Imposta di bollo sui depositi titoli e conti correnti quando si applica

111
70687

Aggiornato il 4 Maggio 2023

imposta di bollo conti correntiCon il Decreto Rilancio sono introdotte delle condizioni esimenti per l’applicazione dell’imposta di bollo proporzionale sui conti correnti e sui depositi di conto corrente.

Il Decreto Salva Italia di Mario Monti introdusse una nuova tassazione sugli strumenti finanziari, sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli sotto forma di imposta di bollo sui conti correnti, certificati di deposito e prodotti finanziari anche alla luce della nuova legge di Stabilità 2013 che ha introdotte alcune novità.

Prima di introdurre l’argomento tenete e mente questo concetto che è fondamentale per capire perchè una grandezza viene tassata e un’altra no. Il legislatore tende a tassare l’impiego di capitale e non la liquidità. La seconda se viene tassata viene tassata in modo contenuto.

Chi è soggetto alla tassazione sui conti correnti

Vi riporto il testo della modifica proposta al Senato e che prevederebbe che “L’estratto conto o il rendiconto si considerano in ogni caso inviati almeno una volta nel corso dell’anno anche quando non sussiste un obbligo di invio o di redazione. Se gli estratti conto sono inviati periodicamente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo dovuta è rapportata al periodo rendicontato. Se il cliente è persona fisica, l’imposta non è dovuta quando il valore medio di giacenza annuo risultante dagli estratti e dai libretti è complessivamente non superiore a euro 5.000”.

Rientrano quindi nell’ambito di applicazione della norma relativa alla nuova imposta di bollo le persone fisiche e le persone giuridiche con una differente tassazione patrimoniale. La nuova previsione dovrà essere applicata dalle banche, istituti di credito, gestori, poste italiane, società di intermediazione mobiliare e simili che svolgono la funzione di deposito custodia e amministrazione di titoli.

Anche le fondazioni bancarie pagano l’imposta di bollo su conti correnti, libretti di risparmio o prodotti finanziari come precisato nella circolare 15 del 2013 dell’agenzia delle entrate che vi invito a leggere e che trovate in calce a questo articolo per vostra comodità e in cui sono riportate tanti informazioni interessanti per chi vuole approfondire l’argomento.
Si tratta di soggetti che non figurano, infatti, tra quelli esclusi dalla nozione di cliente, secondo quanto si desume dalle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia

L’imposta di bollo sui conti correnti e libretti di risparmio 

Questa si applica per ogni esemplare inviato con periodicità annuale e che costa 34,20 euro se si parla di persone fisiche mentre 100 euro per soggetti diversi (cfr art. 19, Decreto Legge n. 201 del 2011, all’articolo 13 della Tariffa, parte prima, allegata al D.P.R. n. 642 del 1972, comma 2 – bis.

L’imposta di bollo sulle comunicazioni relative ai prodotti finanziari inviate periodicamente periodicamente alla clientela e relative appunto a prodotti finanziari, anche non soggetti ad obbligo di deposito, ivi compresi i depositi bancari e postali, anche se rappresentati da certificati si applicherà  con le dell’1,5 per mille annuo a partire dal 2013(2 per mille dal 2014) (cfr art. 2-ter dell’articolo 13 della Tariffa). L’imposta si applica anche ai depositi bancari o postali e certificati di deposito.

Novità: Inoltre con la legge di stabilità 2013 la percentuale dell’1,5 per mille viene innalzata al 2 per mille dalla data di entrata in vigore della legge.

Imposta di bollo sui conti correnti e conti depositi: quali differenze

L’imposta di bollo varia a seconda si tratti di conti correnti o conti di deposito regolari o irregolari.

L’imposta di bollo sugli estratti di conto corrente bancari e postali trova la sua fonte normativa nell’articolo 13, comma 2–bis, della Tariffa, parte I, allegata al D.P.R.
n. 642 del 1972. Tale imposta è prevista in misura fissa su base annua, pari ad euro 34,20 per le persone fisiche e ad euro 100,00 per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

La tassazione dei depositi bancari invece trae origine dal comma 2 – ter del citato articolo 13 e il cui calcolo è funziona di una aliquota e una giacenza media del conto corrente.

L’imposta di bollo sui depositi di conto corrente è stabilita in misura proporzionale, pari all’1,5 per mille annuo a partire
dal 2013 e 2 per mille dal 2014.

Nel caso di prodotti finanziari, dei conti correnti e dei libretti di risparmio detenuti all’estero da soggetti residenti nel territorio dello Stato esiste tuttavia un limite di 14 mila euro.

Cos’è un conto corrente

Il conto corrente, ai sensi dell’articolo 1852 e ss. del codice civile, si caratterizza per lo svolgimento di un ‘servizio di cassa’ da parte dell’intermediario che si obbliga a compiere operazioni di incasso e pagamenti su istruzione e nell’interesse del cliente (correntista). Chi intende aprire un conto
corrente, quindi, non si propone di realizzare un investimento e può disporre in
qualsiasi momento delle somme risultanti a suo credito, salva l’osservanza di un
termine di preavviso eventualmente pattuito.

Cos’è un conto deposito

Con riferimento alla nozione di deposito bancario, la Banca d’Italia, con nota prot. n. 0215567/13 del 1° marzo 2013, ha chiarito che nella ‘prassi bancaria’ la nozione di deposito comprende:
1. i depositi che costituiscono la provvista di un conto corrente;
2. i depositi con funzione diversa da quella del punto 1. Potrebbero ricadere
in questa fattispecie non solo i contratti giuridicamente distinti dal conto
corrente (certificati di deposito, depositi alimentati attraverso un conto
corrente ‘di appoggio’, ecc. ) ma anche i depositi in conto corrente la cui
funzione principale non sia quella di fornire una provvista al conto.

