Esenzione imposte di bollo e imposte di registro per le piccole controversie
Il legislatore fiscale ha già inteso creare un incentivo alla mediazione civile e commerciale tramite lo sgravio e l’esenzione delle imposte di bollo, registro, tasse e simili sugli atti e su tutti i documenti qualora il valore della controversia sia inferiore ai 50 mila euro.
Vediamo in cosa consiste la nuova agevolazione fiscale
L’Agevolazione fiscale sarà concessa sotto forma di credito di imposta valevole ai fini del pagamento dell’Irpef o dell’Ires ed avrà un valore commisurato al valore della controversia.
La novità consiste inoltre nella maggiorazione del credito di imposte per la risoluzione delle controversie con successo e questo stupisce in quanto non solo già si cerca di incentivarne l’utilizzo mediante uno sgravio fiscale e anche delle esenzioni come vedremo in seguito ma si cerca di dare un premio a coloro che autonomamente riescono anche a trovare una risoluzione.
C’è da dire che in Italia si litiga molto e che gli avvocati sono tantissimi soprattutto sulle piazze delle grandi città come Roma e Milano e che la nuova mediazione civile porterà nuove occasioni di lavoro anche per coloro che a distanza di anni non sono riusciti ancora a ritagliarsi una propria piccola fetta di mercato nella clientela.
Ricordo che le tariffe relative alla mediazione sono in genere molto basse rispetto all’ordinaria parcella prevista da un avvocato e questo potrebbe costituire un fattore propulsivo all’incremento della concorrenza a beneficio dei consumatori finali e litiganti.
Quanto vale il credito di imposta derivante dalla mediazione civile e commerciale
Il credito di imposta è riconosciuto ad entrambi le parti litiganti in causa ed è parametrato al valore dell’indennità corrisposta al mediatore.
Il limite massimo del credito di imposta che sarà riconosciuto alle parti potrà essere pari a 500 euro Non parliamo di cifre rilevanti o determinanti tuttavia potranno costituire un incentivo al suo utilizzo. Un decreto stabilirà annualmente ed entro il 30 aprile di ciascun anno il valore dei coefficienti da applicare al valore dell’indennità per il calcolo del credito di imposta.
Come utilizzare il credito di imposta
Per fruire del credito di imposta si dovrà indicarlo nella dichiarazione dei redditi sulla abse della comunicazione che perverrà agli interessati da parte dell’Agenzia delle Entrate (ancora non è chiaro se va indicato esclusivamente nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di conclusione della controversia).
Chi paga il credito di imposta
Il credito di imposta sarà finanziato dal Fondo Unico di Giustizia istituito presso il Ministero di Grazie e Giustizia.
Riferimenti normativi
D.Lgs. n.28 del 2010
Guida Mediazione Civile e conciliazione