Aggiornato il 4 Maggio 2023
Dal primo gennaio viene abrogata l’imposta sui Money Transfer. E così, senza che nessuno ne parli più di tanto, rinunciamo all’imposizione sulle operazioni di trasferimento di denaro verso l’estero anche chiamate “money transfer”.
Se pensate che in Italia gli stranieri regolari residenti in Italia al 31 dicembre 2019 sono 5.306.548 e rappresentano l’8,8% della popolazione residente e che molti di loro hanno famiglie ancora nel loro paese di origine si fa presto ad immaginare a quale fonte di gettito porta con sè l’imposta sui money transfer istituita giustamente lo scorso anno dopo che il fenomeno era arrivato sotto la lente della commissione bilancio.
Dobbiamo però arrivare fino al comma 1120 del testo definitivo della Legge di bilancio per trovare l’Abrogazione delle imposta sul Money transfer.
L’articolo infatti recita che “L’articolo 25-novies del decreto-legge 23 ottobre 2018 n. 119, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136, è abrogato.
Con la Legge di Bilancio 2019 era stata infatti istituita un’imposta sui trasferimenti di denaro, ad esclusione delle transazioni commerciali, effettuati verso paesi non appartenenti
all’Unione europea da istituti di pagamento che offrono servizio di rimessa di somme di denaro. L’imposta era pari all’1,5% del valore nominale di ogni operazione.
Con un colpo di spugna questa imposta viene eliminata rinunciando così ad una fonte di gettito erariale che avrebbe potuto per esempio essere impiegata in modo diverso.
La ratio?
Money Transfer: cos’è e come funziona
Leggete anche gli articoli correlati al primo riguardanti i nuovi limiti alla tracciabilità del contante e quello sul controllo dei conti correnti bancari e postali.
Cosa prevede la legge invece se si riceve soldi IN italia da paesi extra-eu ?
Grazie