L’Eurostat ha pubblicato i dati e la classifica dei Paesi in base alle tasse applicate ai cittadini ed alle Imprese. Primeggia la Danimarca in questa singolare classifica, con l’Italia “solo” quinta, dietro anche a Francia e Belgio (47,9% del Pil), Finlandia (44%), Austria (43,8%) ed a pari merito con la Svezia. Nel nostro Paese si sono registrati gli incrementi minori di imposte (ma sempre di incrementi stiamo parlando!) rispetto al 2013: dal 43,6 al 43,7%. Ma non lasciamoci trarre in inganno: in Paesi come Austria o in quelli dell’Europa del Nord, i servizi offerti alla collettività non sono semplicemente migliori dei nostri, sono ottimali. In Italia invece corruzione e malaffare fanno sì che ad una tassazione elevata, corrispondano servizi pubblici da Terzo Mondo o, in alcuni casi, addirittura inesistenti.
Nel 2014 come dicevamo comunque, la Danimarca è stato il Paese europeo con le tasse più elevate (50,8% del Pil), e sempre la Danimarca è il Paese dove le tasse hanno subito l’incremento maggiore negli ultimi 2 anni (passate dal 48,1% al 50,8%). In Danimarca, altro fattore importante da sottolineare poi, la tassazione è molto elevata sulla produzione, sull’import dei prodotti esteri (16,6% del pil contro una media Ue di 13,6%) e sui redditi (33,4% contro la media Ue di 12,8%), mentre è praticamente inesistente sui contributi di tipo sociale (1,1% contro una media Ue di 13,4%). In Italia la situazione invece è estattamente l’opposta. Understand?
La pressione fiscale per fortuna è anche scesa in alcune zone dell’Europa: meglio di tutti in questo caso si è rivelata la Repubblica Ceca (con la tassazione passata dal 34,8% al 34,1%), seguita dal Regno Unito (dove le tasse si sono abbassate dal 34,9% al 34,4%) e dalla Slovenia (da 37,3% a 37%).