Poker online, Texas Hold’em vincite, casinò e tassazione: guida pratica per i giocatori dilettanti e professionisti

poker onlineCon la liberalizzazione del mercato del Poker OnLine in Italia (o Texas Hold’em) cerchiamo di dare una risposta alle domande di coloro che si trovano a vincere somme di denaro ai tavoli virtuali, casino online, slot machine, tornei di poker on e offline, giocti in Italia e all’estero, per sapere come comportarsi con il fisco, quante tasse si pagano sulle vincite e come dichiararle per non incorrere in sanzioni o multe.

Distinguere i giochi per identificare il trattamento fiscale

In primis possiamo dire che da un punto di vista fiscale non esiste una distinzione tra le varie tipologie di giochi online e che, a fronte di vittorie, possiamo avere differenti trattamenti fiscali a seconda di diversi parametri. Le vincite possono dar luogo ad accrediti sul conto corrente bancario o a provviste di denaro che solo successivamente saranno accreditate o periodicamente o a richiesta dell’interessato.

I proventi derivanti dalle varie tipologie di vincite formano il reddito imponibile Irpef per il loro intero ammontare a meno che, come vedremo di seguito, alcuni sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, o per cassa, ossia nell’anno in cui sono effettivamente percepiti.

La tassazione attuale prevede che i proventi derivanti dalla vincita alle lotterie nazionali, le tombole e giochi di beneficienza scontano una ritenuta alla fonte nella misura del 10% se corrisposte da soggetti titolari di partita iva sostituti d’imposta.

Nel caso invece dei giochi a premi che si vedono in TV, o anche i tornei sportivi basati sull’abilità/rischio come rispettivamente anche potrebbe essere assimilato il poker nel primo caso o il casinò nel secondo, la ritenuta alla fonte è pari al 20% dei proventi vinti. Negli altri casi i proventi sono tassati con ritenuta alla fonte per un importo pari al 30%, come per esempio manifestazioni fieristiche o gare di bellezza.

Apertura conto corrente estero per i giochi on line: adempimenti

Capita molto spesso che i siti on line che naturalmente fanno capo a società che di avere la sede in Italia se ne guardano bene (e potete immaginarvi il perchè) vi obblighino per giocare ad aprire conti correnti all’estero.

Le vincite quindi vi sono accreditate sul conto corrente estero senza applicazione di alcuna ritenuta d’acconto. Tali proventi rientrano nell’ambito di applicazione del vincite a lotterie disciplinate dall’articolo 67, co. 1, lett. d), del Tuir e come tali saranno imponibili al 100% il che significa che non solo le inserirete nella vostra dichiarazione dei redditi 730 o modello unico (quadro RL) per il loro intero ammontare ma anche che eventuali costi di iscrizione, commissioni, accesso non saranno deducibili o detraibili dall’IRPEF.

Inoltre vi ricordo che se detenete conti correnti all’estero dovrete indicarli nel quadro RW della dichiarazione dei redditi semprechè vi siano almeno 10 mila euro al 31 dicembre o che le movimentazioni superino la stessa soglia (consulta la risoluzione ministeriale 141 del 2010 a proposito).

Risoluzione Ministeriale dell’agenzia delle entrate n. 141 E del 30 dicembre 2010

Andranno poi comunicate eventuali movimentazioni da e verso il conto corrente stero.

La Natura fiscale delle Vincite da giochi on-line

Da un punto di vista fiscale il reddito prodotto dalle vincite online dà luogo ad un reddito diverso, ossia quella categoria residuale rispetto a quelle più conosciute derivanti dagli affitti, da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, ed inquadrato dall’articolo 67 del Tuir alla lettera D del comma 1.

Se a fronte di questo avete già subito una tassazione in Italia sotto forma di ritenuta alla fonte (che potete conoscere richiedendo il regolamento del giuoco) oppure se subite una tassazione in altro paese estero è corretto scorporare tale ritenuta dalle imposte eventualmente da versare qui in Italia sempre stando attenti a leggere cosa dicono eventualmente le convenzioni contro le doppie imposizioni tra l’Italia ed il paese dove ha la residenza fiscale la società dove state giocando. Ma immagino che questo non sia quasi sempre possibile identificare per cui vale quanto detto sopra.

