Se non fosse per un desiderio di equità non parlerei del perché votare Monti o Berlusconi, il PD di Bersani, il movimento cinque stelle di Grillo o le altre compagini politiche che stanno animando questa nuova campagna elettorale dai toni più briosi degli ultimi ventanni.
Partiamo da alcune premesse importanti altrimenti è inutile che leggiate il resto: se siete i tipi che pensano che leggere solo una testata giornalistica sia avere in mano la verità cambiate pagina, il vostro pensiero non mi interessa perchè fazioso, e perchè non siete in grado di valutare con obiettività l’operato dell’opposta fazione, e mi sto riferendo alle principali testate giornalistiche. Il secondo assunto è che non dobbiamo cadere nei soliti discorsi sul conflitto di interesse, comunismo, fascismo e simili, altrimenti perdiamo la volontà di dare concretezza a queste poche righe. Inoltre non cogliete l’evoluzione dell’informazione che vi consente di valutare l’esattezza di quello che vi mettono sotto gli occhi tipo pappone pronto.
In ultimo, e forse più importante, è necessario considerare la politica e le proprio scelte di voto non in funzione del proprio tornaconto personale ma in funzione di un ideale liberale, democratico che sia ma purchè onesto. Questo forse il punto più difficile che parlando con diversi amici e colleghi sembra non si riesca a superare.
Partirei dall’ultimo biennio per fare un po’ di chiarezza cercando di rispondere alle domande più comuni e le conclusioni più affrettate che si sono date negli ultimi due anni.
La crisi economica nasce dalla finanza, dalla crisi dei mutui americani, dei titoli derivati e dalle schifezze che hanno fatto le banche negli ultimi 10-15 anni (e che ancora devono scontare), e prego ogni giorno che qualcuno gliela faccia pagare. Nella crisi economica e finanziaria però ci siamo anche voluti entrare noi, Berlusconi non ci ha salvato da nessuna crisi finanziaria ma ci siamo riusciti a difendere, non tutti purtroppo, perché la propensione al risparmio delle persone e della classe imprenditoriale ci ha permesso, a differenza di altri paesi (primo tra tutti gli americani) di resistere all’erosione del potere di acquisto delle persone ed alle emorragie di liquidità delle imprese (questo devo riconoscere che Tremonti lo ripeteva da tempo). Il precedente Governo Berlusconi aveva tutte le carte in regola per cambiare il paese ed il controllo di una maggioranza forte in grado di operare le riforme strutturali che di lì a poco il Governo Tecnico di Monti pose in essere, sponsorizzato da destra e sinistra, e per un anno i politicanti non proferirono parola mentre qualcuno più in gamba di loro faceva i compiti che loro non avevano fatto per tutte le tre ultime legislature… vergognosamente sfacciati.
Il Governo Berlusconi ha mollato il Paese proprio un secondo prima della debacle riuscendo così a portare a casa sua un risultato insperato da opporre a qualsiasi attacco della povera gente, giornalisti da strapazzo, trasmissioni e salotti, quello di dire che prima dell’arrivo di Monti lo spread era livelli minimi. Peccato non fosse merito suo ma nostro.
L’arrivo di Monti
L’uomo che fece il lavoro sporco, il lavoro dell’antipatico, mettendo le mani nelle tasche degli italiani è lui, appoggiato da tutti indiscrimantamente che per vigliaccheria, e a mio avviso anche per incapacità tecnica e gestionale, non poterono.
L’aumento delle tasse è indiscusso anche se esso si è accompagnato ad una rimodulazione del prelievo ma non sarebbe stato possibile anteporre le riforme strutturali all’aumento del prelievo, non ce ne sarebbe stato il tempo. Se credete che la crisi si sarebbe risolta abbassando le tasse o togliendo l’IMU che ha introdotto il Governo Berlusconi.
Ma non voglio cadere in sterili discussioni, vorrei incece darvi gli strumenti per valutare autonomamente un anno di Governo Monti, a voi valutarle non guardando il conto banca attuale ma cercando di coglierne la finalità, leggendo le relazioni illustrative delle manovre che illustrano le ratio dei provvedimenti che hanno messo in campo e che oggi, lo devo riconoscere, ci hanno abbassato o azzerato il conto in banca.
Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e Sviluppo 2012 – Decreto Legge 9 febbraio 2012. n 5
Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento – Decreto Legge 2 marzo 2012, n. 16
Misure urgenti per la crescita del Paese – Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83
Decreto Crescita Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese – Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179
Legge di Stabilità 2013 – Legge 24 dicembre 2012, n. 228
Riforma del Lavoro Fornero – Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita – Legge 28 giugno 2012 n. 98.