Sulla base dei principi dettati dal codice civile e dei chiarimenti forniti dalla
Banca d’Italia, si precisa, dunque, che l’imposta di bollo deve essere applicata
nella misura fissa prevista dall’articolo 13, comma 2-bis, per i depositi che
costituiscono la provvista di un rapporto di conto corrente.

Nel diverso caso di contratti giuridicamente distinti dal conto corrente ovvero di depositi in conto corrente la cui funzione principale non sia quella di fornire una provvista al conto, l’imposta deve essere applicata nella misura proporzionale prevista dall’articolo 13, comma 2-ter.

Con riferimento ai depositi in conto corrente, si precisa che l’imposta deve essere applicata, in via autonoma, rispetto a quella applicata in relazione al rapporto di
conto corrente, nella misura proporzionale dell’1,5 per mille (2 per mille dal 2014), per le giacenze che risultano ‘vincolate’, ovvero per le quali il cliente perde la libera disponibilità, fintanto che permane il vincolo. Tali giacenze non devono essere considerate ai fini della valutazione complessiva della posizione del cliente persona fisica, per la verifica del limite di esenzione disposto dalla nota 3-bis all’articolo 13 della citata Tariffa.

Appare evidente, infatti, che, per effetto dell’accordo con il quale si dispone la segregazione, le somme vincolate perdono la funzione principale di fornire una
provvista al rapporto di conto corrente.
Si precisa, inoltre, che, ai fini della corretta individuazione della tassazione applicabile al rapporto di conto corrente e a quello di deposito, non assume rilievo la circostanza che le giacenze del deposito in conto corrente, libere da vincoli di indisponibilità, siano remunerate.

Le giacenze che costituiscono, in via prevalente, la provvista del conto corrente, ancorché fruttifere di un interesse, pertanto, non devono essere oggetto di autonoma tassazione rispetto al rapporto
di conto corrente

Esclusioni dall’imposta di bollo

Il Decreto Salva Italia fa salvi i fondi pensioni ed i fondi sanitari che sono esclusi dalla nuova tassazione. Non si applicherà ai dossier aventi saldo zero. Se con l’occasione avete intenzione di chiudere il dossier titoli ricordate che la nuova imposta di bollo non sarà dovuta salvo chiarimenti differenti.

Su cosa si calcola l’imposta di bollo sui depositi amministrati

La base imponibile della nuova imposta di bollo sarà data dal valore di mercato del totale dei prodotti finanziari detenuti presso il medesimo gestore e se non previsto da quello nominale o di rimborso considerando un range di valore che va dai 34,20 euro fino alla misura massima di 1.200 euro (anche se tale soglia potrebbe variare per gli anni successivi). Si prenderà in considerazione in prima battuta il valore di mercato se presente o il valore nominale e se mancanti il valore di rimborso eccetto alcuni casi specifici a seconda della tipologia di strumento finanziario come per esempio nel caso di obbligazioni sarà preferibile il valore nominale, come anche per le azioni e se in mancanza al costo di acquisto come anche per gli ETF.

Ricapitolando l’imposta di bollo si calcola sui, conti e certificati di deposito, sia liberi sia vincolati presso banche e poste, le azioni ed obbligazioni nonché partecipazione al capitale sociale di società, titoli di stato e quote dei fondo comuni di investimento mobiliare ed immobiliare, gli etf, nonché eventuali polizze assicurative, ad esclusione di quelle sanitarie e le quote dei fondi pensione. Se ne avete anche più di uno intestato nella stessa banca l’imposta si paga per ciascun conto o titolo o depositi.

Contitolarità di conti

Nel caso di contitolarità invece l’imposta di bollo si applica solo una volta perchè colpisce lo strumento finanziario in sè e non il fatto di detenerlo.

L’imposta non si applica in linea teorica ai conti correnti e alle disponibilità liquide anche se queste già scontano 34,20 euro per quelli sopra i 5 mila euro o 100 euro se sono intestati a società.

Quanto costa alle persone fisiche l’imposta di bollo

Essendo un’imposta di bollo calcolata in misura fissa per le persone fisiche non si sposa in modo ottimale, per usare un eufemismo, con il principio di progressività dell’imposta e a mio avviso non fa che incrementare la platea di micro tributi che, se sommassimo uno per uno e facessimo confluire in un’unica grande imposta vedremo che la pressione fiscale, altro che 50%, salirebbe sicuramente a livelli ben più elevati. Solo che i tantissimi micro tributi applicati alle più svariate fattispecie si fanno perdere di vista il calcolo dell’effettivo tax rate subito annualmente. Ecco un’idea potrebbe essere quella di inserire in dichiarazione tutte le imposte versate nel corso dell’anno a qualunque titolo ed identificare delle soglie massime di tax rate indipendentemente dal fatto impositivo rilevante ai fini del tributo (un’idea gettata lì).

Già dal 2013 l’imposto di bollo per esempio sui conti di deposito aumenterà dallo 0.10% allo 0,15% annuo sulle somme depositate non solo ma sono anche previsti dei valori comunque minimi da corrispondere alla banca e pari a 34,20 euro. Altra caratteristica di non poco conto è che mentre in passato era previsto un tetto massimo di 1200 euro all’imposta di bollo sulle somme depositate ora non è previsto per cui immaginate di avere 50 mila euro sul conto corrente: l’imposta di bollo dello 0.15% sarà di 75 euro.

