Tali tensioni hanno influito anche sullo spread tra btp italiani e bund tedeschi (sono tornati a salire i rendimenti dei titoli di stato italiani), che rispetto ai 139 punti di ieri, ha toccato oggi i 160 punti base per poi chiudere a 152. Lo spread italo tedesco è sempre più vicino comunque ai 158,8 punti tra bonos spagnoli e bund tedeschi (anche l’asta di oggi del Tesoro sui titoli a 3, 7 e 15 anni ha registrato dei tassi d’interesse in leggera risalita). Sul fronte delle valute oggi è crollato il rublo, legato intuitivamente all’andamento del greggio.
Protagoniste dell’ecatombe delle Borse ancora una volta le banche, che avevano guidato appunto il rialzo di ieri, e molto male anche i titoli petroliferi, con dati tali da soprendere anche la presidente della Fed Janet Yellen, intervenuta proprio oggi in audizione nel Parlamento statunitense, dove ha affermato che “non è da escludere” l’ipotesi “di tassi negativi”. Parole giunte però troppo tardi per influire sui listini europei, ma che non hanno condizionato granchè i mercati neanche a Wall Street.
Torna ad avvicinarsi pericolosamente lo spettro del 2008.