La riforma della pensione INPS: quando andare con le novità del Governo Monti

La riforma delle pensione INPS ha abolito la pensione di anzianità modificando i requisiti per andare in pensione per lavoratori dipendenti pubblici e privati, uomini e donne anche in base all’introduzione del principio dell’adeguamento alla speranza di vita, oltre all’abbandono del sistema retributivo. Muta anche il calcolo della pensione, anche se di poco rispetto alle modalità. La riforma delle pensioni ha introdotto una serie di novità che vanno dall’abolizione del sistema retributivo a favore del contributivo, l’innalzamento dei parametri per accedervi sia dal punto di vista delle annualità contributive da versare, sia per l’età anagrafica minima richiesta per poter accedere, sia diversa a seconda della tipologia di soggetto se uomo e donna (considerando che sono stati  recepiti i i moniti della comunità europea ad allineare le annualità previste per le donne a quelle previste per gli uomini).

Le nuove pensioni di vecchiaia e di anzianità: i nuovi requisiti minimi
Assistiamo tuttavia all’introduzione della nuova pensione di vecchiaia e della nuova pensione anticipata che prevedono comunque il raggiungimento di un livello minimo di contribuzione e di possesso di età anagrafico per poter accedere al trattamento pensionistico. Andiamo al sodo e vediamo quali sono i requisiti minimi per andare in pensione:

Lavoratori dipendenti privati
Per i lavoratori dipendenti che operano nel settore privato e per le donne si dovrà rispettare il requisito minimo di 60 anni di anzianità intesa come età anagrafica ma limitatamente a coloro che maturano i requisiti fino al 31 dicembre 2011. Dal primo gennaio infatti il requisito minimo richiesto per andare in pensione sale a 62 anni fino a fine 2013 per poi salire a 63 anni e 6 mesi dal primo gennaio 2014 e fino a raggiungere 66 anni dal primo gennaio 2008.

Lavoratori dipendenti pubblici e la pensione
La pensione dei lavoratori dipendenti che prestano il proprio servizio nel pubblico impiego invece potranno andare in pensione a 65 anni se uomini e a 61 anni se donne se maturano tale requisito entro il 31 dicembre 2011 altrimenti dal primo gennaio 2012 sono scatatti i nuovi requisiti che prevedono l’allineamento tra uomini e donne del settore pubblico a 66 anni.

Lavoratori autonomi liberi professionisti titolari di partita Iva e la loro pensione
I lavoratori autonomi liberi professionisti di partita Iva potranno andare in pensione con un requisito minimo di età anagrafica pari a 60 anni semprechè abbiano maturato tale diritto entro il 31 dicembre 2011 mentre dal primo gennaio 2012 scatteranno le nuove finestre (anche se questo termine ormai è obsoleto) in quanto si potrà andare in pensione solo dopo 63 anni e 6 mesi.

Quando è possibile andare in pensione con i minimi
Si può andare sempre per chi ha versato 42 anni di contributi se siete uomini e 41 anni per le donne, indipendentemente dall’età anagrafica. Ma soprattutto, una volta abolita quel vergognoso sistema delle finestre temporali di potrà richiedere il trattamento pensionistico a partire dal mese successivo alla maturazione dei requisiti. Ricordiamo che prima i pensionati dovevano attendere 18 mesi.

Requisito minimo contributivo valido per tutti
Il legislatore ha previsto un requisito minimo contributivo pari a 20 anni anche se per accedere alla pensione ovviamente non basteranno.

Requisiti minimo di pensionamento dal 2021
L’età di pensionamento dal primo gennaio del 2021 non potrà essere inferiore a 67 anni di età per tutti lavoraotri dipendenti pubblici e privati uomini e donne.

