Comodato 2023, aspetti legali e fiscali del contratto di comodato: come si redige e a cosa serve

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

riacquisto prima casa

Vediamo come funziona il comodato d’uso e come stipularlo nonchè gli aspetti legali e fiscali connessi nonchè le domande e le proposte di contratto di comodato sia in ambito privato sia nella prassi commerciale o tra professionisti con partita Iva nello sfruttamento di studi per l’utilizzo di una stanza sono tante e generano domande a cui cerchiamo di dare un chiarimento prima di tutto su cosa è un contratto di comodato gratuito od oneroso come si stipula si registra e quali sono gli aspetti fiscali e civilistici.

Potete  quindi verificare quali sono le caratteristiche che deve avere l’abitazione per essere considerata di lusso e leggere l’articolo di approfondimento sulle  abitazioni classificabili come di lusso dove troverete tali requisiti. Per le case nella grandi città mi inizierei a porre la domanda quando vedo il doppio ingresso e poi chiederei al proprietario di casa e controllore con la visura catastale in mano.

Cos’è un contratto di comodato

E’ un contratto con il quale una parte (comodante) consegna ad un’altra (comodataria) una cosa perché questa se ne serva per un tempo o per un uso determinato con l’obbligo di restituirla (articolo 1803 codice civile). Le Caratteristiche del contratto sono prima di tutto che è un contratto gratuito (salva possibilità di prevedere un rimborso spese proporzionato), è ad effetti reali (ossia si perfeziona con la consegna del bene), ha effetti obbligatori (fa sorgere diritti e obblighi ma non produce effetti reali ovvero il trasferimento della proprietà o la costituzione di diritti reale, il comodatario infatti ottiene la mera detenzione del bene), può riguardare beni mobili o immobili, non ha obblighi di forma per la sua stipulazione, non ha limiti di durata prestabilita (può essere a termine o non c.d. precario)

Quando si usa il contratto di comodato

Gli utilizzi più frequenti riguardano vari settori dell’attività professionale sia per le imprese sia per i liberi professionisti nonchè le persone fisiche, tanto in ambito privato quanto in ambito commerciale: a titolo di esempio si usa spesso per dare un immobile in detenzione ad un proprio familiare.

Nella prassi commerciale invece un esempio di contratto di comodato molto diffuso è il comodato di macchinari e attrezzature, ma si stanno diffondendo anche casi di comodato di interi impianti industriali di produzione o distribuzione che possono comportare vantaggi fiscali.

Ci sono inoltre anche casi di comodato di immobili strumentali (come il caso di più aziende che condividono i medesimi uffici, di proprietà di una di essi) o c’è il comodato di beni mobili a fini promozionali (come il caso dell’artista che dia le sue opere in comodato ad una galleria d’arte per una mostra temporanea) nell’ambito del quale però c’è il limite che se il vantaggio fornito al comodante si pone come corrispettivo del godimento della cosa ed assume natura di controprestazione il comodato non è più gratuito e pertanto integra la ben diversa fattispecie del contratto corrispettivo di sponsorizzazione.

Come si compila il contratto di comodato

Nonostante non siano previsti obblighi di forma è sicuramente da preferire, soprattutto nell’ambito dei rapporti industriali o commerciali, almeno la forma della scrittura privata ai fini della prova in caso di controversie e, da un punto di vista fiscale, per evitare la presunzione di cessione e di acquisto a titolo oneroso.

A tal proposito potete leggere l’articolo di approfondimento dedicato alla registrazione del contratto di comodato, dove troverete quando si compila, come si compila, il facsimile in word da compilare e come si registra.

Obbligo di registrazione del contratto di comodato

Il contratto verbale non ha alcun vincolo di registrazione, salvo che sia enunciato in altri atti. Il comodato di beni immobili è in ogni caso soggetto  imposta di registro in misura fissa da versare tramite F23 di 200 euro con codice tributo 109T.
Il comodato di beni mobili redatto in forma scritta non autenticata è soggetto a registrazione solo in caso di uso con imposta fissa di 200,00 euro, quello redatto invece con atto pubblico o scrittura privata autenticata deve sempre essere registrato in termine fisso con imposta di bollo e imposta di registro in misura fissa di 168,00 euro. Per ciascuna copia di contratto entro le 100 righe, le marche da bollo da apporre sono di euro 16. (Ringraziamo Manuela del prezioso contributo).

