Contributo INPS in fattura o nella prestazione occasionale: quando si riaddebita

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contributo-inps-riaddebito-cliente-prestazione-occasionaleVediamo quando e come fare il riaddebito del contributo INPS al cliente, quanto vale e quali sono le voci che contribuiscono alla base imponibile su cui calcolarlo.
Qui trovate la risposta alla classica domanda: “Quando devo riaddebitare il contributo previdenziale in fattura” e “Come si calcola il contributo INPS“; sono due domande che si fanno non solo i professionisti che si trovano ad emettere fattura a diversi soggetti come società e professionisti ma anche le società che non sanno se riconoscerli o meno in quanto vanno ad aumentare gli importi corrisposti al fornitore a titolo di onorari del 4% e questo talvolta fa storcere il naso.
Vi avverto fin da subito che la misura del contributo dovuta annualmente non è solo del 4% ma va oltre il 30,72% (riferito per esempio al 2015) o al 23,50% se siete titolari di redditi di pensione o iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie (esempio siete dipendenti e svolgete anche altre attività di lavoro autonomo)

Chi deve versare il contributo previdenziale INPS in fattura

I soggetti obbligati sono i professionisti lavoratori autonomi titolari di partita Iva iscritti alla gestione separata INPS ossia artisti e professionisti che non risultano iscritti alla propria cassa previdenziale prevista dal proprio ordine di appartenenza. Come sapete infatti non siete obbligati ad iscrivervi alla vostra cassa anche se potrebbe essere più vantaggioso. Potreste in teoria anche essere iscritti ma versare il solo contributo integrativo alla cassa. Lo saranno anche i collaboratori coordinati e continuativi ossia coloro che lavorano con un contratto non a tempo indeterminato ma assimilati a quelli di lavoro dipendente. Inoltre saranno soggetti anche gli associati in partecipazione.
Tuttavia questi soggetti non emettono sempre una fattura come gli associati in partecipazione per esempio.

Prestazione occasionale e contributo previdenziale: Risposta e chiarimenti

La ringrazio per lo spunto che fornisce, perché in effetti era un argomento ancora non affrontato. Se sto centrando il problema mi sta chiedendo se deve riaddebitare una percentuale di contributo previdenziale in fattura come vedrà fare da un qualsiasi avvocato o commercialista. Al momento, sono sincero, non ho la risposta. Sarei propenso per il no ma approfondisco appena possibile. Sicuro dovrà a fine anno rideterminare il contributo in base al suo volume d’affari. Appena posso le do volentieri una risposta,
Un saluto
Non mi convince del tutto, ma le segnalo questo perché la prestazione occasionale non mi sento di dire così facilmente che sia assimilabile a quella di lavoro autonomo. Se lo fosse comunque ai sensi dell’articolo 1comma 212, della Legge n. 622/1996: “ai fini dell’obbligo previsto dall’articolo 2, comma 26, della Legge n. 32/1995, i soggetti titolari di redditi di lavoro autonomo di cui all’articolo 49, comma 1, del DPR n. 917/76, hanno titolo di addebitare ai committenti, con effetto dal 26 settembre 1996, in via definitiva, una percentuale nella misura del 4% dei compensi lordi“. In pratica, i soggetti tenuti all’iscrizione alla gestione separata, hanno la facoltà (e non l’obbligo, vedi Circolare Inps n. 112/1996).
Anche coloro che effettuano prestazioni occasionali con un reddito annuo superiore a 5 mila euro saranno obbligati al versamento del contributo previdenziale, tuttavia non lo indicheranno nella ricevuta che effettueranno.
Base imponibile del contributo previdenziale INPS da riaddebitare al cliente
Vediamo quali sono le voci che concorrono a formare la base imponibile del contributo INPS in fattura in quanto potrebbe determinare alcuni. Il contributo INPS si deve applicare prima di tutto agli onorari stabiliti con il cliente ossia il prezzo della prestazione di servizi professionale o no che definite con il vostro cliente.
Poi lo applicherete anche  ad eventuali rimborsi spese strumentali allo svolgimento della prestazione come pagamento di bolli, imposte, registro, tasse, etc, trasporti, utenze.
Per cui anche nel caso di spese forfettarie o di spese per trasferte per esempio dovrete applicare il contributo previdenziale.
Anche nel caso in cui determinante tali importo forfettariamente come avviene per esempio nel caso dei rimborso spese saltati degli avvocati che vi riaddebitano in fattura senza farci nemmeno troppo caso.

Aliquota percentuale % contributo previdenziale INPS da addebitare al cliente

La misura del conturbo previdenziale è fissata nella misura del 4% sulle voci sopra elencate. Esistono dei massimali al di sopra dei quali non dovrete riaddebitare il contributo INPS in fattura ma stiamo parlando di importo elevati, taratevi sui 100 mila euro di media anche se ogni anno può variare sensibilmente.
nel caso invece di soggetti con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, anch’essi obbligati al versamento della gestione separata INPS si parla di un 2/3 ossia due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del dipendente assimilato.

Versamento del contributo previdenziale

Più in calce trovate i link per gli articoli di approfondimento correlati a questo tuttavia vi anticipo che il 4% è solo una parte del contributo che andrete a versare a saldo entro il 30 giugno di ciascun anno. A giugno, entro la medesima naturale scadenza si verserà anche il 40% a titolo di acconto per l’anno successivo mentre entro il 30 novembre il secondo e così via fino all’anno successivo. Il 4% addebitato al cliente pertanto sarà solo una piccola contribuzione rispetto alla misura totale del tributo (in genere intorno al 30% o al 23,50% se siete iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie).

Iva

Se può esservi utile, perché so che è una domanda ricorrente, sappiate che il contributo INPS contribuisce a determinare la base imponibile IVA e anche la base imponibile a cui applicare la ritenuta d’acconto Irpef nel caso in cui il cliente sia una società o anche una ditta individuale.
Potete continuare ad approfondire l’argomento leggendo anche la Guida alla fatturazione dove trovate tutti gli altri elementi utili alla compilazione della fattura.
Inoltre vi segnalo anche l’articolo dedicato all’iscrizione alla gestione separata INPS dove potrete trovare non solo gli step per l’iscrizione ma anche le tecniche di calcolo del contributo previdenziale dovuto a fine anno.

1 commento

  1. Relativamente al caso di una professionista (assistente sociale specialista) iscritta alla gestione separata INPS ed iscritta, altresì, all’AGO avendo anche un rapporto di lavoratore subordinato, la vigente aliquota contributiva INPS è del 23,50%, come scritto nel post in commento, o è del 24% ?

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