REDDITOMETRO: Come superare i controlli del fisco

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

Gatto e Volpe

Il redditometro è uno strumento utilizzato dal fisco per rideterminare il reddito imponibile (e talvolta anche non dichiarato) ponendo sotto controllo le spese del contribuente significative per il redditometro, dei beni di proprietà  del contribuente e le spese sostenute nel periodo di imposta oggetto dell’accertamento sintetico arrivando a ricostruire la storia dei beni,  i vari trasferimenti interni alla famiglia, fino ad arrivare a stimare un reddito minimo presunto (secondo loro) ed un reddito minimo accertabile. Laddove questo differisca di oltre il 20% dal reddito dichiarato dal contribuente nella dichiarazione dei redditi scatta in linea teorica il controllo e la richiesta di informazioni da parte dell’agenzia delle entrate.

Qui potete leggere sinteticamente come funziona, quali sono le falle e le distorsioni che può generare un utilizzo improprio dello strumento ma che al contempo prestano il fianco alla difesa da parte del contribuente.

Fino ad oggi l’amministrazione finanziaria aveva la possibilità di intraprendere un accertamento fiscale sintetico laddove avesse rilevato uno scostamento superiore al 25% del reddito minimo per due anni; oggi tale scostamento scende ad un quinto e quindi al 20% (con la manovra economica 2010 DL 78/2010 ).

Nuovo redditometro 2022

Nuovo redditometro dal 2015: rivisti i coefficienti

Il 16 settembre con apposito decreto sono stati approvati i nuovi indici e le tabelle dove trovate i coefficienti di redditività presunta in base alla compizione del nucleo familiare valevoli dalle annualità di imposta accertabili 2011.

TABELLA 1 REDDITOMETRO

TABELLA 2 REDDITOMETRO

Cosa cambia dal 2010

Dal 2010 cambiano alcune regole e parametri per entrare sotto la lente del fisco: superate del 20% il reddito minimo presunto per una sola annualità ossia dichiarate meno dell’80% rispetto al reddito presunto da parte del fisco per la vostra posizione e vi sarà notificata una richiesta di informazioni circa la vostra capacità reddituale e il fisco potrà accertare il maggiore reddito e quale punto sarete voi a dover dimostrare che avevate la capacità reddituale che vi permetteva di mantenere i vostri beni in quanto l’onere della prova è a vostro carico.

Avrebbero potuto farlo in forma anonima accontendandosi solo delle informazioni ai fini statistici: oggi sarei curioso di sapere quanto hanno utilizzato quel software: almeno i contribuenti onesti o in buona fede ci si sarebbero potuti cimentare. Speriamo che diventi tale.

Redditometro per i professionisti

Iniziamo con il dire che il redditometro non può prendere in considerazione nel caso di professionisti con partita iva i beni strumentali del professionista che destina alla propria attività (acquisto di uffici, auto, mobili e arredi, yacht di lusso, imbarcazioni, macchinari, utensili, ecc ecc ). In questo caso l’acquisto di beni non influisce sul redditometro in quanto non rappresenta un “incremento patrimoniale” ai fini della determinazione sintetica del reddito (cfr. art. 38, c. 5, DPR 600/1973 e Circ.n. 49/E/2007 e art. 2, c. 2 del DM 1992). In tal modo sono esclusi ai fini del redditometro i beni destinati esclusivamente all’attività di impresa o all’esercizio di arti o professioni in quanto beni strumentali. Il contribuente però dovrà dimostrare di utilizzare con idonea documentazione ed evidenze probanti che tali beni sono destinati esclusivamente e questo talvolta non risulta agevole essendo spesso l’intestazione di alcuni beni effettuata solo formalmente in capo all’impresa ma nella realtà l’utilizzo strumentale è dubbio.

Per potere superare indenni il redditometro sui beni o le spese al centro dei controlli è necessario prima di tutto documentare la capacità del soggetto di acquistare e mantenere i beni nel periodo di imposta oggetto di accertamento con reddito già tassato in passato o che risulta esente da tassazione. Se il fisco accerta con il redditometro 50.000 euro di reddito, basterà dimostrare che si avevano disponibilità liquide di pari importo sul conto corrente bancario derivanti da redditi già oggetto di tassazione anche se questo è un punto controverso che l’agenzia delle entrate molto probabilmente in sede di incontro con il contribuente accertato non recepirà o considererà valida.