Come deve risultare la consegna dei beni o delle merci

La consegna dei beni dovrà poi risultare:

  • dal libro giornale o da altro libro tenuto a norma del codice civile;
  • da un apposito registro tenuto in conformità all’art. 3 del DPR 633/1972 (registro di c/comodato);
  • da atto registrato presso l’Agenzia delle Entrate, dal quale risultino la natura, la qualità e la quantità dei beni medesimi e la causale del trasferimento;
  • dall’emissione del documento di trasporto progressivamente numerato con relativa “comodato d’uso”, o da altro valido documento di trasferimento;
  • da apposita annotazione effettuata al momento del passaggio dei beni in uno dei registri Iva (fatture emesse, corrispettivi, acquisti).

Non sono previsti termini per l’esecuzione di queste formalità, perciò sarà cura del soggetto interessato provvedere quanto prima alle registrazioni.
La prova contraria deve necessariamente risultare dai documenti dell’imprenditore nei confronti del quale opera la presunzione di cessione.

Diritti e doveri a carico delle parti nel contratto di comodato d’uso

Il comodatario deve custodire e conservare la cosa con la diligenza del buon padre di famiglia e non può servirsene che per l’uso determinato dal contratto o dalla natura della cosa e alla fine del contratto (o in casi speciali quando richiesto) è obbligato a riconsegnarla.

Non può concedere a un terzo il godimento della cosa senza il consenso del comodante ed è inoltre responsabile se la cosa perisce per un caso fortuito a cui poteva sottrarla, se invece la cosa si deteriora per solo effetto dell’uso e senza colpa del comodatario, questi non risponde del deterioramento.

Il comodatario in generale non ha diritto al rimborso delle spese sostenute per servirsi della cosa, ma può chiedere di essere rimborsato delle spese straordinarie sostenute per la conservazione della cosa se queste erano necessarie e urgenti (nell’ambito dei rapporti commerciali entrambe le spese sono ammortizzabili secondo le norme vigenti).

Obblighi a carico del comodante

Il comodante è tenuto ad avvisare il comodatario dei vizi della cosa che possano arrecare danno a quest’ultimo, se non lo fa è tenuto al risarcimento. Il comodante può anche inserire una limitazione accessoria che può consistere in un obbligo di dare, di fare o di non fare, senza che questo si configuri come un  corrispettivo e che pertanto snaturi la gratuità che caratterizza il contratto (comodato modale)

La morte del comodatario non estingue automaticamente il rapporto di comodato, in questo caso infatti il comodante ha la facoltà di chiedere agli eredi la restituzione della cosa, se non lo fa gli eredi subentrano nell’obbligo del comodatario. In caso di morte del comodante invece si estingue il comodato precario, ma non quello a termine.

Chiusura o rescissione del contratto di comodato

La durata del contratto può essere stabilita o desunta dalla specifica destinazione del bene, se non si prevede nulla il comodato è considerato precario e la cosa va restituita appena il comodante lo richieda (art.1810 c.c.) In tutti gli altri casi il comodante più richiedere la restituzione anticipata della cosa solo qualora sopraggiunga un bisogno urgente e imprevisto. (art 1809 c.c.).

Resta fermo che il comodatario può restituire la cosa in qualsiasi momento.

Al termine del contratto si può anche verificare la trasformazione in altro contratto (quale locazione o noleggio o vendita del bene) e in questo caso – a differenza del comodato –  l’operazione avrà delle rilevanze anche sul piano fiscale, per esempio ai fini dell’IVA.

Aspetti da inserire nel contratto di comodato

Inutile dirlo che la maggior parte delle volte si fa riferimento al comodato di beni immobili per i quali nel contratto suggerisco sempre di identificare bene la porzione dell’immobile, e se intero i dati catastali che potrete avere con una semplice visura catastale dell’immobile (che costa poco) indicando anche lo stato del bene al momento della consegna ed eventuali vizi ed inserendo gli scopi per i quali il bene è concesso in godimento (inserendo anche eventuali divieti se non si vuole di sub concessione del godimento ad altri).

