La pensione di reversibilità è una prestazione economica erogata dall’INPS riservata ai superstiti del pensionato (reversibilità diretta) o del lavoratore deceduto (in tal caso viene detta “reversibilità indiretta“). Tale forma pensionistica è legata al reddito IRPEF, non è stata per adesso approvata invece la misura che avrebbe condizionato il beneficio della reversibilità all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
I familiari superstiti, in caso di morte dell’assicurato o pensionato iscritto presso una delle gestioni dell’INPS, hanno diritto alla pensione nel caso in cui ricorrano determinate condizioni.
La prima condizione si verifica nel caso in cui il dante causa sia titolare di pensione diretta ovvero avendone diritto, ne abbia in corso la liquidazione. I superstiti in questo caso avranno diritto alla pensione di reversibilità.
L’altra situazione si verifica quando il lavoratore deceduto, senza essere titolare di pensione diretta, abbia comunque maturato i prescritti requisiti contributi minimi previsti dalla legge. I superstiti avranno quindi diritto alla pensione indiretta.
La pensione di reversibilità è considerata una prestazione previdenziale, un diritto che in caso di decesso del pensionato o del lavoratore viene riconosciuto al familiare più prossimo. A prescindere dalla presentazione della domanda, la pensione di reversibilità viene percepita a partire dal primo giorno del mese successivo a quello della morte del pensionato o del lavoratore.
A chi spetta la pensione di reversibilità?
La norma recita che nel caso di morte del pensionato o dell’assicurato, spetta una pensione al coniuge e ai figli superstiti che, al momento della morte del pensionato o dell’assicurato, non abbiano superato l’età di 18 anni e ai figli di qualunque età riconosciuti inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso di questi.
Fissiamo anche un’altra regola importante ossia che i figli hanno diritto alla pensione prevista per i superstiti se il de cuius prima del decesso provvedeva al loro mantenimento in maniera continuativa. In poche parole non si possono affacciare alla porta figli di cui non si è mai sentito parlare e per cui il padre, legittimamente, non doveva prendersene cura.
Il diritto alla pensione di reversibilità spetta ai seguenti soggetti considerati superstiti:
- il coniuge, anche se separato legalmente;
- il coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno periodico divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio;
- il coniuge che passa a nuove nozze perde il diritto alla pensione ai superstiti, ma ha diritto a un assegno una-tantum pari a due annualità (articolo 3, decreto legislativo 18 gennaio 1945, n. 39) della quota di pensione in pagamento, compresa la tredicesima mensilità, nella misura spettante alla data del nuovo matrimonio. Nel caso in cui il dante causa abbia contratto nuovo matrimonio dopo il divorzio, le quote spettanti al coniuge superstite e al coniuge divorziato sono stabilite con sentenza dal Tribunale.
- Conviventi: con l’entrata in vigore della legge del 20 maggio 2016, n. 76, a decorrere dal 5 giugno 2016, il diritto alla pensione ai superstiti è riconosciuta anche in favore del componente superstite dell’unione civile.
- Figli ed equiparati che alla data di decesso dell’assicurato o del pensionato non abbiano superato il 18° anno di età o, indipendentemente dall’età, siano riconosciuti inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso di quest’ultimo. Per i figli ed equiparati studenti che non prestino lavoro retribuito e siano a carico del genitore defunto al momento della morte, il limite di 18 anni è elevato a 21 anni in caso di frequenza di scuola media o professionale e a tutta la durata del corso di laurea, ma non oltre al 26° anno di età, in caso di frequenza dell’università.
- I figli ed equiparati studenti che, alla data della morte del dante causa, prestino lavoro retribuito dal quale derivi un reddito annuo inferiore al trattamento minimo annuo di pensione previsto dall’Assicurazione Generale Obbligatoria maggiorato del 30% e riparametrato al periodo di svolgimento dell’attività lavorativa.
Figli Superstiti ed Equiparati
La pensione di reversibilità spetta anche ai figli ed equiparati:
- i figli adottivi e affiliati del lavoratore deceduto;
- i figli del deceduto riconosciuti o giudizialmente dichiarati;
- i figli non riconoscibili dal deceduto per i quali questi era tenuto al mantenimento o agli alimenti in virtù di sentenza, nei casi previsti dall’articolo 279 del codice civile;
- i figli non riconoscibili dal deceduto che nella successione del genitore hanno ottenuto il riconoscimento del diritto all’assegno vitalizio, ai sensi degli articoli 580 e 594 del codice civile;
- i figli nati dal precedente matrimonio del coniuge del deceduto;
- i figli riconosciuti, o giudizialmente dichiarati, dal coniuge del deceduto;
- i minori regolarmente affidati dagli organi competenti a norme di legge;i nipoti minori, anche se non formalmente affidati, dei quali risulti provata la vivenza a carico degli ascendenti;
- i figli postumi, nati entro il 13° giorno dalla data di decesso del padre (in tale fattispecie la decorrenza della contitolarità è il primo giorno del mese successivo alla nascita del figlio postumo).