Reddito attribuito all’utilizzo di beni come auto, barche, yacht ecc

Il fisco in base alla tipologia e caratteristico dei vostri mezzi, ma questo lo potete approfondire nell’articolo dedicato proprio alle auto e redditometro, ricostruirà un reddito presunto a mio avviso molto spesso non veritiero se confrontato con il reale esborso richiesto per l’acquisto, la gestione e la manutenzione dell’auto, non perchè basato sulla stima effettiva dei costi che tale bene potrebbe generare, ma in virtù dello stile di vita che si associa a quel bene e al reddito presunto frutto di algoritmi di tipo statistico (non conosciuti). Personalmente ho una macchina che genera un costo di 50 mila euro, ma la macchina all inclusive tra prezzo, assicurazione bollo, meccanico, tagliando e cc, è costata l’anno dell’acquisto a malapena 20 mila per non parlare degli anni successivi in cui il costo effettivo sarà al massimo di 2 mila euro, ed è anche frutto di risparmi stratificati e di regali e regalini di familiari nel tempo tra compleanni, laurea, esami di stato ecc e non solo di un anno.

Se provate a fare un calcolo per il possesso di un auto supponiamo un 2.500 benzina comprato usato vi verrà fuori un reddito presunto di gran lunga più elevato rispetto alle effettive spese sostenute per mantenerle o comprarlo in quell’anno di imposta. Questo a mio avviso è il principio sbagliato su cui si fonda il redditometro, purtroppo divenuto legge con l’onere della prova per di più a carico del contribuente.

Guida per superare i controlli dell’Agenzia delle Entrate con il redditometro

In primis il reddito minimo accertabile dal fisco potrebbe essere costituito da redditi esenti o che hanno scontato l’imposta a valle sotto forma di ritenute alla fonte. Inoltre sarà sufficiente dimostrare che lo scostamento non è del 20% ma di una percentuale inferiore e pertanto l’agenzia non avrebbe titolo a procedere alla determinazione del nuovo reddito imponibile. Oppure si potrà dimostrare che si è avuto un finanziamento con redditi diversi da quelli sostenuti nello stesso periodo di imposta esenti o che hanno scontato imposte sotto forma di ritenute alla fonte o comunque esclusi dalla formazione del reddito imponibile perché magari esenti come BOT CCT e oppure tassati separatamente come i redditi agricoli o tassati forfettariamente.

Lo stesso accade per i figli che sono mantenuti dai genitori e a cui per esempio compriamo una macchina: questo possono essere accertati con lo strumento del redditometro in poco tempo in quanto la macchina loro intestata farà scattare sicuramente il redditometro non avendo entrate. A tal fine bisognerà perdere tempo e rispondere alle richieste di informazioni ai figli e ai genitori per dimostrare che l’acquisto è avvenuto con i soldi di papà o mamma, che la benzina si metta con la paghetta dei genitori e che non si finanzia con entrate non dichiarate dal figlio. Viene quindi tolto il gusto, a mio avviso anche l’elemento educativo, di non dare contante in mano al figlio ma di bonificargli un numero sul conto corrente per mantenere la tracciabilità.

Acquisto di casa al figlio

L’acquisto di una casa del figlio da parte dei genitori fortunatamente è una fattispecie non controllata da parte del fisco in quanto l’accertamento da art. 38 del DPR 600 ne prevede espressamente la esclusione e a tal fine se siete interessati a non essere accertati in questo caso potete leggere l’articolo dedicato alla tassazione acquisto casa ai figli dai genitori.

Nuovo articolo su Redditometro sull’acquisto di casa

Vi segnalo l’articolo dedicato ai 3 modi per evitare il redditometro sull’acquisto di casa in cui troverete dei chiarimenti dati ad un lettore che aveva il timore di essere accertato sull’acquisto di casa.

Potrete poi dimostrare di non essere i proprietari dei beni indice che l’agenzia vi attribuisce ma utilizzatori saltuari in tal mondo facendo diminuire il reddito minimo (per beni indici e indichiamo le abitazioni, case vacanze, autovetture, imbarcazioni, contributi previdenziali versati alle colf, eventuali polizze assicurative, yacht, ecc.).