Bel caso di conti correnti intestati ai condomini l’imposta di bollo vale 100 euro dal momento che l’intestatario non viene qualificato come persona fisica.

Quando il conto corrente è intestato al condominio, l’imposta di bollo deve essere corrisposta nella misura annua di 100 euro, trattandosi di soggetto diverso da persona fisica.

In pratica viene tassato il fatto di essere titolari di strumenti finanziari ed in parte anche per i cassettisti per cui lo Stato si prende, per il tramite della banca (che forse beneficerà anche intanto della liquidità tra il momento di esazione dell’imposta di bollo ed il riversamento nelle casse dello Stato) un’imposta patrimoniale aggiuntiva proporzionale e non progressiva  così senza che si sappia bene il motivo.

Alcuni chiarimenti dall’agenzia delle entrate dopo un anno

L’imposta di bollo di cui all’articolo 13, commi 2-bis e 2-ter della Tariffa, parte I, allegata Dpr n. 642/1972 non si applica ai conti correnti con gli enti gestori con i Confidi.

Riassumendo

Riassumendo in sintesi la tassazione delle persone fisiche sui conti al di sopra dei 5.000 euro sarà pari a 34,20 euro per quelli entro tale limite nulla è dovuto. Il passaggio principale della norma recita così: “Per le comunicazioni relative ai prodotti e agli strumenti finanziari, l’imposta è dovuta nella misura minima di euro 34,20 e nella misura massima di euro 1.200,00“. Il precedente punto recitaL’estratto conto, compresa la comunicazione relativa agli strumenti ed ai prodotti finanziari, anche non soggetti all’obbligo di deposito, si considera in ogni caso inviato almeno una volta nel corso dell’anno nonché alla chiusura del rapporto, anche nel caso in cui non sussista un obbligo di invio. Se le comunicazioni sono inviate periodicamente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo dovuta è rapportata al periodo rendicontato”. Trovate come evidenziato sotto il riferimento normativo a cui potete trovare il testo della nuova imposta.

Prevista però anche la tassazione dei conti di deposito e certificati di deposito secondo quanto indicato al comma 3 intitolato “Imposta sulla comunicazione relativa ai prodotti finanziari non soggetti ad obbligo di deposito” e che prevede appunto un sistema di tassazione sostitutivo tra cui si prevede anche l’applicazione di un’imposta di bollo sulla comunicazione inviate dagli intermediari (anche se sto vedendo già alla televisione che alcuni istituti di credito se ne fanno carico al posto del cliente). Il testo recita : ” L’imposta è sostitutiva di quella dovuta per tutti gli atti e documenti formati o emessi ovvero ricevuti dalle banche, nonchè dagli uffici dell’Ente poste italiane relativi a operazioni e rapporti regolati mediante conto corrente, ovvero relativi al deposito di titoli, indicati nell’articolo 2, nota 2-bis, e negli articoli 9, comma 1, lettera a), 13, commi 1 e 2, e 14. L’estratto conto, compresa la comunicazione relativa agli strumenti ed ai prodotti finanziari, anche non soggetti all’obbligo di deposito, ai depositi di titoli, si considera in ogni caso inviata almeno una volta nel corso dell’anno. Non sono soggetti all’imposta gli estratti dei conti correnti postali che presentino un saldo negativo per tre mesi consecutivi a seguito dell’applicazione della predetta imposta e che siano chiusi d’ufficio. L’imposta è dovuta nella misura minima di euro 34,20 e limitatamente al 2012 snella misura massima di 1.200 euro. Sono comunque esenti i buoni postali fruttiferi di valore di rimborso complessivamente non superiore a euro 5.000. “

Se uno è intestatario di più conti correnti o per deposito titoli

Laddove siate intestatari di più conti correnti per deposito di titoli dal tenore della norma è ragionevole ritenere che la nuova tassazione si applicherà singolarmente su ciascun conto deposito sempre che singolarmente superi la soglia dei 5 mila euro di esenzione. Lo stesso discorso vale anche nell’ipotesi in cui avete il conto personale e quello di famiglia nella stessa banca o istituto finanziario.

Imposta di bollo sulle società o persone giuridiche

Per i soggetti con personalità giuridica la nuova imposta di bollo subisce un incremento rispetto alla versione iniziale e sale alla soglia psicologica dei 100 euro. Ogni società paga 100 euro a titolo di imposta di bollo.
Purtroppo vi avverto che anche laddove richiediate espressamente di non ricevere tali comunicazioni oggetto di imposta in formato cartaceo il discorso non cambia in quanto la comunicazione si ha per emessa al momento della scadenza.

Sanzioni

Previste comunque delle non sanzioni perchè a giudicare dal tenore letterale del comma 7 che recita “Per l’omesso versamento si applica una sanzione pari all’importo non versato” sembrerebbe che non siano dovute sanzioni in caso di ritardo o omissione nel pagamento dell’imposta di bollo.

Da quando scatta la nuova tassazione

Le nuove misure relative ai conti correnti e depositi delle persone fisiche e delle imprese si applicheranno a partire dal primo gennaio 2012.

