Orari flessibili: la rivoluzione nel lavoro proposta dai sindacati

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

lavoro occasionale: la prestazione saltuaria Il Corriere della Sera ha comunicato delle anticipazioni interessanti sulla nuova intesa raggiunta tra le principali sigle sindacali italiane (Cgil, Cisl e Uil) e che sarà ufficializzata a breve sul mondo del lavoro dipendente.

In tema di aumenti salariali la bozza di accordo reciterebbe così:
«Il salario regolato dal contratto nazionale sarà determinato sulla base di indicatori che tengono conto: a) per quanto riguarda i minimi salariali, delle dinamiche macroeconomiche, non solo riferite all’inflazione; b) degli indicatori di crescita economica e degli andamenti dei settori, anche attraverso misure variabili, le cui modalità di erogazione saranno definite dagli specifici Ccnl».

No ai salari minimi scelti dal Governo Renzi, senza più trattative tra sindacati e datori di lavoro.
L’intesa recita: «L’esigibilità universale dei minimi salariali definiti dai contratti, in alternativa all’ipotesi del salario minimo legale, va sancita attraverso un intervento legislativo di sostegno che definisca l’erga omnes dei contratti nazionali, attuazione a quanto previsto dell’articolo 39 della Costituzione».

Ok ad una durata più lunga dei rinnovi dei contratti nazionali del lavoro (con il rischio conseguente però di aumenti degli stipendi sempre più di lieve entità)
«Alla luce di una verifica sull’esperienza degli ultimi anni, potrà essere riconsiderato il periodo della vigenza contrattuale, anche nella direzione di una durata quadriennale (quindi un anno in più rispetto alla durata di oggi, già aumentata di 1 anno rispetto ad un passato più lontano, ndr)».

Ed infine la flessibilità garantita da un contattazione di secondo livello:
“In tutti i settori va prevista la possibilità di contrattazione territoriale, alternativa a quella aziendale che potrebbe occuparsi anche della negoziazione di mansioni, inquadramenti e orari di lavoro“, anche se Confindustria si dice contraria sul tema.

La flessibilità degli orari di lavoro in particolare, potrebbe dar vita ad una rivoluzione positiva nel mondo del lavoro italiano.

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