Costi partita IVA: le spese di apertura, fisse e annuali

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Last Updated on 4 Maggio 2023

Aprire la partita iva può generare dei costi annuali sia di apertura sia di gestione, fissi o variabili, da riconoscere al commercialista o al CAF oltre a far porre una serie di domande sul regime fiscale più conveniente da scegliere tra quelli attualmente a disposizione dei professionisti nel diritto tributario.

Come aprire la partita Iva e costi di apertura

In estrema sintesi i passi per aprire la partita Iva si sostanziano nella compilazione ed invio del Modello Apertura partita IVA AA9 o AA7 o ANR3 a seconda si tratti rispettivamente di persone fisiche, soggetti diversi dalle persone fisiche e soggetti non residenti in Italia e anche per la variazione dei DATI IVA in cui indicherete i vostri dati anagrafici, nome cognome, indirizzo, domicilio fiscale, codice fiscale. Potete o stampare il documento PDF e compilarlo amano, oppure potete scaricare il software per aprire la partita iva sempre dal sito dell’agenzia delle entrate e compilarlo online. La fase successiva alla compilazione con i propri dati sarà di predisporre un file telematico sempre tramite il software per inviarlo telematicamente all’Agenzia delle entrate.

Quanto costa aprire la partita IVA e quali sono i costi di accensione dell’IVA

Aprire la partita Iva non presuppone il sostenimento di costi iniziali se non legati alla connessione internet per scaricare il modello, compilarlo e portarlo all’agenzia delle entrate di competenza secondo il vostro domicilio fiscale; tuttavia ha dei costi di gestione e, ovviamente, dopo l’apertura si dovranno iniziare a pagare le tasse ma questo è un altro discorso che potete affrontare leggendo gli altri articoli. Questo per dirvi che potete in completa autonomia individuare il vostro codice Ateco o ATECOFIN, scaricare il modello, compilarlo e presentarlo all’agenzia delle entrate di competenza senza sostenere alcun costo per l’apertura della partita Iva.

Potrete altrimenti servirvi di un dottore commercialista iscritto all’albo che predisporrà per voi il modulo secondo le vostre indicazioni e provvederà all’invio telematico, così da risparmiare eventuali file presso gli uffici se abitate in qualche grande città. Per vostra informazione esiste un tariffario per i dottori commercialisti che può non solo essere oggetto di oscillazioni tra i diversi ordini nazionali, ma varia da commercialista a commercialista e da zona a zona. Esistono professionisti che vi faranno pagare anche 500 euro per aprire una partita iva (che ripeto potete fare da soli in totale tranquillità) e commercialisti che non vi chiederanno niente perché vi faranno un forfait per l’apertura e la gestione annuale.
Altrimenti potrete rivolgervi anche ai CAF o centri di assistenza fiscale che hanno dei loro tariffari che potete consultare liberamente prima di attribuire l’incarico per l’apertura.

Scelta del codice Ateco per la propria attività

Inoltre andranno indicati i dati relativi all’attività esercitata come libero professionista o lavoro autonomo inserendo il codice atecofin che ha lo scopo di individuare con un codice sintetico quale attività svolgete (stesso discorso varrebbe anche per le società ma si deve passare per il notaio con la stipula dell’atto costitutivo, ma ne parliamo in un altro articolo dedicato proprio all’apertura della società). La scelta del codice Ateco non è cosa da poco soprattutto perchè se aderite al nuovo regime dei minimi sarà determinante per la verifica del limite dei ricavi che si modifica a seconda della tipologia.

Scarica Gratis  codice ATECO ISTAT

http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/codici-ateco-cosa-sono-quali-scelta/38573/

Poi dovrete indicare sempre nello stesso modello il luogo dove tenete le scritture contabili ed il regime fiscale da scegliere tra quelli attualmente in vigore. A tal fine vi dico che dal primo gennaio 2012 il regime fiscale agevolato sarà quello dei nuovi minimi con tassazione al 5%.

Una volta compilato il modello potete presentarlo di persona all’agenzia delle entrate che provvederà contestualmente all’attribuzione del numero della partita Iva.
Altrimenti il primo passo da fare è quello di individuare il modello di apertura variazione dati Iva chiamato anche modello AA9 che potete trovare oltrechè sul sito dell’agenzia delle entrate anche nella sezione moduli e modelli.