Spesso si assiste ad accordi tra comodante e comodatario rispetto ad opere interne come avviene anche nella locazione e negli affitti, in cui il comodatario si impegna ad effettuare lavori straordinari di ristrutturazione parziale dell’immobile a fronte dello sgravio del pagamento di un canone. In questo caso invece sarebbe meglio che si disciplinasse che tali interventi si considerano acquisiti dal comodante senza la corresponsione di alcun compenso a fronte delle opere e laddove non vi sia stato il consenso o anche senza ipotesi di preventivo consenso si disciplini che il comodante a diritto a richiedere il ripristino del precedente stato dell’immobile al momento della consegna a spese del comodatario.

Inoltre è sempre meglio inserire la clausola di rimando al codice civile per quanto non espressamente disciplinato dal contratto ossia al gruppo di articoli dal 1803 in poi.

Comodato e regime fiscale per i liberi professionisti (anche per i contribuenti minimi)

I liberi professionisti che utilizzano un bene strumentale concesso in comodato gratuito da un genitore per esempio (mi viene da pensare al parte dello studio medico o anche ad una macchina o furgone)  non rilevano ai fini della determinazione del valore complessivo dei beni strumentali (mi riferisco al limite per l’acquisto dei beni strumentali di 15 mila euro per i contribuenti minimi)  in quanto a fronte della concessione dell’utilizzo non è previsto un corrispettivo ai sensi dell’articolo 6 del Dpr 633/1972. Ciò non toglie però che i costi sostenuti la l’utilizzo qualora siano connessi alla produzione dei ricavi (ossia devono essere strumentali all’attività (esempio se compro una pompa per innaffiare un giardino dello studio medico il nesso della strumentalità potrebbe venir meno) sono deducibili dal reddito professionale con le limitazioni eventualmente previste per la specifica tipologia di bene acquistato (esempio la deducibilità limitata delle auto ad uso promiscuo).
Chi usufruisce del regime dei minimi può dedurre per esempio il 50 per cento dei costi per beni ad utilizzo promiscuo (cfr circolare 7/E del 2008).

Trasferimento detrazioni Fiscali per ristrutturazioni edilizie

Nel caso della costituzione di un comodato d’uso su un immobile oggetto di agevolazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie, risparmio energetico potete leggere l’articolo dedicato al Trasferimento delle detrazioni in caso di Usufrutto, donazione, comodato, successione in cui trovate il destino a cui sono soggette e come le parti possono comportarsi per non perdere le detrazioni fiscali.

IMU e TASI sul comodato: nuovi sconti fiscali dal 2016

Nel caso in cui l’unità immobiliare concessa in comodato gratuito ad un parente in linea retta di primo grado, assimilata all’abitazione principale, è di proprietà di più soggetti come si ripartisce la detrazione ai fini IMU o TASI? La detrazione si applica in parti uguali tra i proprietari dell’immobile, indipendentemente dalle rispettive quote di proprietà. Vi ricordo che la Legge di Stabilità ha introdotto per il 2016 l’esenzione IMU sugli immobili concessi in comodato dai gigli stante il rispetto di alcuni requisiti che trovate nell’articolo dedicato alla Guida al pagamento dell’IMU

Comodato per l’utilizzo dell’auto

Vi segnalo anche l’articolo correlato dedicato al contratto di comodato per l’uso dell’auto

Registrazione e facsimile per la compilazione

A tal proposito potete leggere l’articolo di approfondimento dedicato alla registrazione del contratto di comodato, dove troverete quando si compila, come si compila, il facsimile in word da compilare e come si registra anche al fine di godere degli sconti fiscali IMU e TASI a partire dal 2016.

Caso pratico

Nel caso in cui un familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile sul quale vengono effettuati i lavori può beneficiare della detrazione fiscale per lavori di ristrutturazione o anche quelli per il risparmio energetico o bona mobili e arredi indipendentemente dalla registrazione del comodato (circolare 121/1998, paragrafo 2.1), mentre nel caso in cui si usufruisce del bonus in qualità di comodatario non convivente allora il comodato andrà registrato pena l’indetraibilità per effetto di eventuali agevolazioni fiscali.

