iva e se escludiamo quelle di più grandi dimensioni come per esempio società di recupero crediti, banche o assicurazioni ma anche negozi, sarà possibile capire che stiamo parlando di contribuenti che possono svolgere la medesima attività con partita Iva o aprendo una società.

Se andiamo più nello specifico troviamo altri esempi molto più alla portata di tutti. Se fai delle ripetizioni ad un alunno è logico che non ti conviene aprire una società perchè i costi di gestione sarebbero eccessivi ma se il tuo giro d’affari inizia a crescere e decidi di avere più alunni, altri maestri ed una segretaria che tiene l’amministrazione allora sarà obbligatoria l’apertura della partita Iva. Altro esempio potrebbe essere un muratore che svolge piccoli servizi ma che se offre al cliente anche una manutenzione ordinaria annuale con annessi anche altri servizi o vendita di materiali allora avrai una ditta o un’impresa vera e proprio.
Il discrimine forse più evidente tra lavoratore come artigiano, professionista o lavoro autonomo e un impresa vera e propria è la presenza di altri soci o di collaboratori e/o nell’impiego di capitale. Capitale e lavoro contraddistinguono in effetti la differenza tra impresa e lavoro autonomo. Non è detto però che non possiate aprire una società unipersonale, una ditta individuale o Società in nome collettivo Snc o una Srl o società a responsabilità personale unipersonale.

Costi di apertura della società contro Costi di apertura della partita Iva

I costi di apertura della partita Iva

Questi possono essere ricondotto principalmente ad un primo colloquio personale con un professionista (scelta consigliata) o anche potrete aprirla anche da soli. Per esperienza personale da neo laureato l’ho fatto e l’unica difficoltà che potrebbe esserci nei moduli di apertura della partita Iva sta nell’individuare:

  • Il codice ATECO ISTAT della mia società che non è una scelta banale in quanto ha dirette conseguenze con possibili futuri accertamento fiscali in quanto dal codice attività sono definiti eventuali studi di settore su cui l’agenzia delle entrate o la Guardia di Finanza possono basare i propri criteri di selezione dei contribuenti da verificare.
  • Il regime fiscale da adottare: può essere infatti non solo non conveniente aderire a questo o quel regime fiscale agevolato (ex regime fiscale forfettario dei minimi) o anche semplicemente non essere possibile accedervi per cui un colloquio presso l’agenzia delle entrate o presso un dottore commercialista preliminare potrebbe farvi evitare di dover mettere le toppe alle sanzioni che avete commesso proprio ai vostri primi passi. Il consiglio che vi dò quindi è quello di leggere e documentarvi su internet e poi scegliere un amico dottore commercialista;

Costo della partita Iva stimabile in due mattine perse all’agenzia delle entrate nel peggiore dei casi se volete adottare la forma cartacea oppure se vi identificate al portale dell’agenzia delle entrate Fisconline e potrete farlo anche online. Il costo se vi rivolgete ad un commercialista può essere stimato ragionevolmente in 150 euro massimo. Se ve ne chiedono di più fatevelo motivare altrimenti non ne vedo proprio il motivo dal momento che è un adempimento che potete effettuare anche da soli tutto sommato impegnandovi un pò nella ricerca.

I costi di apertura della società

Tali costi possono essere definiti nel modo seguente:

Analisi delle esigenze preliminari dell’ambito di attività del cliente: si tratta per lo più di un primo colloquio con il dottore commercialista testa a capire l’ambito di operatività dell’impresa e cui dovrà seguire una analisi della normativa di settore eventualmente presente. In questo caso se vi rivolgete ad un professionista non v’è distinzione tra coloro che aprono la partita Iva e gestiscono individualmente l’attività o chi decide di farlo in forma di impresa.  Tuttavia il costo per normative di settore speciali potrebbe lievitare. Molti commercialisti comunque non richiedono niente per questa fase perchè insita poi nell’onorario annuo che vi chiederanno per la tenuta della contabilità, tuttavia qualcuno più smaliziato potrebbe chiedervi degli orari per la fase di start up  cui si aggiungeranno a regime quelli di tenuta della contabilità e consulenza per l’attività ordinaria.
Il colloquio serve naturalmente anche al dottore commercialista per capire l’ambito di operatività e identificare quello di cui avrete bisogno anche dal punto di vista economico e finanziario.