Quali sono i costi di gestione della partita Iva

Limitando l’articolo ai soli costi di pura gestione della partita Iva e quindi evitando di parlare di Irpef, IVA e Irap sottolineo che i costi di pura gestione supponiamo di un dottore commercialista sono in diretta funzione della mole di lavoro che necessita la gestione e che sono una diretta conseguenza della tipologia della natura delle prestazioni e della quantità di movimentazione. Non solo, anche lo studio che quella tipologia di attività richiede per l’espletamento dell’attività professionale.

L’onorario annuale che potrà chiedere un dottore commercialista, sarà quindi diretta conseguenza della tipologia dell’attività svolta e delle caratteristiche in quanto a seconda del regime fiscale prescelto, del volume d’affari, della presenza di operazioni con l’estero o con paesi black list o di particolari regimi speciali Iva si può registrare un maggiore o minore impegno del professionista a cui si assocerà un più o meno alto onorario annuale.

Inutile dire che vi potrete trovare nella vostra esperienza ad onorari contrastanti e consiglio sempre di scegliere un commercialista di fiducia, per la gestione della partita Iva avrà il suo peso, per esempio, se siete dei contribuenti ordinari o se potrete accedere al nuovo regime dei minimi in quanto in questo secondo caso per esempio non si dovranno compilare i registri Iva, per gli acquisti sarà sufficiente mantenere un foglio riepilogativo senza annotarle nei registri Iva, i modelli Intrastat non devono essere compilati, stesso discorso per lo Spesometro. Oltre a questi si dovranno andare ad aggiungere le liquidazioni Iva periodiche che potranno essere mensili o trimestrali a seconda del volume d’affari, la predisposizione e l’invio della dichiarazione dei redditi e dell’IVA, della comunicazione IVA, e della dichiarazione Irap se sarete sottoposti a questo tributo. A questo si dovrà aggiungere il costo della tenuta della contabilità annuale, ordinaria o semplificata, se richiesta.
Non solo, ho rilevato che gli onorari possono cambiare da regione a regione (e anche gli orari di lavoro).

Consiglio

Per esperienza vi dico che la prima domanda che solitamente fa un cliente o potenziale tale è “il mio commercialista mi fa pagare troppe tasse”: la risposta nella maggior parte dei casi e per difendere anche la classe è che, purtroppo tutti pagano, tante tasse.

I parametri per la determinazione dei costi di gestione come vedete sono tanti e alla fine è facile che il professionista proponga un forfait; il primo consiglio che do agli amici che si trovano a dover scegliere un commercialista è prima di tutto scegliere uno di cui hanno fiducia e disponibile ed il secondo consiglio è di non venire da me. :-)

Inoltre se pensate che vi sia un’unica quantificazione esatta degli onorari sappiate che questo, seppur in linea teorica, dovrebbe avverarsi una tendenza ad uno stesso onorario applicato da diversi commercialisti per la medesima pratica nella realtà si assiste ad una molteplicità di aspetti che sono legittimati dalle maggiorazioni discrezionali (legittimate dal regolarmente che da la possibilità al professionista di applicarle in presenza di alcuni aspetti specifiche del cliente o di quella particolare attività) che permettono gli articoli della tariffa prevista dal tariffario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti.
Sappiate inoltre, anche se sono sicuro che l’avrete letto nei precedenti articoli, dal 2012 sarà possibile per molti di voi adottare il nuovo regime dei super minimi con tassazione al 5%.

Per fare un esempio pratico

Un contribuente che rientra nel regime agevolato forfettario dei minimi, con 12 fatture annue per prestazioni di servizi, che opera solo sul territorio italiano e non sostiene molti acquisti nel corso dell’anno, non è soggetto a comunicazioni periodiche, Registri Iva e altri adempimenti che contraddistinguerebbero un professionista in regime ordinario, potrete stimare un onorario sui 500-750 euro l’anno (apertura, gestione della contabilità, adempimenti periodici, tenuta delle scritture contabili e dichiarazione dei redditi) anche se so che dicendo questo attirerò le antipatie di alcuni professionisti che applicano parcelle ben maggiori e altri che al contrario applicano parcelle ancora più basse.

