Pagamento Prestazione Occasionale: come comportarsi con le novità in sintesi

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

Nel seguito vediamo come si dovranno pagare le persone che effettuano prestazioni occasionali sia saltuarie sia no per evitare sanzioni da parte dell’agenzia delle entrate o dell’INPS nel caso in cui non si proceda anche al versamento dei contributi previdenziali o assistenziali anche alla luce delle ultime novità introdotte nell’articolo 54 bis, della Legge 21 giugno 2017, n. 96 di conversione del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50

Nel 2017 infatti sono intervenute delle novità che hanno inciso profondamente nella gestione di rapporti  di lavoro occasionali rendendoli a mio avviso meno user friendly : basti pensare alle modifiche nell’utilizzo delle colf o badanti oppure ai nuovi limiti importo per ciascun datore di lavoro o dipendente, oppure il monte ore complessivo di 280 ore e le varie esenzioni a tali limiti, la INPS Card (oggi vedremo abrogata).

V’è però da dire che ora la prestazione occasionale ha una sua disciplina e una suo forma di tutela almeno dal punto di vista previdenziale. Certo se pensiamo di costruirci la previdenza con le prestazioni occasionali siamo ben lontani dal raggiungimento dell’obiettivo ma è pur sempre qualcosa.

Quali prestazione occasionali ci sono

Gli utilizzatori, ovvero datori di lavoro possono acquisire prestazioni di lavoro occasionale svolto dai prestatori ovvero i lavoratori, secondo due diversi canali di accesso (art. 54 bis, legge 21 giugno 2017, n. 96 di conversione del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50:

  • il libretto famiglia, per le persone fisiche non nell’esercizio di attività imprenditoriale o professionale;
  • il contratto di prestazioni occasionali, per gli altri soggetti con non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato, e le pubbliche amministrazioni.

I due strumenti si differenziano essenzialmente in base agli utilizzatori, alle modalità e ai tempi di comunicazione, all’oggetto della prestazione e al suo valore economico (circolare 5 luglio 2017, n. 107).

Come pagare il lavoratore occasionale

Sicuramente non in nero, almeno che no vogliate accollarvi il rischio di essere beccati. Per “nero“non deve intendersi il pagamento in denaro contante ma anche l’omessa dichiarazione dell’attività prestata, l’omessa indicazione nella dichiarazione dei redditi del prestatore e del datore di lavoro rispettivamente del provento e del costo.

Se volete stare in regola come posso auspicare per la tutela vostra e del vostro lavoratore. La novità qui consiste in un sistema di registrazione presso l’NPS da parte del datore di lavoro. Il compenso non sarà più riscosso tramite la INPS card ma bonificato sull’IBAN comunicato dal lavoratore. In questo modo si sono resi conto, solo a posteriori che potevano evitare più facilmente e tracciare il flusso reddituale del lavoratore.

Laddove non abbiate un IBAN l’INPS provvederà ad inviare al domicilio fiscale del lavoratore un ordine di pagamento contenente il salario o meglio il compenso spettante per l’attività svolta e che potrà essere riscosso presso  gli uffici postali del territorio nazionale, al costo di 2,60 euro.

Nuove modalità di pagamento: nuovo portale dei pagamenti

Il Portale dei Pagamenti offre un punto unico dove è possibile trovare i servizi abilitati al pagamento al fine di semplificare il rapporto con i cittadini e, allo stesso tempo, evitare code agli sportelli anche se in realtà non è proprio vero perchè fin da sempre le prestazioni occasionali sono pagate spesso in nero come prassi consolidata.

Il portale dei pagamenti consente di:

  • eseguire il pagamento dei bollettini online utilizzando il Pagamento immediato pagoPA;
  • stampare i bollettini MAV e gli Avvisi di Pagamento pagoPA;
  • visualizzare e stampare le ricevute dei pagamenti effettuati;
  • avere notizie e aggiornamenti sulle nuove modalità di pagamento.

Tramite il menu interno al portale si può selezionare il servizio di interesse, a cui si può accedere solo dopo una corretta autenticazione e si potranno pagare le seguenti prestazioni:

  • Lavoratori Domestici
  • Riscatti Ricongiunzioni e Rendite
  • Versamenti Volontari
  • Lavoro Accessorio
  • Attività Sociali Gestione Dipendenti Pubblici
  • Amministratori Locali
  • Fondo Clero
  • Mutui Gestione Dipendenti Pubblici
  • Prestazioni Occasionali
  • Indebiti da Prestazioni

Il Legislatore, al fine di evitare l’annosa ricerca di nero, ha previsto che il pagamento dell’attività non deve avvenire brevi manu al lavoratore ma deve passare per il versamento di un modello F24 che potrà essere effettuato tramite home banking o presentatori presso lo sportello della propria banca.

