Differenza tra reddito di impresa e reddito di lavoro autonomo: risposta alle domande ai fini previdenziali

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Last Updated on 4 Maggio 2023

Spesso si sente parlare di reddito professionale derivante dal lavoro autonomo e reddito di impresa dei professionisti. La domanda che mi posi anni fa era ma che differenza c’è tra un professionista che apre la partita Iva che fa reddito di lavoro autonomo e titolare di partita Iva che fa reddito di impresa? La differenza è sostanziale e con questa anche il regime fiscale e previdenziale applicabile al professionista e all’imprenditore che come vedremo può generare notevoli risparmi in termini di contributi previdenziali da versare all’INPS.

Il lavoratore autonomo con partita Iva

Il lavoratore autonomo titolare di partita Iva è colui che esercita un’attività professionale continuativa ed abituale in cui prevalgono le sue doti o quello che in diritto privato avrete sentito chiamare intuitus personae e che si contraddistingue per il contenuto artistico. Inoltre l’attività non è inquadrata nell’ambito di un contratto di lavoro dipendenti ed è quindi carente di quel vincolo di subordinazione che contraddistingue i lavoratori dipendenti.

Prima scrivevo lavoro autonomo, ossia autonomamente organizzata nell’ambito di decidere tempi e modalità della propria attività e che sia abituale ossia che sia continuativa.

Prestazione continuativa ed abituale

Sull’abitualità potremmo discernere per pagine e pagine e per fortuna possiamo rifarci a quanto contenuto nell’ambito della Legge numero 335 del 1995 e che rintraccia l’abitualità in un periodo di attività superiore ai 30 giorni. I più puntigliosi potranno obiettare se i 30 giorni sono da calcolarsi continuativamente o no ma possiamo tararci sui 30 giorni anche non consecutivi per essere cauti.

La definizione la potete trovare nel testo unico delle imposte sui redditi all’interno dell’articolo 53.

Imprenditore o professionista

La domanda che ci si pone spesso è se possiamo essere inquadrati come professionisti o come imprenditori e quale sia criterio di identificazione tra i due.

Posso dirvi che qualora alla vostra attività partecipi in modo prioritario la dotazione del capitale e l’organizzazione che avete messo a disposizione rispetto all’intuitus personae ossia alla personalità della vostra attività allora sarete degli imprenditori e farete reddito di impresa. Qualora invece la vostra dotazione di capitale intellettuale sia prioritaria rispetto alla dotazione di capitale potrete essere considerati dei  professionisti e fare te reddito di lavoro autonomo. Per esempio le attività per le quali si richiede il possesso di un titolo di abilitazione come il superamento di un esame di stato sono da inquadrarsi sicuramente come reddito professionale e non reddito di impresa.

Ripercussioni ai fini delle imposte sui redditi Irpef tra professionisti ed imprenditori

La differenza tra reddito di lavoro autonomo e reddito di impresa è sostanziale sia ai fini fiscali sia previdenziali in quanto i primi determinano il proprio redito imponibile secondo un altro corpo di norme, sempre contenuto nel Tuir (e contenute nel modello unico quadro RE) mentre gli imprenditori determinano il proprio reddito imponibile secondo le regole previste per le imprese e quindi secondo le regole previste ai fini Ires contenute in un corpo di norme del Tuir successivo ( e contenute nel modello unico nel modello RN). Solo a titolo di esempio i professionisti conteggiano i ricavi ed i costi per cassa (ossia quando percepiti finanziariamente), mentre le imprese secondo il principio della competenza (quando maturano i relativi diritti di credito e di debito sottostanti).

Redditi di impresa di default

Esistono alcune attività che si considerano di impresa a priori in qualunque modo esercitate e definite dal legislatore fiscale nell’ articolo 55 del Tuir (come le attività bancarie d assicurative o traporto pubblico, ecc). Già nel corso dei precedenti articoli abbiamo avuto modo di vedere le modalità di calcolo del contributo alla gestione separata e se versare alla gestione separata o alle rispettive casse di appartenenza.

Importante fattispecie che ho avuto modo di leggere nelle norme sopra citate è quella che prevede la non obbligatorietà al versamento alla gestione separata INPS, qualora un imprenditore già versi i contributi previdenziali nell’ambito di un altro rapporto di lavoro dipendente.