Ovviamente il discorso cambia per quello che concerne l’apertura e la gestione della partita Iva per le società (Srl o S.p.A.per esempio): in realtà per l’apertura in questo caso provvedere spesso direttamente il notaio ed il costo non cambia rispetto ad un libero professionista in quanto la procedura è la medesima.

Modello Apertura partita IVA AA9
Istruzioni apertura partita IVA AA9

Modello AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche
Istruzioni AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche

Istruzioni AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche
ANR3_istruzioni

In risposta al commento dell’amico che si trova in difficoltà nel pagamento del dottore commercialista posso dire che limitatamente ai contribuenti che aderiscono al regime dei minimi è in vigore attualmente un servizio di tutoraggio dell’agenzia delle entrate. A dire il vero io non ne ho mai usufruito e mai sentito parlare. Forse si tratta della normale assistenza che danno se vi recate all’agenzia delle entrate però sono certo che vi daranno dei buoni consigli per iniziare. Prima però se posso darvi un consiglio navigate tra i vari articoli che affrontano i diversi aspetti dell’apertura della partita IVA.

Potrei gestire da solo la partita Iva?

Questa è una domanda che molti si pongono nel tentativo disperato di abbattere il più possibile i costi di gestione della propria attività di lavoro autonomo (per le società sarebbe abbastanza impensabile). Per esperienza vi dico che è meglio che non ci proviate perchè vi ruba molto tempo e vi fa commettere molti errori, soprattutto nella parte iniziale dell’apertura di partita IVA e fatturazione nonchè i primi adempimenti. E poi ci sono le modifiche normative che intervengono di frequente a cui dovreste stare appresso per cui la parcella del commercialista, credetemi, sono spesi bene. Unica cosa trovatene uno di fiducia e che non costi molto.

Smarcato l’aspetto dei costi potete leggere l’articolo dedicati ai passi da seguire per l’apertura della partita IVA.

Quale regime agevolato scegliere?

Potete leggere a tal proposito l’articolo dedicato alla scelta del regime fiscale anche se vi anticipo che il nuovo regime forfettario dei contribuenti minimi è quello preferibile se si rispettano i requisiti di accesso. Leggete l’articolo dedicato al NUOVO regime forfettario dei contribuenti minimi

Come chiudere la partita Iva

Se invece la dovete solo chiudere allora potete leggere l’articolo dedicato alla chiusura della partita Iva. Vi ricordo a tal proposito che la chiusura è obbligatoria nel caso di mancato esercizio dell’attività e le partite Iva dormienti sono soggette a sanzione nel caso in cui non procedete alla loro chiusura.

Da una parte poi vi segnalo gli articoli dedicati alla prestazione occasionale e l’altro all’apertura della partita Iva.

Nuovo Regime dei Minimi

Altro articolo che segnalo è quello relativo alla fatturazione che vi servirà per iniziare a giostrarvi nell’emissione delle fatture.

Apertura di una società

L’apertura della partita Iva può valere sia nel caso di apertura da parte di un lavoratore autonomo o libero professionista, sia nel caso di un soggetto dotato di penalità giuridica come una SRL o una SPA. Il concetto e la procedura tuttavia è la stessa. Vi segnalo a tal proposito la Guida pratica all’apertura della società (gratuita) con i passi più importanti da seguire, i tempi ed i costi dell’iniziative imprenditoriale.

https://www.tasse-fisco.com/persone-fisiche/dropshipping-dropshipper/17102/

http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/codici-ateco-cosa-sono-quali-scelta/38573/

http://www.tasse-fisco.com/societa/srl-semplificata-apertura-giovani-costituzione-capitale-requisiti-cosa-come/10454/

http://www.tasse-fisco.com/societa/guida-apertura-societa-tempi-costi-registro-imprese-commercio/32229/

http://www.tasse-fisco.com/societa/convenienza-apertura-partita-iva-costi-guida-convenienza-vantaggi-svantaggi/32794/

 

113 Commenti

  1. Buongiorno, sono un sistemista informatico e vorrei collaborare con un’azienda.
    Al momento sono assunto a tempo indeterminato ma percepisco un netto di 1100€ per 14 mensilità.
    Volevo chiederle se secondo lei mi conviene aprire la p.iva per un fisso giornaliero di 160€+iva.
    In sostanza ci andrei a guadagnare qualcosa ( visto che cmq attualmente ho 300€ di spese fisse di spostamenti al mese )o conviene restare “ancorato” al tempo indeterminato?

