Scendendo nei particolari dell’analisi statistica realizzata dall’Istat, si registra la crescita dei prezzi dei beni alimentari, di quelli per la cura della casa e della persona dello 0,3% su base mensile e dell’1,5% su base annua.
Il lieve rialzo globale dell’inflazione è dovuto principalmente comunque alla crescita dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (+4,1%, da +3,3% di Settembre), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,4%, da +1,1% sempre di Settembre). Tale crescita dei prezzi viene controbilanciata dalla flessione in continua ascesa che riguarda quelli dei prodotti energetici regolamentati (-2,0%, da -1,1% del mese precedente), dovuta a quella del gas naturale (-3,2%, da -0,5% di Settembre).
Concentrandoci solo sul rialzo mensile dei prezzi, esso va attribuito, guardando i numeri, principalmente ai seguenti settori: energia elettrica (+2,9%), gas naturale (+1,9%) e prodotti alimentari non lavorati (+0,7%), effetto calmierato dai prezzi degli energetici non regolamentati (-0,8%) e dei servizi relativi ai trasporti (-0,7%).
Come dicevamo in apertura di articolo, l’inflazione valutata in questo anno 2015 (nei primi 10 mesi) fa segnare un + 0,1%, ma ad esempio già rispetto ad Ottobre 2014, dobbiamo registrare ancora una volta una deflazione dello 0,4%, che era dello 0,5% a Settembre, mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale di un + 1,0% (da + 0,9% di Settembre).
Ricordiamo che l’assenza d’inflazione non rappresenta solo una buona notizia, come può apparire a prima vista, ma in economia è sintomo di discesa dei consumi, di crollo della domanda e di conseguenti crisi aziendali che sono la causa dei tanti licenziamenti sul mercato del lavoro. Per i pensionati e per chi ha un lavoro non a rischio invece, una bassissima inflazione o, addirittura, una situazione di deflazione, permette un aumento del potere di acquisto del proprio reddito mensile.