Quindi il diritto alla reversibilità per i superstiti è condizionato al rispetto di alcuni requisiti.
Pensione Reversibilità per la moglie
Come visto sopra la pensione non dura per sempre e può cessare nei casi in cui il coniuge si risposa, quando viene a mancare lo stato di inabilità da parte del soggetto che percepisce la pensione. Non vale una semplice convivenza o situazione di fatto a meno che altri aventi diritto non riescano a dimostrarlo. A dire il vero non ho trovato sentenza sul tema ma al pari di quanto avviene per la spettanza dell’eredità la pensione di reversibilità dovrebbe essere riconosciuta anche al convivente non coniugato.
Reversibilità per i figli studenti
La pensione si stabilisce spetta fino al compimento del 18 esimo anno di età, salvo che il figlio frequenti una scuola media professionale e per tutta la durata del corso legale, e in tal caso il limite di età è elevato a 21 anni o frequenti l’università. Nel caso di studente universitario il limite di età non può superare i 26 anni; lo steso vale nel caso di figli riconosciuti inabili al lavoro indipendentemente però questa volta dal limite anagrafico dall’età.
Il venir meno della condizione di studente o la cessazione dell’attività lavorativa comportano la sospensione della pensione al contrario di quanto si può avere nel caso si venga dichiarati inabili al lavoro in qualsiasi momento anche successivo di tanto alla morte del padre.
Si deve quindi andare a fondo e comprendere meglio cosa debba intendersi per Studente e quando si perde tale status
Questo si perde se frequenta una scuola media professionale e per tutta la durata del corso legale
Se prendiamo il caso dello studente universitario abbiamo visto che la norma definisce che la pensione si interrompe al compimento del 26esimo anno di età del figlio. E’ buffo se vogliamo essere ironici o è drammatico se vogliamo essere realisti, pensare come anche un bambino delle elementari sa benissimo che a 26 anni la maggior parte dei ragazzi ancora si sta laureando e sono ben lontani dall’essere indipendenti economicamente. Per cui interrompere l’erogazione della pensione di reversibilità equivale a indurlo a prendere il primo lavoro che capito o a gravare sulla madre per intero.
Quando i figli universitari interrompono o finiscono gli studi e, al raggiungimento del 26 esimo anno. Il diritto alla pensione di reversibilità viene anche meno quando i fratelli celibi e le sorelle nubili prendono un’altra pensione oppure si sposano.
Quota Percentuale pensione di reversibilità per moglie e figli
Le aliquote di reversibilità sono stabilite nelle seguenti misure:
- 60% per il coniuge senza figli;
- 80% per il coniuge con un figlio;
- 100% per il coniuge con due o più figli.
Qualora abbiano diritto a pensione i figli, ovvero i genitori o i fratelli o sorelle, le aliquote di reversibilità sono le seguenti:
Soggetti superstiti | Percentuale |
---|---|
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70% |
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80% |
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100% |
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15% |
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30% |
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15% |
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30% |
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45% |
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60% |
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75% |
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90% |
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100% |
Gli importi dei trattamenti pensionistici ai superstiti sono cumulabili con i redditi del beneficiario (coniuge, genitori fratelli e sorelle), nei limiti di cui alla tabella F, legge 8 agosto 1995, n. 335.
I limiti di cumulabilità non si applicano nel caso in cui il beneficiario faccia parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti o inabili, individuati secondo la disciplina dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.
Decorrenza pensione reversibilità
Il trattamento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso del pensionato o dell’assicurato e spetta in una quota percentuale della pensione già liquidata o che sarebbe spettata all’assicurato come sopra descritto.
Casi particolari
Lo studente interrompe gli studi per lavorare. In questo caso si interrompere il periodo di tempo lavorativo ma può riprendere all sua interruzione.
Qualora però il de cuius deceda nel periodo compreso tra cicli di studio diversi da quelli indicati (scuola superiore o università) il soggetto non ha diritto alla pensione dei superstiti.
Qualora sia titolare di un assegno sociale e si accede alla reversibilità l’assegno viene meno anche se l’assegno sociale veniva erogato da altro Ente diverso dall’INPS (Circolare n. 65 del 1984).
In ogni caso, ricordiamo, come ad oggi, la pensione di reversibilità possa essere tagliata quando il beneficiario ha altri redditi. Per l’erogazione della pensione di reversibilità ai fini del calcolo del reddito non rientrano alcune voci di seguito elencate:
- importo di altre reversibilità;
- abitazione principale e pertinenze;
- somme arretrate soggette a tassazione separata;
- assegno sociale, assegno nucleo familiare e Trattamento di Fine Rapporto;
- prestazioni per invalidità civile, assegni di accompagnamento invalidità, rendite INAIL e pensioni di guerra;
- interessi di CCT, BOT e altri Titoli di Stato.
