L’introduzione della nuova imposta patrimoniale 2011 è un’ipotesi del nuovo governo tecnico capitanato da Monti che, nell’ambito delle numerose misure anticrisi, è una tassa che potrebbe passare.
Vediamo che cosa è e come potrebbe incidere facendo qualche ipotesi e che nel corso dei prossimi giorni con il consiglio dei ministri di dicembre 2011 potremmo meglio comprendere.
L’imposta Patrimoniale, lo dice il termine è una tassa che incide sui patrimoni, anche se il concetto di patrimonio è di per sè soggetto ad intepretazione in quanto potrebbe rientrarvi di tutto come per esempio la casa, gli automezzi, le partecipazioni o quote di società.
Cosa si intende per Patrimonio
Un primo problema pertanto è capire cosa si fa rientrare nel patrimonio: la cosa più semplice sarebbe quella di prendere come riferimento il reddito imponibile annuo ma come molti di voi sapranno persone fisiche detengono ingenti capitali sotto forma di partecipazioni azionarie che sono ben lontane da staccare dividendi annualmente pertanto per ricomprendere anche il valore delle partecipazioni sarebbe possibile andare a colpire il patrimonio delle società di cui detengo le quote con un’imposta aggiuntiva patrimoniale.
Ma capire bene il reale patrimonio di un soggetto persona fisicha non è semplice per via degli schermi societari, delle società estere che possono costituirsi al fine di eludere il fisco e che qualche volta sconfinano nell’evasione fiscale, grande piaga del nostro paese.
Su cosa potrebbe incidere la nuova Tassa Patrimoniale
Inoltre potremmo farvi rientrare nell’imposta patrimoniale anche gli automezzi, ma v’è da dire che già l’imposta di bollo che noi paghiamo è un’imposta basata sul possesso e come tale già incide sul “patrimonio” personale, pertanto anche in questo caso ci troveremo di fronte ad una doppia imposizione sul medesimo bene, che non è legalmente possibile.
Potremmo poi far rientrare nell’ambito oggettivo di applicazione della nuova tassa patrimoniale anche le abitazioni, case, case di lusso, proprietà immobiliari, ma anche in questo caso abbiamo un’imposta comunale sugli immobili che già ha la funzione di tassare il patrimonio immobiliare delle persone e che non potrebbe essere gravato da una doppia imposizione.
Al più quindi sarà possibile aumentare le aliquote fiscali applicabili alle imposte già presenti nel diritto tributario ma non vedo come sia possibile imporre ulteriori imposte che incidano sullo stesso tributo a me non di prestare il fianco a contenziosi tributari futuri. Questo però come ben sappiamo sarebbe una decisione assolutamente impopolare a cui tuttavia il nuovo governo monti ci sta piab piano abituando nel corso delle interviste e delle dichiarazioni.
Nei prossimi giorni vi aggionerò sulle modalità di applicazione della patrimoniale e sui soggetti coinvolti, nonchè sulle modalità di versamento.
In questo il contributo di solidarietà è stato pensato in modo maggiormente conforme ai principi del diritto tributario in qaunto si presnta come una tassazione aggiuntiva rispetto all’irpef solo per una fascia di reddito superiore a 300 mila euro e solo sulla parte eccedente. V’è da chiedersi se questo si potrebbe sommare ad una ipotetica imposta patrimoniale.
Il Problema resta
Quello che non si riesce a comprendere è vedere come il problema dello Stato sia solo ed esclusivamente quello di fare cassa attraverso l’aumento della tassazione senza comprendere ancora una volta come l’innalzamento delle tasse e delle imposte nel corso degli anni non si è accompagnato con una più che proporzionale crescita del paese, sintomo evidente della mancanza di efficienza marginale generata dall’impiego di risorse dello Stato. Il problema pertanto resta quello che avete avuto modo di leggere nell’articolo dedicato alla ricetta per uscire dalla crisi ossia l’inefficienza della spesa pubblica.
L’inefficienza della spesa pubblica o, se vogliamo vederla da lato opposto, lo spreco di risorse dello Stato è qualcosa che ancora una volta è riportato su quasi tutti i libri di economia almeno da quando ho memoria, ossia dagli anni ’80. Nonostante questo non percepisco e forse mi sbaglierò, che vi siano stati passi avanti nel recupero di efficienza nel settore pubblico, nella destinazione di risorse alla crescita e allo sviluppo. Il problema resta solo quello di attingere in vari modo più o meno soft alle tasche degli italiani introducendo nuove detrazioni ma parallelamente allargando la base imponibile o con interventi che nella realtà possono avere impatti economici pari a zero.
Con il Maxi Emendamento sal Decreto Salva Italia in realtà sono modificate e aggiunti dei prelievi che seppur non prendono il nome sono equiparabili a contributi di solidiarietà e stimao parlando dallla tassa sugli yacht, sulle auto di grande cilindrata, depositi esteri e residneze all’estero.
Per gli approfondimenti potete leggere l’articolo dedicato al contributo di solidarietà su redditi e pensioni.