Il Consiglio dei Ministri del 30 Novembre 2010 ha approvato una schema di decreto innovazione 2010 che prevede alcune forme di agevolazione per il settore elle energie rinnovabili in linea con quanto espresso nel piano di stabilità 2011-2013 (Legge Finanziaria 2011 per i più tradizionalisti).
Il decreto si pone l’obiettivo di razionalizzare i processi e la compliance necessaria alla realizzazione degli impianti che dovrà essere snellita per evitare di perdere il treno delle rinnovabili e di impedire a capitali esteri di investire. Inutile dire che questo passaggio non può prescindere da una rivisitazione degli iter di approvazione e di concessione delle autorizzazioni, nonché la diminuzione della pressione fiscale ed il tax rate legato alla concessioni degli incentivi come nel caso delle tariffe incentivanti e del contributo in conto scambio e come nel caso del trattamento fiscale lega
I prossimi passi per il decreto Promozione Rinnovabili sarà il recepimento dei pareri da parte degli Organi delle Commissioni Parlamentari che dovrebbero riunirsi nei prossimi giorni e della Direttiva Europea n. 28 del 2009 avente ad oggetto proprio l’incentivo delle forme e degli strumenti finanziari e fiscali per la promozione e l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, in primis, in Italia fotovoltaico ed eolico, ma come abbiamo visto nel resto degli incentivi e della riforma degli incentivi per il mezzogiorno anche al settore delle biomasse.
In tal modo si cerca di ottimizzare il processo di implementazione, costruzione, allacciamento alla rete e produzione di energia sempre al fine ridurre l’impiego di risorse, dare una maggiore offerta di energia al fine di abbattere il costo per il consumatore finale… perché quello che ci aspettiamo in un settore concorrenziale come logica conseguenza dell’aumento dell’offerta, è la riduzione delle tariffe per i consumatori finali.
Per punti quindi abbiamo le forme di incentivo previste per il settore dello sviluppo di energia dallo sfruttamento delle biomasse e l’impiego del biometano sono previsti dei fondi per lo sviluppo del teleriscaldamento e del tele raffreddamento.
Saranno introdotti anche contributi per la produzione di energia termica da “piccoli impianti” come anche il potenziamento delle infrastrutture legate all’aumento dell’efficienza e del risparmio energetico attraverso i certificati bianchi.
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