Negli articoli correlati troverete degli importanti riferimenti alle modalità di versamento dei contributi previdenziali per la gestione separata ossia alle modalità di calcolo, al calcolo dell’acconto, al versamento con modello f24, i codici tributo da utilizzare e altre curiosità che vi potranno essere utili.

Articoli correlati:

Guida pratica Gestione Separata Libero Professionisti
Guida al versamento Gestione Separata INPS
Guida alla compilazione della fattura

2 Commenti

  1. prodotti di che genere? Come viene disciplinata la vendita? Chi è il proprietario dell’opera da vendere? La fonte dei suoi cavi è il progetto/disegno oppure percepisce uno quota del ricavato dalla vendita e poi remunera i realizzatori? Queste info le servono per identificare cosa fa nella vita: il designer o l’imprenditore? Consideri che sono particolarmente articolate e capillarizzare le attività ma sono è difficile identificarle. A titolo di esempio solo per la manifatturane trovo un pò :-)))
    Le lascio comunque il sito dove può consultare i codici ATECO

    MANIFATTURA (PRODUZIONE / FABBRICAZIONE DI BENI) [ Div. da 10 a 32 ]
    ALIMENTARI / BEVANDE / TABACCO ( Div. da 10 a 12 )
    TESSILI / ABBIGLIAMENTO / PELLE / CUOIO / CALZATURE ( Div. da 13 – 15 )
    LEGNO E AFFINI / CARTA / STAMPA ( Div. da 16 a 18 )
    DERIVATI PETROLIO / CHIMICA /FARMACEUICA / GOMMA / PLASTICA ( Div. da 19 a 22 )
    VETRO / REFRATTARI / ABRASIVI / PRODOTTI MINERALI NON METALLIFERI ( Div. 23 )
    METALLURGIA / PRODOTTI IN METALLO ( Div. 24 – 25 )
    ELETTRONICA / APPARECCHIATURE ELETTRICHE / OTTICHE / MAGNETICHE ( Div. 26 – 27)
    MOTORI E COMPONENTI, POMPE, VALVOLE, ETC / FORNI , CALDAIE / ASCENSORI E ATTREZZ. X SOLLEVAM. E MOVIMENTAZ. / MACCH. X UFFICIO / UTENSILI PORTATILI / ATTREZZ. X REFRIGERAZ. E VENTILAZ. / X LA VENDITA-DISTRIBUZ./ X CHIMICA- PETROLCHIMICA / X CONFEZ ( Div. 28 da gruppo 28.1 a 28.2 )
    MACCHINE DI IMPIEGO SETTORIALE ( Div. 28 da gruppo 28.3 a fine 28 )
    MEZZI DI TRASPORTO ( Div. 29 – 30 )
    MOBILI / GIOIELLI E AFFINI / STRUMENTI MUSICALI / ARTICOLI SPORTIVI / GIOCHI ( Div. 31 e 32 gruppi da 32.1 a 32.4 )
    STRUMENTI E FORNITURE MEDICHE E DENTISTICHE ( LENTI OFTALMICHE / MONTATURE PER OCCHIALI) (x Ottici, vedi Commercio al dettaglio ottica) ( Div. 32 gruppo 32.5 )
    ALTRE INDUSTRIE: SCOPE – SPAZZOLE / ARTICOLI X LA SICUREZZA / OMBRELLI – BOTTONI – PARRUCCHE / CANCELLERIA / CASSE FUNEBRI E ALTRO [ Gruppo cod. 32.9 ]

  2. Buongiorno,
    se volessi aprire una partita Iva in regime forfettario, per vendita, (di prodotti da me disegnati e fatti realizzare da fornitori quali: carpentieri, falegnami ect..), tramite e-bay e altre piattaforme, e negozi tradiszionali…. quale sarebbe il mio codice ateco per poter capire dove collocarmi per calcolare l’aliquota forfettaria? Essendo dipendente full time, devo pagare ulteriori contributi inps? Rientro nel reddito d’impresa o reddito di lavoro autonomo?
    Grazie per la risposta

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