La nuova Legge delega per la riforma fiscale 2011 è terreno del nuovo governo per misurarsi con le ultime debacles elettorali ed ha come unico obiettivo il pareggio del Bilancio 2014 imposto dalla Comunità Europa. Dovrebbe sostanziarsi in una serie di novità che potrete ricercare per argomento con il motore di ricerca interno (in alto a destra), tra cui un innalzamento di un punto percentuale delle aliquote IVA, e si prevedono anche aumenti nella imposizione della tassazione delle rendite finanziarie, novità sul fronte delle pensioni, un inasprimento nella lotta all’evasione con il potenzimento del redditometro, riforma del contenzioso tributario e novità nell’accertamento fiscale.
Principi di Fondo
Il pareggio del bilancio ha ad oggetto manovre che dovranno portare necessariamente alla riduzione del deficit per il 2012 e 2013 in quanto dovrà essere strutturata a totale invarianza del gettito fiscale. E se così fosse allora la nuova legge delega per lo sviluppo avrebbe ad oggetto solo una ridefinizione della base imponibile a cui potrebbe difficilmente far fronte un aumento del gettito o misure per lo sviluppo.
La Nuova Legge Delega per la riforma fiscale dovrà portare in sè i principi che animeranno la prossime stagioni e soprattutto i prossimi Decreto Legislativi che avranno l’obiettivo di mettere in oratica quanto qui contenuto. Come abbiamo visto già nel corso dell’articolo dedicato alla riforma fiscale 2010 2011, i principi di base sono quello di uno spostamento della tassazione dalle persone alle cose, ossia una tassazione che si deve spostare più sui consumi e sulle transazioni che sulle persone. Ulteriore obiettivo è la lotta all’evasione che viene perseguito dapprima con strumenti dissuasivi che si caratterizzano per le comunicazioni e dichiarazioni aggiuntive che il contribuente deve produrre (ma che generano anche molti costi per il sistema imprese…) e l’inasprimento delle sanzioni amministrative, la cooperazione con i Comuni e forse quello più efficace l’abbassamento dell’imposizione fiscale e quindi delle tasse (che ricordiamo sono tra le più alte in europa9.
Inoltre si cerca di avvicinire i centri di entrata a quelli di spesa ossia dal centro alla periferia ed è questo ciò che sta avvenendo con i Decreto sul federalismo fiscale e che vede un graduale depotenziamento del potere centralizzato per darlo alle regioni e ai comuni.
E questo all’insegna di una maggiore semplificazione fiscale: qui si colloca questa nuova Legge Delega che cerca di ridurre le imposte a cinque imposte (immagino sostitutive) e, ai fini Irpef, solo tre aliquote.
Quadro Attuale Irpef
Da 0 a 15.000 euro abbiamo un aliquota Irpef 2011 al 23%; da 15.001 a 28.000 euro abbiamo aliquota Irpef al 27% (ovvero 3.450 euro + 27% sul reddito eccedente i 15mila euro); da 28.001 a 55.000 euro abbiamo un’aliquota Irpef al 38% (ovvero 6.960 + 38% sulla parte eccedente i 28mila euro); da 55.000,01 a 75.000 euro abbiamo un’aliquota Irpef al 41% (ovvero 17.220 + 41% sulla parte eccedente i 55mila euro); oltre 75.000 euro abbiamo un’aliquota Irpef al 43% (ovvero 25.420 + 43% sulla parte eccedente i 75mila euro).
Quadro Irpef Futuro
Lo scenario possibile ai fini Irpef, prima di tutto, possiamo dire che potrebbe essere immediato, in quanto la Legge delega si può permettere con le imposte dirette Irpef quello che ai fini Iva deve prioritariamente passare per il consenso di Bruxelles, in quanto ricordate che come ci siamo più volte detti l’Iva è una imposta di matrice Europea e come tali eventuali modifiche devono esserre proposte al Consiglio e accolte per essere poi applicate, altrimenti si passa ad una serie di infrazioni costose.
Il primo scaglione del 23% che raccoglie i primi 15.000 euro di reddito potrebbe scendere al 20% in tal modo dando una agevolazione a tutti ma attribuendo un peso specifico maggiore a livello sociale in quanto in questa volta coloro che ne sono maggiormente incisi anche se non in valore assoluto sono i redditi di fascia più bassa in quanto per loro un risparmio di tre punti percentuali sarà maggiormente percepito come un risparmio di imposta effettivo al contrario dei redditi più alti che poco percepiranno da questo abbassamento di aliquota.
