I controlli interni e i consulenti non ti salvano dalla responsabilità

manette sanzioni penali fiscale responsabilità dipendenteQuanto servono le funzioni di controllo interno e gli organi di vigilanza e quanto è vano il tentativo di scaricare sui consulenti esterni eventuali responsabilità del management?
Prendo spunto dall’ultima comunicazione del MEF in materia di assunzioni nelle società partecipate pubbliche che vedono la partecipazioni di queste società straniere di recruitment dal nome altisonante per la valutazione dei futuri management delle società a partecipazione statale e anche dagli ultimi fatti relativi ad alcuni esponenti pubblici che spesso usano il budget delle spese di formazione in realtà per destinarli a fini personali. Prendo lo spunto in verità per togliermi un sassolino dalla scarpa e per esporre, in modo forse superficiale, delle funzioni di controllo interno ed esterno aziendale… appunto popolate talvolta da una serie di incompetenti.

Vediamo quindi quali e quanti sono gli organi e i controllori che stazionano intorno all’azienda e vediamo
Prendo lo spunto dall’organigramma tipico delle aziende italiane mediamente strutturate costuituito da una fitta rete di inutili controlli spesso interni come per esempio l’internal audit o il controllo della qualità o peggio ancora l’organismo di vigilanza che non sanno minimanente l’oggetto di quello che stanno controllando, non sono in grado di valutare l’operato del soggetto che controllano e se anche hanno il compito di analizzare la corretta attribuzione e la segmentazione dei ruoli e delle responsabilità non arrivano effettivamente a svelare niente che l’intervistato o controllato non voglia svelargli. In pratica si limitano a fare una serie di domande e nella maggior parte dei casi a farsi raccontare come funziona questa o quell’attività. Inutile dire che il soggetto intervistato a meno che non sia un impudente o non abbia qualche desiderio di autolesionismo si limiterà a portare l’intervistatore dove vuole senza mostrare gli effettivi punti critici dei processi o peggio ancora le aree dove lui ha commesso errori. Dal lato opposto invece il compito del “controllore” sarà salvo con la predisposizione di copiosa documentazione a sostegno, tableau du bord, analisi dei processi, grafici e simili.

Poi abbiamo il collegio sindacale e le società di revisione del bilancio rispettivamente uno a cui è deputato il controllo della legalità (e nel caso anche quello contabile) e le società di revisione che svolgono un’altra serie di controlli.

Ma non sono finiti in quanto a seconda della tipologia di attività svolta abbiamo anche una serie di controlli interni dipendenti specificatamente dalla tipologia di attività svolta come per esempio la Consob, la Banca d’Italia, che sono organi che lavorano ancora su un livello di controllo più alto.

Quanto effettivamente servono tutti questi controlli

Dimenticavo anche i responsabili della sicurezza e le tantissime risorse perse per i corsi di formazione sulla sicurezza del personale che almeno nella stragrande maggioranza di aziende servono a poco o nulla se non a pagare parcelle alle società di formazione di amici di amici, far perdere tempo ai dipendenti che lavorano e la cui utilità non risulta percepibile né sul breve né sul lungo periodo né per il singolo dipendente né per la società. In pratica se lavori una buona percentuale del lavoro viene assorbita da controlli non critici e non costruttivi ma puramente messi in atto dal top management per limitare la propria responsabilità diretta qualora si verificasse un illecito amminstrativo o penale.

Ma veramente è così?

Assolutamente NO, in quanto la responsabilità diretta del top management non viene mitigata da tali funzioni, e ci mancherebbe!

Scarichiamo la propria responsabilità su qualcuno: poveri illusi

Ma non c’è solo questo in quanto spesso di fronte a decisioni da prendere in cui nessuno internamente all’azienda vuole assumere delle responsabilità o tantomeno riconoscere la propria incompetenza decide di coinvolgere i famosi consulenti esterni, visti come una sorta di guru del sapere. In realtà al canto loro i consulenti, nonostante spesso dotati di polizze assicurative dal massimale elevato assumono l’incarico, si fanno spiegare il lavoro da chi li ha incaricati, non sono esperti del settore, scrivono un disclaimer (scarico di responsabilità) lungo pagine e pagine e presentano parcelle salatissime per un lavoro che spesso viene redatto in larga misura dallo stesso personale interno aziendale e rielaborato nella veste grafica dai consulenti.

In conclusione sembrerebbe una barzelletta ma accade così

Raramente qualcuno si assume vere e proprie responsabilità, nessuno effettivamente prende il timone e decide qualcosa assumendo il peso delle proprie scelte per sé e per i dipendenti che rappresenta e l’oggetto sociale che è stato chiamato a perseguire al momento di assumere l’incarico di rappresentato legale della società. Come conseguenza del suo operato assorbe risorse aziendali quasi sempre inutili, dotandosi di controlli interni ed estrerni sterili.

E allora non sarebbe meglio tornare a rappresentare veramente la società e assumersi le proprie responsabilità senza trincerarsi dietro controlli e controllini e consulentini da quattro soldi? Tale comportamento non porterebbe a prendere decisioni maggiormente cautelative nei momenti di crisi e più orientate al raggiungimento dello scopo sociale e al contempo a responsabilizzare tutti i dipendenti a fornire ad operare effettivamente per la crescita aziendale?

Questo per dire, caro MEF che se scegli come manager delle tue società partecipate delle pippe dovresti assumerti il peso delle tue scelte indipendentemente dai consulenti esterni (per di più stranieri e neanche italiani) a cui ti sei affidato nella ricerca e nella selezione del personale.

Leggi anche:

Potete leggere l’articolo dedicato a quando scatta il penale per reati fiscali, per farvi un idea del legame che c’è tra penale e fiscale e delle soglie da cui scatta il rischio di manette.

Correlato a questo discorso c’è anche l’articolo dedicato alla prescrizione delle cartelle di pagamento anche se leggerrete che per reati di natura tributaria il periodo entro cui esperire le azioni di accertamento si allunga.

La responsabilità del consulente dottore commercialista fiscalista (valido anche per Avvocati)

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