Quali sono i requisiti per ottenerla
Per maturare il diritto alla reversibilità per i superstiti nell’arco della vita lavorativa il lavoratore deceduto deve aver accumulato in alternativa almeno:
- 780 contributi settimanali, requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia prima del Decreto Legislativo 503/92;
- 260 contributi settimanali, dei quali almeno 156 nei 5 anni precedenti la data del decesso, requisti richiesti per l’assegno di invalidità.
Pensione di reversibilità: cosa potrebbe cambiare con l’associazione all’ISEE
Il delicato tema della pensione di reversibilità è tuttora al centro di polemiche politiche in quanto la revisione del trattamento riservato ai superstiti è oggetto di numerose discussioni e legata alle misure per combattere il fenomeno della povertà.
Il Governo vorrebbe rimodulare la pensione di reversibilità condizionandola all’ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente). In poche parole, se il disegno di legge dovesse passare, il trattamento pensionistico non sarebbe più legato all’IRPEF ma all’ISEE. che considera la situazione economica dei soggetti che percepiscono le pensioni in questione. Il rischio reale sarebbe quello di negare, per ragioni economiche, il diritto alla pensione legittimamente maturato in virtù del versamento dei contributi effettuato dal pensionato o dal lavoratore deceduto.
Con una reversibilità legata all’ISEE quindi l’assegno non costituirebbe più un diritto inalienabile, ma un assegno dipendente dalla situazione reddituale di chi lo percepisce mensilmente. L’ipotesi di una pensione di reversibilità condizionata dall’ISEE limiterebbe l’accesso al diritto di numerosi superstiti, una cosa che allarma parecchio ed è fortemente dibattuta dal Governo e le parti sindacali!
Per i potenziali beneficiari verrebbero introdotte misure più stringenti, sarà sufficiente avere dei risparmi o convivere con un soggetto con un basso reddito per non avere più diritto alla reversibilità. Trasformare la pensione di reversibilità in una prestazione assistenziale condizionata dall’ISEE comporterà quindi per i beneficiari nuovi la possibilità di averne diritto solo in presenza di un ISEE piuttosto basso.
Domanda pensione Reversibilità
La domanda deve essere presentata online all’INPS chiamando al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile oppure rivolgendosi agli enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi. In alternativa se avete il pin on line potete accedere al sistema di domanda on line. Il servizio è suddiviso nelle seguente macro sezioni
- PENSIONATI
Gestione dipendenti pubblici: servizi per Lavoratori e Pensionati - DIPENDENTI PRIVATI, PERSONE
Domanda di Prestazioni pensionistiche: Pensione, Ricostituzione, Ratei maturati e non riscossi, Certificazione del diritto a pensione - DIPENDENTI PUBBLICI
Domanda di Prestazioni pensionistiche: Pensione, Ricostituzione, Ratei maturati e non riscossi, Certificazione del diritto a pensione, Gestione dipendenti pubblici: servizi per Lavoratori e Pensionati
Clicca qui per accedere al servizio on line e munisciti delle tue credenziali di accesso al sito dell’Inps da cui ho preso molte delle informazioni che trovate qui e che devo dire risponde sempre in modo appropriato anche al contact center.
Una Tantum per i superstiti se la pensione on spettava al momento della morte
Nel caso in cui il de cuius faceva parte del sistema contributivo allora è prevista una tantum, nel caso in cui, al momento della morte del destinatario, non sussistono i requisiti assicurativi e contributivi per la pensione ai superstiti.
La prestazione spetta al coniuge superstite dell’assicurato (la cui pensione è calcolata con sistema retributivo o misto) nel caso in cui, alla data della morte del defunto, non sussiste il diritto alla pensione indiretta. In mancanza del coniuge, l’indennità spetta ai figli che rispettino i requisiti di legge.
Nuovo articolo su Pensione Reversibilità e modello ISEE
Riscatto degli anni di laurea
Con la Legge di Bilancio per il 2019 diviene un passaggio obbligato ripensare la propria strategia della previdenza complementare in quanto oltre i vantaggi offerti da questa viene prevista la possibilità di riscattare gli anni di laurea ad un costo contenuto. L’agevolazione consiste nel pagamento di 5.184 euro per ciascun anno riscattabile e la somma potrà essere rateizzata e dedotta fiscalmente ai fini irpef al pari del costo per il fondo pensione.
Dal putto di vista fiscale non vi sono impatti iniziali ma in futuro avremmo due scenari:
- da un parte il rendimento del fondo pensione sarà tassato con una aliquota del 9% età mentre la pensione sconterà gli scaglia di reddito irpef
- il riscatto vi farà guadagnare tempo e anticiperò la vostra pensione il che rende la soluzione molto attraente