Con il nuovo redditometro  vi consigliamo di prendere analizzare le nuove spese e gli indicatori sotto controllo del Fisco ai fini del redditometro. Oppure potrete dimostrare che le spese sono state sostenute da terzi attraverso la certificazione di donazioni come parenti o genitori (anche se ci sembra difficile che una donazione o un regalo da parte del padre o della madre sia certificato, al massimo potemmo farlo emergere da un bonifico bancario).
Oppure potremmo portare come evidenza della nostra maggiore capacità reddituale che ha giustificato e che giustifica il sostenimento delle spese che formano il paniere del redditometro anche dei disinvestimenti in titoli azionari, fondi comuni di investimento, liquidazione del Tfr, e anche indebitamenti.

Osservazione importante

riguarda i tempi per la produzione di queste prove: se non fate in tempo nei 30 o nei 60 giorni ricordatevi che le prove possono essere prodotte anche durante il processo, sempre che vogliate presentarlo ovviamente.
Inoltre vi ricordo che con il nuovo redditometro l’invito preventivo al contradditorio da parte del fisco è obbligatorio (cfr art. 22 del DL 78 del 2010), pena la nullità dell’accertamento sintetico

CALCOLA IL TUO REDDITOMETRO

qualora volessi conoscere il tuo reddito minimo accertabile dal fisco inviaci una mail e ti richiederemo i dati per conoscere il tuo reddito minimo Consulta anche gli altri articoli che abbiamo pubblicato in passato sull’argomento redditometro, sullo scudo fiscale e sul trattamento delle proprietà all’estero. Altrimenti potete anche utilizzare il nuovo redditest dall’agenzia delle entrate per il calcolo.

Presentare ricorso contro il redditometro

Se vi è stato notificato un accertamento con il redditometro e volete presentare ricorso potete scrivere all’indirizzo info@tasse-fisco.com. Tale strumento deve essere perfezionato perché a mio avviso vi sono spazi per ribadire l’errata ricostruzione automatica del reddito presunto insieme ad altri elementi giuridici rilevanti.

Consulta le Tabelle del redditometro per capire quali potrebbero essere le spese oggetto di controllo oltre che la nuova tabella con le nuove voci del redditometro  diramate nel 2013.

Nuovi Studi di Settore

Vi segnaliamo la versione definitiva dei nuovi studi di settore che rappresentano anch’essi un importante e criticato strumento di lotta contro l’evasione anche se dovrebbero essere perfezionati in quanto partono da presupposti opinabili e vi spiego il perché: gli studi di settore, detto in poche parole misurano la congruità e la coerenza dei ricavi del contribuente su base annua in relazione al settore di attività identificato da alcuni codici (detti codici ATECO – atecofin). Se i propri ricavi sono in linea con gli studi di settore il contribuente difficilmente viene accertato, ossia sottoposto a verifica da parte del fisco. Se si è sotto i valori definiti dagli studi di settore è possibile adeguarsi pagando la maggiore imposta sui ricavi non conseguiti per mettersi in regola (Un imposta che serve per essere congrui in base a delle analisi statistiche a fronte di ricavi non realizzati secondo voi quale nome potrebbe avere?)

Qualcuno la potrebbe chiamare come una indulgenza che il fisco concede per restare in linea con il mercato, qualcun altro lo potrebbe anche chiamare un mini condono ad personam annuale perchè in effetti permette di togliersi dalla lente dei controlli del fisco per i soggetti più rischiosi, ma quello che più stupisce è che qualora il contribuente decidesse di aumentare i propri costi fittiziamente ed contemporaneamente i propri ricavi raggiungerebbe la congruità e la coerenza senza ridurre al contempo il rischio di essere accertati neutralizzando totalmente l’effetto e la funzione dei ricavi di settore e modificando al contempo i valori medi che alimentano gli studi di settore per l’anno successivo.

In tal modo si viene a creare quel dualismo particolare che vede i piccoli evasori (che sono in buona e cattiva fede) che vengono scoperti, mentre quelli che permettono un illecito ben più grave hanno meno probabilità di essere scoperti.

Un contribuente quindi che realmente (e ce ne sono credetemi) che non riesce a raggiungere i ricavi considerati congrui e coerenti secondo i cluster degli studi di settore sarebbe maggiormente penalizzato rispetto a chi illegalmente aumenta artificiosamente i costi nella propria contabilità, segno che lo strumento è ancora ottimizzabile perché potrebbe provocare distorsioni nel sistema. In attesa del nuovo provvedimento attuativo per l’introduzione del nuovo Redditometro 2011 del fisco di cui al DL 78/2010 art. 22 che dovrebbe disciplinare il nuovo redditometro specificatamente vi consigliamo di leggere gli altri articoli dedicati all’accertamento.

