“La decisione è un atto di responsabilità, soprattutto in una fase così difficile della Banca, in cui i dipendenti hanno dato, ancora una volta, un contributo concreto al sostegno dell’azienda Gli accordi aziendali siglati hanno sempre evidenziato un sistema di relazioni industriali che ha saputo valorizzare il senso di appartenenza dei lavoratori alla Banca, puntando anche su strumenti di mutualità interna tra i più avanzati del settore. Nessuna prospettiva sarebbe garantita all’azienda se non potesse contare su uno straordinario attaccamento dei propri dipendenti. Ci auguriamo che questo sia un esempio per tutti i top manager delle banche, sul quale costruire un modello retributivo responsabile”, ha dichiarato Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, sulla vicenda.
In realtà anche il predecessore di Massimo Tononi, Alessandro Profumo, aveva deciso di lasciare alla banca un’alta percentuale delle sue retrbuzioni del trienno da presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena, ma c’è anche da ricordare come lo stesso Profumo si sia guadagnato bene 38 milioni di euro solo di buonuscita, dopo 10 anni di lavoro all’Unicredit.
Gesti comunque positivi da poter raccontare.