Salvaguardia esodati: cos’è e aggiornamenti 2017

EsodatiLa questione degli esodati è un annoso problema italiano che ancora oggi stenta a trovare una soluzione. Dopo svariati decreti speciali per tutelare questa variegata categoria di ex lavoratori in mobilità, stroncata dalla riforma delle pensioni attuata dal ministro Fornero durante il governo Monti, una possibilità di riscatto sembra emergere all’orizzonte grazie all’ottava salvaguardia esodati, prevista dalla Legge di Bilancio per il 2017.

Questa iniziativa si propone di fornire la pensione anticipata agli esodati in buonuscita o in fase di transizione che erano rimasti esclusi dai provvedimenti tutelari precedenti. A fine dicembre 2016, infatti, l’INPS ha comunicato i requisiti aggiornati e le nuove modalità di domanda per accedere al pensionamento anticipato, come prima fase della revisione della riforma delle pensioni. La salvaguardia permetterebbe agli esodati che possiedono le caratteristiche specificate dalla Legge di Bilancio 2017 di usufruire delle regole pensionistiche pregresse alla riforma Fornero. Considerata l’importanza vitale di questa operazione per migliaia di italiani, la guida contenuta qui di seguito tratterà nel dettaglio le peculiarità dell’ottava salvaguardia per gli esodati e le modalità di accesso, partendo dalla definizione generale per arrivare alle ultime novità.

Cos’è la salvaguardia esodati 2017?

L’ottava salvaguardia per gli esodati è l’intervento di tutela previsto per il 2017 al fine di risolvere le problematiche create dall’imperfetta riforma pensionistica Fornero, la quale ha condannato a un limbo di precarietà non retribuita tutti i lavoratori prossimi alla pensione che avevano deciso di intraprendere percorsi di mobilità aziendale come ponti e buonuscite. Questa nuova misura di salvaguardia corregge alcuni dei requisiti di accesso alla pensione anticipata stabiliti durante il governo Monti, e offre la possibilità a un massimo di 30.700 soggetti di usufruire del vecchio trattamento previdenziale, pregresso alle norme pensionistiche attualmente in vigore.

In pratica, la salvaguardia 2017 amplia il numero di beneficiari delle precedenti salvaguardie. Infatti, la nuova salvaguardia prolunga i provvedimenti tutelari che dovevano concludersi nel 2016, posticipando il termine entro il quale maturare i vecchi requisiti pensionistici.

Gli aggiornamenti 2017 alla riforma pensionistica per la tutela degli esodati: tutte le news

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2017 prevedono l’estensione dei limiti temporali entro cui avvalersi delle misure di salvaguardia che dovevano concludersi lo scorso anno. Nei commi compresi fra il 214 e il 218 della Legge di Bilancio, il governo ha esteso i termini da un minimo di 36 a un massimo di 84 mensilità successive all’entrata in vigore della riforma Fornero. In base all’aggiornamento, si potrà effettuare domanda di salvaguardia a partire dal 1° gennaio 2017 fino al 2 marzo 2017, sessanta giorni dopo il rilascio della legge, secondo le procedure indicate dall’INPS.
In altre parole, sebbene le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2017 si applichino alle medesime categorie di lavoratori previste dalla settima salvaguardia, adesso i tempi stabiliti per maturare il diritto o la decorrenza della pensione sono più generosi. Rispetto alla Legge di Stabilità del 2016, il termine è posticipato di 12-24 mesi, ovvero fino al 6 gennaio 2018-2019. A chi riceve il trattamento speciale edile o la mobilità, è permesso di raggiungere i requisiti entro tre anni dal termine del sostegno al reddito.

L’aggiornamento 2017 alla salvaguardia offre un’ultima possibilità agli esodati per ottenere il riconoscimento del beneficio pensionistico. Infatti le ultime novità sono che il fondo destinato al finanziamento degli esodati è stato abolito, e dopo il 1° marzo sarà erogato un nuovo tipo di sussidio, l’APE sociale, meno conveniente rispetto alla salvaguardia 2017. L’obiettivo di questa ultima misura straordinaria è completare i processi tutelari già messi in opera, per assicurare un passaggio graduale a un regime pensionistico più stringente. È bene quindi affrettarsi a fare richiesta presso l’INPS se si è in possesso dei requisiti, secondo le modalità specificate di seguito.

