Visura catastale e Visura camerale

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

visura camerale storicaLa legislazione in vigore in Italia prevede che tutti gli immobili e le aziende devono essere registrate e censite. Lo stato ha accesso a tutti i dati riguardanti gli immobili presenti sul territorio e a quelli attinenti alle aziende operanti in Italia. Per questo sono stati istituiti il Catasto Edilizio e rispettivamente il Registro delle Imprese.
I documenti che attestano l’esistenza degli immobili o delle imprese e le loro caratteristiche sono le visure catastali e rispettivamente le visure camerali.

Anche i semplici cittadini possono accedere a queste informazioni, rispettando la legge per la tutela della privacy e agendo secondo le normative vigenti.

La differenza tra visura camerale e visura catastale

La differenza tra queste due visure sta proprio nell’oggetto trattato. Per essere più chiari, la visura catastale è un documento, rilasciato dall’Agenzia del Territorio, che contiene tutti i dati degli immobili, terreni o fabbricati presenti sul territorio italiano.
La visura camerale invece, si riferisce alle aziende, individuali o collettive, iscritte al Registro delle imprese ed è un documento che fornisce una serie d’informazioni.

La visura catastale ai pubblici registri della conservatoria

Può essere richiesta presso tutti gli sportelli catastali degli uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio ma anche presso gli sportelli catastali decentrati. Altro posto dove possono essere richieste le visure catastali è lo Sportello Amico, attivo negli uffici postali o tramite il servizio on line Certitel Catasto. Occorre ricordare che il catasto è un archivio contenente l’insieme dei documenti riguardanti i beni immobili, con le mappe e i documenti che attestano i confini, i luoghi, le rendite e i nomi dei proprietari. Lo stato utilizza i dati prelevati dal catasto anche per stabilire le tasse da pagare. Attraverso la consultazione delle visure catastali tutti possono conoscere i dati reddituali dei beni immobili, quelli identificativi dei proprietari e consultare la mappa e gli atti di aggiornamento catastale. La visione delle planimetrie delle unità immobiliari urbane è consentita solamente agli aventi diritto. È importante menzionare che alcuni cambiamenti recenti sono stati apportati alle normative (riguardanti il catasto) in vigore. È stato, infatti, recentemente approvato ed è entrato in vigore cominciando dal 3 di febbraio 2014, il modello per la richiesta di registrazione e adempimenti successivi dei contratti di locazione e di affitto d’immobili, che regola il comportamento dei possessori d’immobili o gli eventuali affittuari, e che sostituisce il precedente modello 69 del 7 aprile 2011.
Le visure catastali sono di diverse tipologie: con ricerca per soggetto, con ricerca per immobile, visure ipotecarie, mappe catastali su terreni. Possono riguardare i terreni, le unità immobiliare o i fabbricati e la loro situazione attuale o lo storico immobiliare.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate si possono conoscere i dati sulla rendita e richiedere le informazioni sugli immobili che sono stati censiti al Catasto fabbricati. Sempre allo stesso indirizzo si possono consultare i dati sul reddito agrario e dominicale e le tutte le informazioni sugli immobili censiti al Catasto terreni. Per ottenerle basta solamente indicare il proprio codice fiscale, la provincia dove è ubicato l’immobile e gli identificativi catastali. L’indirizzo dove si può richiedere una visura catastale online  è questo.

Sempre sul sito www.agenziaentrate.gov.it si può accedere anche alla Piattaforma Sister, che permette la consultazione on line dei dati telematici a tutti i soggetti abilitati. Per ottenere l’abilitazione bisogna registrarsi e pagare un canone.

Per quanto riguarda i costi, se si desiderano richiedere le visure catastali direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, è possibile conoscere i prezzi applicati consultando la Circolare n. 4/2012 in formato pdf con i successivi allegati (1 e 2). Anche alcuni siti offrono i servizi di consultazione del catasto, previa registrazione al portale e pagamento delle tariffe da loro decise (intorno ai 10-12 euro per visura catastale on-line).

Un altro modo che il cittadino ha per richiedere le visure catastali è tramite i CAF. Questi centri sono collegati per via telematica all’ufficio del catasto e possono richiedere, con una delega del diretto interessato, la visura catastale del proprio immobile. Il servizio è gratuito se la visura catastale è necessaria per la compilazione di una qualsiasi altra dichiarazione fatta dallo stesso CAF. Altrimenti, il servizio ha un costo stabilito dal CAF.
In alternativa, se si desidera richiedere la visura catastale tramite il servizio Certitel Catasto Web, il prezzo è di 11 euro (IVA inclusa) se il richiedente si presenta e ritira la visura direttamente allo Sportello Amico di Poste Italiane. È previsto un costo aggiuntivo di 17,40 euro per ciascuna richiesta di visura, in caso d’invio con la Posta Raccomandata. Se, invece, il richiedente preferisce il servizio email, il costo è di 5 euro per ciascuna richiesta (indipendentemente dal numero delle visure).