Per chi vuole restare a lavorare ancora pur avendo raggiunto i requisiti minimi
Il decreto Monti introduce anche un ulteriore novità nelle pensioni di vecchiaia che si sostanzia nella possibilità per chi ha raggiunto i  di continuare a lavorare fino a 70 anni con un incentivo basato sull’aumento del coefficiente di rivalutazione delle pensione, in pratica un aumento della pensione percepita mensilmente. Il limite dei 70 anni inoltre è soggetto allo stesso slittamento in avanti per via dell’agganciamento alle speranze di vita.

Perché si è deciso di procedere al riordino delle pensioni in Italia
Si cerca di salvaguardare i principi di equità e convergenza intergenerazionale e di flessibilità nelle finestre di accesso alle pensioni allineando il sistema alle reali aspettative di vita già in essere per i restanti paesi europei. Dovremmo pertanto salutare definitivamente quel sistema di baby pensione e pensioni con l’ultimo valore della busta paga per lasciare spazio al sistema contributivo che genera una pensione direttamente proporzionale alla somma dei contributi versati nel corso dell’anno.

Pensione anticipata
Vi è poi la possibilità di andare in pensione prima grazie alla rinuncia di quota pari al 2% della pensione per ogni anno antecedente al compimnto dei 62 anni di età il chè mi sembra molto più contenuto rispetto al calcolo del riscatto degli anni di pensione che raggiungevano delle cifre altissime che di fatto impedivano nella stragrande maggiornaza dei casi di accedere alla pensione in anticipo onde evitare di levare le disponibilità per acquistare co dare un anticipo per la casa ai figli.

Il sistema contributivo delle pensioni con pro rata
Mentre ad oggi i due sistemi coesistevano, ossia era possibile sia il sistema retributivo  sia quello contributivo (senza dubbio più conveniente il primo) ora tale sistema finalmente lascia il posto ad un più coerente sistema contributivo. In tal modo il lavoratore semplicemente calcolerà la propria pensione anche autonomamente mediante la consultazione della propria posizione previdenziale e la sua rivalutazione in base ai coefficienti stabiliti dall’ente previdenziale pubblico sul sito dell’INPS che ricordo da la possibilità di visualizzare la propria posizione previdenziale con il sistema ormai conosciuto di identificaizone sul portale con user id e password e codice PIN alfanumerico inviato a casa per posta. Il motto in poi da oggi sarà tanto paghi tanto avrai di pensione.

Da quando scattano le nuove pensioni
Il complesso sistema di norme che si sviluppa grazie a più di una legge e che forse conoscerà altre variazioni si applicheranno per i lavoratori e aspiranti pensionati che maturano i requisiti pensionistici dopo il primo gennaio 2012. In tal modo coloro che sono riusciti a maturare uno dei due requisiti di anzianità o vecchiaia alla pensione prima di tale data potranno applicare le regole tuttora vigenti. Il sistema contributivo scatta per i lavoraroi che hanno preso servizio dal 1996.

Quanto prenderete di pensione
Se volete un numero magico da applicare alla pensione INPS potrete in linea di massima immaginare che se siete lavoratori dipendenti verserete il 33% della vostra retribuzione che trovate nella busta paga e questa voce sarà rivalutata annualmente secondo il prodotto interno lordo italiano, il che finora c’è da mettersi le mani nei capelli. Al momento del pensionamento inoltre sarà rivalutata per un coefficiente di rivalutazione del 4,798% e che può salire se sceglierete di sfruttare la possibilità della pensione incentivata di vecchiaia che come detto sopra prevede l’applicazione di un coefficiente di rivalutazione maggiore (parliamo del 5,620%) e che ogni anno però potrebbero variare.

Il calcolo della pensione
Dal punto di vista del calcolo il grosso è figlio dell’abrogazione del sistema retributivo a favore del sistema contributivo ed oltre a questo possimao dire che variano i coefficienti di rivalutazione delle pensioni al momento della maturazione e variano anche i minimi contributivi in percentuale per alcune categorie come quella dei lavoratori autonomi e che  saranno poi recepite dai rispettivi ordini professionali. La consultazione della propria posizione contributiva dovrà essere e sarà più semplice in qaunto si calcolerà agevolmente in base all’effettivo versato dal contribuente e in visione sul portale dell’INPS.