    Grazie.

    Mattia

  2. Buona sera,
    dovrei aprirmi una partita IVA come consulente contabile esterno, essendo alle prime armi e non avendo la ben che minima idea dei costi che dovrò sostenere per il mantenimento della partita Iva e gli onorari medi del commercialista per la gestione di un fatturato medio (suppongo minimo 12 fatture emesse all’anno e non molti costi da sostenere) potrei avere un’indicazione generica sull’onere medio che dovrei percepire io, non dico per guadagnare moltissimo ma quel poco che basta per non pareggiare tra costi e ricavi?
    Non so se ho fatto una domanda inappropriata, ma come ripeto non ho esperienza in costi di partita Iva e non so proprio come regolarmi per la’ccettazione di un’eventuale proposta. Grazie.

    Saluti

  3. Gabriele essendo un dottore commercialista e mi sento un po’ piccato per cui perdonerai il mio tono ma dove vive? Le tue affermazioni sono molto gravi te ne rendi conto? Sorvoliamo e ti dico che anche un bambino riuscirebbe a capire che l’onorario e’ funzione di tante variabili che non dipendono certo solamente dal tuo fatturato, ma da che tipologia di attivita’ svolgi, dalla complessita e dalla struttura della tua contabilita’, se operi all’estero, se hai dipendenti, se sei in un settore particolarmente legiferato o soggetto a modifiche normative, dal volume di acquisti dal numero di fatture che emetti per anno di imposta, da quanto sei ordinato ecc ecc e non in ultimo da come ti poni perché siamo professionisti liberi di scegliere se vogliamo assistere un cliente spocchioso o no. Per una srl neo costituita su una piazza come Milano o Roma l’onorario medio di gestione e’ di 3/4000 euro ma puoi tranquillamente trovarne a 1500 euro, poi non ti incavolare se non ti risponde mai al telefono, buca le scadenze, oppure non ti assiste come si dovrebbe. Sei mila euro da quel poco che mi hai detto potrebbe essere congruo o quanto meno in linea con il mercato perché hai due dipendenti, anche se mi sembra leggermente tanto, immagino pero’ che tu abbia un’attività con molti costi o altro. Un commercialista ha requisiti di onorabilità e professionalità riconosciuti dallo Stato cosa che lei da quello che scrive difficilmente riuscirà ad avere mai. Non me ne vorrai ma certe cose non andrebbero scritte e nemmeno pensate….e poi se e’ in grado di farlo da solo lo faccia quale’ e’ il suo problema!?!? Prenda una bella calcolatrice carta e penna e cominci….tanto questo facciamo noi dottori commercialisti vero!?!?…con il diritto tributario uscirebbe fuori di testa nel giro di una giornata….continui a vendere e a comprare che e’ più semplice mi creda.

  4. Buonasera, sto per creare una srls (gestione di residenza turistico alberghiera) a Rimini. Ho parlato con diversi commercialisti, e tra dichiarazioni varie, tenuta libri contabili, cedolini paga per 2 dipendenti tutto l’anno ecc mi chiedono intorno ai 6000+iva..secondo me questi sono pazzi..6mila € per fare cosa di così tanto complicato?? io saprei farlo benissimo, non è che inventano l’oro! io tengo i corrispettivi, io tengo le fatture, io tengo i conti del conto corrente, io emetto assegni, io dico le ore dei dipendenti..cioè loro “semplicemente” analizzano questi dati (al computer con dei programmi, mica a mano) e ti chiedono ancbe il 5% del fatturato annuo?? MA SONO UNA RAZZA DA…..! ..ci costano come un dipendente, altro che alle Srls aiuti, aiuti, aiuti…si risparmiano le prime spese (pari ad € 1400 di risparmio) e poi TI TARTASSANO TUTTI. SIAMO IN UN PAESE DOVE SE NON SEI POLITICO, NON VIVI IN MODO DIGNITOSO. UN PAESE DI M……

