Maggiori contributi per artisti e tecnici?

LAVORATORI DELLA SPETTACOLO, ARTISTI E TECNICI VERSANO MAGGIORI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI

L’INPS per la contribuzione previdenziale dei lavoratori dello spettacolo (e dello sport professionistico) applica una metodologia tutta sua per la determinazione dei contributi da versare. Se le casse dei dottori commercialisti e degli avvocati prendono come base contributiva il reddito netto del libero professionista ed il volume d’affari l’Enpals, prende il compenso lordo (ossia la prima riga della fattura, l’onorario).

Nel caso di dottori commercialisti o avvocati si applica un contributo in fattura tra il 2% ed il 4% a seconda della cassa previdenziale a cui si applicano dei minimi; a questi si applicherà un ulteriore quota di contributo da definire autonomamente dal professionista tra il 10% ed il 17%.

Nel caso dei liberi professionisti iscritti alla gestione separata dell’INPS la contribuzione è fissata invece nella misura del 24,72%che scende al 17% per cento qualora si abbia un ulteriore posizione contributiva.

Nel caso invece dell’Enpals, al montante determinato in base al compenso lordo si applica una aliquota che non è possibile scegliere, come avviene per gli altri liberi professionisti, ma si allinea alla contribuzione dettata per i lavoratori subordinati o dipendenti, ossia in media del 33%.

L’effetto quindi sarà quello di una maggiore contribuzione a carico di tutto il comparto dei liberi professionisti iscritti all’Enpals rispetto a quelli soggetti alla iscrizioni ad altre forme di contribuzione.

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