Per finire vorrei  sottolineare che è scomparso quell’indicibile sistema delle finestre secondo cui per non si sa quale motivo le pensioni venivano corrisposte dopo 12 o 18 mesi dal mese di maturazione dei requisiti quasi come se i poveri pensionati dovessero vivere di aria in quel periodo e che fortuntamante è stato abrogato da un governo che ha messo in campo provvedimenti di rigore, senza dubbio, ma che rispondono ad una logica e che sono coerenti tra loro.
Dal 2019 la frequenza degli adempimenti avrà intervalli diversi ossia biennali rispetto ai triennali dei prossimi anni… ma abbiamo tempo per pensarci.

Quando posso richiedere la pensione anticipatamente

Il requisito contributivo minimo previeto per uomini e di 42 anni e sei mesi mentre per le donne scende a 41 anni e sei mesi. Inutile dirle che a mio avviso di anticipato di questa pensione ci può essere veramente poco in quanto se pur ipotizziamo che avete iniziato a lavorare a 18 anni cosa che sempre Meno spesso accade andrete in pensione minimo a sessant’anni.

Nella tabella seguente vedremo cosa accadrà nei prossimi anni così vi mettete l’anima in pace. Il nuovo tremendo sistema pensionistico è basato su un sistema contributivo… ma il nuovo requisito minimo contributivo per accedere alla pensione è costituito da ben 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 42 anni e dieci mesi per le donne, procedendo così con quel disegno ben congegniato di aumento mensile che è partito dal 2013 e ci ha fatto arrivare fino a questi due requisiti legati alle famosissime “aspettative di vita”.

Soggetti che hanno versato il primo contributo previdenziale prima del primo gennaio 2016

ANZIANITA’ CONTRIBUTIVA
Decorrenza Uomini Donne
dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 42 anni e 5 mesi 41 anni e 5 mesi
dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi
dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
dal 1° gennaio 2019 42 anni e 10 mesi* 41 anni e 10 mesi*

Soggetti che hanno versato il primo contributo previdenziale DOPO del primo gennaio 2016

Nel seguito la tabelle anche per questa categoria

REQUISITI CONTRIBUTIVI
Decorrenza Uomini Donne
dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 42 anni e 5 mesi 41 anni e 5 mesi
dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi
dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
dal 1° gennaio 2019 42 anni e 10 mesi* 41 anni e 10 mesi*

*Annualmente possono essere adeguati i requisiti in base alle nuove speranze di vita

Nel calcolo i contributi versati prima del compimento del diciottesimo anno di età valgono 1,5. Per questa categoria la decurtazione che vedrte dopo non si applica mentre per quelli che hanno iniziato a versare prima del 1996 opera una decurtazione forfettaria se andrete in pensione con un’età anagrafica pima dei 62 anni che è più ampimanete descritta dopo.

Pensione di inabilità

Se siete inabili invece potete leggere l’articolo dedicato alla richiesta della pensione di inabilità

Vi segnalo i nuovi articoli che sostituiscono quanto sopra riportato:

Pensione Anticipata

http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/pensione-anticipata-post-2015-guida-requisiti-quando-andare/21284/

Pensione Vecchiaia o per anzianità: requisiti

http://www.tasse-fisco.com/persone-fisiche/pensione-vecchiaia-guida-quando-come-andare-calcolo/21311/

http://www.tasse-fisco.com/persone-fisiche/calcolo-pensione-inps-eta-data-online-metodo-contributivo-retributivo-misto/24341/

 

 

 