Ora se volete veramente approfondire leggete il Programma di Monti
Non abboccate allo slogan “Monti è un uomo delle banche”: è vero, per dovere di cronaca che Monti ha una formazione professionale maturata nel settore della finanza, al posto di molti politici o general manager di società pubbliche o società partecipate dallo Stato che ricoprono ruoli senza alcuna esperienza o formazione professionale attinente ai loro profili, ma lasciamo perdere per ora questo argomento, altrimenti perdiamo di vista il discorso principale. Un esempio facile per smentire discorsetti da bar sono le agevolazioni Irap concesse alle imprese che escludono esplicitamente proprio le banche e le assicurazioni dalla loro fruizione. I ministri che ha scelto (Passera escluso) sono persone di indubbie capacità professionali a livello nazionale ed integre moralmente e questo già mi è stato sufficiente per spostare l’attenzione e la valutazione del loro operato non tanto sulla loro vita privata ma sull’effettivo apporto e scelte che hanno prodotto sul campo per il Pease.
Il falso mito della relazione Berlusconi Spread Basso – Monti Spread Alto
E’ più forte di me, lo trovo eticamente scorretto parlare di un anno di spread e fermarsi a dire che saliva o si abbassava a seconda di un governo o l’altro, dire che Berlusconi ha consegnato uno spread basso e con Monti si è alzato e viceversa. Non stiamo allo Stadio, siamo nell’economia pura. Chi veramente ha salvato il 2012 (ma ancora non ne siamo usciti del tutto) è stato Mario Draghi, allora presidente della BCE, grazie all’intepretazione autentica dei trattati.
Chi ha salvato l’Europa a anche l’Italia: si chiama Mario Draghi
Il numero uno della BCE Mario Draghi affermando che gli acquisti di titoli di Stato con scadenze fino a tre anni e quindi di breve termine non vanno considerati come finanziamenti monetari ai Paesi e quindi rispettano l’interpretazione dei trattati europei ha di fatto evitato pur se gli interventi sottostaranno a condizioni di severalità al fine di indurre comunque i paesi a porre in essere le riforme strutturali. Con il tempo poi i mercati hanno capito che le riforme in campo erano valide e lo spread ha continuato a scendere. Ora il rischio alle porte è l’instabilità politico ed il ritorno dei politici di prima.
Il PD che fine ha fatto
Purtroppo del PD abbiamo parlato poco ma del resto negli ultimi 15 anni per troppo desiderio di spartirsi il potere non si sono neanche riusciti a mettere d’accordo tra di loro, per cui hanno sempre ricoperto un ruolo secondario, al massimo teso a parlare degli affarucci personali e deplorevoli di Berlusconi e di altri esponenti. Per cui, devo essere sincero, per loro non nutro simpatia ma non perché non condivida parte dei loro ideali ma perché in loro vedo solo incapacità tecnica, organizzativa e gestionale, e sento ancora più forte il desiderio di anteporre il proprio tornaconto personale al benessere del Paese. Come si fa a far cadere un Governo solo perché non ci si mette d’accordo? Non si sta parlando della governance di una ditta individuale ma del destino di un paese, posti di lavoro e famiglie! Per completezza tuttavia allego anche il programma del PD.
Il movimento a cinque stella e l’aria di rinnovamento
Tralasciando la forza con cui destra e sinistra hanno cercato di demonizzare il movimento a cinque stelle con qualsiasi epiteto di cui i più curiosi erano al solito quelli di Bersani, vi invito a leggere il Programma Movimento-cinque-stelle. Eccetto alcuni punti non credo possiate non essere concordi a meno che non siete dei filibustieri. Poi se andiamo a valutare la fattibilità è un altro discorso, ma nei contenuti, almeno per me, nulla da eccepire se non in alcuni singoli punti.
Non so chi voterete e poco me ne importa perchè non sono mai stato un trascinatore, ma non tollero chi si arroga il diritto di essere custode della verità quando non la conosce sotto tutti i suoi lati. Per questo spero al solito di avervi messo in condizione di decidere al meglio fornendovi strumenti validi di approfondimento con le ultime sei manovre ed i programmi dei maggiori partiti politici e dando anche qualche spunto di riflessione senza scadere nei soliti argomenti che sentite ai vari talk show. Lo so che è noioso leggerli tutti ma del resto la sovranità popolare richiede anche un piccolo sforzo sempre che non la vogliate consegnare tutta nelle mani di una sola persona :-)
MI scusi mi sono letto il programma….ma con tutto il rispetto che ho letto i suoi 10 punti, li condivido pinamente, ma sono idee abbastanza scontate di cui alcune di difficile realizzazione…non vorrei essere scortese ma mi sembra un programma un pò superifciale soprattutto nella parte dedicata agli approfondimenti. Però apprezzo lo sforzo…
Alla pagina http://www.fermareildeclino.it/10proposte trovi le 10 proposte con approfondimenti dettagliati su ciascuna area tematica.