In estrema sintesi cosa dovrete fare:

  1. Registrazione portale INPS PagoPA sul sito dell’INPS 
  2. Indicazione dati del prestatore dell’attività o lavoratore
  3. Fornitura di denaro sul portale sufficientemente necessaria per pagare il lavoratore ed i contributi
  4. Conferma INPS entro sette giorni (!!!) della presenza della provvista.
  5. Verifica del prestatore che siano presente nella propria sezione portafoglio

Quelli che fanno le leggi sono molto simpatici ma, secondo voi questo metodo più complesso di prima, non incentiva più a pagare in nero le prestazioni. A mio modesto avviso si. Se si vuole indurre in un comportamento virtuoso un soggetto abituato a fare del nero si dovrebbero dare degli strumenti di facile e immediato utilizzo.

Personalmente non mi sente un cliente dello Stato e non vedo che lo Stato mi sta dando quell’importanza tale da indurmi ad essere un cittadino sempre più virtuoso mettendo su un processo che per pagare una persona qualsiasi mi richiede anche più di 7 giorni. Soprattutto perchè l’alternativa è pagarlo seduta stante come lui vorrebbe, senza pagare tasse o contributi. Ma come si fa a non capirlo?!

Creare accessi a portali, richiedere la connessione internet obbligatoriamente, servizi di CAF per pagare un aiuto o una persona che per esempio mi deve solo aiutare a svuotare il box dell’auto o a consegnare i pacchi di Natale per 4 giorni, capite bene che richiede troppo sforzo.

PagoPA: cos’è e come funziona la procedura di pagamento

PagoPA è il sistema dei pagamenti elettronici della pubblica amministrazione per la gestione dell’intero ciclo di vita dei pagamenti effettuati dai cittadini verso le amministrazioni finanziarie. Questa è una modalità che consente al datore di lavoro di operare sul portale delle prestazioni occasionali, ai fini della registrazione di prestatori d’opera (ossia dei lavoratori) e utilizzatori (datori di lavoro) e per lo svolgimento degli adempimenti informativi.

Prima di assumere il lavoratore consiglio sempre di registrarsi sulla piattaforma messa a disposizione gratuitamente dall’INPS.

Per fare questo potrete anche servirvi di intermediari come Dottori Commercialisti o CAF limitatamente alle prestazioni verso colf e badanti che dovranno essere inserite nel libretto di famiglia. Per poter fruire dei loro servizi potrete fornire delle deleghe per operare sul portate se non avete voglia ma inutile dirvi che questo presenterà un costo, seppur contento.

Altro modalità è quella di utilizzare la nuova procedura telematica PagoPa. La provvista fondi deve, ovviamente, essere alimentata dall’utilizzatore che ha a disposizione due modalità di pagamento F24 o home banking.

Una volta effettuato il versamento nella propria sezione Portafoglio si vedranno le somme presenti che dovranno servire per pagare salario, tasse e contributi al lavoratore.

Nel seguito il manuale per la registrazione e la gestione delle Prestazioni Occasionali

ManualeUtente_PO

Accesso al servizio Pagamenti Prestazioni Occasionali

Inserimento dei dati del lavoratore sul portale

Almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione l’utilizzatore deve effettuare l’inserimento sul portale dei dati del lavoratore e della tipologia della prestazione nonché dove vengon svolte le attività e le somme per procedere al pagamento in quel momento devono già essere presenti per cui facendoci due calcoli, dovrete procedere con l’iter della registrazione almeno una settimana e più prima dell’inizio delle prestazioni lavorative.

Quando le somme disponibili risultano disponibili nella sezione portafoglio allora si potrà procedere con l’inserimento delle prestazioni con i 60 minuti di anticipo.

E’ possibile revocare, modificare la prestazione entro le 23:59 del terzo giorno successivo alla fine della prestazione.

Sarà necessario anche cominciare la fine della prestazione entro il giorno 3 del mese successivo a quello in cui la prestazione è stata resa e in caso di inosservanza la retribuzione slitterà al mese successivo.

Casi particolari: Imprenditori agricoli

Per questa particolare categoria sono previste delle esenzioni non solo nel monte ore con cui il lavoratore può prestare la propria attività (maggiore di 280 annue), ma anche anche altre piccole possibilità. L’imprenditore agricolo non è soggetto al limite dei 60 minuti ma può farla in un arco temporale di tre giorni al massimo.

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