Detrazione Fiscale Abbonamento Trasporto Pubblico Tessera Autobus Metro 2021 2022 Irpef Ires: come funziona

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Last Updated on 4 Maggio 2023

Il costo sostenuto a partire dal per l’abbonamento al trasporto pubblico pubblico , autobus, metro, treno etc può essere portato in detrazione fiscale dall’IRPEF nel rispetto di alcune condizioni ed entro certi limiti di importo nella dichiarazione dei redditi 730, modello Redditi PF o modello Unico. Nel seguito forniamo i chiarimenti per fruire di questa nuova agevolazione fiscale Irpef da parte dei lavoratori subordinati per la spesa effettivamente rimasta a loro carico e anche della possibilità per le imprese di detrarsi fiscalmente il costo ai fini IRES.

Parliamo di detrazione Fiscale e non di deduzione per il beneficio si applica direttamente all’imposta e non al reddito imponibile Irpef.

Quali tipi di trasporto sono ammesse all’agevolazione fiscale

Nella pratica l’incentivo fiscale vale per abbonamenti aventi ad oggetto il bus, la metro ma anche i treni ed indipendentemente dalla tratta utilizzata se regionale, locale, nazionale etc. Parliamo però di abbonamento per cui non ritengo possano essere detratti fiscalmente anche i singoli biglietti. Se fosse possibile infatti andrebbero quantomeno indicati il codice fiscale del beneficiario in modo da poter risalire al soggetto avente diritto alla detrazione fiscale del costo sostenuto o del familiare che ha pagato il prezzo del biglietto per suo contro. Son dell’idea che non sia possibile la detrazione fiscale Irpef del singolo titolo ma che lo sia tuttavia anche un abbonamento di una singola settimana o un mese. Questo perché nel testo della norma si fa espresso riferimento solo all’abbonamento non individuando una durata minima.

Vale sia per i trasporti regionali che interregionali. Sono detraibili non solo gli abbonamenti alla metro o all’autobus ma anche quelli relativi all’acquisto di servizi di trasporto aventi a oggetto trasporto di persone, ad accesso generalizzato, resi da enti pubblici ovvero da soggetti privati affidatari del servizio pubblico sulla base di specifiche concessioni o autorizzazioni da parte di soggetti pubblici.

Sono detraibili anche le spese per l’abbonamento dl trasporto pubblico regionale e interregionale oltre che a quello locale.

Cosa si intende per Abbonamento al servizio di trasporto

Per “abbonamento” si intende un titolo di trasporto che consenta di poter effettuare un numero illimitato di viaggi, per più giorni, su un determinato percorso o sull’intera rete, in un periodo di tempo specificato.

Costi esclusi dalla detrazione per il trasporto pubblico

La detrazione non spetta, invece, per le spese sostenute per l’acquisto:

  • di titoli di viaggio che abbiano una durata oraria, anche se superiore a quella giornaliera, quali ad esempio i biglietti a tempo che durano 72 ore;
  • delle c.d. carte di trasporto integrate che includono anche servizi ulteriori rispetto a quelli di trasporto quali ad esempio le carte turistiche che oltre all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici consentono l’ingresso a musei o spettacoli.

La ragione è semplice: sono titoli che non sono nominativi per cui si rischierebbe politiche elusive. Certo si potrebbe rimediare facendoli pagare solo con il cellulare indicando il codice fiscale ma questo è un altro discorso che andrebbe ad incidere troppo forse sull’erario.

Ai fini della detrazione, inoltre, per servizi di trasporto pubblico locale, regionale o interregionale devono intendersi quelli aventi ad oggetto trasporto di persone, ad accesso generalizzato, resi da enti pubblici ovvero da soggetti privati affidatari del servizio pubblico sulla base di specifiche concessioni o autorizzazioni da parte di soggetti pubblici.

Rientra in tale categoria qualsiasi servizio di trasporto pubblico, a prescindere dal mezzo di trasporto utilizzato, che operi in modo continuativo o periodico, tanto all’interno di una regione, quanto mediante attraversamento di più regioni, con itinerari, orari, frequenze e tariffe prestabilite. Nel caso di abbonamenti unici che coprano una tratta nazionale ed una estera, la detrazione spetta solo sulla parte di spesa sostenuta per l’abbonamento riferibile alla tratta nazionale. Qualora, tuttavia, non sia possibile distinguere la quota di costo riferito al trasporto della sola tratta nazionale, la detrazione spetta sull’intera spesa sostenuta.