La perdita di gettito del primo scaglione Irpef sarebbe compensata con l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie che potrebbero essere assoggettate al 20% e lasciatemelo dire potrebbe essere una giusta punizione per le conseguenze che la crisi finanziaria ha portato con sè in questi anni e per la ripresa di attività speculative ed utinlizzo di derivati che si stano registrando proprio in questi giorni sulle principale piazze europee.
Imposta Unica sui servizi
Si prevede di introdurre una unica impost sui servizi che accorpi insieme l’imposta di registro, imposte ipotecarie e catastali, imposta di bollo, tassa sulle concessioni governative, tassa sui contratti di borsa, imposta sulle assicurazioni ed imposta sugli intrattenimenti.
Quadro Attuale Iva
Attualmente abbiamo detto che esistono tre diverse aliquote Iva al 4%, al 10% e al 20% (ordinaria) e che allo studio sarebbe possibile un aumento di un punto percentuale.
Aggiornamento Manovra Economica Ferragosto (Dl 138 del 2011): l’aliquota ordinaria Iva del 20% sale al 21% dalla data di approvazione della manovra del 17 settembre 2011.
Scenario Futuro Iva
Per quello che concerne le modifiche ai fini dell’imposta sul valore aggiunto oltre ad un generale impegno nella semplificazione dell’applicazione del tributo viene prevista la revisione graduale aliquote rideterminando eventualmente le suddivisioni tra prodotti al 4%, 1l 10% o al 20%.
Inoltre vien previsto di ridurre gli effetti di duplicazione dell’imposte derivanti dalle accise ed inoltre eliminazione delle distorsioni derivanti dall’Iva di gruppo.
Stante sempre l’accoglimento di eventuali proposte dal Consiglio Europea sarebbe previsto l’aumento di un punto percentuale ed una rimodulazione delle aliquote che in pratica sarebbe spostare alcuni beni e servizi da un paniere di aliquote ad un altro facendo giocando sugli effetti finanziari che produce l’Iva. Ricordiamo che L’iva è un tributo che si dice neutro anche se neutro non è in quanto si ha un impegno di liquidità che come ormai sanno anche gli studenti del liceo è un costo perchè impegna liquidità e disponibilità di tempo, per non parlare di coloro che sono soggetti al pro rata di detrazione Iva per i quali l’Iva diviene un costo secco.
Tassazione delle rendite finanziare
Potrebbe essere anche applicata una tassazione ordinaria sostitutiva anche nel campo delle rendite finanziarie al pari di quanto è avvenuto con la cedolare secca sugli sugli affitti e che ora potrebbe essere allargato anche alle rendite sui prodotto finanziari e che attualmente si sostanzia (sintetizzando non poco) in una tassazione del 27% dei proventi derivanti dalle disponibilità sui conti correnti ossia sugli interessi attivi di banca che maturano giornalmente ed una tassazione del 12,50% a titolo di imposta sulle cedolale che sono staccate per i titoli di stato, bot cct, ecc.
L’effetto potrebbe portare ad una generale semplificazione della perczione del guadagno netto derivante dall’impiego della propria liquidità ed un aumento degli investimenti in borsa.
Potete anche leggere l’articolo dedicato alla nuova tassazione dei fondi comuni di investimento.
Razionalizzazione degli incentivi fiscali o Bonus
Prevista l’eliminazione e la razionalizzazione di gran parte delle detrazioni, esenzioni ed esclusioni dall’imposta.
Graduale Eliminazione dell’Irap
Prevista anche la graduale eliminazione dell’irap da attuarsi in più anni ma privilegiando fin dal primo l’eliminazione dalla base imponibile dei costi del personale che per esperienza personale vi dico che rappresenta la prima voce nelle ordinarie basi imponibili calcolate.
Aggirnamento:
Vi ricordo che negli ultimi mesi avete assistito a tre importanti norme che sono state il decreto sviluppo, la Manovra economica 2011 e la Manovra Economia di Agosto 2011 che sono diverse le une dalle altre e che hanno apportato grandi novità. Con il motore di ricerca interna del sito potete trovare sempre le sintesi ai nuovi decreti. Lo so è stato un periodo pieno di novità ma come al solito cercate di fare di tutto per tenervi aggiornati.
Sintesi decreto Sviluppo
Articoli di approfondimento:
Nuova Riforma Fiscale 2011 2012
Tassazione Rendite Finanziarie 2011 e Riforma Fiscale
Altri Link di approfondimento per i Decreti Legislativi che hanno caratterizzato l’attività legislativa relativa alla Riforma Fiscale
Guida pratica al Federalismo Fiscale
La nuova Imposta Cedolare Secca sugli affitti e locazioni
Riflessioni attuali sul Federalismo Fiscale
Piano nazionale delle riforme
La manovra Finanziaria 2011 o patto di stabilità
Piano crescita e decreto incentivi 2011
L’indirizzo mail non viene pubblicato come specificato ci mancherebbe. Per risponderle invece, se inquadra questa prestazione come prestazione occasionale nel 730 può consultare l’articolo dedicato alla guida al 730 in cui potrà verificare se rientra nei casi di esonero dalla compilazione. Se invece dovesse essere obbligato alla compilazione, ovvero, pur essendo esonerato vuole comquneu presentarla, allora indicherà le somme percepite nel quadro relativo ai redditi diversi e la ritenuta d’acconto andrà ad abbattere il carico fiscale su quella singola prestazione azzerando il debito di imposta.