Procedura di richiesta per la nuova salvaguardia 2017

Rispetto alle procedure stabilite per l’accesso ai precedenti provvedimenti di salvaguardia, con la riforma delle pensioni 2017 le pratiche sono cambiate. Adesso, per avere diritto alla nuova salvaguardia 2017 si deve fare richiesta presso due organi distinti, a seconda della categoria di cui si fa parte: gli esodati in mobilità, in prosecuzione volontaria del lavoro e con contratti a tempo determinato devono inoltrare la domanda all’INPS tramite procedura telematica, mentre i lavoratori in congedo e quelli a tempo indeterminato dovranno fare richiesta presso la Direzione Territoriale del Lavoro attraverso posta elettronica certificata o raccomandata. Per presentare la domanda presso l’INPS, si dovrà entrare nella sezione “Pensione, Ricostituzione, Ratei” del suo portale web ufficiale e accedere alla pagina del servizio online “Domanda di Prestazioni previdenziali“, usando le credenziali della propria identità digitale SPID. Scorrendo lungo il menù a tendina, si dovrà aprire la sezione delle Dichiarazioni e inserire i propri dati seguendo le istruzioni, come il codice fiscale, le informazioni personali e la copia di un documento di identità valido. Sarà necessario fornire anche i dettagli identificativi dell’azienda presso cui si è svolta l’attività lavorativa, quindi è importante assicurarsi di aver reperito le informazioni corrette prima di iniziare la procedura.

Alla domanda presentata presso INPS o Ispettorato Territoriale del lavoro, si dovranno allegare una serie di documenti specifici, a seconda della categoria lavorativa di appartenenza. I lavoratori in mobilità dovranno fornire una copia dell’accordo individuale o collettivo che annuncia la cessazione del lavoro, la dichiarazione sostitutiva che certifica il mancato svolgimento di attività professionali con contratto a tempo indeterminato, e una copia dell’attestato di cessazione del rapporto di lavoro, stipulato nel periodo compreso fra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011. Gli ex-lavoratori a tempo determinato dovranno presentare la certificazione di interruzione del rapporto di lavoro temporaneo redatta tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, più l’attestato di mancata occupazione. Infine, i lavoratori in congedo per motivi di assistenza familiare dovranno mostrare la certificazione del provvedimento di congedo.

Chi sono i beneficiari della nuova salvaguardia esodati per l’anno 2017

La circolare operativa emanata dall’INPS elenca nel dettaglio le categorie di esodati che potranno accedere alle novità introdotte dall’ottava salvaguardia 2017, specificando il numero massimo dei soggetti ammessi e i requisiti necessari per la domanda.
Innanzitutto, saranno ammessi alla nuova salvaguardia fino a 11.000 lavoratori in mobilità o in trattamento speciale edile che hanno stretto accordi governativi e non governativi entro il 31 dicembre 2011 oppure, anche in mancanza di accordi, che provengono da aziende interessate da processi di fallimento, liquidazione amministrativa, amministrazione straordinaria o chiusura dell’attività, avviate prima del licenziamento.
Inoltre, sono inclusi due gruppi di prosecutori volontari: 9.200 lavoratori che sono stati autorizzati al proseguimento e hanno ricevuto l’accreditamento di un contributo volontario entro l’inizio di dicembre 2011, e 1.200 lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria con contributi registrati prima della fine di novembre 2013, a patto che entro tale data non abbiano stretto altri rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Infine, potranno richiedere la salvaguardia anche: 7.800 lavoratori cessati che hanno firmato accordi di incentivo all’esodo sia individuali che collettivi entro il 31 dicembre 2011, oppure che hanno terminato il rapporto lavorativo per risoluzione unilaterale entro tale data; 700 lavoratori in congedo a causa di gravi motivi familiari, come l’assistenza a figli disabili; 800 lavoratori a tempo determinato che hanno cessato il lavoro prima della fine di dicembre 2011 e che dopo tale data non hanno svolto altre attività di lavoro a tempo indeterminato. Sono invece esclusi i lavoratori con contratti a tempo determinato che operano nel settore agricolo, e i lavoratori stagionali.

I suddetti requisiti previsti dall’INPS sono molto stringenti, ma si auspica che possano comunque generare effetti molto positivi per un gran numero di lavoratori esodati che al momento non godono di alcuna tutela.

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