Conclusioni

Se già in passato con il governo Prodi e al tempo di Dini avevamo già assistito a varie forme di prelievo fiscale diretto che a diverso titolo o natura e con diverse modalità di tassazione hanno comunque contribuito all’aumento della pressione fiscale nel corso di questi anni, anche il Governo Monti con il Decreto Salva Italia si è dovuto piegare ad imporre un prelievo che chiamasi imposta di bollo ma che molti ribattezzano come un’imposta patrimoniale colpendo tutti (o quasi) i correntisti italiani titolari di depositi di titoli e destinatari della comunicazione periodica nonchè i titolari di libretti di risparmio con attività finanziarie con una nuova imposta sul possesso di attività finanziarie.

Fate sempre riferimento al testo definitivo del Decreto Salva Italia per le opportune verifiche e se avete dei dubbi sentite anche il vostro istituto di credito che, come avviene per altri, potrebbe prevederne l’accollo.

Aggiornamento Dicembre 2012: essendo un’imposta dai profili interpretativi ancora dubbi vi invito a leggere le 46 pagine della Circolare 48 Imposta di bollo conti correnti e libretti di risparmio dell’Ade in cui troverete tantissime interpretazioni sulle modalità applicative della nuova imposta di bollo.

Commento di un Lettore che mi ha colpito ed ho deciso di pubblicare: Dal primo gennaio 2013 aumenterà l’imposta di bollo sui conti deposito, buoni delle poste e conti correnti bancari: l’aumento del 50% comporterà una spesa aggiuntiva per i correntisti, che saranno tassati in misura proporzionale al loro risparmio. Molti analisti hanno visto nell’aumento delle imposte di bollo sui prodotti bancari più comuni un nuovo attacco ai risparmiatori italiani, l’autentica forza economica dell’Italia. Non è accettabile che si tassi chi risparmia, ma come spesso accade in Italia, si tende a punire le “formiche” ed a premiare le “cicale”. A parità di reddito chi risparmia viene chiamato a pagare di più di chi sperpera … pessimo esempio per le nuove generazioni ed inaccettabile ulteriore sacrificio chiesto a chi si comporta in modo virtuoso. Le tasse vanno imposte sul reddito e non sul risparmio, tassare il risparmio è un chiaro metodo per evitare di affaticarsi troppo a scoprire chi evade e quindi si preferisce colpire ciò che è sotto la luce del sole anziché rovistare nell’oscurità dei redditi non dichiarati e dei compensi “facili” … La classe di avidi fannulloni che ci governa pensa solo al proprio tornaconto, nessuno si sofferma a pensare che, se l’Italia non è ancora fallita, lo si deve al risparmio privato, tassandolo aumenterà il numero di coloro che porteranno all’estero i loro risparmi e spingeranno chi osserva correttamente le Leggi a cercare ogni possibile strada per evadere … bisogna “premiare” i risparmiatori non tassarli !!!Solo una mente stupida, arretrata, becera, ottusa nonché collusa con il malaffare può ritenere giusto tassare il risparmio … Si tassino invece, giustamente, i redditi !!! I risparmiatori vanno “premiati” non tassati !!! La frase “Chi ha di più deve dare di più !” è assurda … perché, a parità di reddito, chi risparmia deve pagare più tasse di chi sperpera ??? Si dica dunque “Chi guadagna di più deve dare di più !”. Si tassino dunque i redditi e non il sudato risparmio !!!

Dal 2013 cosa cambia
L’imposta sui conti correnti e strumenti finanziari nel 2012 si calcolava applicando l’aliquota dello 0,10% sulla base imponibile mentre dal 2013 sale allo 0,15% con un massimo di 1.200 euro e con un minimo di 34,20 euro.

Potete poi approfondire anche l’argomento leggendo gli articoli correlati come quello dedicato alla tassazione delle rendite finanziarie.

Riferimento normativo

La nuova normativa interviene sull’articolo 13, comma 2-ter, della Tariffa, parte prima, del DPR n. 642 del 1972 e articolo 19 del Decreto Salva Italia.

Circolari e risoluzioni Imposta di bollo

Circolare n. 48 del 21 dicembre 2012 Circolare n. 15 del 10 maggio 2013

Articoli correlati

Come funziona la tassazione delle rendite finanziarie 

Manovra economica 2011 Tremonti: guida per punti su cosa cambia e quali novità

Imposta di bollo sulle fatture elettroniche: come funziona

111 Commenti

  1. Ho letto la Circolare 48 Imposta di bollo del Direttore dell’Agenzia delle Entrate e mi pare di aver capito che l’imposta da pagare sui conti correnti è stata fissata nella misura di € 34,20 per qualunque importo superiore a € 5.000 e che la tassazione dello 0,1% per il 2012 e dello 0,15% per il 2013 riguarda solamente i prodotti finanziari (depositi titoli, buoni postali fruttiferi, polizze….)

  2. Mi scusi ma l’intepretazioe esiste in qualsiasi contesto…forse l’unica in cui non viene ammessa che mi sovviene purtroppo è il diritto tributario

  3. … la “cosa” fondamentale è che, anche se attraverso ragionamenti ed apprezzamenti diversi, siamo tutti giunti alla conclusione che si tratta di una tassa iniqua ed andrebbe eliminata !!! Rammentiamolo ai nostri politici che in questo momento sono disposti a promettere qualunque cosa pur di ottenere qualche voto in più …

  4. non sono io che “voglio” leggere male, sei tu che non riesci ad esprimere correttamente quello che pensi… perchè se parli di gente che non riesce ad arrivare a fine mese o che non riesce a pagare le bollette (se non riesci a pagare le bollette non risparmia), non stai parlando di sudato risparmio ma di reddito insufficiente.. l’imposta qui in oggetto non colpisce il redditto insufficiente, colpisce il risparmio, stop (questo non significa che io giudichi equa questa norma).. ecco perchè parlavo dell’importanza di una corretta e sana comunicazione..