Configurazione della più idonea forma societaria: in base all’esistenza del cliente ed in base al suo desiderio/esigenza di strutturare una società o anche di tutela del patrimonio personale o famigliare o anche in base a come ci si vuole porre sul mercato una cosa è una ditta una cosa è una Srl con 100 mila euro di capitale sociale) sarà individuata la migliore forma societaria da adottare.

Definizione dello statuto e dell’atto costitutivo: in questo caso se la forma più idonea sarà la società rispetto all’apertura della partita Iva sarà necessario contattare un Notaio e questo lo potrà fare il commercialista oppure anche voi se ne avete uno di fiducia). nel caso delle SRL a un euro è possibile prendere uno statuto standard e pagare un Notaio molto poco. Parliamo anche di poche centinaia di euro per la stipula di uno stato sì fatto. Il costo può variare da 330 euro per la costituzione di una SrlS semplificata va 2 mila o anche 3 mila euro per le società più complesse. Diciamo che nutro un certo atteggiamento controverso rispetto a questa società. In effetti i notai per costituirla potranno richiedere posso stimare massimo mille euro anche se secondo me sono anche troppi trattandosi di statuti standard.

Iscrizione alla camera di commercio: Poi abbiamo il costo di iscrizione alla camera di commercio ed il pagamento del diritto camerale a annuale nonché la tassa per la tenuta dei libri sociali. Senza fare troppo i sofisticati considerate per la società altre 500/700 euro annue per queste due tasse da pagare. I lavoratori autonomi non hanno obbligo di iscrizione alla camera di commercio o al registro delle imprese.

Costi tenuta della contabilità: qui la differenza si inizia a fare interessante perchè per una SRL semplificata in contabilità  semplificata il costo della tenuta della partita Iva potrà essere intorno ai 2500 euro anche se qualcuno potrà chiedervi di meno e altri anche di più. In linea di massima dovrebbe essere una diretta conseguenza del numero delle movimentazione (fatture attive e passive e incassi e pagamento) e degli adempimenti gestiti (presenza di operazioni con l’estero, corrispettivi, etc, etc).
Per un lavoratore autonomo invece il costo dovrebbe essere intorno ai 1.000 o mille e cinquecento euro anche qui variando a seconda della tipologia. Logico che se andate nelle grandi città e se lo studio è una boutique del diritto legale e tributario l’onorario aumenterà quasi sicuramente.

Vantaggi nell’apertura dell’impresa rispetto alla partita Iva come lavoratore autonomo

Il principale elemento risiede nella possibilità di avere dei finanziamenti non solo dallo Stato ma da terse persone che potrebbero credere nelle vostre doti o nel vostro progetto imprenditoriale partito come lavoratore autonomo e fornirvi le risorse finanziarie necessarie a realizzarlo. In un momento epocale dove vedete giovani diventare milionari in poco tempo con idee brillanti attraverso iniziative di raccolta di fondi cosiddette Crowdfounding. Altra esigenza potrebbe essere quella di incrementare l’ambito delle competenze e creare una società o associazione tra professionisti per ampliare la gamma di servizi offerti al cliente che da soli non si riesce a coprire. Se lo si capisce fin da subito sarà un importante vantaggio competitivo verso gli altri competitori che si porranno come artigiani e potranno fornire solo la medesima risposta al cliente. L’altro lato della medaglia è che quando ci sono più galli a cantare come si, non si fa mai giorno per cui avere dei soci finanziatori è altra cosa rispetto ad avere dei soci aventi diritto di voto in assemblea e che entrano nelle decisioni.

A differenza dei lavoratori autonomi professionisti l’imprenditore potrà assumere personale dipendente cosa che il titolare di partita Iva non può fare se non sotto forma di lavoro parasubordinato o tramite prestazioni occasionali.

Altra importante caratteristica dell’impresa è quella di poter commercializzare prodotti o stipulare accodi di commercializzazione o anche solo di distribuzione e rivendita con l’estero o avere sedi in altri paesi o anche semplicemente avere conti correnti. farlo con una società spesso è molto più agevole rispetto ad una perdona fisica che intende operare in un altro paese. Rispetto all’apertura della partita Iva l’impresa senza dubbio costa qualcosa in più ma ti da la possibilità di fornire una serie di servizi e strutturati meglio nel caso in cui tu faccia un salto dimensionale non indifferente.