Dall’anno 2020 la detrazione dall’imposta lorda per le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000; in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000. Questa previsione vale per molte delle detrazioni fiscali presenti nell’ordinamento tributario.

A chi spetta il bonus?

La detrazione spetta per le persone che se ne servono “per la propria mobilità quotidiana, quali studenti, lavoratori, pensionati“.

I casi possibili

L’agevolazione si estende anche ai familiari a carico del contribuente lavoratore subordinato per cui varrà:

  • sia nel caso il genitore paghi l’abbonamento al figlio lavoratore subordinato o ad altro familiare a carico fiscalmente che sia un lavoratore subordinato
  • sia nel caso in cui il genitore lavoratore subordinato paghi la tessera dell’autobus al figlio studente (quest’ultima è da chiarire)

Se ve ne vengono in mente altri scrivetemi e cerchiamo di dargli una risposta.

Esclusioni

Il bonus fiscale per il trasporto non si applica per i biglietti con durata oraria ossia il classico biglietto che acquistiamo a presso fisso alle macchinette che danno diritto a viaggiare sui mezzi per un’ora. Questa esclusione vale anche nel caso in cui sia di durata superiore a quella giornaliera o anche maggiore tipo 48, 72 ore.

Quanto vale la detrazione fiscale e quanto risparmio nella realtà

La detrazione fiscale vale per il 19% del costo sostenuto ed il limite annuo di spesa è di 250 euro. Il risparmio massimo fruibile pertanto nel caso di acquisto di un abbonamento di 250 euro sarà pari massimo a 47,5 euro. Possiamo quindi dire che il beneficio pur non valendo moltissimo al livello di singolo contribuente va ad interessare una moltitudine importante di persone. Basti pensare alle centinaia di migliaia che utilizzano i mezzi pubblici nelle grandi città come Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino, Napoli, etc

Deduzione per le società ai fini IRES

Il costo di competenza dell’esercizio 2018 e successivi, sostenuto dall’azienda per le prestazioni di servizi di trasporto collettivo alla generalità o a categorie di dipendenti, anche se affidate a terzi ivi compresi gli esercenti servizi pubblici, rientrano nell’ambito di esenzione fiscale così come disposto dall’articolo 51, comma 2, lett. d) del TUIR.

La Legge di bilancio 2018 introduce anche la possibilità di portare in deduzione fiscale dal reddito imponibile da lavoro dipendente (non detrazione dalle imposte attenzione) il costo sostenuto per il rimborso delle spese di viaggio dei propri dipendenti. Si parla specificamente di rimborso di titoli di viaggio.

Qui è da capire cosa debe intendersi per titoli di viaggio ossia se parliamo dei rimborsi spese per le trasferte o solo per esempio dei rimborsi spese per il tragitto casa-lavoro o lavoro-casa. Ritengo che non parliamo di spese per trasferte al momento anche se per come è scritta potrebbe prestare il fianco ad interpretazioni estensive o strumentalizzazioni del disposto normativo. In poche parole chi ha l’audacia di farlo, seppur parte perdente in partenza, potrebbe spuntarla in contenzioso a mio avviso anche se sconsiglio vivamente di farlo e di attendere i soliti chiarimenti da parte dell’agenzia che probabilmente ribadirà l’interpretazione riduttiva già avuta in passato con la risoluzione del 2007.
Nella pratica queste non saranno più considerate un fringe benefit in capo al dipendente e non saranno addebitate più in busta paga come reddito da lavoro dipendente.

Dal primo gennaio pertanto i datori di lavoro potranno dedursi ai fini Ires le somme eventualmente rimborsate ai propri dipendenti per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico indipendentemente dalla durata e nel limite di 250 euro in quanto non saranno più riaddebitati in busta paga al dipendente. in una frase ho condensato l’incentivo per l’impresa es pero di essere stato chiaro.
Anche laddove il datore di lavori rimborso solamente una parte dell’abbonamento come spesso accade questa quota parte sarà deducibile ai fini IRES dal reddito di impresa. In altre parole anche il solo contributo parziale potrà essere portato in deduzione dal reddito di impresa e non più addebitato in busta paga al dipendente.
 
Dalla relazione illustrativa si fa più che altro riferimento alla finalità della norma che deve essere quella di ridurre l’impatto ambientale incentivando l’utilizzo di mezzi pubblici.
 