  5. … credo che l’Autore dell’articolo abbia le idee ben chiare ed ha saputo giustamente interpretare ciò che avevo voluto dire precedentemente. ANDREA invece ha voluto leggere con una chiave tutta sua ciò che avevo scritto forse perché pensa che chi risparmia sia pieno di soldi … quelli non sono risparmiatori, quelli sono “ricchi” e non tengono certo i loro “sudati” risparmi nella banca vicino casa … ribadisco che i risparmi sono “sudati” perché quando, per mettere da parte dieci euro per la famiglia, rinunci al vino sulla tavola dicendo che lo fai per dimagrire, ma non riesci ad ingannare nemmeno te stesso … un poco d’impegno significa che occorre, anche perché le bollette le devi pagare tutti i mesi … e si suda per riuscirci !

  6. per quanto riguarda il messaggio che deve passare, chiaramente non puo’ che passare quello che viene scritto.. non esiste “secondo me voleva dire/scrivere”.. la fantasia la applichiamo tutti in maniera diversa, resta solo quello che viene scritto.. ricordiamoci quindi dell’importanza fondamentale della comunicazione.

  7. che la tassa sia iniqua non ci sono dubbi ma tra reddito e risparmio se dobbiamo per forza utilizzare il termine “sudato” io lo utilizzerei più per il primo.. la frase “chi risparmia paga più tasse di chi sperpera” non l’ho utilizzata io ma si trova all’interno del commento che lei ha pubblicato… chi non risparmia non sperpera ma consuma, e chi consuma muove l’economia (questo non è un pensiero elementare ma è l’abc dell’economia).. si ricordi tra l’altro che se c’è una cosa che ha importanza quasi tanto quanto l’acqua è la comunicazione (non sto qui a spiegarle le ragioni di questa mia affermazione) ed affermare che chi non risparmia sperpera è un insulto sia alla corretta e sana comunicazione, sia ai principi basilari dell’economia.

  8. 1. Nessuno ha detto che chi non risaprmia sperpera, ma sostegno che chi risparmia non può essere obbligato a farlo perchè risparmiare paradossalmetne “inizia a costare”. La colpa della stasi dell’economia non certo non certo è imputabile al fatto che i risparmiatori hanno smesso di acquistare facendo passare questo per una colpa a cui associare una maggiore tassazione, ma dal fatto che non hanno fiducia nel futuro e modificano le loro decisioni di acquisto (in questo momento ne su beni ad utilità futura nè su beni ad utilità immediata perchè non si fidano proprio più di nessuno ed aggiungo che come dargli torto visto che li hanno fottuti sulla cosa in cui crdevano di più e sudavano più…ossia il mutuo sulla casa). Per cui cui l’obiettivo è ricreare la fiducia…cosa che dalla televisione non mi sembra vi sia traccia da questi quattro politichetti che potremmo tranquillamnete sostuire io e lei in pochi minuti e trovare idee migliori…o quantomeno fare una miglior figura davanti ai teleschermi.
    2. Chi non consuma non muove l’economia…assolutamente elementare come studia in politica economica che se uno vuole non consuma se non i beni di primaria necessità, cosa che mi sembra stiano facendo tutti per cui che dobbiamo fare? Come dicevo prima riccreare la fiducia negli investimenti e ricreare le condizioni di benssere che ti portano a comprarti il secondo paio di scarpe per i figli, la scuola, l’auto, il motorino per la figlia, la vacanza al mare, la settimana bianca…ecc fino al beni di lusso (che non mi sembrano soffrano tanto di crisi…anzi visti i prezzi che non scendono…ma questo è un altro dicorso…loro hanno più riserve di liquidità a cui attingere rispetto ad una famiglia monoreddito)
    3. le tasse sono alte questo è sacrosanto: questo deve passare…le tasse sono alte pe rl’inefficienza della pubblica amministrazione, per i posti di lavoro regalati per le lungagigni amministrative e burocratiche che ti impediscono di fare imprse perchè devi preprare 778 moduli per far lavorare l’impiegato amministrativo dell’ente pubblico, del controllo della qualità, della 231, il revisore, il collegio sindacale….fare impresa qui è un può diventare un inferno…non lo consiglierei a nessuno…qui è l’inefficienza…..ci stiamo trasformando da popolo di imprenditori a popolo di amministrativi (con tutto il rispetto perchè parzialmnte sono amministrativo anche io facendo il commercialista)….si rende conto….elimintate questo e abbassate le tasse e vederetei consumi come volano ed i capitali rientrano….in svizzzerla le imposte sono del 5%…e possno anche calare se gli prometti che fari ancora più impresa da loro o assumerai lì….ti rendi conto???!?!?!!….qui stiamo al 50%!!!!
    4.Non sono d’accordo perchè chi fa sommerso è un farabbutto e stop…le tasse sono alte…se non ti piaciono cambia paese…altrimenti non devi iniziare a delinquere…o ma le madri degli evasori sarebbero contente di sapere che il figlio è un evasore….sarà che io penso sempre a qeustio prmia di agire..i miei figli sarebbero contenti di quello che sto facendo?
    5.6 L’imposta non è proporzionale assolutamente…è vero quello che dice lei…è la solita tassetta o impostina messa lì nel momento di crisi che pesa poco e nessuno se ne accorge più di tanto….fanno sempre così ma nessuno si ribella però, nessuno scende in piazza…….inizi a postare questo articolo a tutti i suoi amici su facebook e veda come si inizia a muovere l’opinione pubblica! Tanto in piazza non ci scende più nessuno troppo comodoni siamo diventati.
    7. Si è andato a intestardire nelle parole senza cogliere il significato….il risprmio si fa con il sudato lavoro per cui è intoccabile
    questo era il senso….
    Per la restante parte sono d’accordo con lei…tassa inserito all’ultimo secondo e come al solito scritta male e non rispettosa dei principi della costituzione sulla progressività dell’imposta.