  5. Salve, sono una neolaureata in Sc.Erboristiche, mi hanno proposto di lavorare come Informatore medico con contratto Enasarco e devo aprirmi la partita iva. Mi danno un fisso di € 1400, macchina e spese a carico dell’azienda. Mi conviene o tra tasse da dover pagare a conti fatti in tasca non mi resterebbe nulla?
    Grazie

  6. Salve sono un fisioterapista neo laureato, da alcuni mesi sto cercando lavoro, alcune strutture da me contattate mi hanno fatto capire che, senza partita iva non prendevano neppure in considerazione la mia candidatura senza però darmi un minimo di garanzia che nel caso l’avessi aperta mi avrebbero assunto. La mia domanda è credo banale, ma se io aprissi la partita iva senza riuscire comunque a trovare un occupazione quanto pagherei per il semplice fatto d’avere la partita iva aperta?

    Grazie in anticipo per l’attenzione.

    Cordiali saluti

  7. La ritenuta d’acconto non sarà applicata in fattura dai nuovi minimi e questo come anche chiarito dalla stessa agenzia. Rispetto alla durata del regime, potrai fruirne coplessivamente per cinque anni compreso quelli che vanno dal 2009 al 2011…per intenderci dovrebbero mancarti 2012 e 2013 per poterne fruire a mio modesto avviso.

  8. Buongiorno e buon anno.

    Avrei un quesito da sottoporre: da marzo 2009 a luglio 2009 ho emesso parcelle in ritenuta d’acconto fino a 5000€, da agosto 2009 ho aperto la partita iva e fino al 31/12/11 ho goduto dell’agevolazione fiscale dei regimi minimi. Io compio 35 il giorno 3 giugno. Dal 1/1/12 posso ancora rientrare nei minimi oppure no? Perchè l’agenzia dell’entrate per via delle ritenute d’acconto non sa dare risposta, al momento, alla mia commercialista.
    Ringraziando per l’attenzione, distintamente saluto.

  9. Se le hanno imposto di emettere fattura non vedo alternative rispetto all’apertura di partita iva con codice atecofin individuato in base alla sua specifica attività (che può risocntrare anche con le spiegazioin al contenuto dei codici, ossia con il dettaglio di alcuni esempi di attività che sono ricompreso in quel codice specifico.

  10. Grazie per la velocissima risposta.
    Solo per capire meglio e evitare problemi in altre sedi: aprendo P.IVA con il codice Ateco indicato (attività studi ingegneria) posso fatturare l’attività di Temporary Manager (Resp. produzione)?

    Grazie ancora

  11. Buongiorno,
    sono un ingegnere ex-dirigente, attualmente inoccupato.
    Ho una proposta per un contratto di Temporary Manager come responsabile di produzione, ovviamente a fattura.
    Pensavo di aprire partita IVA con codice ateco 71.12.10 (attività degli studi di ingegneria)in modo da fatturare come professionista e versare i contributi a Inarcassa invece che alla gestione separata INPS.
    E’ una procedura corretta?

    Saluti

  12. Grazie mille per la risposta, io non vengo da altri regimi in quanto fin’ora sono stato lavoratore dipendente e aprirò la P.IVA come “seconda occupazione”, diciamo per alcuni lavori sul web che non c’entrano con la mia occupazione principale.

  13. Potrà aderire, nel rispetto anche degli altri requisiti, per 5 anni. Leggi bene anche l’articolo dedicato al regime dei minimi per verificare se la durata diminuisce qualora tu venga da altro regime(come quello delle nuove inizaitive o quello degli ex minimi.

  14. Ciao e Buon Anno. Spero tu possa darmi una risposta a proposito del regime dei minimi 2012. Vorrei sapere io che ho 34 anni, ne compio 35 l’11/11/2012 posso aderirvi? Per quanti anni avrò diritto alle agevolazioni? Grazie mille, Antonio

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