14 Commenti

  1. Su questo credo che siamo tutti d’accordo, ma se lo facessimo illustri attuari professori, dotti, medici e sapienti ci dicono che il sistema pensionistico traballerebbe….a mio modesto avviso potrebbe traballare solo poltrone e posti di lavoro guadagnati no per merito….faccia che la politica non entri nei suoi affari. Quello che non sopporto è che a pagare questo sono i giovani che son costretti a restare sempre di più a scuola, a studiare sempre di più a essere schiavi di datori di lavoro che lavorano molto meno di loro, ne sanno meno di loro ma che guadagna ed hanno più garanzie di loro….un controsenso in termini…le generazioni vanno prima di tutto tutelate e non spremute….inoltre anche quelli vicino alla pensione….la cui STRAGRANDE maggioranza potrebbe desiderare di lavorare di meno perchè forse ha capito finalmente le priorità della vita, non può andarci….ma vi rendete conto che ricatto morale verso giovani e più grandi?????

  2. si riferisce ai suoi o a quelli dei suoi dipendenti? Se sono i suoi no, ma le faranno delle sanzioni tra poco tempo

  3. Buona sera complimenti fer il forum
    ho una domanda da fare e se e possibile avere una risposta
    se un commerciante indebbitato non riesce a pagare i contributi’inps quando arrivera se arrivera all’eta pensionistica di vecchiaia percepira senpre una pensione anche se e minima o non avra diritto. grazie della vostra gentilezza

  4. Gentilissima redazione,
    mio fratello ha raggiunto i 42 anni di lavoro, sempre e regolarmente aasicurato, a maggio 2015. Gli è stato detto che per andare in pensione deve attendere di compiere i 56 anni di età e 3 mesi, cosa che avverrà il 20 di dicembre, visto che gli anni li compie il 20 settembre. E’ vera questa cosa, e se è vera la pensione la ricevera subito o dovrà attendera quanto tempo ancora?
    Vi ringrazio anticipatamente per la vostra preziosa disponibilità-

  5. tutta una tattica x no dare nulla Ovvio si crepa e l’ente inps e’ a posto Vi sono lavori dove a 55 si e’ vecchi .Cmq sempre indietro come paese .Morte all’operaio .E vita all’impiegato seduto in scrivania con aria condizionata .Vergognoso ,lavoro ,schiavitu’Perche’ no fanno decidere a noi ? Ovvio no conviene Come ho letto spazio hai giovani
    ,Sn nostri sudori e sacrifici .ognuno puo’ decidere di come e quando morire .Questo e solo tradotto.

  6. Due osservazioni:
    1. Questo è uno dei pochissimi articoli (inclusi “Il Sole 24 ore” o Sindacati vari o Oscar Giannino!) che ho letto anche recentemente (2015) sulla riforma Fornero che almeno – almeno – aggiunge (in “Da quando scattano le nuove pensioni”) che l’attuale situazione è frutto del “complesso sistema di norme che si sviluppa grazie a più di una legge”. E meno male, visto che le modifiche maggiori (finestra, già esistente ex L. 247/2007, aumentata a 12 o 18 mesi, allungamento dell’età pensionabile di 5 anni – + finestra – per le lavoratrici pubbliche, adeguamento triennale all’aspettativa di vita) erano state già recate dal DL 78/2010 convertito dalla L. 122/2010-Sacconi. Anche io, in forza di tale legge, pur avendo maturato i requisiti di vecchiaia nel febbraio 2011, ho dovuto aspettare per l’erogazione i 66 anni e 1 mese, cioè marzo 2012. Per fortuna, almeno, la legge Fornero non anticipò all’1.1.2012, come avevano ventilato alcuni giornali, l’adeguamento triennale all’aspettativa di vita.
    2. La legge Fornero ha eliminato le finestre solo formalmente, dopo averle “aggiunte” all’età minima pensionabile (quella di vecchiaia, ad esempio, che era, tranne per le sole lavoratrici dipendenti private, di 65 anni + finestra di 12 o 18 mesi ora è, rispettivamente, di 66 anni o di 66 anni e 6 mesi + l’adeguamento all’aspettativa di vita).