Novità 2019 dal Decreto Crescita

Prima di tutto vi segnalo che il Decreto Crescita abroga la previsione normativa che imponeva di la registrazione del contratto e che il comodante possegga in Italia un solo immobile e che dimori abitualmente ed abbia la residenza anagrafica nello stesso comune. Previsioni che consentono di beneficiare della riduzione del 50% dell’IMU ad eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Viene abrogato l’obbligo di preparate una dichiarazione circa il possesso dei requisiti ad eccezione dei casi in cui ad oggetto vi siano immobili locati a canone concordato.

Novità 2016

La novità del 2016 introdotta con introdotta con la legge di stabilità 2016 consiste nella possibilità di dare in comodato d’uso ai propri figli. Anche i propri genitori, abitazioni beneficiando della riduzione dell’IMU e della Tasi del 50% sempre che il contratto sia registrato, e dopo vedremo come nel proseguo dell’articolo e a patto che comodante cambia solo una casa nello stesso comune da quella che viene data in comodato al comodatario. Nel 2017 pertanto dovrete stare attenti alla corretta applicazione delle norme per non incorrere in riprese a tassazione derivanti dal mancato riconoscimento delle detrazioni/deduzioni fiscali.

Segnalo anche: 

Registrazione Comodato autoveicoli

161 Commenti

  1. SALVE,
    2 AMICI VERRANNO AD ABITARE CON ME NELLA MIA CASA DI PROPRIETA’ ,SENZA PAGARMI ALCUN CANONE, DIVIDEREMO SOLO LE SPESE
    VORREI SAPERE SE E’ GIUSTO FARE UN CONTRATTO DI ALCUN GENERE CON LORO?
    GRAZIE

  2. buonasera,
    l’azienda mi ha dato un auto aziendale a fronte di una serie di mansioni, e lo ha solo inserito nel mio contratto di lavoro senza aggiungere altro.
    In sostanza non ha fatto un contratto di comodato con tutte le specifiche.
    La domanda e’:” visto che NON esiste uno scritto che indica che IO devo recarmi in azienda per la restituzione, posso solo comunicare a loro l’indirizzo e invitarli a riprendersela?”
    Calcoli che per ne andare da loro comporta un viaggio di piu’ di 1000 km, con costi e rischio di incidente,
    Mentre lasciando l’auto ben custodita mi eviterei grossi rischi, in quanto i rischi li corro solo IO se obbligata ad andare da loro.
    Aggiugo che il rapporto si e’ interrotto perche’ non mi vogliono saldare 2 fatture.
    Mi puo’ aiutare a capire cosa la legge mi impone o meno.

    In attesa di una sua vista la delicata situazione, anticipo i miei ringraziamenti.

    Cordialmente

  3. Scusate il disturbo, mi sono dimenticato di dirvi nella mi precedente discussione che sulla lettera del loro avvocato al mio avvocato ce scritto espressamente così:
    il Sig,………..proprietario e il Sig………inquilino è stato stipulato in data 02/12/96 un contratto di ” COMODATO D’USO GRATUITO”, ora io mi chiedo perché l’ Avvocato loro ha usato lo scopo del comodato mentre il proprietario ha messo solo l’art.1803? mi potete dare una risposta anche su questo?
    Vi ringrazio anticipatamente e attendo risposta e delucidazioni in merito.
    Grazie

  4. Salve,
    vorrei sapere se è possibile dare in comodato d’uso gratuito un capannone industriale ai propri figli e prevedere sempre nel contratto stesso (da registrarsi) che gli stessi possano darlo in affitto a terzi a titolo oneroso.
    Questo per dare la possibilità ai figli di gestirsi un bene immobile che rimarrà di proprietà del genitore ma il cui reddito (affitto dell’azienda terza) andrebbe ai figli.
    Grazie

  5. E’ possibile che il comodante dopo aver fatto un contratto ad una associazione, dopo qualche giorno ne faccia un altro per lo stesso locale ad un’altra associazione?
    Le associazioni dovranno utilizzarlo dividendo gli spazi o dividendo gli orari?
    Grazie.

