Job Act Lavoro Autonomo: sintesi delle novità per titolari di partita iva

job-act lavoratori autonomi, professionisti, partite ivaNel seguito la sintesi delle novità introdotte dal Job Act dei lavoratori autonomi con i dovuti approfondimenti e chiarimenti sulle opportunità concesse in termini di maggiori deduzioni fiscali, sconti, accessi a nuove opportunità di lavoro previsto solo per alcune categorie di titolari di partita Iva.
La ratio normativa del disegno di legge è quello di costruire anche per i lavoratori autonomi un sistema di diritti e di welfare moderno capace di sostenere il loro presente e di tutelare il loro futuro […] incrementarne la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e di accompagnare il profondo cambiamento culturale nella concezione del lavoro.

Novità nella stipula dei contratti e degli incarichi dei professionisti

Analogamente, sono prive di effetto le clausole che stabiliscono termini di pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo  superiori a sessanta giorni dalla data del ricevimento da parte del committente della fattura o della richiesta di pagamento. Si prevede, inoltre, che il rifiuto del committente di stipulare il contratto di lavoro autonomo in forma scritta sia considerato abusivo. Nelle suddette ipotesi il lavoratore autonomo ha diritto al risarcimento dei danni.Si precisa che la mancanza di forma scritta non incide sulla validità e sull’efficacia del contratto, ma attribuisce al lavoratore, che abbia richiesto la forma scritta, il diritto di ottenere il risarcimento dei danni. Nel caso in cui, pur in mancanza di forma scritta, il contratto abbia avuto regolare esecuzione, di fatto non dovrebbero sussistere danni dei quali il lavoratore possa chiedere il risarcimento o comunque tali danni dovrebbero essere di minima entità

Novità nei pagamenti per i professionisti

Sono prive di effetto clausole che impongono pagamenti superiori a 60 giorni e dal sessantunesimo decorrono gli interessi di mora automaticamente. Per approfondimenti puoi leggere l’articolo dedicato a come applicare gli interessi di mora ai clienti che non pagano le fatture. Leggi anche: Come mettere in mora il cliente che non paga le fatture

Deduzione integrale spese formazione e altre nuove deduzioni al 50%

Viene introdotta la deducibilità del 100% delle spese sostenute, entro il limite annuo di 10 mila euro per:

  • spese per l’iscrizione a master
  • corsi di formazione
  • corsi di aggiornamento professionale
  • spese di iscrizione a convegni e congressi.

LEGGI ANCHE: A tal proposito vi ricordo di leggere anche l’articolo di approfondimenti dedicato proprio alle spese di formazione, master e convegni dei professionisti lavoratori autonomi

Viene inoltre introdotta l’integrale deducibilità, entro il limite annuo di 5 mila euro per le spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità, mirate a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti e appropriati in relazione alle condizioni del mercato del lavoro, erogati dagli organismi accreditati ai sensi della disciplina vigente.

Nello specifico, le spese di cui si vuole introdurre l’integrale deducibilità, entro il limite annuo di 5.000 euro, sono quelle sostenute per il pagamento di servizi specialistici per il lavoro e le politiche attive del lavoro offerti dai soggetti accreditati ai sensi del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150 (agenzie per il lavoro), e consistenti nell’assistenza prestata al lavoratore autonomo per il suo inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro.

Deduzione 100% dell’assicurazione contro il mancato pagamento

Viene prevista l’integrale deducibilità degli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle fatture derivanti da prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà, al fine di ridurre l’esposizione al rischio del professionista che incontra da sempre difficoltà nel farsi pagare, dare sostegno al settore assicurativo e ridurre i costi in capo al lavoratore autonomo. Si parla di polizze assicurative facoltative contro il rischio del mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo diverse dalla classica assicurazione RC professionale obbligatoria prevista dal DPR 137 del 2012.

Leggi anche: Errori e Responsabilità del Commercialista o Avvocato: come rimediare

Nel contempo, viene esclusa la deducibilità delle spese di viaggio e soggiorno precedentemente prevista per le spese di formazione come leggerete nell’articolo.