  9. Scusate ma non ce la facevo a non rispondere..
    Innanzitutto non è assolutamente vero che chi non risparmia sperpera, e mi stupisco del fatto che sia stato dato credito ad una frase del genere.
    Seconodo, chi non risparmia consuma e chi consuma mette in moto l’economia (questo è un concetto elementare e basilare).
    Terzo, i redditi sono fin troppo tassati (l’Irpef ad esempio) ed è questa una delle ragioni per le quali i consumi (e non gli sperperi) stanno calando a picco.
    Quarto, tassare i redditi significa anche incentivare il sommerso e non il contrario come asserito nell’articolo da pubblicare.
    Quinto se si tassa il reddito, nella maggior parte dei casi si colpisce il lavoro, non altrettanto si può dire a proposito del risparmio.
    Sesto non è assolutamente vero che tale imposta sia proporzionale e che colpisca conti deposito, buoni e c/c bancari. L’imposta colpisce i c/c in misura fissa di 34,20 euro se la giacenza media supera i 5000 euro (dov’è la proporzione e dov’è l’aumento del 50% rispetto all’anno scorso?) mentre tutti gli investimenti, tranne le polizze sulla vita che sono esenti, verranno tassati con un’imposta proporzionale dell’1,5 per mille con un minimo sempre di 34,20 euro.
    Settimo, non ho capito cosa si intenda per “sudato risparmio”… il sudore io l’ho sempre associato al lavoro dal quale deriva il reddito… il risparmio è sudato solo se proviene dal lavoro e quindi dal reddito, ma in molti casi non c’è questa corrispondenza.
    Mia considerazione personale è che questa norma vada sicuramente rivista, non per le motivazioni da voi asserite, ma perchè a mio avviso in certe situazioni risulta molto iniqua. Basti pensare a coloro che sottoscrivono un piano di acccumulo di 100 euro al mese e che sono costretti a pagare in virtù di tale piano, un’imposta di 34,20 pari a chi sottoscrive un investimento, magari in azioni o peggio in derivati di 23000 euro.
    Scusate la mia schiettezza ma non ce la facevo a passare sopra a dei commenti simili

  10. Anche perchè, ce qui riprendo Tremonti, la nostra forza in questa crisi è stata proprio questa, ossia la nostra propensione al risparmio una galassia maggiore di quella degli statunitensi e decisamente maggiore rispetto a quella dei cugini europei. Per cui abbiamo visto che è un bene che va tutelato e non tassato. certo le banche non ne saranno contente ma chissene frega!

  11. Sono sinceramente contento che abbiate preso in considerazione quanto ho scritto. Se avessi saputo non avrei scritto di “getto” ma avrei ponderato meglio le frasi … questo non toglie nulla al concetto di base che indica che una società è tanto più civile quanto più si utilizzano le tasse dirette delle indirette ed il risparmio dei privati va incentivato non certo tassato.
    Un cordialissimo saluto,

  12. Dal primo gennaio 2013 aumenterà l’imposta di bollo sui conti deposito, buoni delle poste e conti correnti bancari: l’aumento del 50% comporterà una spesa aggiuntiva per i correntisti, che saranno tassati in misura proporzionale al loro risparmio.
    Molti analisti hanno visto nell’aumento delle imposte di bollo sui prodotti bancari più comuni un nuovo attacco ai risparmiatori italiani, l’autentica forza economica dell’Italia.
    Non è accettabile che si tassi chi risparmia, ma come spesso accade in Italia, si tende a punire le “formiche” ed a premiare le “cicale”.
    A parità di reddito chi risparmia viene chiamato a pagare di più di chi sperpera … pessimo esempio per le nuove generazioni ed inaccettabile ulteriore sacrificio chiesto a chi si comporta in modo virtuoso. Le tasse vanno imposte sul reddito e non sul risparmio, tassare il risparmio è un chiaro metodo per evitare di affaticarsi troppo a scoprire chi evade e quindi si preferisce colpire ciò che è sotto la luce del sole anziché rovistare nell’oscurità dei redditi non dichiarati e dei compensi “facili” …
    La classe di avidi fannulloni che ci governa pensa solo al proprio tornaconto, nessuno si sofferma a pensare che, se l’Italia non è ancora fallita, lo si deve al risparmio privato, tassandolo aumenterà il numero di coloro che porteranno all’estero i loro risparmi e spingeranno chi osserva correttamente le Leggi a cercare ogni possibile strada per evadere … bisogna “premiare” i risparmiatori non tassarli !!!

    Solo una mente stupida, arretrata, becera, ottusa nonché collusa con il malaffare può ritenere giusto tassare il risparmio … Si tassino invece, giustamente, i redditi !!! I risparmiatori vanno “premiati” non tassati !!!