Differente regime di tassazione e sfruttamento della leva fiscale

Se dovessi consigliare a qualcuno che si sta affacciando al mondo del lavoro oppure ha semplicemente un’idea che vuole sviluppare prima gli direi di valutare se è possibile in forma autonoma cercando di sfruttare il nuovo regime forfettario dei contribuenti minimi che prevede il pagamento di una imposta sostituiva del 5% e muori contributi previdenziali INPS al rispetto di alcuni requisiti. Già se dovessimo confrontare la tassazione ordinaria per scaglioni Irpef con quella prevista per i minimi su un fatturato di 30 mila euro annui (il che in un primo anno di attività è potrebbe essere considerato già un signor fatturato) vi rendete conto che nei minimi potete risparmiare anche il 20% in meno di tasse sul reddito imponibile il che si traduce in un risparmio di diverse migliaia di euro annue.

Se invece i costi ed i ricavi iniziano a lievitare si dovrà ben presto abbandonare il regime forfettario dei minimi e approdare ad una ditta o piccola società di persone che viene tassata per trasparenza ossia segue la tassazione per scaglioni che partono dal 23% fino ad arrivare al 43%. A tal proposito per esempio vi segnalo il nuovo regime di tassazione IRI previste per le società di persone che da la possibilità di accedere ad una tassazione fissa del 24% contro quella degli scaglioni di reddito o quella alternativa prevista per l’Ires a patto che gli utili prodotti siano lasciati dentro l’azienda. A quel punto può divenire senza dubbio conveniente far crescere dimensionalmente la propria società e aprire una SRL per accedere ad una tassazione Ires del 24%.

La tassazione dei proventi derivanti dalla società invece passa per lo stacco annuale del dividendo azionario che nel caso di persone fisiche che posseggono una partecipazione qualificata viene tassato con gli scaglioni Irpef sul 49,72% (poi variata) del suo ammontare. Il legislatore comunque incentiva fiscalmente al mantenimento dei proventi menadito alcuni istituti, primo tra tutto l’ACE o aiuto alla crescita economica che riduce il reddito imponibile laddove gli utili siano lasciati nella società.

Responsabilità illimitata compreso il proprio patrimonio personale

Altra differenza, forse la più importante a mio avviso, risiede nel differente regime di responsabilità che si potrà a avere a seconda si decida di:

  1. aprire la partita Iva come lavoratore autonomo
  2. aprire la partita Iva e una società in nome collettiva o ditta individuale o altra società di persone
  3. aprire una società di capitali

Le forme che trovate ai punti 1 e 2 prevedono un regime della responsabilità illimitato ossia un potenziale creditore laddove non riesca a soddisfare le proprie pretese nei confronti del patrimonio dell’azienda o della ditta potrà rivalersi sul patrimonio personale del sinologo imprenditore o professionista. Molto differente invece se pensiamo a quello che potrebbe accadere nel caso della società a responsabilità limitata con un capitale minimo di 10 mila euro o addirittura ad un euro che prevedono un regime della responsabilità limitata al capitale sottoscritto ancorché non versato.

Altri elementi da monitorare

Come spiegato nella guida gratuita all’apertura della partita Iva dovrete poi effettuare una serie di passaggi volti a capire se dovrete per esempio iscrivervi a alla cassa previdenziale propria del vostro ordine di competenza se lo avete oppure alla gestione separata INPS, oppure all’INAIL. Inoltre potrebbe essere il caso, soprattutto laddove svogliate attività che hanno a che fare con alimentazione o sanità dare comunicazioni alla ASL di competenza.
Inutile dire che tramite internet per questi elementi potrete accedere ai rispettivi siti delle casse previdenziale, dell’INAIL o dell’INPS e trovare le informazioni iniziali che vi serviranno per orientarvi.

Vantaggi e Svantaggi di ciascuna forma societaria

Impresa individuale

La valutazione di convenienza impone di prendere in considerazione molteplici fattori di natura non solo economica. I più rilevanti sono:

  • se provvedere individualmente al totale finanziamento del capitale necessario per l’avvio dell’attività o conferirlo unitamente ad altri soci;
  • il regime della responsabilità;
  • se assumere ogni decisione per la gestione aziendale in piena autonomia o condividere scelte e proposte di altre persone;
  • il tipo di progetto che si intende realizzare (dimensioni, investimenti, etc);
  • i costi di avvio (di costituzione), di gestione e amministrativi;

Il regime di tassazione e gli adempimenti contabili

I Vantaggi consistono nel fatto che la sua costituzione è meno onerosa come anche la gestione contabile ed amministrativa per cui anche i costi del commercialista saranno ridotti. Non è necessario un atto notarile per la sua costituzione per cui anche l’iter di apertura è più breve e meno oneroso. In seguito inoltre sarà possibile anche trasformarla in una società di capitali o diversa.