Nuovi Centri per l’impiego dei lavoratori autonomi

Nel nuovo Job Act Act per i lavoratori autonomi esercenti arti e professioni titolari di partita iva viene  previsto  che i centri per l’impiego e i soggetti accreditati ai sensi del decreto legislativo n. 150 del 2015 che offrono servizi per il lavoro e le politiche attive debbano prevedere uno sportello dedicato al lavoro autonomo che raccoglie le domande e le offerte di lavoro autonomo e che dia anche informazioni per avviare la propria attività anche se per questo vi segnalo anche il presente blog che, con il suo impegno ha dedicato ampie pagine all’avvio della attività per i titolari di partita Iva come:

Possibilità di accesso alle gare di appalto pubbliche

Mettetevi il paracadute ed in bocca al lupo, perché viene previsto che questi centri di impiego mettano a disposizione anche tutte le informazioni per promuovere l’accesso e la partecipazione agli appalti pubblici e sulle opportunità di accesso al credito e alle agevolazioni pubbliche previste a livello nazionale e locale.

Accesso ai lavoratori autonomi alle agevolazioni dei Fondi Europei

Viene esteso l’ambito di applicazione soggettivo ai laccatori autonomi per quel che riguarda i piani operativi regionali e nazionali del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), rientranti nella programmazione dei fondi strutturali europei 2014/ 2020 purché equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita.

Indennità di maternità anche per le iscritte alla gestione separata

Viene stabilito il principio secondo cui anche le lavoratrici iscritte alla gestione separata presso l’INPS, e quindi lavoratrici autonome, di cui all’articolo 26, comma 2, della legge 8 agosto 1995, n. 335, hanno diritto di percepire l’indennità di maternità spettante per i due mesi antecedenti la data del parto e i tre mesi successivi a prescindere dalla effettiva astensione dall’attività lavorativa. Per cui potranno anche lavorare in quei cinque mesi ma avranno diritto alla indennità.

Congedo parentale per i lavoratori autonomi?

Viene intolre introdotta l’indennità di massimo sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino di cui all’articolo 1, comma 788, settimo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.

Leggi anche: Guida al congedo parentale

Tutele e salvaguardia del rapporto di lavoro autonomo continuativo

Finalmente si aprono gli occhi e si capisce che molti lavoratori autonomi sono lavoratori dipendenti nella sostanza per cui si prevede che nei casi di gravidanza, malattia e infortunio qualora siano svolti in via continuativa….a me vengono subito in mente quei poveri tirocinanti che lavorano H24 e si vedono mandare a casa da un giorno all’altro. In questo caso, anche se deve chiarirsi si si applicano anche a queste professioni rimane sospeso, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a 150 giorni per anno solare.

Sospensione del versamento dei contributi in caso di grave malattia

Finalmente si capisce anche che il lavoratore autonomo se non lavora non guadagna e non può versare contributi per cui viene prevista la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi è sospeso per l’intera durata della malattia o dell’infortunio purché questa determini una impossibilità di lavorare e fino ad un massimo di due anni, decorsi i quali il lavoratore è tenuto a versare i contributi e i premi assicurativi maturati durante il periodo di sospensione, usufruendo di una rateizzazione del pagamento. Anche in caso di malattia di natura oncologica si stabilisce che i periodi di malattia certificata sono equiparati alla degenza ospedaliera.

Ma cosa significa “collaborazione continuata“?

Il legislatore chiarisce che si ha collaborazione coordinata quando, nel rispetto delle modalità di coordinamento stabilite di comune accordo dalle parti, il collaboratore organizza autonomamente l’attività lavorativa.
Si modifica, inoltre, l’articolo 634, secondo comma, del codice di procedura civile, relativo alla prova scritta nel procedimento d’ingiunzione. Al riguardo, si prevede che anche per i lavoratori autonomi sono prove scritte idonee a consentire l’ammissibilità della domanda di ingiunzione anche gli estratti autentici delle scritture contabili di cui agli articoli 2214 e seguenti del codice civile, purché bollate e vidimate nelle forme di legge e regolarmente tenute, nonché gli estratti autentici delle scritture contabili prescritte dalle leggi tributarie, quando siano tenute con l’osservanza delle norme stabilite per tali scritture.

Chi può beneficiare delle novità del Job Act

L’articolo 1 delimita l’ambito di applicazione del capo I che riguarda i rapporti di lavoro autonomo disciplinati dal titolo III del libro quinto del codice civile (articoli da 2222 a 2238), ovvero le prestazioni d’opera materiali e intellettuali. Sono invece esclusi dall’ambito di applizione gli imprenditori compresi quelli piccoli.

Testo del Job Act lavoro Autonomo

Estensione delle novità all’IRAP

Le previsioni normative dovrebbero essere considerate estendibile anche ai fini del calcolo dell’IRAP.

Attualmente il DDL è in Senato e sta per essere approvato. Potrete seguire gli aggiornamenti su questa pagina (o meglio ancora aggiungendovi agli oltre 4000 fan che seguono Tasse-Fisco.com anche su Facebook)

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