Gli scaglioni di reddito inoltre dovrebbero essere modificati in virtù del cambiamento dell’aliqota in quanto è difficile immaginare con la nuova riforma fiscale che coloro che avevano un reddito imponibile inferiore ai 28.000 euro e che scontavano come massima aliquota il 27% si vedrebbero diminuire il prorio carico impositivo, ossai le tasse da versare di ben 4 ounti percentuali.
E cosa dovrebbero invece dire coloro i quali hanno un reddito imponibile ben più elevato e che potrebbero vedersi abbattere l’imposizione anche fino al 23%, ovviamente a beneficio delle classi più abbienti. Sicuramente se l’aliquota del 23% restasse coloro che hanno un reddito fino ai 15.000 euro annui non ne vedrebbero alcun beneficio in quanto la tassazione resterebbe invariata.
E’ facile pertanto immaginarsi una rivisitazione della base imponibile in senso ampio ossia un allargamento in quanto l’obiettivo del pareggio del bilnacio entro il 2014 è imposto dalla Comunità Europea. Ma stiamo a vedere nel 2010 cosa accadrà in quanto le due riforme fiscali del 1994 e del 2003 hanno portato i loro benefici ed hanno spinto l’ordinamento tributario verso i dettati europei e i benefici per i contribuenti sia in termini di minori imposte da versare che migliori le procedure per determinare più agevolmente le imposte.
Tra le ipotesi in termini di Irpef v’è anche la possibilità di introdurre 3 aliquote di cui la prima per gli scaglioni inferiori ai 15.000 mial euro sia del 20% e le successive del 30% e del 40%.
Consulta anche le altre novità delle Legge Delega sulla riforma fiscale 2011 leggendo gli articoli di approfondimento:
Tassazione Rendite Finanziarie 2011 e Riforma Fiscale
Nuova Legge Delega per la Riforma Fiscale 2011