La visura camerale della Camera di Commercio

Queste visure sono documenti contenenti tutte le informazioni sulle aziende iscritte nel Registro delle Imprese, presso la Camera di Commercio. La visura camerale non ha valore di certificato, perché contiene solamente i dati comunicati dalle aziende stesse. Richiedendo il certificato, si ottiene, dunque, la dichiarazione di conformità con i dati comunicati dall’azienda.
Il Registro delle Imprese è stato istituito con l’articolo 2188 del Codice Civile nel lontano 1942, ma la sua nascita effettiva è dovuta all’articolo 8 della legge di riforma delle Camere di Commercio n. 580/93 completata con il regolamento di attuazione n. 581, emanato con D.P.R. in data di 7 dicembre 1995. Da allora svolge la sua funzione importantissima di registro di tutte le imprese operanti sul territorio. L’attuale Registro delle Imprese è informatizzato e aggiornato in tempo reale, per garantire l’accesso alle informazioni sulle imprese iscritte. I dati possono essere consultati presso gli sportelli dell’ufficio stesso, attraverso gli sportelli informatici decentrati Telemaco o con l’aiuto delle società d’informatica delle Camera di Commercio che hanno i collegamenti con le InfoCamere.

Una delle novità introdotte nella gestione di questo registro è l’aggiunta del sistema di archiviazione ottica, come sopporto informatico a tutti i dati cartacei comunicati dalle aziende.

Ci sono due tipologie di visure camerali: quelle ordinarie e quelle storiche.
La visura camerale ordinaria contiene i dati sull’impresa e le informazioni di natura economica e amministrativa. Questi ultimi sono: la data di costituzione e i dati anagrafici, l’attività svolta, il codice fiscale, le cariche amministrative, la natura giuridica, le unità locali e gli organi sociali.
La visura camerale storica contiene, così come si capisce anche dal nome, dati sulle origini dell’impresa, sulla sua storia, sulla struttura e sulle caratteristiche. In sostanza, la visura camerale storica è una visura ordinaria alla quale sono state aggiunte informazioni sui cambiamenti registrati nel corso del tempo.
Un documento molto simile alla visura camerale è la scheda camerale. Cambia solamente il modo con cui sono esposte le informazioni. Nella scheda, i dati dell’azienda sono divisi per sezioni e ci sono anche gli ultimi tre risultati d’esercizio e le situazioni di bilancio, in generale.
Per ottenere una visura camerale si deve disporre del nome dell’azienda, la sua partita IVA e il numero d’iscrizione alla Camera di Commercio.

Come richiedere una visura catastale o camerale

Le modalità per richiedere e ottenere una visura camerale sono multiple e hanno costi diversi e sono dipendenti dall’utilizzo che se ne deve fare: in alcune fattispecie per esempio sufficiente produrre una visura camerale in altre invece quella storica. Alcuni fornitori inoltre danno la possibilità di visualizzare una visura ma che porta scritto sul frontespizio che non ha valore di certificazione. In altri casi invece si richiede il certificato camerale che altro non è se non la visura camerale timbrata dalla camera di commercio.
Il modo più semplice è recarsi presso l’ufficio della Camera di Commercio territorialmente competente. Richiesta così quanto costa una visura camerale? Solo 5 euro.

Se si preferisce la via telematica, il sito www.registroimprese.it mette a disposizione tutti i moduli e le informazioni necessarie per richiedere on line la visura camerale. Il costo di questo servizio si aggira intorno ai 15-20 euro.

So che può sembrare strano ma i differenziali di prezzo, se presi in valore assoluto non sono eccessivi, ma se confrontati tra di loro sono molto significativi.

Un’altra via per entrare in possesso della visura camerale è attraverso i professionisti abilitati a ricevere questo tipo d’informazioni, in base a un contratto sottoscritto con InfoCamere (questi sono i commercialisti, i notai, gli avvocati, i geometri, etc.). I costi, in questo caso, possono variare molto, perché sono decisi dai professionisti stessi. Sul sito www.infocamere.it c’è un elenco aggiornato di tutti questi professionisti.

In conclusione, bisogna ricordare a tutti quelli che devono richiedere la visura catastale o la visura camerale, che il modo più semplice è richiedere informazioni agli organi competenti, che in seguito sapranno indirizzarli verso la soluzione più consona.

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