In ultimo ma non meno importante parliamo di trasporto pubblico per cui al momento parliamo di ATAC… ma non sarà sempre così…

Testo Legge detrazione Trasporto Pubblico

Il riferimento normativo introdotto dalla Legge d Bilancio 201828. Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 15:
1) al comma 1, dopo la lettera i-novies) è aggiunta la seguente: « i-decies) le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per un importo non superiore a 250 euro »; 2) al comma 2, primo periodo, le parole: « e i-sexies) » sono sostituite dalle seguenti: « , i-sexies) e i-decies) » e le parole: « per gli oneri di cui alla lettera f), il limite complessivo ivi stabilito » sono sostituite dalle seguenti: « per gli oneri di cui alle lettere f) e i-decies), i limiti complessivi ivi stabiliti »; b) all’articolo 51, comma 2, dopo la lettera d) è inserita la seguente: « d-bis) le somme erogate o rimborsate alla generalità o a categorie di dipendenti dal datore di lavoro o le spese da quest’ultimo direttamente sostenute, volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto, di accordo o di regolamento aziendale, per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente e dei familiari indicati nell’articolo 12 che si trovano nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo articolo 12; ».

Casi particolari

Se avete dei casi particolari di trasporto pubblico da approfondire scrivete un commento e vediamo insieme di trovare la risposta o di fornirvi il chiarimento.

Compilazione 730 Precompilato

Anche questo è un dato che ha a disposizione l’agenzia delle entrate nella propria anagrafe tributaria per cui, a parte ritardi nelle implementazioni sistemistiche, dovrete ritrovarvelo come valore proposto nel prossimo 730 precompilato. Nel 730 pre compilato dovranno essere riportati eventuali punti riportati nella Certificazione UNICA CU ai punti da 341 a 352, codice onere 40. Nnn dovranno invece essere indicate le eventuali spese o contributi dati dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate ai punti da 701 a 706 Cu, codice 40.

Nella legge di Bilancio 2018 approvata a fine dicembre 2017 trova spazio anche questa interessante disposizione che consente di portare in detrazione fiscale il costo dell’abbonamento annuo pagato ad ATAC o ad altra compagnia di trasporto pubblico a favore di lavoratori subordinati.

Controlli dell’agenzia delle entrate

Fermo restando che dovreste trovarvi l’importo nel 73 pre compilato tuttavia dovrete avere cura di conservare la documentazione di acquisto per verificare l’importo proposto o indicarlo se non è riportato. Se gli abbonamenti non sono nominativi si dovrà dichiarare che ne era l’utilizzatore per vedere se poteva beneficiare della detrazione fiscale.

La detrazione fiscale vale anche per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale

 Aspetti generali

A partire dal 1° gennaio 2018, è possibile detrarre un importo pari al 19 per cento delle spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale.

La detrazione, che spetta anche se le spese sono sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico ai sensi dell’art. 12 del TUIR, è calcolata su un importo complessivamente non superiore a euro 250 (art. 15, comma 2, del TUIR). Il limite massimo di spesa ammesso alla detrazione pari a euro 250 deve intendersi riferito cumulativamente alle spese sostenute dal contribuente per l’abbonamento proprio e dei familiari a carico. Il predetto importo di euro 250 costituisce, inoltre, anche il limite massimo di spesa ammesso alla detrazione per ogni singolo abbonato al servizio di trasporto pubblico; pertanto, anche se il costo dell’abbonamento è suddiviso tra più soggetti, come nel caso dei genitori che sostengano la spesa di euro 400 per l’abbonamento del figlio a carico, l’ammontare massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione, da ripartire tra i genitori, non può superare euro 250.

In applicazione del principio di cassa, la detrazione è calcolata sulla spesa sostenuta nel 2020 per l’acquisto dell’abbonamento, indipendentemente dal periodo di validità dello stesso (ad esempio abbonamento acquistato nel mese di dicembre 2020 con validità dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021).

Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2020 che nello stesso anno sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella CU 2021 (punti da 701 a 706) con il codice 40. La detrazione spetta comunque sulla parte di spesa non rimborsata sempreché rientri nel limite complessivo di euro 250. 

 

Limite di detraibilità

Devono essere comprese nell’importo anche le spese indicate nella CU 2021 (punti da 341 a 352) con il codice 40.