Buon giorno vorrei se fosse possibile un parere, io percepisco una pensione lorda di euro 30290,00. mi è stato proposto un lavoro con ritenuta d’acconto al netto di 5000 euro, la domanda che vi vorrei fare è, quando poi ci sarà da compilare il 730 pensate che dovrò pagare qualcosa?
Grazie in anticipo.
Vi sarei grato se non pubblicaste l’indirizzo mail
Grazie!
Grazie per la chiarezza dell’articolo! Sono arrivata su questa news di tasse-fisco per caso, mi è servito per lavoro. Grazie anche per gli spunti di riflessione, bravi continuate così!
L’ITALIA non è l’ America che si dice, anzi a me sembra esser più un terzo mondo, povera di politiche: di sviluppo, culturali,economiche “di risparmio” energetico e pulito,lavorativo,famiglie, sanità, lavoratori autonomi e dipendenti, tutti penalizzati,
basta uscire dall’italia per comprendere le differenze,inoltre non vedete che il paese intero sta invecchiando a livello di popolazione? “pochi giovani” forse sperano di farci morire di stenti, e tasse , disservizi in aumento inversamente a quello che paghiamo, forse sarebbe giunto il momento dire la nostra unitamente, dimenticando tutti i colori che ci dividono,per unire una migliore qualita di vita che accumuna noi tutti,
Da un punto di vista etico sono d’accordo con lei; non posso dire lo stesso se ragiono in termini di obiettivo pareggio di bilancio e misure che tendano realmente allo sviluppo del paese in qunto il risparmio sui costi della politica, per quanto indubbio sia lo spreco di denaro non sono in grado incidere considerevolmente sul bilancio dello Stato. Nonostante questo, le misure di riduzione die costi della politiche sono state inserite nella manovra, seppur non come obiettivo prioritario (credo in virtù della precedente riflessione) ma almeno è un passo avanti rispetto a 50 anni di indirizzo contrario.
Sulla parte di Paese che viene colpita di più dalla Manovra è vero quello che dice, incide più sui contribuenti minori come è sempre stato. Non sono dell’avviso che tassare un percentuale piccola di imprenditori possa risollevare i destini del Paese, serve lo sforzo da parte di entrambi, intendo imprenditori e dipendenti.
Quello che non vedo in modo incisivo, al di là del nuovo regime dei minimi per gli under 35, sono le misure per lo sviluppo. Vorrei vedere più sviluppo leggendo le leggi, maggiore innovazione; vedere che il Paese ha deciso di puntare su settori strategici.
E’ sbagliata la dove innalza i costi per la povera gente.
Deve invece tagliare GLI SPRECHI DI DENARO PUBBLICO a cominciare dal Quirinale, dalle Camere, dal Governo e via via TUTTI GLI SPRECHI che non sono necessari e solo s scapito dei previlegiati che già hanno avuto dallo stato denaro pubblico in misura esagerata.
Tutti i giorni le ns. TV e sui gironali avvisano di spese, sprechi ecc. Ci sono interi libri che ne parlano da anni.
Vadano a casa almeno 700 dei mille onorevoli e chi resta sia pagato come la media europea, e così via in mille settori statali.
Si faccia avanti che è capace di fare questi tagli e sia premiato dai cittadini che lo ricorderanno alle prossime elezioni
Certo! fatte pure la riforma fiscale a queste condizioni! chi ne pagherà le conseguenze sarà chi guadagna mediamente 35000 40000 euro, ossia il 75% dei lavoratori che vedranno crescere il loro prelievo fiscale con l’aggravante del 1% dell’IVA al 10%. Chi ci guadagnerà saranno sempre i ricchi che pagheranno proporzionalmente meno. La riforma andrebbe bene se non sbagliassero gli scaglionamenti. Ma è normale che gli sbaglino! Se gli scaglioni rimanessero uguali, per una famiglia con reddito imponibile di 42600,00 Euro, il prelievo sarebbe di 233,00 euro in più all’anno. Ovviamente da aggiungere il prelievo per gli acquisti dell’IVA in più! Alla faccia della carta Costituzionale!