    La frase “Chi ha di più deve dare di più !” è assurda … perché, a parità di reddito, chi risparmia deve pagare più tasse di chi sperpera ??? Si dica dunque “Chi guadagna di più deve dare di più !”. Si tassino dunque i redditi e non il sudato risparmio !!!

  13. Mi scusi se le rispondo solo ora, il suo commento si è perso in mezzo ad altri. Quello che le volevo dire la volta scorsa è che la relazione Spread Governo Berlusconi- Monti è una relazione inventata dai giornali e come al solito strumentalizata dalla politica. tuttavia n da una parte nè dall’altra ho mai sentito o letto che qualcuno faceva riferimento al fatto che lo spread è iniziato a scendere per via dell’inteprretazione che Mario Draghi diede ai trattati europeti affermando che gli acquisti di titoli di Stato con scadenze fino a tre anni e quindi di breve termine non erano considerati come finanziamenti monetari ai Paesi e quindi rispettano l’interpretazione dei trattati stessi allentando la tensione e permettendo i introdurre le riforme strutturali da parte del Governo Tecnico.

  14. La stimo per quello che scrive solitamente ma davvero non riesco a capire il suo giudizio (che è comunque rispettabile) per l’operato di Monti.Al di là del suo aspetto burbero e rassicurante, non ha tolto nessuna delle inefficienze di cui lei scriveva e ha portato la tassazione a livelli record. Per quanto riguarda Mario Draghi, la massa ingente di moneta che ha messo in circolazione non ha fatto in modo che arrivasse, anche solo in piccola parte, nell’economia reale, e ha solo accontentato la speculazione che aveva creato il ricatto dello “spread”. Tanto è vero che penso che la situazione di emergenza non sia terminata (come invece Monti sostiene) dato che il debito pubblico è ancora aumentato vertiginosamente. Abbiamo solo raggiunto un compromesso con i poteri forti dell’Europa (questo contribuira ancor di più ad accentuare il divario tra i poveri e i ricchi nel nostro Paese). Per quanto riguarda l’alleanza Grillo-Monti la reputo un sacrilegio. Fermo i miei commenti perchè escono dal seminato rispetto al titolo di questo blog.
    Buona giornata a tutti

  15. La costituzione italiana non prende proprio in considerazione una situazione simile, ossia quella di aere due opposte fazioni, elette dal popolo, che sono talmente dementi da anteporre il tornaconto del proprio elettorato piuttosto che far andare avanti l’intero sistema paese. Idioti che noi li votiamo

  16. Dimenticavo…..la vera rivoluzione di questo paese che potrebbe risolvere tutto a mio avviso sarebbe abbattere drasticamente la tassazione. Parlo del 15, 20 per cento. Un elemento di rottura talmente forte da spazzare via provincie inutili, enti inutili, stipendi esagerati. Quando non ci sono soldi nello stato l’efficienza esce fuori credetemi. È soprattutto come succede in qualsiasi famiglia l’assenza di risorse economiche sviluppa nuove energie, porta tutti a non mettersi più’ d’accordo, figuriamoci nello Stato…Sarebbe fantastico….è al contempo le imprese italiane avrebbero le risorse necessarie per competere sui mercati internazionali ed andare alla conquista di quelle quote di mercato che gli spettano per l’eccelllenza dei prodotti che ancor sono in grado di produrre.

  17. Grazie ancora per gli Auguri di buon natale e per postare commenti interessanti come sempre.
    I dati che lei riporta sono corretti mai fattori scaturenti non sono ascrivere al precedente governo. Come lei ben sa ne Berlusconi ne Monti sono stati i protagonisti della scena economica europea dell’ultimo biennio ma Mario Draghi che ha permesso di scongiurare un anno fa la paralisi del sistema finanziario europea ma da cui non siamo ancora usciti. Mi riferisco al discorso dei debiti pubblici, banche mercato primario e secondario del debito.
    Tuttavia gli effetti che cita sono sotto gli occhi di tutto e fa benissimo a dire che nonostante non si sia intervenuti con licenziamenti di massa nel settore pubblico (partendo polizia, vigili, carabinieri, enti di diritto pubblico bacino di voti e nullafacenza di cui c’e’ da vergognatsi che mi creda, se io fossi al governo, procederei senza indugio a fare a malincuore) si registrano le poi che licenziano a tambur battente.
    A mio modesto avviso non è’ certo la precedente classe politica che può’ far qualcosa,essendo per me lei la causa di quasi tutti i mail del nostro paese. Monti sicuramente e’ una certezza in un momento del genere e se anche non vuole ammettere che in questo momento rappresenta la migliore soluzione per il nostro paese, almeno potrà’ rilevare che almeno e’ portatore di un modello culturale ben piu’ auspicabile per i miei figli e per l’immagine che l’Italia ha nel mondo e che desiderai fosse conservata.
    Tutti sanno quello che si dovrebbe fare, ormai anche il fruttarono sotto casa ha le idee chiare, ma nessun fottuto politico ci riesce. Tutti sanno dove sono le inefficienze, lo spreco di denaro pubblico, lo scambio di voti, i posti di lavoro regalati ad incapaci, il clientelari simo, il compromesso, le prepotenze, ma nessuno e dico nessuno ha le palle di lottare per qualcosa di diverso. Gli unici che ci hanno provato a disegnato un sistema diverso attualmente sono i grillini ma non ce la faranno mai. Se solo si riuscissero ad alleare con Monti forse questo paese potrebbe seriamente cambiare in meglio. Lo spero non tanto per me perché ormai la mia strada me la sono disegnata ed i contorni ormai eccessivamente marcati, ma per i miei figli a cui vorrei venissero date tante opportunità e la libertà di potersi confrontare con chiunque in un paese che non sia come quello di un anno fa o in quello di adesso che, rispetto ad un anno fa conta circa 5 mila punti di slot machine in più’ sparsi nel paese….ma che roba e’?!?!? Eravamo un paese di fisici, industrie siderurgiche, la chimica….ora gareggiamo con gli USA per il jackpot più alto nelle lotterie o al superenlotto….ma come si fa???!!!!