Territorialità dell’imposizione fiscale per i giochi

Sfortunatamente sia che giochiate on-line, sia che vi rechiate in territorio straniero (come mete classiche ricordo Las Vegas o Montecarlo), sia che giochiate dal divano di casa con l’ausilio di un computer portatile, le somme vinte DEVONO essere dichiarate in quanto governa il principio del WWT ossia del Word Wide Taxation secondo cui in linea di principio le persone fisiche pagano imposte per i redditi ovunque prodotti nel mondo. Per cui non credete a quegli articoli scritti apposta per attirare l’attenzione che sostengono che non dovete pagare imposte se giocate all’estero o altre menate del genere. Quello che vi consiglio di fare è sempre di basarvi sui principi base della tassazione, leggere se vi sono delle convenzioni contro le doppie imposizioni, leggere quello che c’è scritto (non ci sarà scritto niente) sui siti dei principali operatori del settore e se state sereni appoggiarvi ad un dottore commercialista di fiducia per farvi consigliare…..questo sempre qualora il vostro giro d’affari ossia costi e ricavi derivanti dal gioco siano significativi.

Facciamo una distinzione tra redditi diversi prodotti nei casinò Italiani e redditi diversi prodotti nei Casinò esteri
I primi, grazie al principio di sostituzione dell’imposta, ricevono una tassazione alla fonte per cui la somma vinta è già “depurata” della tassazione italiana. Tuttavia vi consiglio sempre di leggere il regolamento del gioco a cui partecipate in quanto dovrebbe essere esplicitata molto probabilmente anche la tassazione.

Vi ricordo che in questo caso, seppur non sono a conoscenza di protocolli di intesa con paesi esteri circa la comunicazione dei soggetti che vincono somme di denaro presso i casinò che permetterebbe l’incrocio dei dati in poco tempo, deduco che sia la guardia di finanza ad agire direttamente insieme all’agenzia delle entrate.

Gli attuali scaglioni Irpef ricordo che sono i seguenti

Per farvi un’idea della tassazione delle vincite vi anticipo quelli che sono gli attuali scaglioni di reddito a cui saranno soggette le vincite (al lordo delle perdite e dei costi di iscrizione e costi vivi naturalmente)

Scaglioni reddito  Irpef Aliquota Irpef lordo
da 0 a 15.000
euro
23% 23% del reddito
da 15.000,01 a
28.000 euro
27% 3.450 + 27% sulla parte eccedente i 15.000 euro
da 28.000,01 a
55.000 euro
38% 6.960 + 38% sulla parte eccedente i 28.000 euro
da 55.000,01 a
75.000 euro
41% 17.220 + 41% sulla parte eccedente i 55.000 euro
oltre 75.000 euro 43% 25.420 + 43% sulla parte eccedente i 75.000
euro

Come potete vedere la tassazione e lo scaglione superiore si applica solo sulla quota di reddito imponibile che supererà il limite dello scaglione immediatamente inferiore.

È se fosse possibile aprire la partita Iva per i pokeristi online?

Partendo dal dato oggettivo che le vincite oltre confine e quelle non soggette ad imposta in Italia devono essere attratte a tassazione in Italia per il loro intero ammontare, mi chiedo se in linea teorica i players di poker online non possano aprire una partita iva essendo i costi di esercizio di tale “attività” completamente indeducibili (per alcuni è divenuta una professione abituale e continuativa, intorno alla quale ruotano contratti di sponsorizzazione oltre ai proventi derivanti dalla vincita e costi di esercizio).

Tuttavia dalla lettura dell’articolo 69 del TUIR così non sembrerebbe.

