Aggiornato il 4 Maggio 2023
Nel seguito i requisiti per fruire dell’incentivo fiscale al consolidamento dei contratti di apprendistato introdotto nel 2018 e valevole per i futuri anni che possono portare ad un sostanzioso risparmio per le imprese sui contributi INPS ed INAIL pagati per ciascun lavoratore dipendente assunto. Vedremo anche cosa prevede la nuova Manovra di Bilancio 2029 in termini di agevolazioni sui contratti di apprendistato dal primo gennaio 2020.
I 5 milioni che risultano rientrare nell’allocazione finanziaria precedentemente indicata sono destinati all’estensione degli incentivi di cui all’articolo 32, comma 1 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150 per il contratto di apprendistato per la qualifica, il diploma e il certificato di specializzazione tecnica superiore.
Legge di Bilancio 2019: novità sulle assunzioni dal 2020
Per i contratti di apprendistato di primo livello la nuova Manovra di Bilancio prevede uno sgravio contributivo per 3 anni. Le imprese che assumeranno lavoratori con contratto di apprendistato di primo livello non pagheranno contributi INPS per 3 anni e successivamente godranno di una agevolazione sull’aliquota contributiva che si ridurrà al 10%. Questo vale per le imprese e datori di lavoro che occupano fino a 9 dipendenti. Per le aziende con oltre 9 dipendenti invece per assunzione con l’apprendistato professionalizzante le aziende con oltre 9 dipendenti potranno beneficiare di una aliquota contributiva al 10% con meno di 9 l’aliquota è all’1,5% per il 1°anno, del 3% il 2°, poi al 10%.
Legge di Bilancio 2018
La legge di bilancio 2018 ha introdotto tra le altre misure volte al sostegno occupazionale la possibilità di godere di una agevolazione contributiva per tutti i contratti di apprendistato che, dopo il periodo iniziale di formazione, saranno trasformati in contratti di lavoro a tempo indeterminato. Parliamo dei cosiddetti consolidamenti, ossia i dipendenti che dopo il periodo di formazione consolidano la loro presenza in azienda facendosi assumere.
Sappiamo che le determinanti per l’assunzione non sono certo gli incentivi fiscali o i contributi in quanto un lavoratore dipendente si assume nel momento in cui vi è un effettivo bisogno, vi sono fondi disponibili per poter far rientrare il nuovo lavoratore all’interno dell’organigramma. Le caratteristiche personali e il feedback durante il periodo di prova, stage, o tempo determinato determineranno l’altra parte fondamentale che concerne inevitabilmente alla richiesta al personale di una futura assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
L’incentivo rappresenta solo un elemento di risparmio economico che concorre ad incentivare la scelta ma dubito che rappresenti la discriminante tra l’assunzione o meno del lavoratore. Una notizia positiva quindi che fa risparmiare l’imprenditore e che nel seguito cerchiamo di farvi comprendere meglio fornendo dei chiarimenti e degli esempi pratici alla luce delle ultime novità intervenute che hanno irrobustito la convenienza ad utilizzare questa forma contrattuale.
Manovra di bilancio 2019
L’articolo 26 della Manovra di Bilancio 2019 introduce nuovi fondi per il contratto di apprendistato e più precisamente destina euro 5 milioni per l’anno 2018, 15,8 milioni di euro per l’anno 2019 e 22 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020 per l’estensione degli incentivi di cui all’articolo 32, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150.Tuttavia l’incremento finanziario previsto a partire dal 2019 dalla citata lettera d) risulta eccedente rispetto al totale finanziario allocato dall’art. 68, comma 4, lett. a), della legge n. 144 del 99 pari a € 289.109.570,46.
Requisiti per l’incentivo all’assunzione con contratti di apprendistato
La natura del contributo è previdenziale nel senso che solitamente due terzi dei contributi sono a carico dell’impresa ed un terzo a carico del lavoratore. Di questi due terzi, un terzo sarà a carico direttamente dell’INPS. In altri termini l’agevolazione consiste nel 50% dei contributi previdenziali INPS da versare a carico del datore di lavoro. é obbligatorio però rispettare alcuni requisiti nel seguito riepilogati:
- Conferma presso lo stesso datore di lavoro per il quale era già in essere un contratto di apprendistato dopo la fine del periodo di formazione professionale entro il 31 dicembre 2017
- Il lavoratore dipendente non deve aver compiuto 35 anni nell’anno di imposta oggetto di beneficio INPS
- Il lavoratore non deve essere mai stato occupato a tempo indeterminato con lo stesso o con altro datore di lavoro
- Limite massimo 3.000 euro per anno
- Durata del beneficio 12 mesi
- Età del lavoratore: anno 2018: non aver compiuto il 35° anno di età mentre dall’anno 2019 non deve aver compiuto il 30° anno di età
Se il lavoratore, al termine del periodo di 12 mesi, viene assunto da altro datore di lavoro né il primo né il secondo possono fruire del beneficio contributivo.
Sappiamo che queste sono delle agevolazioni che si vanno a cumulare a quelle già presenti in passato riguardanti lo sgravio della contribuzione previdenziale e assistenziale. Già abbiamo avuto modo di vedere nella guida pratica al contratto di apprendistato che il legislatore introdusse lo sgravio dei contributi previdenziali per artigiani e non che si sostanziava nella possibilità di godere di una contribuzione pari al 10% per 5 anni (artigiani) o 3 anni (non artigiani).
Questa novità contenuta nella Legge di Bilancio 2018 interviene in modo cumulativa rispetto a quella già esistente ma ha una durata minore delle altre due. Gli artigiani infatti godeva di 5 anni di sgravio mentre questa nuova dura solo 12 mesi.
Tipologie contrattuali ammesse al beneficio
Esclusioni
Non sono agevolabili tutti i seguenti contratti nonchè sono fuori anche le PA Pubbliche Amministrazioni
- Apprendistato
- Contratto intermittente a tempo indeterminato (sia con che senza indennità di disponibilità)
- Lavoro domestico
- Contratto a tempo determinato
- Co. Co.Co. – Collaborazione coordinata e continuativa
- Prestazioni occasionali
Nel periodo di applicazione di questo beneficio non è consentita altra agevolazione cumulabile con questa.
Casi particolari
Dal 2019 il bacino a cui attingere per poter fruire del beneficio si riduce in quanto il limite di età scende a 300 anni in luogo degli attuali 35.