 

Documentazione da controllare e conservare

La detrazione spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili”.

La spesa sostenuta e la data di sostenimento sono documentate dal titolo di viaggio e, se non riportate nel titolo di viaggio, dalla ricevuta di pagamento dell’abbonamento (ad esempio smart card nominativa ricaricabile). Deve essere documentata, inoltre, la durata dell’abbonamento. Se la ricevuta di pagamento è intestata a un familiare a carico, oltre alla documentazione di cui sopra, deve essere prodotta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà effettuata nei modi e nei termini previsti dal DPR n. 445 del 2000 con l’indicazione del soggetto che ha sostenuto la spesa. In assenza dell’indicazione della data di sostenimento della spesa, la stessa si presume sostenuta in coincidenza con la data di inizio della validità dell’abbonamento (ad esempio, per un abbonamento nominativo che assuma validità dal 1° luglio 2018, la spesa si riterrà sostenuta in tale data). In caso di emissione o ricarica del titolo di viaggio nominativo realizzato in formato elettronico, dalla documentazione in possesso del contribuente devono risultare le indicazioni essenziali a qualificare il titolo di viaggio nonché ogni altra informazione utile ad individuare il servizio reso (soggetto utilizzatore, periodo di validità, spesa sostenuta e data di sostenimento della spesa). Tali requisiti si ritengono soddisfatti anche nel caso in cui detta documentazione, pur non contenendo alcun riferimento esplicito al nominativo dell’avente diritto, sia comunque a lui riconducibile in modo univoco, ad esempio perché contenente il numero identificativo dell’abbonamento allo stesso intestato.

In caso di emissione o ricarica del titolo di viaggio non nominativo, qualora, il titolo di spesa sia intestato a un familiare a carico, oltre alla documentazione di cui sopra, deve essere prodotta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà effettuata nei modi e nei termini previsti dal DPR n. 445 del 2000 in cui sia indicato chi ha sostenuto la spesa. Nella tabella seguente sono indicati i casi in cui è resa la dichiarazione sostitutiva.

 

Intestazione TDV

Intestazione documento di spesa, se diverso da TDV

Dichiarazione da rendere

Contribuente

Contribuente

Familiare a carico

Contribuente

Familiare a carico

Familiare a carico

Sostenimento della spesa

Contribuente

Nessuna

Familiare a carico

Nessuna

Sostenimento della spesa

Nessuna

Contribuente

Nessuna

Familiare a carico

Sostenimento della spesa

Nessuna

Nessuna

La detrazione non spetta

 

 

Tipologia

Documenti

Spese sostenute per l’acquisto degli

abbonamenti ai servizi di

trasporto pubblico locale, regionale e interregionale

–     Titolo di viaggio, ricevute di pagamento o altra documentazione attestante il pagamento “tracciabile”, da cui risulti soggetto utilizzatore, periodo di validità, spesa sostenuta e data di sostenimento della spesa

–     L’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere attestato mediante l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che effettua la prestazione di servizio

–     In mancanza di tale documentazione: ricevuta del versamento bancario o postale, ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati

–     In caso di abbonamento in formato elettronico: documentazione da cui risultino le indicazioni essenziali a qualificare il titolo di viaggio nonché ogni altra informazione utile ad individuare il servizio reso (soggetto utilizzatore, periodo di validità, spesa sostenuta e data di sostenimento della spesa)

–     Dichiarazione sostitutiva di sostenimento della spesa nei casi previsti

Rimborso ATAC: come funziona il Vaucher

Elenco di tutte le Detrazioni e Deduzioni Fiscale IRPEF

Riferimento normativo detrazione fiscale trasporto pubblico

Art. 15, comma 1, lett. i-decies), e comma 2, del TUIR 

 

 

14 Commenti

  1. Salve, la mia azienda ha contribuito (con 250 euro) a pagare il mio abbonamento annuale ( di 395 euro) per i mezzi pubblici. Posso chiedere con il 730 la detrazione del 19%? Se si, su quale importo? Sull’intero importo (395 che avrà comunque un massimale di 250 euro) o su 395-250 (145 euro) o su niente? Grazie.

  2. Posso indicare come spese detraibili nella mia busta paga di dicembre 2021 per il conguaglio fiscale, abbonamenti al trasporto pubblico acquistati online con carta prepagata intestata a mio marito? Specifico che non sono fiscalmente a carico di mio marito.