  7. sono un ex lavoratore autonomo con poco più di 16 anni di versamenti contributivi inps a partire dal 1977.Sono nato il 1/12/1947.Con tali requisiti quando posso accedere al pensionamento?E’ necessaria una integrazione volontaria di contribuzione per poter accedere al pensionamento?Ed in tal caso,quando potrò andare effettivamente in pensione?
    Grazie e saluti

  8. Salve sono nato il 28/06/1954 sono artigiano ( prima ero nel commercio) a dicembre 2013 ho trentasette anni di contributi . Nessuno mi sa dire con esattezza quanto mi manca ad andare in pensione . Chi dice2019 chi 2020. Potreste darmi una risposta precisa? Grazie saluti

  9. Sono un dipendente civile del Ministero della Difesa attualmente ancora in servizio. Il 15 ottobre del 2010 ho maturato 40 anni di contributi tutti dallo staesso datore di lavoro. Il 10 giugno del 2015 compirò 65 anni. Vorrei sapere se c’è la possibilità di rimanere ancora in servizio e nel qualcaso come devo procedere per fare la domanda al mio datore di lavoro, ee su che basi posso fare la domanda.
    Grazie

  10. Se vuoi pui cancellarti ed iscriverti con altra e-mail. Purtroppo è un servizio esterno che non consente modifiche

  11. SONO INORRIDITO COME SONO CAMBIATE LE REGOLE ELLE PENSIONE, CITTADINI CHE HANNO LAVORATO SODO CON IL SUDORE DELLA FRONTE E DELLE MANI.
    NON BASTAVANO INNALZARE LE PENSIONE CON 38 – MASSIMO 40 ANNI DI CONTRIBUTI.

    NOOOOOOOOOOO INVECE DI TOCCARE LA POVERA GENTE, TOCCATE GLI STIPENDI D’ORO, QUELLI DEI GENERALI, DEI MAGISTRATI, TAGLIATE GLI ENTI INUTILI, GLI ARMAMENTI, TAGLIATE LO STIPENDIO AI PARLAMENTARE NON PIU’ DI 5.000 EURO,CAMBIATE LA COSTITUZIONE, NON BASTA UNA SOLA CAMERA CON DUECENTO PARLAMENTARI? TROVATI SISTEMI CHE I POLITICI NON DEVONO RUBARE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ECC…… MA LASCIATE LA PENSIONI A 35 ANNI DI DURO LAVORO, IO SONO UN INFERMIERE IN UN REPARTO DI CHIRURGIA GENERALE E ONCOLOGIA CHIRURGICA, NON BASTANO 36 ANNI DI DURISSIMO LAVORO TURNI MASSACRANTI PER DARE IL MEGLIO DI NOI STESSI AI PAZIENTI UTENTI. DOVE SONO I SINDACATI PAROLE , PAROLE SOLO PAROLE ECCO PERCHE’ LA GENTE STANCA VOTA I GRILLINI. SPERO CHE QUESTO GOVERNO FARA’ USCIRE NOI ANZIANI DAL LAVORO, PER DAR POSTO AI GIOVANI. ABBASSO IL MODELLO CONTRIBUTIVO PER LE PENSIONE, IL PARADOSSO CHI NON LAVORA VERRA’ PENALIZZATO DUE VOLTE NON AVRA’
    IL LAVORO SANCITO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE è NON AVRA’ LA PENSIONE PERCHE’ NON HA CONTRIBUTI.

  12. NON VI SEMBRANO POCHI 40 ANNI DI LAVORO? IN UN PAESE DOVE LA DISOCCUPAZIONE E’ COSI’ ELEVATA, I GIOVANI, I NOSTRI FIGLI QUANDO LAVORERANNO, FORSE SONO MEGLIO LE PENSIONE DEI NOSTRI DIRIGENTI E ONOREVOLI OTTENUTE PRESTO E BENE E EVENTUALMENTE ANCHE LE BUONUSCITE.
    LA FIDUCIA NEL PAESE SI OTTIENE CON L’ONESTA’ MA QUESTA SI VEDE CHE VA A SCOMPARIRE

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