Legge di bilancio 2024: cosa ci si aspetta dalla manovra

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Approvato dal Senato, con il maxiemendamento, il disegno di Legge di Bilancio 2024 passa ora alla Camera dei Deputati che, secondo il calendario ufficiale, lo approverà il 29 dicembre.

La Manovra 2024 non è quindi formalmente ancora definitiva, ma stando alle dichiarazioni e alle considerazioni degli osservatori, il testo è praticamente blindato, anche, ma non soltanto, per motivi di tempo: in caso di mancata approvazione entro l’anno, infatti, si istituirebbe l’esercizio provvisorio che, comunque, non potrebbe durare più di 4 mesi. L’ipotesi però sembra peregrina. La Manovra dovrebbe passare anche alla Camera.

Ecco le principali misure, comprensive delle modifiche introdotte con emendamenti.

Famiglie

Il Bonus mamme 2024 esonera le lavoratrici madri dal pagamento della contribuzione previdenziale a loro carico che sarà invece versata dallo Stato. Requisiti per l’esonero: due o più figli, contratto di lavoro a tempo indeterminato, sia nel pubblico sia nel privato (fatta eccezione per il lavoro domestico), per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e nel limite massimo di 3.000 euro annui, riparametrato su base mensile. Inoltre: per le madri con 3 o più figli l’esonero si realizza fino ai 18 anni del figlio più piccolo; per le madri con due figli, l’esonero si realizza fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo e solo per il 2024.

Il “nuovo” congedo di maternità o di paternità, che si applica a lavoratrici e lavoratori che terminano il periodo di congedo dopo il 31 dicembre 2023, si allunga di un mese. Risultato: si compone di 5 mesi di retribuiti al 100 per cento, un mese retribuito all’80 per cento e il nuovo mese retribuito sempre all’80 per cento. In più: 8 mesi retribuiti al 30% che erano già previsti.

Aumentato anche il Bonus asili nido: il fondo viene incrementato di 240 milioni di euro. La principale novità riguarda i nuovi nati a partire dal 1° gennaio 2024 all’interno di nuclei familiari con un valore ISEE fino a 40.000 euro e nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni. In queste famiglie il bonus sale a 3.600 euro (da 2.100).

Casa

Niente proroghe al Superbonus, nonostante i tanti dibattiti e proteste.

Sì invece alla proroga per tutto il 2024 della disciplina del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per cui però c’è un’importante novità. Tra le categorie prioritarie vengono infatti inserite le famiglie numerose. Cosa succede in pratica? Permane per tutto il 2024 il regime speciale attuale: garanzia fino all’80% (rispetto al 50% ordinario) per le categorie prioritarie.  Tra queste categorie, cui si concede appunto la garanzia massima, oltre a quelle già previste (giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, conduttori di alloggi IACP , giovani di età inferiore ai 36 anni) si inseriscono anche i nuclei familiari con tre figli di età inferiore a 21 anni e ISEE non superiore a 40.000 euro annui, con quattro figli di età inferiore a 21 anni e ISEE non superiore a 45.000 euro annui e con cinque o più figli di età inferiore a 21 anni e ISEE non superiore a 50.000 euro annui.

Un’altra novità introdotta in Senato è che i contribuenti potranno scegliere a quale immobile applicare l’aliquota più favorevole nel caso di tassazione degli affitti brevi fino a 30 giorni. La prima versione della Manovra sulla cedolare secca sugli affitti brevi prevedeva infatti l’aumento dell’aliquota dal 21% al 26% in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta. Come emendata, invece, la misura prevede che l’aliquota resti al 21% su una unità immobiliare, scelta dallo stesso contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, e salga al 26% sulle altre unità immobiliari.

Lavoro

Si conferma il taglio del cuneo fiscale (la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e la busta paga netta ricevuta dal lavoratore). Di quale portata è la decontribuzione? Sempre, come già quest’anno, pari al 7 per cento per le retribuzioni annue fino a 35.000 euro e al 6 per centro per quelle fino a 25.000 euro. Ma la riduzione non sarà applicata alle tredicesime ed è finanziata solo per il 2024.

A rafforzare, o a non vanificare, l’effetto del taglio del cuneo fiscale c’è anche la nuova Irpef a 3 scaglioni (erano 4). Si accorpano infatti i due scaglioni e fino a 26.000 euro annui viene applicata l’aliquota del 23%.

E ancora: c’è la previsione della grossa deduzione a favore delle imprese che fanno assunzioni a tempo indeterminato, con un ulteriore vantaggio per chi assume mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza fino a toccare il 130%. Confermata la detassazione dei premi produttività al 5%. Per i fringe benefit nulla di nuovo rispetto alla prima versione del DdL: si potranno usare anche per pagare affitto e mutuoprima casa, salgono a 1000 euro per tutti e vengono ridotti a 2000 (erano di 3000) per i lavoratori con figli.

Infine, sconto del 50% delle tasse per le aziende che ritornano in Italia

Pensioni

Sul fronte pensioni c’è il ritorno alla Quota 103 (una forma di pensione anticipata flessibile) mentre tramonta, almeno per ora, l’ipotesi di Quota 104. Tuttavia Quota 103 è nel 2024 peggiorativa rispetto al 2023. Restano i requisiti (62 anni d’età e 41 di contributi) ma l’assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo, e non quello contributivo-retributivo, che era più favorevole, e si applica un tetto massimo mensile di circa 2.250 euro.

È confermata l’Ape sociale (un’indennità di natura assistenziale a carico dello Stato erogata dall’Inps a soggetti in particolari condizioni che non siano già titolari di pensione diretta) ma si passa dal requisito di 63 anni a quello di 63 anni e 5 mesi.

Confermata anche Opzione donna (che permette di presentare domanda di pensione anticipata per le lavoratrici dipendenti e autonome che abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni). Anche questa però diventa più “severa”: l’età minima per accedere passa da 60 anni a 61 anni (più uno “sconto” di un anno per figlio per un massimo di due).

Dopo tante contestazioni, infine, viene corretto – per alcune categorie – il taglio alle pensioni. Si “salvano” insomma le pensioni del personale sanitario, degli enti locali, degli uffici giudiziari, degli insegnanti. In generale inoltre vengono “salvati” anche i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e pensioni di vecchiaia. Vengono invece penalizzate le pensioni anticipate. Per medici e infermieri il taglio si riduce se continuano a lavorare dopo l’età pensionabile finora adottata e si sancisce che possano rimanere in ospedale fino a 70 anni.

Vita quotidiana

Confermato il previsto aumento dell’IVA su diversi prodotti, con conseguente prevedibile aumento dei prezzi al consumatore. L’IVA sui prodotti per l’infanzia e sugli assorbenti femminili passa dal 5 al 10, quella sui seggiolini sale al 22%, cioè quella ordinaria. In aumento anche l’IVA di sigarette e tabacco. Si riduce, solo per il 2024, da 90 a 70 euro il canone Rai.

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