  6. Dovrebbe verificare (ma dubito) che il contratto di affitto principale consenta il sub affitto

  7. Mi sono espresso male….Quindi è possibile fare coesistere due attività nello stesso locale con questa tipologia di contratto?anche se il proprietario dell’attività principale è in affitto?ed è anche possibile farlo se la mia attività é un CTD(centro trasmissione dati)?grazie per la disponibilità

  8. Quindi è possibile aprire un attività in un altra attività con questa tipologia di contratto?anche se il proprietario dell’attività principale è in affitto?ed è anche possibile farlo se la mia attività é un CTD(centro trasmissione dati)?grazie per la disponibilità

  9. Si, si dovrebbe studiare bene il contratto ma non vedo impedimenti a concedere, per esempio una parte per svolgere un’attività dentro, Vendita di formaggi occasionale o cose del genere.

  10. Salve,un amico ha un bar ed è in affitto e il locale è di circa 140mq,volevo sapere se può cedermi una parte del locale con un contratto di comodato d uso gratuito a scopo commerciale,in poche parole entrerei nel suo locale con una p.i. anche io,è possibile fare un contratto di comodato d uso gratuito SOLO PER UNA PARTE del locale(magari solo 30 mq)?grazie anticipatamente

  11. Buongiorno, e scusatemi se vi disturbo con questa mia mail ma volevo avere delucidazioni per quanto riguarda il mio caso in quanto non so più cosa fare:
    Sono 18 anni che vivo in questo immobile, quando sono entrato ad abitare a Gennaio del 97, il proprietario mi disse che siccome non riusciva ne a venderla ne affittarla in quanto la casa è predisposta male ed è vecchia di 60 con i muri ancora alti di 3,40 metri, me l’ha data dicendomi di fare un contratto di comodato d’ uso gratuito, io gli dissi faccia lei in quanto io non so come funzionano i contratti. Dopo alcuni giorni si è presentato con il contratto di ” COMODATO”, con degli art.di cui non so cosa fossero e il proprietario non mi ha dato spiegazioni in merito, e anche senza durata del termine. Ho firmato il contratto chiedendogli anche una copia, mai vista e di cui in tutti questi anni non mi hanno mai dato. A Febbraio 97 il proprietario ha iniziato a chiedermi 970.000 lire di affitto ogni 3 mesi, io non sapendo visto che c’era scritto solo “comodato” facendogli l’assegno di cui ha rifiutato dicendomi che li voleva in contanti perché doveva pagare gli operai che stavano ristrutturando 1 delle 3 case di sua proprietà.
    Entrati nell’ euro ha iniziato a chiedermi 1.000,00 euro sempre ogni 3 mesi. Nel 2005 il proprietario è venuto a mancare diventando così proprietaria la figlia, continuando a chiedermi la stessa cosa. A Gennaio di quest’anno sia la proprietaria e il marito mi hanno chiamato a casa loro chiedendomi l’aumento ai quali ho risposto picche se prima non mi davano il contratto e sistemare casa in quanto pieno di muffa e umidità dovuta al fatto che tra i muri non c’è la camera di condensazione.Dopo 1 settimana mi sono visto arrivare una A/R dalla proprietaria dove mi intimava lo sfratto entro il 31 luglio. Gli ho telefonato per chiedere chiarimenti e mi ha risposto il marito al quale ho chiesto di parlarne a quattro occhi per chiarire la situazione, mi ha risposto che non aveva intenzione di vedermi e di discuterne, gli ho detto come dopo 18 anni che ci conosciamo? non ti preoccupare che non ti metto le mani addosso per passare nel torto essendo come tu sai che sono un maestro di arti marziali, gli ho chiesto anche la copia del contratto, il Sig. mi ha detto che non me lo da perché deve chiedere prima al suo avvocato se può darmi la copia, (di cui non riesco a capire tale risposta se uno non ha niente da nascondere) iniziando lui e la moglie a farmi dispetti minacciandomi che mi facevano portare via il cane e inoltre la cosa più odiosa dicendo che non potevano vedere i meridionali. A Febbraio mi sono rivolto ad un Avvocato spiegando tutta la situazione, la quale mi diede ragione al 200×100, Il mio avvocato ha fatto una A/R alla proprietaria dicendogli di presentarsi al suo studio insieme a me per trovare una soluzione in via bonaria. I Signori non si sono presentati ma hanno fatto mandare dal loro avvocato una A/R con allegato copia del contratto ” COMODATO ” dove ho notato subito che dopo la mia firma e quella del proprietario è stata aggiunta una seconda parte con vari art. e la mia sola firma completamente diversa dalla mia originale, ho fatto presente al Dott. che lavora con il mio avvocato il quale mi ha risposto, (forse ti sei messo di traverso quando hai firmato) come sarebbe a dire se ho firmato il contratto lo stesso giorno come fanno ad essere diverse le firme, e poi io non ricordo di aver firmato la seconda parte, comunque mi ha liquidato dicendomi che aveva altri clienti. A Marzo ho fatto un’ esposto alla G.d.f. allegando tutti i documenti compresi gli estratti conto dove si evince che alla scadenza dei tre mesi ritiravo 1.000,00 euro. Sempre a Marzo ho iniziato a navigare su internet tramite Google per sapere come comportarmi in questo caso, ho trovato diverse cose molto interessanti su ADUSBEF, ASSOCIAZIONE CONSUMATORI,IMMOBILIARE.IT, IL SOLE 24 ORE, CONDOMINIOWEB ecc……dove ho scoperto che il “COMODATO” è intendersi automaticamente gratuito, di cui non riesco ancora a capire, in quanto dai vari siti ho trovato tutti i modelli compreso quello che si faceva nel 1996 dove è specificato esattamente in tutti i modelli la dicitura ” AD USO GRATUITO” a questo punto mi sono detto è possibile che ho regalato 50.000,00 euro solo perchè mancava la dicitura GRATUITO.
    Non sono mai stato nemmeno a conoscenza della legge 23/2011.
    Ho una testimone che sa che da quando siamo entrati ad abitare hanno voluto sempre i soldi in nero in busta chiusa, inoltre la madre della proprietaria è andata a dire a una sua amica che non paghiamo l’affitto da 4 mesi,(in quanto il mio avvocato mi ha detto di non pagare più) questa signora la conosco pure io.
    Scusatemi per la lunga discussione ma ho voluto spiegarvi esattamente passo- passo tutto quello che è successo.
    Chiedo cortesemente un aiuto da parte Vostra inerente a quello che vi ho descritto.
    Come mi devo muovere e nel caso non riesco a trovare casa entro il 31 LUGLIO cosa mi possono fare?