Gli Svantaggi consistono nel fatto che l’imprenditore è l’unico responsabile per cui i sui beni personali saranno parte del patrimonio della società in ipotesi di inadempimenti nei confronti per esempio dei fornitori. Si parla di illimitatezza della responsabilità dei soci. Inoltre verso i clienti la mancata dotazione di un capitale sociale non è il massimo come garanzia verso i terzi.

Impresa familiare

L’impresa individuale può assumere anche la forma di impresa familiare

  • nell’impresa familiare collaborano il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo;
  • per la collaborazione è riconosciuta ai familiari una quota di partecipazione agli utili entro il limite del 49%;
  • per l’esistenza dell’impresa familiare la normativa fiscale richiede un atto costitutivo redatto per iscritto: atto pubblico o scrittura privata autenticata

I vantaggi consistono essenzialmente nella riduzione della tassazione progressiva degli scaglioni Irpef

Gli Svantaggi invece nel fatto che l’imprenditore risponde con tutto il patrimonio personale

Società in Nome Collettivo SNC

Due o più soci con responsabilità illimitata e solidale

Responsabilità illimitata: i soci rispondono con l’intero patrimonio sociale e personale;

Responsabilità solidale: ogni socio risponde interamente con il proprio patrimonio personale di ogni eventuale debito della società con possibilità di rivalersi sugli altri soci

La società deve essere costituita in forma scritta e pena di nullità tramite un atto notarile (atto pubblico) o una scrittura privata autenticata dal Notaio.

Non è previsto un capitale minimo di sottoscrizione ance se come anticipavo prima potrebbe essere una manifestazione di serietà verso terzi clienti o fornitori. Per quello che concerne l’amministrazione ad ogni socio spetta il potere di amministrazione e rappresentanza della società salvo patto contrario.

Società in Accomandita semplice SAS

Si sceglie di costituire una società in accomandita semplice quando coesistono due categorie di soggetti:
• Soggetti che desiderano investire capitali

• Soggetti dotati di spirito imprenditoriale

Valgono le medesime regole di costituzione di una Società in Nome collettivo

Soci accomandatari: con responsabilità illimitata; essi garantiscono anche con il proprio patrimonio personale per i debiti della società e soltanto a questa categoria di soci spetta la gestione aziendale;

Soci accomandanti: con responsabilità limitata; essi rispondono solamente con la propria quota di capitale e sono considerati ad ogni effetto soci finanziatori. Essi hanno diritto alla partecipazione agli utili in proporzione alla loro quota, ma non possono partecipare all’amministrazione dell’azienda

Società a Responsabilità Limitata SRL

La costituzione della società prevede obbligatoriamente la forma dell’atto pubblico per cui sarà necessario un atto notarile anche se con il Governo Monti è stato introdotto il tipo di SRLS con capitale ridotto a un euro. e statuto soggetto a costi ridotti per via di statuti standard da utilizzare. La SRL ordinaria prevede un Capitale Sociale minimo pari a 10.000 euro; l’amministrazione della società può essere affidata ad un socio, a più soci o a terzi (consiglio di amministrazione); i soci sono responsabili limitatamente alla quota conferita; gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società per i danni causati dalla stessa

Modulistica

Modello AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche
Istruzioni AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche

Istruzioni AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche
ANR3_istruzioni

Nuovo regime fiscale IRI per le piccole imprese

Un volta scelto il tipo di società non ti resta che leggere la Guida pratica all’apertura della società dove troverai i passi da seguire per arrivare alla creazione della tua impresa, tempi e costi per farlo.

 

1 commento

  1. Buongiorno, avrei bisogno di sapere come si fa a far diventare una persona socio minoritario di srls e come si fa ad escluderlo. In più vorrei sapere se i soci possono svolgere attività lavorativa all’interno della srls e in che modo possono prendere i compensi non avendo busta paga ? Possono prendere compensi ogni mese? E infine se fosse possibile avere un suo preventivo per la gestione di una srls con 2 dipendenti e 3/4 soci minoritari che dovrebbero anche lavorare quindi prendere compenso mensilmente ma non come dipendenti. Grazie mille e spero in una Sua risposta.

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