Sulla base di un campione di circa 5.000 lavoratori nati nel 1980, Tito Boeri ha reso noti i risultati di una simulazione effettuata dall’Inps sulle pensioni del futuro.
L’importo medio scenderà infatti dai 2.106 di oggi ai 1.593 euro del futuro. Il dato tiene conto anche degli anni di percezione dell’assegno, quindi considera il fatto che i giovani di oggi riceveranno delle pensioni per meno anni rispetto ai propri genitori.
Insomma prenderemo molto meno dei nostri genitori, almeno un 25%, lavorando fino a 70-75 anni, con l’età più alta di quella fascia (75 anni appunto) sempre più probabile, se il Pil crescerà negli anni ad una media non superiore all’1% annuo…. E se sarà minore la crescita? Meglio non analizzare tutti gli scenari, se no c’è da sentirsi male (al di là dell’allungamento della vita, ad una certa età la produttività è bassa, con danni per le stesse aziende, e non si può essere obbligati a lavorare da vecchi decrepiti, magari pieni di acciacchi per via dell’età, per una questione di rispetto della dignità umana).
Boeri spiega: “Se si guarda alla distribuzione per età alla decorrenza delle pensioni dirette del Fondo lavoratori dipendenti, tre quarti sono state percepite prima dei 60 anni. Secondo le proiezioni Inps per i lavoratori classe 1980 solo il 38,67% la prenderà prima dell’età di vecchiaia, che per gli attuali 35enni significa nel 2050 a 70 anni di età. Sarà più basso quindi il trasferimento pensionistico complessivo (perché percepito per meno anni), ma anche il tasso di sostituzione medio rispetto alla retribuzione che sarà intorno al 62%”.
Insomma se, reddito permettendo, siamo e saremo costretti a farci delle assicurazioni o comunque a crearci delle pensioni alternative, che senso ha ora pagare tutti questi contibuti che massacrano la nostra busta paga? Semplice, servono per garantire la pensione di tutti i mesi a chi in pensione c’è gia. Anche se non dovrebbe essere così, il sistema pensionistico folle e fallimentare del passato, ha infatti creato una situazione in cui i giovani lavorano anche per pagare con i propri contibuti i pensionati di oggi, e non solo la loro pensione di domani.