  3. LO dimostra l’esistenza di questo blog, non posso che essere d’accordo con lei. Tuttavia non sono così sicuro che all’estero sia semplicissimo

  4. Salve,
    io ho usufruito di una convenzione per cui l’ abbonamento annuale con ricevuta dicembre 2019 viene però pagato mensilmente attraverso la trattenuta in busta paga. Come posso e soprattutto in quale dichiarazione dei redditi ho il recupero ? devo aspettare il prossimo anno?
    sul cud non ci sono riferimenti in merito. Ho ricevuta datata dicembre 2019 e trattenute mensili.
    Grazie in anticipo

  5. Non è detraibile. L’agevolazione si sostanzia nella detassazione del reddito che sarebbe stato tassato nell’ipotesi in cui il datore di lavoro le avesse corrisposto il beneficio in busta paga. Le riporto il testo dell’articolo di legge per una più agevole comprensione: 1. Il reddito di lavoro dipendente e’ costituito da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro. Si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme e i valori in genere, corrisposti dai datori di lavoro entro il giorno 12 del mese di gennaio del periodo d’imposta successivo a quello cui si riferiscono.

    2. Non concorrono a formare il reddito (1):

    a) i contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza a disposizioni di legge; i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformita’ a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, che operino negli ambiti di intervento stabiliti con il decreto del Ministro della salute di cui all’articolo 10, comma 1, lettera e-ter), per un importo non superiore complessivamente ad euro 3.615,20. Ai fini del calcolo del predetto limite si tiene conto anche dei contributi di assistenza sanitaria versati ai sensi dell’articolo 10, comma 1, lettera e-ter);

    b) (lettera abrogata dall’art. 2, comma 6, decreto-legge 27 maggio 2008 n. 93);

    c) le somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro, nonche’ quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi, o, fino all’importo complessivo giornaliero di lire 10.240, le prestazioni e le indennita’ sostitutive corrisposte agli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative a carattere temporaneo o ad unita’ produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione;

    d) le prestazioni di servizi di trasporto collettivo alla generalita’ o a categorie di dipendenti; anche se affidate a terzi ivi compresi gli esercenti servizi pubblici;

  6. Buongiorno. Nelle Istruzioni del 730 è scritto che nell’importo da indicare in dichiarazione deve essere compreso quanto riportato dal datore di lavoro nella CU (punti da 341 a 352). Ma io non ho mai comunicato al datore di lavoro le spese di trasporto pubblico da me sostenute (perché avrei dovuto? Non hanno nulla a che fare con il rapporto di lavoro… da questo punto di vista sono come le spese mediche). Di conseguenza non c’è traccia di queste spese né nella CU né nella precompilata. Eppure per legge avrei diritto alla detrazione (ho conservato tutti i titoli di viaggio). Secondo voi posso modificare la precompilata inserendo l’onere detraibile pur in assenza dell’indicazione nella CU?
    Grazie mille.

  7. salve , io per lavoro e due mie figlie per studio abbiamo circa € 1500.00 di spese annue …. volevo sapere se i 250,00 euro sono per componente il nucleo( quindi nel mio caso 250×3) o solamente 250,00 euro in toto?

  8. Ciao,noi abitiamo fuori Milano in provincia, e mio figlio per andare a scuola fa l’abbonamento mensile di 41,50 come faccio a scaricarne le spese con il 730?Grazie

  9. sostenuto nel 2017 NO, quello del 2018 invece si. Per ottenere la detrazione basterà presentare ricevuta fiscale del pagamento effettuato con l’indicazione del proprio codice fiscale pr cui quanto o andrà a rinnovare se lo faccia dare. Questo ce lo dice la lettera i-decies) dell’articolo 15 Tuir modificato a partire dal primo gennaio 2018 (entrata in vigore della legge di bilancio) le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per un importo non superiore a 250 euro. Spero di essere stato utile

  10. ma il costo abbonamento trasporti pubblici 2017 puo’essere portato in detrazione del 730 2018?Grazie vorrei un chiarimento ed inoltre cosa bisogna presentare per ottenere l’eventuale detrazione?

  11. Ciao, nel caso in cui il servizio di trasporto locale venga pagato sia dal datore di lavoro che dal dipendente, il lavoratore può beneficiare della detrazione per la quota parte da lui economicamente sostenuta? Grazie

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