Apertura della partita Iva per il giocatore

Il problema qui sarebbe identificare il codice attività ATECO in quanto non scordatevi che queste attività, se svolte da soggetti non muniti di adeguare autorizzazioni sono classificabili come gioco d’azzardo. Inutile dirvi che sia l’organizzazione sia la partecipazione essendo perseguita penalmente figuriamoci se trova ha un codice ATECO per aprire una partita IVA che la contraddistingui.

Ve lo dico perché su alcuni Blog alcuni consigliavano candidamente, senza alcuna preparazione tecnica ma scrivendo solo che glielo aveva scritto l’esperto di aprire una partita Iva ed ho alquanto rabbrividito. Vi ricordo che il gioco d’azzardo vi espone a sanzioni pensali o pecuniarie e alla confisca delle vincite naturalmente. Sicuramente non vi succederà mai ma è corretto che ragioniate e vi organizzate alla luce di un quadro normativo più completo.

Deduzione dei costi inerenti l’attività del giocatore per partecipare ai tornei

A fronte delle stesse tuttavia non sono previste deduzioni di spese come i costi di iscrizione ai tornei, le ingenti spese di viaggio, vitto e alloggio, sostenute per partecipare ai vari tornei e campionati. Nell’ipotesi in cui si potesse considerare questa come un’attività professionale di lavoro autonomo il discorso potrebbe cambiare…e sarebbe interessante anche notare i diversi sviluppi anche sul fronte delle deduzione dei costi di iscrizione e di trasferta tanto per citarne alcuni.

Deduzioni fiscali per chi gioca da casa on line

Mi immagino che le spese sostenute per i giocatori on line, sono quelle dell’acquisto di PC, modem, televisore, connessione internet e magari anche dei locali adibiti proprio al gioco da casa. Queste sono spese inerenti e deducibili.
Tuttavia ad oggi prevale quello che c’è scritto nel tuir all’articolo 69 comma 1 del Tuir che esclude eventuali deduzioni per cui dovrete pazientare per avere qualche risparmio di imposta.

Deduzioni fiscali dei costi del pokerista-viaggiatore-trasfertista

Per i pokeristi che amano viaggiare invece le spese sostenute sarebbero, sempre in linea teorica, quelle per le trasferte, vitto, alloggio trasferimenti e quote d’iscrizione. Lo stesso dicasi per i proventi incassati dai contratti di sponsorizzazione, che andranno tassati nella dichiarazione dei redditi.

Il dilemma quindi per i soggetti che hanno deciso di andare contro la legge volutamente o per non conoscenza della materia: si trovano di fronte alla scelta di fare nero, dichiarare le somme come redditi diversi o aprire una partita Iva iniziando almeno a scaricarsi i costi sostenuti (ancora non possibile a quanto mi risulta perchè non vi è un vero e proprio codice attività che inquadri tale attività, appunto).

L’agenzia delle entrate è del parere che questi redditi siano da dichiarare come redditi diversi ma, forse inutile dirlo, molti pokeristi hanno fatto del poker una vera e propria professione esercitata in modo continuativo ed abituale, e che dà luogo a flussi di reddito rilevanti. Secondo tale riflessione diviene conveniente considerare l’opportunità di aprire la partita Iva al fine di dedursi i costi sostenuti in modo da trarre il maggior beneficio fiscale, risparmiare sulle tasse e dormire sereni la notte per non aver violato la legge anche se ad oggi non vedo come o il codice da utilizzare.