Aggiornamento maggio 2010: nel nuovo redditometro 2011 entrano anche altri indicatori di capacità reddituale che sono considerati buoni indicatori del reddito minimo presunto e reddito minimo accertabile come a titolo esemplificativo le minicar ed i centri benessere.
Aggiornamento 25 ottobre 2011: il nuovo redditometro ricalca nella sostanza le stesse modalità applicative e lo stesso ragionamento fino ad oggi utilizzato anche se viene fortemente depotenziato e devo dire anche molto migliorato rispetto alle versioni precedenti. Elemento sostanziale di diversità è rappresentato dalla nascita di 11 gruppo rappresentativi dei nuclei familiari italiani come coppie coniugate, coppie o single differenziati in base all’età, alla presenza o meno di figli e al numero di figli. permangono anche i correttivi in base all’ubicazione degli immobili e le residenze primarie e secondarie tra nord e sud.
Aggiornamento novembre 2012: pronto il nuovo redditest anonimo per effettuare gratuitamente e (dicono) anche anonimamente il calcolo personale del nuovo redditometro.

Leggi anche le domande e le risposte sul redditometro dei lettori.

Scarica il software sul redditometro

PS: Per alcuni di voi c’è solo un piccolissimo problema….dovete inserire i vostri dati anagrafici e vi sarà rinviato il calcolo. Non dico naturalmente che chi inserisce il suo none venga controllate però la mano sul fuoco io non ce la metterei :-) 

Classico esempio di come fare uno strumento che non utilizzeranno tutti oppure i più furbetti inseriranno nomi di fantasia.

Pronunce giurisprudenziali sull’argomento

Segnalo inoltre che la Cassazione, con l’ordinanza n. 16579 del 2 luglio 2013 ha stabilito che l’accertamento fiscale basato sulle indagini bancarie è valido anche se l’autorizzazione non è motivata. Infatti l’atto impositivo può essere annullato solo in caso di mancato via libera da parte delle autorità.

Auto e Redditometro
Spese e redditometro

Come difendersi dal Redditometro

ATTENZIONE: LEGGERE SOTTO A tal proposito vi segnalo che nei prossimi giorni probabilmente partiranno i questionari sul redditometro relativo all’anno di imposta 2007 (il cui termine prescrizionali di accertamento scadrebbe casualmente quest’anno) per cui vi indico che potete scrivere all’indirizzo di posta elettronica del sito info@tasse-fisco.com e posso darvi assistenza relativamente: Compilazione del questionario sul redditometro inviatovi dall’agenzia delle entrate; Compilazione del redditest on line; Gestione del colloquio eventuale con l’agenzia delle entrate; In ultima istanza predisposizione del contenzioso dinnanzi alle Commissioni Tributarie competenti.
Saluti e spero al solito di esservi stato utile

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Redditometro e Privacy  Problema risolto

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Entro il 15 luglio 2021 scade il termine per la pubblica consultazione della proposta di reintroduzione di una nuova versione del redditometro.

Naturalmente il tentativo di avviare accertamenti sintetici che hanno un basso costo iniziale e necessitano di ridotto numero di persone per la notifica e la gestione dell’accertamento  rappresentano da sempre una alternativa allettante per il recupero di materia imponibile. Tuttavia si deve anche valutare il costo in termini di contenziosi avviati dal contribuente che naturalmente si troverà ad impugnarli. Come da sempre sostenuto in questo blog lo strumento ha il difetto di avviare accertamenti che molto spesso sono impugnati con esiti positivi per il contribuente.

Anche il tema della privacy, che sembrerebbe essere risolto, rappresenta comunque un tema percepito dal contribuente e lesivo della propria autonomia e libertà di spesa.

Ad oggi inoltre l’agenzia delle entrate ha a disposizione maggiori informazioni per la ricostruzione del reddito del contribuente e dei suoi oneri deducibili e detraibili.

Staremo a vedere come si evolverà il tema a riguardo, stay tuned!