  18. Salve a tutti, ritorno sul blog esattamente un anno e 1 giorno dopo il mio ultimo commento approfittandone per augurarvi un buon Natale.
    Intervengo per sostenere la linea nettamente opposta rispetto all’ultimo commento lasciato da tassefisco in quanto, l’ultimo governo ha solamente peggiorato una situazione che comunque (qui ha ragione Tassefisco) era preesistente.
    Innanzitutto ci tengo a sottolineare che in periodi di crisi una politica di austerità porta solo ad una depressione della produzione e nel medio/lungo quindi, anche ad una riduzione delle entrate nelle casse dello stato.
    A sostegno di ciò informo che lo scorso anno (nonostante tutto) il pil era cresciuto dello 0,4% a fronte di un -2,4% del 2012 (anche le previsioni per gli anni successivi sono via via sempre più pessimistiche), il mercato immobiliare, già in crisi, è crollato grazie anche all’imu, i consumi anch’essi grazie all’aumentare costante delle imposte indirette e accise sono in costante discesa, le banche continuano a non finanziare l’economia reale ed interi comparti vitali della nostra economia sono in ginocchio, lo Stato non sblocca i debiti che ha con le imprese e la speculazione non è stato posto un freno deciso alla speculazione.
    Riguardo alla spesa pubblica di cui si parlava, non mi pare siano state fatte delle norme che eliminino o riducano gli sprechi e ci mancava solamente che lo stato si mettesse a licenziare come invece aimè stanno facendo le pmi che sono l’asse portante della nostra economia.
    Tornando all’imposta che ha dato vita a questo blog, anche essa è iniqua perchè non tocca i maxi patrimoni mettendo un tetto di 1200 euro, e invece stanga più del dovuto i piccoli risparmiatori (che sono il gioiello della nostra economia)mettendo un’imposta minima di 34,20 e non prevedendo, come all’inizio si pensava, una no tax area. ci voleva davvero tanta fantasia per poter fare peggio di quanto avesse fatto questo governo.
    Sperando che la democrazia ci faccia risalire dal burrone nel quale siamo caduti auguro a tutti un buon Natale

  19. Quando si parla di Governi precedenti ci si riferisce sempre o quasi ai Governi Berlusconi. Vogliamo dirla tutta la verità. La Costituzione Italiana così com’è non permette ad un Capo di Governo di decidere su niente. Sono i due rami del Parlamento che decidono le leggi e guarda caso devono legiferare nello stesso modo altrimenti incomincia l’iter dall’inizio. Nessuna Nazione al Mondo si può permettere una bestialità del genere con enormi spese da parte del contribuente e con lo stallo di tutte le Istituzioni. Neanche la Germania che ha avuto un matto come Hitler ha fatto come l’Italia. La questione è solamente politica che dall’avvento della Costituzione non è mai riuscita ad avere Governi duraturi e responsabili con in’opposizione comunista che ha sempre combattuto per abbatte lo Stato capitalista. Ancora oggi la sinistra non riesce a trasformarsi in una socialdemocrazia compiuta come in tutti gli altri Stati europei.

  20. Maria perdona ma non hai la percezione di quanto male hanno fatto i precedenti politici e di quanto Monti abbia evitato misure economiche ben più costrittive. Non abbiamo assistito ad alcun licenziamento di dipendenti pubblici, tagli drastici degli stipendi e cose che negli altri paesi sono state drammatiche. Il dramma purtroppo lo vivremo tra pochi mesi per colpa delle continua irresponsabilità della nostra classe politica. Questo è veramente deplorevole…

  21. Questi giorni stavo rivedendo più volte e più volte la trasmissione di Benigni sulla Costituzione Italiana ed era impressionante comprndere sempre più forte quanto fosse stata scritta da menti geniali e quanto sia da esempio e haimè quanta sia infranta dalla stessa politica Italiana sena che il popolo scenda in piazza e reclami che coloro che la infrangano siano puniti dalla legge.

  22. All’inizio Monti disse: Tutti pagheranno x salvare il paese. Se in italia ci sono 40 Mil. di lavoratori, 30 Mil. pagheranno x i restanti 10 Mil.e così è stato. Ora ci stanno derubando dai conto correnti e autorizzano le banche ad aumentare i loro compensi sempre sui conti correnti a spese dei cittadini. Più avanti che andremo e peggio sarà. Milioni di Italiani anno protestato x tutto questo, ma aimè è stato invano Alla fine di tutto questo chi ha pagato e che pagherà saranno i soliti “”pantaloni””. Grazie

  23. Quindi per essere pratici, se si vendono i titoli prima della data di rendicontazione della banca (es.31/12/2012) l’imposta di bollo sul deposito titoli “svuotato” NON è dovuta o al più è il minimo? E’ ccorreta l’interpretazione? Grazie

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.