    Attendo con ansia una Vostra risposta.

    RingraziandoVi anticipatamente Vi porgo i miei più cordiali Saluti.

  12. Buongiorno. Io e altri 7 fratelli abbiamo ereditato da mio padre, defunto, un immobile ad uso abitativo. in questo immobile ci abita mia madre e mia sorella con suo marito. per evitare che mia sorella usucapisca le nostre quote abbiamo deciso di concedere l’immobile, ognuno nei limite della propria quota, in comodato. E’ necessario che tutti sottoscrivano il contratto di comodato, oppure,in caso di disaccordo, posso concedere in comodato solo la quota di mia proprietà? Eviterei, in tal modo, l’usucapione della mia quota?
    Grazie.

  13. Verba volant scripta manent…scriva scriva non si sa mai. E possibilmente si faccia aiutare da un avvocato

  14. Buongiorno sono un ristoratore non avendo spazio all’aperto per l’estate ho chiesto all’attivita’ un circolo acli vicino al mio ristorante se mi concedevano una parte del suo spazio all’aperto per mettere dei tavoli per la mia attivita’in comodato d’uso gratuito gentilmente mi e stato permesso.chiedo per essere in regola se devo stipulare un contratto o basta soltanto un accordo verbale???

  15. Buongiorno,
    possiedo un terreno che ho ereditato da mia madre (deceduta nel 2013), che ho dato in comodato d’uso gratuito a mio fratello, coltivatore diretto.
    Quale codice devo indicare nella colonna 2 del quadro A del modello 730?
    Devo dichiarare solo il reddito dominicale o anche il reddito agrario?
    Come devo regolarmi con l’IMU?
    Grazie

  16. Buon giorno le pongo un quesito relativo ad un terreno. Una società agricola ha dato un terreno in comodato precario gratuito ad un Comune che ne ha realizzato una discarica di inerti, adesso da circa due anni la discarica è chiusa ed è anche stata rinaturaliizata, può la comodante recedere dal contratto e chiedere l’immediata restituzione del bene? che obblighi ha la comodataria ( il Comune ) in termini di tempi e sopratutto di destinazione d’uso del terreno dato che per farne una discarica a suo tempo ne cambiò la destinazione d’uso? La ringrazio per una sua futura risposta.
    Mario