92 Commenti

  1. Questa è una follia…se è vero che è successo non avrebbe dovuto transare con un accertamento con adesione ma andare in contenzioso con un buon tributarista. siamo matti?…12 mila euro…

  2. si ma se sono arrivati in diversi anni precedenti l’agenzia delle entrate deve accertarle quegli anni e non quello in cui ha effettuato l’acquisto

  3. il problema credevo fosse dimostrare come ho avuto quei soldi (ricevuti in contanti o su una prepagata intestata a mio padre stesso), chessò potrebbero dire che derivano da lavoro in nero per fare un esempio :)

  4. Salve,il problema e’ che il redditometro sugli automezzi utilizza un sistema di supposizione del reddito e non sull’effettivo costo dell’auto e conseguente spesa per il mantenimento! E’ tutto gestito da tabelle assurde sui cavalli fiscali,ad esempio
    se lo studente senza reddito compra un auto di 25 cv fiscali avra’ subito dopo il 3 anno di possesso l’accertamento,dove gli verra’ calcolato il suo reddito presunto in base alle tabelle con coefficienti che con 25 cv sara’ circa di 45.615,99 euro piu’
    l’incremento patrimoniale piu’ l’eventuale costo del finanziamento mensile!
    Quindi supponendo che l’auto la si compri a rate di 750 euro al mese (un Q5 3.0 turboDiesel) bisogna sapere che il fisco ci richiede una dichiarazione dei redditi di almeno 60000 euro netti,non lordi……..
    Io ci sono passato e vi assicuro che pur producendo tutta la documentazione che comprovava la mia capacita’ sia nell’acquisto (finanziamento totale e minirate da 350 euro) sia nel mantenimento (assicurazione 1°classe 600 euro annui e gasolio annuale diviso per i km effettivamente percorsi) che era inferiore ai 3000 euro annui, la mia dichiarazione dei redditi da 26000 netti non e’ bastata. Ho trattato ed ho pagato un accertamento di euro 12000 dilazionati in 8 rate.
    Questo e’ il fisco italiano,stop.

  5. Tramite il suo estratto conto…se l’agenzia delle entrate la accerta la accerto a seguito di acquisti…non per la mera detenzione di denaro sul conto ci mancherebbe.
    nel momento in cui supponiamo su volesse acquistare una Ferrari e non lavora, possibile che l’agenzia delle entrate le chieda come abbia fatto. A quel punto fa vedereil suo estratto conto bancario da dove si vedono i soldini che escono per l’acquisto dell’auto e non ha problemi.

  6. Salve, sono uno studente universitario che si mantiene con un contributo mensile da parte dei miei genitori. Avendo una grande propensione al risparmio sono riuscito a mettere da parte negli anni un po’ di soldi. Vuoi per pigrizia, vuoi per altri motivi, li ho sempre tenuti conservati in casa. Se ora volessi versarli sulla mia postapay ci sarebbero problemi? Come andrei a giustificarli? Grazie anticipatamente.

  7. Buonasera, io sono un dipendente che non ha famiglia e che percepisce 1000 euro, chiede un prestito di 10.000 euro per finanziare un orologio che sarà acquistato da un privato, si potrebbe incorrere in qualche problema?

  8. Buonasera, io sono un dipendente che non ha famiglia e che percepisce 1000 euro, chiede un finanziamento di 10.000 euro su un orologio potrebbe incorrere in qualche problema?

  9. Avrei difficoltà a difenderla e presenterei gli estratti conto bancari al primo gennaio dell’anno accertato o degli anni precedenti se disponibili e comunque come detto essendo l’onere della prova a suo carico e l’accoglimento delle sue osservazioni rimesso in prima battuta al giudizio del verificatore non starei tranquillissimo.
    Alle brutte se non mi accogliessero le mie ricostruzioni andrei in contenzioso.
    Questo sempre se sono apposto con la coscienza e non ho evaso.

  10. Salve….ma se io ho avuto dei soldi da mio padre negli anni 70…che non sono stati dichiarati..con quelli ho costruito case(dichiarandole…pago pure la rai per intenderci)pero’ sono stato piu disoccupato che occupato….nel senso ho fatto sempre lavori manuali… una volta non c’erano tutti sti controlli..si facevono lavori a nero senza sapere che era nero.
    adesso ho 60 anni e da 10 dichiaro un lavoro stagionale con VALTUR..
    Insomma per farla breve..io sono proprietario di 4 case di cui 1 affittata…pero il fisco se mi chiedesso come le ho fatte…che gli dico???io ho sempre pagato tutto…c’e chi mi dice che potrei avere problemi…ma xche??

