Bonus Acquisto POS e registratori di cassa nuovi: cos’è, come funziona e quanto vale il credito di imposta

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Aggiornato il 19 Agosto 2021

Il Decreto Sostegni bis 2021 rafforza l’agevolazione economica sull’utilizzo del POS e introduce anche un ulteriore bonus per l’acquisto di registratori di cassa idonei alla memorizzazione e trasmissione dei flussi telematici di dati all’agenzia delle entrate per negozianti lavoratori autonomi, esercenti attività di impresa, arti e professioni già prevista nel Decreto Legge n. 99/2021 “Lavoro e imprese”. La fonte normativa è l’articolo 11-bis del Dl n. 73/2021

Credito imposta commissioni POS: cos’è e come funziona

Nella sostanza per tutti gli acquisti effettuati con carta di credito, debito, bancomat e POS viene riconosciuto un credito d’imposta per gli acquisti effettuati dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022.

Accanto a questo viene introdotta una seconda agevolazione per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di dispositivi che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici.

Nella sostanza non solo sono incentivate all’utilizzo ma se non l’avete ancora comprato (ormai su Amazon si trovano a 50 euro ). Sul costo di acquisto viene anche riconosciuto un bonus spetta in misura variabile, a seconda dei ricavi o compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente a quello in cui sono state sostenute le spese agevolabili. Gli apparecchi per legge le carte di credito, che ripeto possono presi in locazione, noleggio o acquistati (come consiglio) devono essere fiscalmente idonei ossia validi ai fini della normativa fiscale.

Quanto dura? L’agevolazione vale per gli acquisti effettuati dal primo luglio 2021 al 30 giugno 2022.

Credito di imposta: a chi si applica

Nell’ambito soggettivo di applicazione vi rientrano esercenti attività d’impresa, arte o professione, addebitate loro dagli intermediari finanziari per i pagamenti ricevuti mediante carte di credito, di debito o prepagate

Devono essere adottate tutte le misure stabilite dall’agenzia delle entrate che saranno disponibili entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del “Sostegni-bis.

Quanto vale il credito? Il Credito di imposta POS dal 30% al 100%

Il Decreto aumenta la percentuale del credito di imposta concesso passandolo dal 30% al 100% ma limitata ad un un intervallo di tempo predefinito.

L’importo del credito di imposta varia a seconda dello strumento acquisito sia delle dimensioni del contribuente. A proposito delle dimensioni il credito di imposta non viene riconosciuto de il volume d’affari dell’esercente è superiore a 400 mila euro. A tal proposito vi segnalo l’articolo relativo alla definizione di fatturato e volume d’affari.

Contrariamente al solito il credito di imposta non può essere richiesto a rimborso ma (come consiglio) può essere utilizzato solo in compensazione con altri debiti tributari per mezzo del modello F24 così come previsto dall’articolo 17, Dlgs n. 241/1997 recante “Norme di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi e dell’imposta sul valore aggiunto, nonché di modernizzazione del sistema di gestione delle dichiarazioni”.

Il credito di imposta dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e in quelle successive, fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Inutile dire che la gestione di un credito coinvolge contribuente commercialisti CAF quando potrebbe essere molto più semplice richiedere alle banche di trasmettere i dati relativi alle commissioni con dei flussi telematici annuali senza dover raddoppiare il lavoro coinvolgendo con riconciliazioni, quadrature, etc. Sono certo che ci arriveremo ma dovremmo pazientare.

Credito di imposta per acquisto POS

Per coloro che esercitano attività di lavoro autonomo esercenti attività d’impresa, arte o professione che, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico – in conformità alle caratteristiche tecniche stabilite dall’Agenzia delle entrate entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del “Sostegni-bis” – collegati ai registratori telematici, il bonus, parametrato al costo di acquisto, noleggio o utilizzo e alle spese di convenzionamento o per il collegamento tecnico tra gli strumenti, spetta, entro il tetto di spesa di 160 euro, nella misura:

  • del 70%, se i ricavi/compensi del periodo d’imposta precedente non superano 200mila euro
  • del 40%, se i ricavi/compensi del periodo d’imposta precedente superano 200mila euro e fino a 1 milione
  • del 10%, se i ricavi/compensi del periodo d’imposta precedente superano 1 milione di euro e fino a 5 milioni.

Credito di imposta per acquisto registratori di cassa che dialogano con l’agenzia delle entrate

Al fine di iniziare a dotare la popolazione di esercenti di registratori in grado di connettersi direttamente con l’agenzia delle entrate per scaricare i dati così da ritrovarsi un giorno non troppo lontano ad avere già le dichiarazioni dei redditi pre compilate così come anche le liquidazioni Iva e gli altri adempimenti è stato introdotto altro credito imposta.  Questo riguarda strumenti di memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi. Il limite massimo di spesa agevolabile è doppio, 320 euro, e il bonus spetta nella misura:

  • del 100%, se i ricavi/compensi del periodo d’imposta precedente non superano 200mila euro
  • del 70%, se i ricavi/compensi del periodo d’imposta precedente superano 200mila euro e fino a 1 milione
  • del 40%, se i ricavi/compensi del periodo d’imposta precedente superano 1 milione di euro e fino a 5 milioni

Insomma non possiamo dire che lo Stato non stia facendo qualcosa per incentivare tutti a utilizzare strumenti tracciabili. Ma tanto lo sappiamo che noi Italiani abbiamo bisogno di chi ci impone le cose in modo drastico altrimenti tendiamo a preferire – inspiegabilmente – l’utilizzo del contante…chissà perché…

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