  17. salve
    all’estero si sta diffondendo il fenomeno del comodato d’uso tra privati cd. peer to peer per i veicoli
    nella sostanza, le persone che possiedono veicoli che utilizzano di rado, li mettono a disposizione di altri dietro pagamento di un compenso tutto compreso (tranne il carburante)
    al netto degli aspetti assicurativi e di responsabilità, vorrei sapere se tale pratica può essere diffusa in Italia e che tipo di regime fiscale possa essere applicato
    grazie

  18. Salve sono LINO, vorrei avere delucidazioni in merito ai contratti di comodato degli immobili. quando viene stipulato un contratto di “comodato” ad uso abitativo dopo tutti i dati anagrafici del comodante e del comodatario, stipulano e convengono quanto segue:

    OGGETTO E SCOPO
    deve essere messa anche la frase:

    Il comodante consegna in comodato d’uso gratuito al comodatario ecc…..
    chiedo questo perché a me è stato fatto nel 1996 un contratto di “COMODATO” come intestazione e basta, la dicitura D’USO GRATUITO non compare per niente. Un inquilino qualsiasi come fa a sapere che il comodato è automaticamente gratuito se non conosce le leggi dei contratti per gli immobili o altro? chiedo questo perché appunto non essendoci la dicitura “D’ USO GRATUITO ” il proprietario mi ha sempre fatto pagare l’affitto a questo punto ” in nero ” perché voluti sempre in contanti.
    Inoltre in tutti i modelli di contratto di ” COMODATO “che ho trovato su internet
    compare la scritta OGGETTO E SCOPO ” COMODATO D’USO GRATUITO”.
    Potete darmi per cortesia delucidazioni in merito? nel senso perché nel mio non è stata messa tale dicitura. Grazie e attendo risposta da parte vostra.

  19. Salve io ho una snc con mia sorella mi chiedevo .. Mio
    Padre può dare alla nostra società un appartamento
    In comodato gratuito ?

  20. Ma qualora il contratto riguardi beni immobili, lo stesso non andrebbe anche trascritto, ai sensi dell’art. 2643, comma 4.

  21. mia madre ha un locale commerciale, di proprietà di mia sorella in comodato d’uso, può anche sub affittare.
    Il locale è stato affittato a nome di mia madre che paga anche le tasse.

    E’ giusto visto che i soldi degli affitti li prende mia madre, o deve pagare mia sorella perché è proprietaria?
    grazie

  22. Salve. Daro’ in comodato d’uso gratuito ad un mio nipote una porzione della mia abitazione principale ( e unica ) .Detta porzione e’ chiaramente evidenziata nella planimetria che sara’ allegata al contratto registrato. La parte e’ pari al 25% di tutta la superficie di casa. Quando paghero’ l’IMU ( o come la chiameranno in seguito ) faro’ per la parte in questione un versamento separato come II casa applicando l’aliquota prevista. Voglio sapere se e’ corretto operare in tal senso oppure se e’ obbligatorio in base a qualche normativa che ignoro ,in tali fattispecie, dover dividere in due subalterni l’abitazione per poter correttamente versare l’imposta sugli immobili. Grazie mille per l’attenzione.

  23. MI chiedo se debba poi rifare il contratto col gestore telefonico. Sarebbe un pò irrazionale che lei dia in comodato d’uso gratuito un bene da cui percepisce un canone se non quello di sfruttare una tassazione probabilmente ridotta in capo a sua figlia piuttosto che lei. MI sa di donazione travestita da comodato no?

  24. salve ho un appezzamento di terreno agricolo dove all’interno vi è locato una stazione redio base di un gestore telefonico,pertanto percepsco un canone di locazione. Mia figlia ventenne con il propio compagno coltivano tutto l’appezzamento di terreno. Avevo pensato di concederlo in comodato d’uso gratuito a mia figlia per coltivarlo e accreditarsi anche il canone di locazione del gestore telefonico. Posso farlo? incorro in qualche sanzione amministrativa?

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