Quello più vicino che ho trovato è stato questo CODICE ATECO: 92.00.09 ma come potrete vedere nella descrizione di seguito on trovate riferimento all’attività del giocatore professionista

DESCRIZIONE:

  • gestione di sale da gioco virtuali su internet
  • attività di bookmaker e scommesse
  • scommesse sulle corse, sale bingo
  • gestione di casinò, inclusi i casinò galleggianti
  • ideazione di giochi e concorsi a premi
  • croupier indipendenti
    Dalla classe 92.00 sono ESCLUSE:
  • gestione di macchine per videogiochi esclusivamente ricreativi funzionanti a moneta o gettone, cfr. 93.29
  • sale giochi e biliardi, cfr. 93.29

Anche questo CODICE ATECO: 93.29.30 SALE GIOCHI E BILIARDI non contempla nella sua descrizione tale attività

DESCRIZIONE:

  • gestione di apparecchi per intrattenimento che non consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone

Vincite concorsi On Line

Per quello che concerne le vincite on line, il cui fenomeno anche se non potrebbe sembrare si sta espandendo a vista d’occhio soprattutto dopo la liberalizzazione del mercato, non gode di miglior favore in quanto le vincite andranno tassate al 100% in Italia essendo della stessa natura di quelle vinte sui tavoli da gioco.  Per importi minimi, ossia inferiori ai 25,82 euro, il fisco ritiene non sarete soggetti a tassazione con ritenuta alla fonte tuttavia sarete costretti sempre a dichiararli nel 730 o nel modello unico.

PS: leggo su un forum di poker on line dei commenti su questo articolo che mi fanno capire come nel poker on line vi siano molte incomprensioni rispetto al corretto trattamento fiscale da avere con le vincite e che espongono il contribuente con l’hobby del poker al rischio di pesanti sanzioni amministrative o accertamenti da parte del fisco o Agenzia delle Entrate  con o incorrere nel penale anche se è più difficile visti gli importi che ci dovrebbero essere in ballo anche se talvolta qualcuno di voi so che guadagna cifre più considerevoli; ma ricordatevi che non è impossibile l’accertamento fiscale per cui non fate troppo gli sveglioni e munitevi di Dottore Commercialista esperto possibilmente di fiscalità internazionale per evitare di non dover lasciare i soldi all’estero per tutta la vita).

Conto corrente all’estero per gestire i giochi on line

Vi segnalo poi l’articolo dedicato proprio a coloro che si sono aperti un conto corrente all’estero per gestire i giochi e le vincite on line.

Giochi in famiglia e presso circoli privati

Le vincite in denaro e non solo conseguite presso giocate a carta di fine ano ossia in un contesto familiare o privato non sono tassabili come anche nel caso in cui siano state conseguite nell’ambito di manifestazioni tenute in circoli privati con accesso ai soli soci come chiarito dalla circolare dell’agenzia delle entrate n.47 del 1998 e Risoluzione Ministeriale n.42 del 2000.

Si chiarisce qui che “In base a tale indirizzo giurisprudenziale, dunque, lo svolgimento di lotterie, tombole, pesche di beneficenza e, più in generale, lo svolgimento di qualsiasi gioco di sorte deve ritenersi libero, non subordinato ad alcuno specifico regime autorizzatorio e, quindi, non sanzionabile nè penalmente nè amministrativamente, quando il gioco medesimo sia svolto in quell’ambito “strettamente familiare e privato” definito dalla Suprema Corte. Orbene, premesso che tale ambito e’ sicuramente riconoscibile quando detti giochi sono svolti in abitazioni private e nel corso di riunioni familiari o di amici, deve, altresì, riconoscersi che, non diversamente, anche i giochi realizzati all’interno di circoli privati presentano il medesimo carattere. Anche in tali casi, infatti, a condizione che la manifestazione sia resa nota e riservata unicamente ai soci iscritti e si svolga nel circoscritto ambito del circolo, manca quell’elemento di
pubblicità che, come affermato dalla Suprema Corte, deve ritenersi essenziale e determinante ai fini della sanzionabilita’ di detti giochi ai sensi dell’art.114 della citata legge.”

Nuovo articolo: Poker room estere

Vi segnalo anche il nuovo articolo dedicato alla tassazione delle vincite su poker room estere dove trovate nuovi importanti chiarimenti per non incorrere in sanzioni o accertamenti fiscali da parte dell’agenzia delle entrate.

