Le associazioni sportive dilettantistiche sono considerate enti non commerciali: ai sensi dell’art. 73 del Tuir infatti sono considerati tali le società che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di un’attività commerciale.
Il carico impositivo sarà dato dalla somma delle due principali voci di entrate:
- entrate/proventi dall’attività commerciale;
- entrate/proventi dell’attività sportive e dilettantistiche;
Il reddito imponibile sarà determinato autonomamente per le due categorie di reddito ad esclusione di alcune voci distintamente indicate dal fisco all’interno del Tuir (ex: le quote versate dagli associati o i contributi che riceve l’associazione in caso di manifestazioni, i redditi esenti, …)
I redditi derivanti dall’attività commerciale saranno soggetti alle disposizioni previste per il reddito di impresa (libro V del Tuir, dall’art. 73 in poi) mentre quelli derivante dal perseguimento dello scopo istituzionale saranno assoggettai ad una differente normativa.
Giova ricordare che è altresì prevista dal fisco la possibilità di aderire ad un regime forfettario quinquennale di determinazione dell’imposta basato sull’applicazione ai ricavi conseguiti di un coefficiente forfettario del 3% a patto che la somma dei ricavi derivanti dall’attività di tipo commerciale non superi i 250.000 Euro. A tale requisito se ne aggiungono altri che devono anche essere contemplati nello statuto dell’associazione. E che approfondiremo nel corso dei successivi articoli.
Nel corso dei successivi articoli potrete trovare i regimi di tassazione previsti ai fini Irap ed Iva ed i principali adempimenti.