Tasse aeroportuali aumentate di 2,50 euro a passeggero: Franceschini difende il Governo

Tasse pazze italia “Le tasse non sono mai gradite a nessuno, ma i 2,50 euro a passeggero mi paiono una cosa che sta dentro un sistema del turismo che cresce. Quindi, per favore, niente drammi”, queste le parole del ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini mentre si trovava alla Bit, Borsa Internazionale del Turismo ( in corso alla Fiera di Milano), sulla decisione del Governo di aumentare di 2,50 euro a passeggero le tasse aeroportuali d’imbarco. Sinceramente queste dichiarazioni convincono poco, considerando che il turismo, nonostante le bellezze culturali, naturali e monumentali che solo l’Italia ha, non è ancora sfruttato a dovere, anzi, ed un provvedimento del genere, pur non essendo un dramma, rappresenta un altro segno della miopia dei nostri politici.

L’aumento delle tasse aeroportuali d’imbarco di 2,50 euro a passeggero introdotto dal Governo non è un dramma […] I vettori aerei, soprattutto le compagnie low cost, che nei giorni scorsi hanno mostrato contrarietà rispetto al provvedimento, dovranno evidentemente farsene una ragione”.

Intanto però le compagnie low-cost, con la Ryanair in prima fila, da giorni esprimono il loro forte dissenso su un provvedimento che rischia di far tagliare diversi posti di lavoro nel nostro Paese, o addirittura di far chiudere delle basi: la stessa Ryanair ha minacciato di chiudere 2 delle sue 15 basi in Italia, e precisamente quelle site ad Alghero e Pescara. Tutti noi speriamo e ci auguriamo che si sia trattato soltanto di una dichiarazione forte per tentare di far cambiare idea al Governo Renzi in merito alle tasse aeroportuali.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

articoli correlati