Il sistema pensionistico in Italia è nuovamente davanti a una svolta. In questo momento, infatti, a tenere banco sono i problemi legati agli arretrati della pensione, un problema che affligge un numero altissimo di italiani!
Gli arretrati pensionistici nascono dalla Riforma Fornero, che introdusse il blocco della perequazione per gli anni 2012/2013. Di cosa si tratta? La perequazione è un sistema di adeguamento periodico delle pensioni, che viene calcolato sulla base di un fattore di riferimento. Questo coefficiente di riferimento viene stabilito di volta in volta, sulla stessa base periodica, dall’ISTAT, che è lo stesso organo che lo certifica. Con questo blocco, quindi, la Riforma Fornero ha di fatto impedito l’adeguamento delle pensioni ai normali mutamenti di valuta. La perequazione delle pensioni era stata introdotta in modo tale da preservare il reddito dall’erosione dovuta all’inflazione della moneta: è un sistema utile per preservare il potere d’acquisto dei pensionati, garantendo loro una vita comunque sempre dignitosa a fronte di una vita spesa per il lavoro. Ci furono grandi discussioni in merito al blocco, che venne difeso dall’allora Ministro del Lavoro, che lo considerava uno degli strumenti imprescindibili per dare all’Italia i fondi necessari per la copertura delle pensioni.
Tuttavia, la Consulta ha successivamente analizzato il caso del blocco delle perequazioni e ha stabilito, con la sentenza 50/2015 che in questo senso la Riforma Fornero ha agito in maniera anticostituzionale. Nel frattempo, i pensionati soggetti al blocco delle perequazioni hanno dovuto rinunciare a circa il 5/6% della loro pensione, con gravi ripercussioni sull’economia familiare.
La situazione è ancora controversa, visto e considerato che nonostante la pronuncia della Consulta, con il DL 65/2015, il Governo ha di fatto trovato il modo di aggirare la sentenza della Consulta, dando direttive recise all’INPS, nonostante siano numerose le cause in atto da parte dei pensionati per avere quanto dovuto. La Corte Costituzionale sta lavorando alacremente in tal senso da diverso tempo e, in caso di parere positivo, nel prossimo mese di ottobre la Consulta dovrebbe riunirsi per l’ultima volta, in via definitiva, per stabilire le modalità di rimborso dei pensionati colpiti dalla misura prevista dalla Legge Fornero.
Sei stato coinvolto nel blocco delle perequazioni delle pensioni?
Chiunque sia stato coinvolto nel blocco delle perequazioni delle pensioni può muoversi per ottenere il rimborso di quanto, evidentemente, sia stato trattenuto in maniera illegittima dallo Stato. Nello specifico, sono state coinvolte in questa misura della Riforma Fornero le pensioni con un valore lordo pari o superiore al triplo del minimo garantito dall’INPS, quindi 1.450 euro.
Alle pensioni in essere prima del 31.12.2011 con i suddetti requisiti sono stati di fatto preclusi due scatti della perequazione mentre, alle pensioni erogate tra il 1.1.2012 e il 31.12.2012 è stato precluso uno scatto della perequazione. Chi volesse agire per recuperare quanto sia stato indebitamente trattenuto, dovrebbe intentare la causa entro il 26 ottobre 2017, giorno di riunione della consulta. Come? La procedura prevede che il soggetto colpito dalla Riforma Fornero debba inoltrare una lettera di diffida per interrompere i termini della prescrizione in prima fase, per poi procedere in via giudiziale presso il tribunale di competenza, che a quel punto rimette la questione nelle mani della Corte.
Ovviamente, prima di intentare un’azione di questo tipo è sempre utile recarsi presso un commercialista o un C.A.F. per chiedere di effettuare un controllo approfondito della situazione, verificando se si posseggono i requisiti per intentare l’azione e a quanto ammonta la cifra che dev’essere corrisposta come arretrato della pensione. Il calcolo va effettuato dal 2011 al 2017, perché il blocco è stato di fatto considerato legittimo anche dopo la pronuncia della Consulta, quindi anche per gli anni 2013/2016.
Facendo un rapido esempio, prendendo in considerazione la pensione base colpita dal blocco della perequazione, ossia quella da 1.450 euro lordi, con la sentenza 70/15 l’aumento al 1 gennaio 2017 sarebbe dovuto essere di 83,56 euro al mese. In base al decreto 65/15 l’adeguamento è di 16,80, con conseguente differenza spettante di 66,85 euro al mese.
Considerando il periodo di blocco delle perequazioni pensionistiche, al netto di tutto un pensionato con una pensione di 1.450 euro lordi dovrebbe ricevere un arretrato pensionistico di 3.829,54 euro per tutti gli anni successivi al blocco della perequazione della pensione previsto dalla Legge Fornero. Questo calcolo va effettuato per tutte le pensioni superiori a 1.450 euro.
Sono andato in pensione nel 2017 vorrei sapere se mi spetta gli arretrati obbligatorio a.p. è quando c’è lo daranno
Salve vorrei chiederi se a qualcuno successo ché per il cambio di conto corrente, avuto questa situazione.
Banca Popular Ahorro cubana a fatto ritornare miei pagamenti di ottobre e novembre anno 2020.
E gennaio febbraio e marzo voglio dire cuba dice ché non c’è, e inps conferma ché stata pagate .
Situazione senza uscita
Grazie
Dà ottobre 2021 sto percependo la Pensione dì vecchiaia Euro 680
.il Caf ha conteggiato aveva calcolato Euro 730 mensili. Con là differenza di Euro 50.Ho diritto agli arretrati dì Euro 50 mensili? Grazie
Salve volevo chiedere un’informazione se qualcuno di voi lo sapesse
Io sono pensionato dal novembre 2020 con il 100 % Anna in cui ho lavorato nel 2021 ho preso una pensione di 297 euro che prendo dal 2019 dicevo per il 2021 ho diritto agli arretrati grazie a chi risponderà