SPID Minorenni: è possibile richiederlo?

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Aggiornato il 5 Ottobre 2022

Lo SPID (sistema pubblico di identità digitale) è uno strumento sempre più centrale nella vita dei cittadini e nel loro rapporto con servizi ed enti pubblici: si tratta di un sistema di autenticazione attraverso cui gli utenti possono accedere alla propria identità digitale e ai servizi della pubblica amministrazione. Un accesso virtuale che consente di svolgere tantissime operazioni senza doversi recare personalmente presso uffici fisici, ad esempio loggandosi sulla propria area clienti nei portali INPS e Agenzie delle Entrate per consultare i propri fascicoli e scaricare documenti, partecipando a particolari iniziative per usufruire di agevolazioni e bonus statali, etc….

Questo sistema agevola lo svolgimento di diverse procedure burocratiche, smaltendo così le file agli uffici e agli sportelli dedicati: un sistema volto alla digitalizzazione del paese e che si è rivelato cruciale anche nella gestione dell’emergenza pandemica ancora in corso.

Attualmente, per poter richiedere lo SPID è necessario aver compiuto il diciottesimo anno di età: tuttavia l’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) sta lavorando, secondo le disposizioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, alla possibilità di aprire le porte dell’identità digitale anche agli under 18, previo consenso da parte dei genitori o dei tutori del minore richiedente.

Ciò permetterebbe al minore di usare la propria identità digitale SPID in tutta sicurezza grazie alla supervisione parentale o di coloro che ne esercitano la responsabilità genitoriale, tutelandone la privacy e rendendo i dati personali trattabili solo attraverso il loro consenso (ad esempio impedendo l’uso dello SPID per servizi in rete rivolti ai soli maggiorenni).

Sarà quindi possibile anche per i più giovani avere la propria identità digitale, ma con delle accortezze maggiori per tutelarne la privacy da parte dei responsabili. Sulla documentazione ufficiale dell’AGID, tuttavia, viene specificata “la facoltà del minore che abbia compiuto quattordici anni di esprimere autonomamente il consenso al trattamento dei propri dati in relazione all’offerta di servizi della società dell’informazione”.

Come funzionerà lo SPID per i minorenni

Lo SPID minorenni consentirà ai bambini e ai giovanissimi di avere una propria identità digitale e allo stesso tempo di tenere monitorato il loro comportamento online, dando ai genitori la possibilità di impedire l’utilizzo di siti non rivolti ad un pubblico di minori e di navigare in sicurezza senza mettere a repentaglio i dati sensibili.

Il minore che ha necessità di usufruire dei servizi digitali SPID potrà richiedere il permesso al genitore/tutore attraverso un sistema di notifica push in tempo reale. La richiesta di autorizzazione indicherà i seguenti dati:

  • il nome del minore richiedente;
  • il nome del fornitore del servizio per cui dare l’autorizzazione all’accesso;
  • data e ora del tentativo di accesso;
  • dati personali richiesti.

Ovviamente la notifica dovrà essere seguita dalla conferma da parte dei genitori per permettere l’accesso del minore al servizio. Per semplificare il meccanismo di richiesta di accesso, il via libera da parte del genitore ad uno specifico servizio avrà una durata massima di un anno: in questo modo non sarà necessario dover dare l’ok più volte per accedere allo stesso portale.

Come accennato precedentemente, i genitori avranno la possibilità di tenere traccia dei movimenti online da parte dei minorenni attraverso l’uso dello SPID: si avrà accesso, infatti, ad una piattaforma con lo storico degli accessi e con il dettaglio delle sessioni effettuate.

SPID per i minori per accedere ai social?

Le discussioni e le polemiche che ruotano attorno ai social network riguardano in molti casi le attività dei minori all’interno delle piattaforme: siti come TikTok, Instagram e le app di messaggistica istantanea vengono criticate spesso per la mancanza di attenzione e di controllo verso le attività online dei più piccoli.

Una delle ipotesi paventate da qualche tempo è la possibilità di vincolare l’uso delle piattaforme social con l’accesso tramite SPID, in modo da permettere al genitore di monitorare le attività dei figli e di garantire una maggior sicurezza nell’utilizzo di questi servizi.

L’uso dello SPID minorenni, inoltre, potrebbe essere un sistema efficace per evitare che i più piccoli riescano a registrarsi sui social senza il consenso da parte dei genitori o dei tutori.

SPID minorenni: cosa succede al compimento della maggiore età

Al compimento dei 18 anni di età tutte le limitazioni sull’uso dello SPID decadono, rendendo il neo maggiorenne libero di muoversi online autonomamente con la propria identità digitale, ad esempio per accedere al proprio profilo INPS, per richiedere il Bonus Cultura o per scaricare le proprie informazioni sanitarie. Per farlo sarà necessario creare un proprio SPID, ad esempio scegliendo uno dei vari gestori di identità digitale. Tra i più noti vi sono Aruba, InfoCert, Intesa ID, Lepida, Namirial ID, Poste ID, Sielte ID, SpidItalia e TIM id.

SPID minorenni: quando si potrà utilizzare e limiti

Per ora il servizio SPID per minorenni è in fase di consultazione e non è stata fornita una data precisa per il via libera: sono ancora numerosi, infatti, i punti di discussione e i limiti del sistema a notifiche. Tra i principali problemi sollevati, vengono segnalati:

  • l’impossibilità di sapere se sia il genitore o il minore ad utilizzare il servizio dopo l’accesso tramite SPID;
  • la difficoltà nel far ricadere la responsabilità in caso di comportamenti scorretti o addirittura illeciti;
  • la possibilità da parte dei genitori di sfruttare l’identità del minore per accedere a servizi riservati ai minori o per fingersi tali;
  • la disparità tra genitore che consente l’accesso al minore e il genitore “non richiedente”, in palese contrasto con le norme relative ai diritti e alle responsabilità che hanno entrambi verso i figli.

Insomma, la discussione sullo SPID per i minori è ancora in corso, anche se alcuni passi in avanti sulle problematiche sono stati fatti (ad esempio offrendo un sistema di accesso differenziato in base ai servizi e una maggiore responsabilità del minore con l’aumento dell’età e della consapevolezza dell’utilizzo dello strumento). Vedremo quali saranno le novità in merito per il 2022 ormai alle porte.

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