Traggo spunto dal rapporto sullo stato del contenzioso tributario con l’agenzia delle entrate elaborato dal MEF con i dati al 31 marzo 2019 per fare alcune semplici riflessioni e porsi alcune domande e comprendere cosa ne pensate anche voi.
Nelle Commissioni Tributarie Provinciali di primo grado CTP la percentuale di vittoria in contenzioso da parte dell’agenzia delle entrate arriva a malapena al 45% ossia questo significa che nella maggior parte dei casi l’esito della controversia vede vittorioso in giudizio il primo grado.
Il valore complessivo delle controversie è pari a 1.928,08 milioni di euro.
La percentuale che vede vittorioso il contribuente completamente è del 30% mentre giudizi intermedi che in sostanza ridefiniscono l’iniziale pretesa dell’ente impositore si attesta al 12%, per un valore complessivo di 553,68 milioni di euro.
Nelle Commissioni Tributarie Regionali la situazione non cambia in quanto la percentuale dal 46% scende al 44% per un valore complessivo di 1.632,37 milioni di euro. I giudizi positivi a favore del contribuente salgono al 36% mentre quelli intermedi rappresentano circa l’9%, per un valore complessivo di 328,11 milioni di euro.
Da ciò ne deduco che le pretese dell’agenzia delle entrate più di una volta su 2 non vanno a segno.
Domande
Ora mi chiedo: ma quale costo per la collettività tutto questo? Quanto tempo speso a fare la fila all’agenzia della riscossione o presso gli uffici dell’agenzia delle entrate o a bloccare l’operatività dell’azienda per poi vedere l’agenzia delle entrate fare un buco nell’acqua nella metà dei casi?
Quanti costi spesi per consulenze legali?
E le volte che paghiamo siamo così sicuri che abbiamo torto o la spesa per impugnare l’accertamento o la cartella non vale l’impresa titanica di gestire il contenzioso per così tanto tempo?
Quanto tempo perso sottratto alla propria attività lavorativa o alla propria operatività per così poco?
Con la chiusura delle liti pendenti c’è da scommetterci che i giudizi pendenti si ridurranno, ma se non cambia la modalità di effettuare le dichiarazioni fiscali come anche le modalità di accertamento fiscale si potrebbe ricreare nuovamente la stessa situazione. La stessa situazione che, in estrema sintesi, porta all’emersione di un reddito imponibile contestato piuttosto contenuto rispetto alle pretese iniziali.
Non sarebbe meglio eliminare quelle fantastiche banconote da 500 euro che si portano facilmente oltre frontiera perchè occupano poco spazio come si può vedere da qualsiasi video su internet o su programmi su sky? Non penso di scoprire l’acqua calda. Forse imporre pagamenti elettronici potrebbe portare ad un maggiore recupero di reddito imponibile ed una minore propensione all’evasione fiscale? Magari rafforzando anche i controlli alle frontiere….
Prosegue la riduzione delle liti pendenti: al 31 marzo 2019 la giacenza è inferiore del 10% su base annua.
Nel seguito il resto del comunicato
Nel primo trimestre del 2019 i nuovi ricorsi registrano una diminuzione, su base annua, pari al 13%. Il 62% del totale degli atti processuali è stato depositato con modalità telematica.
Alla data del 31 marzo 2019 le controversie tributarie pendenti, pari a 366.282, sono inferiori del 10,42% rispetto al 31 marzo 2018 e rilevano un trend in costante diminuzione.
Le controversie instaurate in entrambi i gradi di giudizio nel primo trimestre 2019, pari a 50.827, registrano una riduzione del 13,03% rispetto all’analogo periodo del 2018.
Le controversie definite sono state 58.535, con un calo tendenziale dell’11,80% rispetto al medesimo periodo del 2018.
In particolare, le nuove controversie presentate in primo grado presso le Commissioni tributarie provinciali (CTP) sono state pari a 37.731, in diminuzione dell’11,01%; i ricorsi definiti, pari a 43.241, registrano un calo del 15,42%.
Nelle Commissioni tributarie regionali (CTR), gli appelli pervenuti nel medesimo periodo, pari a 13.096, risultano in calo del 18,39%. Le definizioni, pari a 15.294 provvedimenti, hanno, invece, registrato una crescita dello 0,34%.
Nel quarto trimestre il 62% degli atti processuali collegati alle controversie pervenute nei due gradi di giudizio è stato depositato utilizzando il canale telematico. In dettaglio, nel periodo sono stati inviati telematicamente il 28% degli atti introduttivi, il 56% delle controdeduzioni e il 69% degli altri atti processuali.