Se mi giri il programma lo inserisco:-)
Mi spiace che non hai mensionato Fare per Fermare il Declino: a mio parere propone il programma elettorale più chiaro offerto dal mercato politico attualmente. È parecchio incentrato su liberalizzazioni e sburocratizazione, riduzione della spesa pubblica e del debito dello Stato. Ma soprattutto, cifre alla mano, cita i tempi e i modi di realizzazione del programma, cosa che nessun altro partito fa. Non ha all’interno politici riciclati provenienti da altri partiti. Inoltre tra i fondatori del movimento ci sono parecchi professori di economia italiani che hanno cattedra all’estero, quindi le competenze non mancano.
Il movimento cinque stelle è senza dubbio un movimento che spero cresca nel tempo, ma attualmente cerco di essere realista: non siamo pronti, non è pronta lo statao ad una svolta così epocale, ma il mio asupicio è che insieme a Monti sappia dare quella ventata di rinnovamento che serve da ventanni al paese. Però parliamoci chiaro. Se mi dovessi immaginare al governo il movmento cinque stelle a parte la gioia di vedere tutti a casa finalmente sono quasi certo che assisteremo ad una paralisi dell’apparato statale che porterebbe solamente ad una fase di stallo di qualche mese forse un anno ed una caduta perchè chi ancora siede su alcune poltrone strategiche (e rifaccio riferimento a giunte, consigli, CDA, ecc ecc farebbe sicuramente ostruzionismo cos’ come è successo quando per un annetto l’ultimo governo di centro sinistra andò al governo.
Sposo in modo quasi totalitario il programma del M5S ma se devo essere sincero non ne scommmetterei sulla realizzabilità, non per carenza di obiettive o di unità ragionamento ma per ostruzionismo. Ma ciò non toglie che è e resta una parte dell’elettroato italiano che dovrebbe avere un ruolo determinante nelle scelte straegiche e di indirizzo per il futuro del paese perchè sa guardare al futuro a differenza di altri partiti che finora hanno ragionato su un orizzonte di 3 anni, giusto il tempo di acchiapparsi la pensione.
Peccato che le cosiddette persone di indubbie capacità professionali a livello nazionale ed integre moralmente si siano limitate a firmare quelle misure che i tecnici ministeriali (quelli veri), da vent’anni ai rispettivi ministeri, non sono riusciti a far firmare ai politici consci che avrebbero perso il consenso elettorale. Se poi vogliamo predicar bene di una Fornero (allo scuro persino di quanto ha firmato…) che non è nemmeno in grado di sostenere un’intervista fatta da giornalisti italiani… capiamoci: giornalisti italiani…
Monti ha applicato né più né meno quelle misure che erano state consigliate anche ai precedenti governi, e se davvero avesse voluto risanare i conti per bene avrebbe evitato costose consulenze esterne (ma non erano loro i tecnici?), inutili spese come Expò, TAV, cacciabombardieri, sommergibili, tagliato le province, rimediato agli sperperi della casta politica, impedito la candidatura in parlamento di gentaglia discutibile e sotto processo (non fosse che anche diverse fra le cosiddette “persone di indubbie capacità professionali a livello nazionale ed integre moralmente” hanno qualche scaramuccia con la giustizia) ma la lista è lunga.
Ma tant’è che al Marione nazione è scoppiata la voglia politica, ed io che ho passato i 30anni e sono senza futuro in questo Paese mi trovo a prendere “armi e bagagli” e andare all’estero perché con questa (anche la sua) informazione si vuole incoraggiare uno come Monti…
Voterò M5S ben conscio che è l’unica speranza e probabilmente la più concreta.
Ma veramente si vuole parlare bene di un Tecnico che ha avuto bisogno dell’aiuto di un altro tecnico (Grilli) senza cavarci un ragno dal buco?
Mi spieghi perché SOLO il M5S si muove veramente in modo democratico secondo la Costituzione italiana, mentre gli altri delinquono e se ne sbattono di continuo? Sai quanto prendono i partiti? Perché si parla di prendere e non di guadagnare!!! Sono oltre 35 anni che derubano la gente ed ora che c’è qualcuno che ha reso possibile il far parlare ed ahire la gente vorresti che stesse zitto?
Chi ha buon senso vota M5S e ignora totalmente il resto!