28 Commenti

  1. Salve, non ho capito benissimo se , nonostante tassati gia alla fonte, le vincite percepite su siti.it , e che quindi circolano su conti correnti, debbano venire ugualmente dichiarate.
    Grazie

  2. In statistica se non erro calcolammo le permutazioni che davano la probabilità della vincita…..tipo una su 622 milioni se non erro…pazzesco…la speranza però c’è sempre

  3. La ringrazio per la conferma a quanto dicevo, ero già ragionevolmente certo su questo punto ma una ulteriore opinione a favore fa sempre piacere.
    Per il momento vincite al superenalotto non ce ne sono state, né credo ce ne saranno mai, è un gioco troppo poco vantaggioso per l’utente, almeno dal punto di vista matematico. :)

  4. Ho letto il link e parla dei famialiari a carico. Si si afferma anche che i redditi che hanno subito una tassazione da imposta sostitutiva non rientrano nel calcolo; questo è un principio che vale sempre e non solo nel caso dei familiari a carico e come giustamente rileva lei il reddito del soggetto che li percepisce è come se fosse zero. La discriminante resta sempre individuare la tassazione del gioco autorizzato o meno a cui si sta partecipando.

  5. Ha perfettamente ragione, ma questo vale anche nel caso, spero per lei di vincita al superenalotto. I biglietti subissocno già al momento della vendita una tassazione che esime successivamente il vincitore dalla futura tassazione sulla vincita, a meno che nel regolamento dietro non sia stabilito diversamente, ma le dico che quelli autorizzati in italia sono strutturati con questo modello di tassazione che ottimizza le entrate per lo stato e le anticipa ancor prima di erogare la vincita….meglio di così per lo Stato non potrebbe essere :-)

  6. Nella speranza di non violare il vs regolamento citando un sito esterno, aggiungo a quanto detto un link dove quanto dicevo viene affermato in maniera più ampia:
    Nella parte “Il beneficiario”, terzo paragrafo, si legge:
    “In via di principio (circolare 55/E/2002), non rilevano ai fini del limite in questione i redditi soggetti a tassazione separata, a imposta sostitutiva o a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, in quanto non concorrono alla formazione del reddito complessivo (articolo 3 del Tuir). Rilevano invece – per espressa deroga normativa al principio citato – il reddito d’impresa o di lavoro autonomo conseguito nel regime dei minimi (al netto degli oneri contributivi), quello da locazione immobiliare con opzione per la cedolare secca (entrambi assoggettati a imposta sostitutiva), come pure la quota esente di reddito da lavoro dipendente prestato in zona di frontiera (comma 3, articolo 38, della legge 146/98), nonché circoscritte tipologie retributive (escluse solitamente da prelievo Irpef) corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari, dalla Santa sede e da enti centrali della Chiesa cattolica.”

  7. Grazie per la segnalazione, avevo già letto l’articolo. Il collegamento con il post di Massimo non c’era, perché lui pare aver giocato su siti NON autorizzati, dunque deve presentare l’Unico.
    Io mi riferivo a chi invece gioca su siti autorizzati, i cosiddetti .it. Avendo per questa casistica il legislatore scelto di non tassare i redditi derivanti dal gioco come IRPEF, preferendo invece tassare la giocata in quanto tale, sottoponendo l’atto stesso ad un’imposta, diciamo, di scopo, del tutto indipendente da eventuali profitti o perdite, il giocatore che dovesse vincere delle somme superiori a €2840,51 a poker nell’arco dell’anno solare andrebbe considerato a carico dei genitori (o coniuge) in quanto il suo “reddito complessivo” (rigo N1 dell’Unico) è comunque pari a zero.
    La circolare che citavo lo stabilisce in maniera esplicita per redditi soggetti a tassazione separata (penultima domanda del punto 1.), ma data la breve motivazione lì offerta, e posto che redditi assoggettati a imposta sostitutiva, o a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, portano comunque ad una “reddito complessivo” pari a zero, per ovvia estensione il discorso si applicherebbe anche alle vincite ottenute a poker, lotto e giochi simili.

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