Cominciamo però dai consumatori e da Codacons che esclama entusiasta: “L’Italia è agli ultimi posti in Europa per l’uso di carte di credito e bancomat nei pagamenti, quindi sposiamo del tutto un provvedimento del genere, a patto però di prevedere sanzioni durissime nei confronti degli esercenti e degli operatori che si rifiutino di accettare il bancomat anche per piccoli importi”.
Per i commercianti però un provvedimento del genere sulla tracciabilità dei pagamenti rappresenterebbe una mazzata non indifferente, anche tagliando le commissioni bancarie: tra costi d’installazione e di utilizzo di un nuovo Pos, si parla infatti di ben 1.700 euro all’anno. 900mila imprese tra l’altro non dispongono ancora di Pos, e tale obbligo comporterà una spesa complessiva di 1,5 miliardi l’anno. Secondo i commercianti tale provvedimento si rivelerà per lo più inutile, visto il numero alto di persone che in Italia è senza conto corrente, carte di credito o bancomat, e quindi il 70% di loro continuerà continuerà comunque a pagare in contanti.
“Non siamo contrari alla diffusione della moneta elettronica, alla tracciabilità dei pagamenti, ma a condizione che vengano abbattuti i costi fissi e ridotte drasticamente le commissioni”, ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, mentre l’Unione Artigiani è più diretta: “Chiedamo l’azzeramento del costo per i Pos”. Durissimo il presidente di Confartigianato Veneto, Luigi Curto: “Non ci sono parole. E’ una sciocchezza che dimostra una volta di più come la politica abbia a cuore solo banche e assicurazioni, inventandosi ogni mese un nuovo modo di far pagare a noi imprenditori il relativo pizzo“.
E voi da che parte state in merito alla tracciabilità dei pagamenti?
Questo dimostra senza più alcun dubbio che le banche sono i veri padroni dell’Italia…mi dispiace constatare anche che il Codacons vuole diventare complice di questa dittatura mascherata e che non si renda conto di cosa sta succedendo