  11. Lo è. Nel senso niente e nessuno potrebbe vietarlo solo che se lei acquista una macchina del valore di 14 mila euro bisognerebbe sapere quale modello è, anno, cavalli fiscali, e sapere quanto dichiara lei annualmente, in modo da non far scattare inutilmente il redditometro.
    Tuttaviq qualora dovesse scattare la richieta di informazioni anche se nel suo caso dubito, dimostrerrebe producendo l’estratto conto bancario che i soldi sono pervenuti da suo pade. L’unica cosa che potrebbero dirle è che non ha versato l’imposta sulle donazioni e atal proposito può leggere la guida alle donazioni.

  12. Buongiorno, avrei da sottoporvi questo problema.
    Lavoro da 5 anni come impiegata e pertano ho un mio reddito.
    Mio padre vorrebbe regalarmi la macchina nuova (intestata naturalmente a me), di valore pari a 14000.
    L’acquisto lo effettuerei io con mio assegno bancario e lui poi vorrebbe farmi un assegno o bonifico bancario di pari importo.
    La cosa è fattibile? è LECITA? consentita?
    è giusto far figurare il tutto come regalo da genitore al figlio?

  13. Ciao Angela,
    grazie del prezioso contributo :-) Se vuoi partecipare puoi scrivere.
    Saluti

  14. il patrimonio mobiliare concorre in due modi alla formazione dell’isee.
    in primo luogo rileva il rendimento annuo, calcolato applicando una percentuale che viene stabilita sulla media dei rendimenti di titoli di stato. per il 2011 tale percentuale è del 4,32%. in secondo luogo il patrimonio mobiliare, una volta detratta la franchigia pari a 15493,71, concorre alla formazione dell’isee per il 20%
    di conseguenza, parlando di 20mila euro, avremo
    1) 20000 x 4,32 = 864,00
    2) 20000 – 15493,71 x 20% = 901,26
    totale da sommare al reddito irpef = 1765,26

  15. Le informazioni non mi permettono di avere un quadro chiaro, ossia non ho il riferimento normativo in base al quale sua zia sta godendo dell’agevolazione. Tuttavia Le posso dire che le disponibilità finanziarie solitamente non concorrono alla formazione o all’aumento del reddito rilevane ai fini ISEE.

  16. buongiorno, vorrei una informazione in merito al modello ISEE. Ho una zia di 83 anni, vive sola in una casa in affitto, non possiede nulla e usufruisce di diverse agevolazioni economiche poichè è invalida all’80%. e’ molto preoccupata perchè quest’anno deve presentare l’estratto conto bancario al 31/12/10. Sul suo conto ci sono circa 20.000 euro, i risparmi di tutta una vita. Ha paura che questa cifra non le faccia ottenere le agevolazioni di cui ha sempre goduto.
    Vi ringrazio anticipatamente della vostra gentile risposta. Daniele

  17. Capisco, in effetti anche io ho la stessa sensazione quando leggo un testo normativo. Grazie a voi che venite a leggere il blog e se volete contribuite con le vostre esperienze.

  18. Vi ringrazio moltissimo per la celertà della risposta. E’ veramente difficile districarsi in quest’ambito ed è veramente difficile volte accettare che pur in tutta onesta si debba aver paura di tutto..grazie!

  19. Ritengo di no, ha fatto bene a utilizzare il bonifico per rendere tracciabile il flusso e far capire la reale natura della donazione. Certo se si volesse proprio essere rigidi allora si potrebbe pensare che lei abbia fatto una prestazione senza fattura a fronte della quale ha ricevuto il bonifico, ma ritengo questa ipotesi assolutamente remota.

  20. Salve,

    ho una partita iva, sono un ignegnere, la mia macchina ha tirato le cuoia e ora devo comprarne un latra cosi il mio convivente mi ha regalato i soldi necesssari per l’anticipo, sul resto ho fatto un finanziamento a tasso zero. Ovviamente farò fattura in modo da detrarne le spese. Potrebbe essere un problema il fatto che il mio compagno mi ha dato dei soldi (il tutto via bonifico giustificato come regalo, ovviamente)?

    grazie mille!

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